Green Bay Pilgrimage - avventura forumistica nella Frozen Tundra
- gridiron
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Re: Green Bay Packers.
Ehi Shilton, ci racconti un pò del pilgrimage?
Cosa avete fatto di bello là?
Cosa avete fatto di bello là?
“We put our bodies on the line. We do it because we love this game. But when I walked back out on that field — I’m getting a little choked up here just thinking about it, that was one of the top five moments of my career there”
- shilton
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Re: Green Bay Packers.
GREEN BAY PILGRIMAGE
Partecipanti:
Nickpacker, Shilton,Hobbit,Deinè,Gridiron,Kromfel + due non forumisti (un niners e un patriots).
Giovedi, giorno del ringraziamento.
E' festa negli States, da tempo tacchino e football se ne vanno di pari passo.
Da questo giorno un po' speciale parte il sogno di sette psicopatici (più una gentil donzella) che hanno deciso di scialaquare un po'dei loro risparmi e un po' della loro salute viste le temperature. Si va a Green Bay.
Due comitive diverse, che si sono unite quasi casulamente, c'è chi è partito da Milano, chi da Ankara, chi da Bologna attendendoci in loco, chi invece dalla Calabria, dalla lontana Calabria fino al Wisconsin, quasi un viaggio della speranza.
A Londra il primo ritrovo, i panini preparati da Nick con il Castelmago fanno da apertura al viaggio, via con le prime birre (ce ne saranno tante, tantissime).
Il volo d'andata è pieno di gioia e speranza, tra di noi c'è anche un tifoso dei Patriots e uno dei niners, due infiltrati di cui uno pericolosissimo.
Ne uscirà con le ossa rotte, lui ancora non lo sa, noi ci speravamo molto. Perchè tornare scontenti in sei? Meglio uno solo, no?
Il pessimo servizio della British ci divide nell'assegnazione dei posti, ma non è importante, anche se siamo in pochi l'aereo è targato GB ( e sta andando a Chicago), ogni tanto vola un "automatic first down", un "Green 19", un "GO PACK GO", i vicini di posto non sempre la prendono bene. Ma non fa nulla, è la nostra festa, provate a sbatterci giù se avete il coraggio.
All'arrivo a Chicago ci accoglie un vento pazzesco e un freddo cane, pochi minuti e arriverà la neve. Povera Chicago, già si ritrova una squadra di football scarsa e in disarmo, non possono consolarsi nemmeno con il clima. Qui dopo l'allegro viaggio c'è il primo scisma, la comitiva calabra più Nick parte verso Milwaukee, noi bivacchiamo a Chicago. Divisione, per poche ore, loro vi racconteranno di una vera cena del ringraziamento. Io vi invece vi racconto di una mancata visita a Wrigley field, di notte, alle 3. Tutta colpa del maledetto jet lag, idea pazza che ci accompagna per qualche minuto.
Il mattino dopo è il grande giorno dell'arrivo alla Mecca , ci arriviamo a qualche ora di distanza. Anche noi facciamo tappa a Milwaukee, niente statua di "The Fonz" ma solo visita a un Miller Park ghiacciato, ma ci voleva. Quando arriviamo noi la comitiva di Nick ha già varcato la soglia del paradiso, noi ci arriviamo a metà pomeriggio.
La sensazione è fantastica, io e Marco (Kromfel) il Lambeau l'abbiamo già visto, ma arrivarci a novembre e non con il sole caldo d'estate rende di più quello che stiamo per vivere, e infatti lo sbarco in città avviene sotto una bella nevicata. Tutto è apparecchiato al meglio per una bella foto innevata sotto Vince Lombardi e Curl Lambeau, e via con la prima delle tante visite allo shop, diventeremo facce note da lì a poco.
Il sabato è un frenetico giorno di attesa, ma lo occupiamo al meglio, Invece che girare per le vie di Green Bay a respirare l'aria di vigilia ci facciamo due ore abbonandanti di macchina riattraversando parte del Wisconsin per assaporare un'altra magica atmosfera, quella del college football.
Quella che ci aspetta è qualcosa di previsto, ma che comunque ci soprende, un'atmosfera che io con miei compagni ho paragonato a quella del carnvevale di Rio.
Gente in ogni dove, di ogni età, in ogni locale, un tailgate interminabile, una marea di rosso invade la città, i Wisconsin Badgers avranno il loro sostegno.
Non sono un grande esperto di college, ma la giornata mi ha entusiasmato. Per me questa è stata la prima partita di football vista dal vivo. Non mi improrta se i gradoni di alluminio sono innevati e se l'ipotermia in poco tempo si prenderà la mia anima, mi godo tutto, dal primo all'ultimo istante, la banda mi rapisce, vederla all'opera fa rimanere a bocca aperta.
La partita è anche gradevole, i Badgers vanno sotto all'inizio ma lentamente fanno valere la loro forza, Melvin Gordon mette altre 150 yds di corsa, Wisconsin la porta a casa, 34-24.
Si sfolla lentamente, ora la festa si risposta nei locali, il freddo ti punge in ogni parte del corpo. Risaliamo in macchina e con prudenza e calma ritorniamo verso Green Bay, ci attende un altro viaggetto non da poco, in mezzo a strade buie. Arriviamo a GB a serata già inoltrata, da lì in poi si entra in clima vigilia, ci siamo quasi.
Dopo la serata in birreria, ci rintaniamo per prendere un po' di caldo.
Io, sarà una costante ( i miei compagni di appartamento potranno confermarvelo), non dormo quasi mai. Non è jet lag scoprirò più in là, alla sera resisto e anche bene, è proprio adrenalina che mi scorre nelle vene per quello che stiamo vivendo, per quello che arriverà, per il sogno di una vita. Qualche oretta ovviamente di riposo arriva per inezia, ma io alle 5 ho già gli occhi sbarrati. Li avevo le altre sere i problemi ad addormentarmi, immaginate cosa possa provare la notte prima, il gameday per me inizia dalla mezzanotte. Ormai ci siamo.
I miei compagni di stanza si devono per forza piegare (lo so, ho rotto parecchio) per iniziare a vivere la partita mooooolto presto, Io dichiaro che li farò dormire, ma non è vero. Alle 7 comincia l'opera di vestizione, sono tante le cose da indossare per cercare di sopravvivere nella Frozen Tundra. Quattro stati superiore, passamontagna, cuffia, calze termiche e calzamaglia. Quando apriamo l'uscio e scendiamo quelle scale di legno mi sembra di essere Rocky nel quarto epidosio della saga, lo scenario è esattamente quello. Colazione e via, pronti per il grande giorno.
La tensione sale, arriviamo al Lambeau, ma ci arriviamo il giorno di una partita. E' qualcosa di inedito.
Il parcheggio scopriamo che non esiste, è riservato al tailgate, ci si deve arrangiare. Questo vuol dire che tutti gli abitanti delle casette confinanti con il Lamebau fanno utilizzare il proprio giardino, il proprio garage, i propri servizi agli spettatori. Ti offrono addirittura l'opportunità di un tailgate privato, 15-20 dollari la cifra. Noi scegliamo ovviamente random la più antipatica "pay first pay first".
Saranno le 10.30-11 ma l'attesa già mi sta uccidendo, il Lambeau comincia ad accogliere tifosi con abbigliamenti bizzarri, alcuni completamente fuori stagione. Si comincia a vedere di tutto, nel parcheggio che prima era vuoto cominica a prendere corpo il tailgate, quello ufficiale. SI vede di tutto e di più , non ci sono parole per descriverlo, è qualcosa che bisogna proprio vivere.
Noi in realtà lo viviamo poco, lo vivranno (e anche qui spero seguiranno racconti più dettagliati) più i "calabresi" e Nic, i racconti loro hanno qualcosa di epico. Qualcuno li ha quasi eletti maestri del tailgate, insomma hanno dato spettacolo. Dovranno raccontarvelo.
Non ci facciamo mancare però un pregame magari meno caratteristico e movimentato, ma gradevolissimo.La gente che si muove freneticamente in attesa della partita, lo shop che si riempie, la stesura dei cartelli (poi uno verrà perso, è ancora un mistero), il pranzo al curly's pub dove c'è talmente coda che ti richiameranno loro sul marchingegno elettronico che ti consegnano quando chiedi il tavolo, passeranno 45 minuti e molti non verranno serviti in tempo. Ma un panino al Curly's Pub non poteva mancare.
Gli sguardi si cominciano a incrociare tra i Packers fan, ci sono anche molti Patriots infilitrati, la tensione sale.
Sono le 2, una notifica sul telfono mi annuncia il gol di Pirlo a due secondi dalla fine e mi fa sobbalzare, manco servisse una scossa adrenalinica ulteriore.
Vuoi vedere che sarà una grande giornata? Oppure vuoi vedere che mi sono giocato il bonus qui, l'unico giorno in cui la Juve proprio mi sembra lontana per via delle emozioni che sto provando?
I due gruppi hanno purtroppo biglietti di settori diversi, vicini ma diversi, noi decidiamo di entrare, è l'ora del warm up, è ora di capire dove siamo.
Il tratto che mi porta dai numerosi venditori di cibo (tutto consigliato dai dietologi tra l'altro) all'entrata vera e propria nello stadio non la dimentichererò facilmente. Il nostro settore è piuttosto lontano da dove ci incamminiamo, in quel momento realizzo di essere veramente al Lambeau field.
Lo nascondo ai miei amici mettendomi in coda, non mi vergogno di confessare ora che una lacrima di profonda emozione mi è scesa. Facendo le dovute proporzioni perchè si tratta pur sempre di sport, ma è un momento della mia vita che non mi scorderò facilmente.
Si entra, il Lambeau vuoto faceva un effetto, questo però è un'altra cosa.
Ci siamo, lo stadio comincia lentamente a riempirsi. Il mega screen spara musica a tutto volume e immagini di ogni tipo.
Facciamo le foto di rito, quella in cui Playit testimonia di esserci, doverosa.
Parlo per me ma penso di estendere anche ai miei compagni di viaggio, mi pare di essere durante il warm-up un bambino che scarta i regali sotto l'albero il giorno di Natale. Non la smetto di guardarmi intorno, di cogliere ogni dettaglio, anche il più inutile, me la godo e vorrei che il tempo si fermasse in quell'istante, perchè l'attesa alle volte la ricordi quasi più dell'evento stesso, di questa giornata però son sicuro che ricorderemo tutto, dalla a alla z.
Entrano i Packers, vengono presentati, e anche qui le coronarie subiscono un duro colpo, vediamo Rodgers e i nostri idoli da vicino, la visuale è ottima.
Piano piano cii si avvicina al kickoff e arriva l'inno, da adesso si fa sul serio.
Ma siamo venuti qui per vedere la partita o no? E allora si parte.
Non vi dico più quanto sarà emozionante, ormai il concetto è chiaro, ma la partita che abbiamo scelto si dimostra essere forse quella più importante della stagione regolare, chissà mai che ricapiti un rematch molto presto (grattatina di rito).
Vediamo il primo completo di Rodgers, Lacy comincia a correre.
I Packers partono forte e monopolizzano il cronometro nel primo quarto, ci vogliono 4 minuti per chiudere il primo viaggio in endzone con FG di Crosby, e dopo il drive infruttuoso dei Patriots di FG ne arriva un altro, e siamo 6-0.
Sembra quasi tutto troppo facile, terribilmente facile, il Rodgers to Rodgers di 32 yards ci porta addirittura sul 13-0, sembra tutto un sogno. Il Lambeau, i Packers che partono forte, i Patriots che in campo in attacco ci sono poco. Sappiamo tutti nello stadio che non sarà così semplice, e infatti presto cambia tutto.
Arrivana il primo td per New England, noi ci facciamo un altro bel drive ma ci areniamo di nuovo sul più bello, 16-7.
Il primo tempo però si chiude con i fuochi d'artificio, Brady riporta i Patriots sotto ma il drive successivo vede la perla di Aaron per Nelson, 45 yards e buonanotte.
Il replay conferma la segnatura, si va all'halftime con un ottimo 23-14. Non è un punteggio rassicurante ma quantomeno siamo avanti, la squadra pare esserci offensivamente e la difesa pur con tutte le difficoltà dell'aver davanti una squadra forte, in striscia vincente da 8 gare, tutto sommato se la cava.
E' ancora lunga, terribilmente lunga.
Halfitime e freddo che cresce, praticamente diventa una notturna. Il pre partita vedeva un cielo minacciare quasi neve, poi velocemente le nuvole hanno lasciato spazio a un bel sole.
Ma come? sole a Green Bay? Immaginavo i commenti delle persone a cui avevo riferito che andavo al freddo e al gelo, nella patria del freddo a dire il vero.
In realtà il sole scalda relativamente, il principio di nevischio annunciato dai meteo locali non ci sarà, non ci si andrà nemmeno vicino, ma il freddo quello c'è, lo si può sentire e non bastano strati su strati per farci stare bene. Lo avevamo preventivato, lo stiamo vivendo.
L'intervallo scivola via veloce, è già ora di ricominciare.
Nel terzo le segnature latitano, i Pats puntano, Crosby purtroppo ritorna quello di due stagioni fa e calcia fuori un non impossibile field goal dalle 40 che avrebbe dato un certo margine di sicurezza, seguono altri due punts.
Purtroppo per noi il quarto periodo si apre con un altro TD per New England, two-points game di nuovo.
Quello che segue è ancora ben stampato nella nostra mente: un altro bel drive si arena sul più bello, il FG di Crosby è facile stavolta, ma non aver raccolto frutti maggiori sulle loro 10 potrebbe pesare. La tensione è ormai alle stelle, la si nota sulle facce di ogni spettatore.
I Patriots hanno la palla per andare davanti, Se lo devono fare, penso io, che lo facciano in fretta. Mi facciano almeno gustare un tentativo di winning drive di Rodgers, almeno questo.
Ma i Patriots non andranno in vantaggio, il sack che sulle venti riporta indietro di dieci yards Brady fa letteralmente esplodere lo stadio, 3:25 alla fine e New England prova il FG, fallito. Si rimane a -5, scongiurato un onside kick.
Ci sono ancora timeout e il two-minute warnning ma il primo down che prende Cobb ci regala la vittoria. Io non realizzo subito, mi capacito di quello che sta succedendo alla prima QB kneel di Rodgers.
E' fatta ragazzi, i Packers hanno vinto, sarei stato contento con qualunque punteggio, ma l'aver fatto tutto questo viaggio per una L in casa forse avrebbe lasciato un po' di amaro in bocca. L'esperto tra di noi, Gridiron, fin dall'aereo ci ripeteva che con una partita perfetta la si portava a casa, di tre. Non ci è andato troppo lontano la nostra enciclopedia vivente del football.
Fa freddo, un freddo maledetto ma siamo felici, abbiamo visto i Packers, li abbiamo visti vincere.
I minuti successivi alla fine mi provocano diverse sensazioni, rivedo tutto quello che abbiamo vissuto visto che ormai dopo la bella cena rilassante di domenica ci rimangono gli sgoccioli, ma anche la sensazione al triplo zero del cronometro che tutto sia finito, troppo in fretta. Il football dura tre ore, ripensandoci paiono essere volate.
Sarebbe stato più epico viverlo con la neve di venerdì, o forse con il freddo non lontano da quello del 31 dicembre 1967 che abbiamo provato lunedi mattina, terribile.
Alla fine la partita è stata vista nella giornata (pur sempre rigidissima) forse più "normale" di tutte, ma fateci pensare di essere dei piccoli eroi.
Dei piccoli eroi che sono venuti dall'Italia, a vedere i loro Packers, a vivere il proprio ice bowl, a vederli vincere.
GO PACK GO.
Unica foto di gruppo al completo
Link al mio album fb:
https://www.facebook.com/gianluca.cimet ... 550&type=3
Ringrazio chi mi ha accompagnato in questa splendida e fantastica avventura
SPECIAL THANKS TO
Kromfel (Marco) il fratello che non ho
Hobbit (Francesco) il fratello che non ho (lo so, ne volevo due)
Deinè (Elisa) l'unico tocco di grazia della combricola
Nickpacker (Niccolò) conosciuto grazie a questa organizzazione, ormai amico carissimo
Gridiron (Alessandro) Ale-pedia, il football è lui
gli abusivi ma splendidi
Milko (Patriots) il nemico, spassossimo, peccato fosse astemio
Americo (49ers) il più tranquillo, ma non astemio
DEDICA SPECIALE:
al grandissmo Matteo (Matteo GB).
Non ce l'ha fatta a venire con noi, abbiamo sperato fino all'ultimo.
Essendo l'unico esperto ad aver vissuto le emozioni del Lambeau dal vivo è stato preziossimo, è come se fosse stato con noi sempre, non ha abbandonato il gruppo what's up nemmeno dopo l'ufficialità della sua rinuncia, la vittoria è per te.
Il cartello era un atto dovuto, come lo sarà quello di organizzare di nuovo, stavolta insieme a lui.
E' una promessa
Partecipanti:
Nickpacker, Shilton,Hobbit,Deinè,Gridiron,Kromfel + due non forumisti (un niners e un patriots).
Giovedi, giorno del ringraziamento.
E' festa negli States, da tempo tacchino e football se ne vanno di pari passo.
Da questo giorno un po' speciale parte il sogno di sette psicopatici (più una gentil donzella) che hanno deciso di scialaquare un po'dei loro risparmi e un po' della loro salute viste le temperature. Si va a Green Bay.
Due comitive diverse, che si sono unite quasi casulamente, c'è chi è partito da Milano, chi da Ankara, chi da Bologna attendendoci in loco, chi invece dalla Calabria, dalla lontana Calabria fino al Wisconsin, quasi un viaggio della speranza.
A Londra il primo ritrovo, i panini preparati da Nick con il Castelmago fanno da apertura al viaggio, via con le prime birre (ce ne saranno tante, tantissime).
Il volo d'andata è pieno di gioia e speranza, tra di noi c'è anche un tifoso dei Patriots e uno dei niners, due infiltrati di cui uno pericolosissimo.
Ne uscirà con le ossa rotte, lui ancora non lo sa, noi ci speravamo molto. Perchè tornare scontenti in sei? Meglio uno solo, no?
Il pessimo servizio della British ci divide nell'assegnazione dei posti, ma non è importante, anche se siamo in pochi l'aereo è targato GB ( e sta andando a Chicago), ogni tanto vola un "automatic first down", un "Green 19", un "GO PACK GO", i vicini di posto non sempre la prendono bene. Ma non fa nulla, è la nostra festa, provate a sbatterci giù se avete il coraggio.
All'arrivo a Chicago ci accoglie un vento pazzesco e un freddo cane, pochi minuti e arriverà la neve. Povera Chicago, già si ritrova una squadra di football scarsa e in disarmo, non possono consolarsi nemmeno con il clima. Qui dopo l'allegro viaggio c'è il primo scisma, la comitiva calabra più Nick parte verso Milwaukee, noi bivacchiamo a Chicago. Divisione, per poche ore, loro vi racconteranno di una vera cena del ringraziamento. Io vi invece vi racconto di una mancata visita a Wrigley field, di notte, alle 3. Tutta colpa del maledetto jet lag, idea pazza che ci accompagna per qualche minuto.
Il mattino dopo è il grande giorno dell'arrivo alla Mecca , ci arriviamo a qualche ora di distanza. Anche noi facciamo tappa a Milwaukee, niente statua di "The Fonz" ma solo visita a un Miller Park ghiacciato, ma ci voleva. Quando arriviamo noi la comitiva di Nick ha già varcato la soglia del paradiso, noi ci arriviamo a metà pomeriggio.
La sensazione è fantastica, io e Marco (Kromfel) il Lambeau l'abbiamo già visto, ma arrivarci a novembre e non con il sole caldo d'estate rende di più quello che stiamo per vivere, e infatti lo sbarco in città avviene sotto una bella nevicata. Tutto è apparecchiato al meglio per una bella foto innevata sotto Vince Lombardi e Curl Lambeau, e via con la prima delle tante visite allo shop, diventeremo facce note da lì a poco.
Il sabato è un frenetico giorno di attesa, ma lo occupiamo al meglio, Invece che girare per le vie di Green Bay a respirare l'aria di vigilia ci facciamo due ore abbonandanti di macchina riattraversando parte del Wisconsin per assaporare un'altra magica atmosfera, quella del college football.
Quella che ci aspetta è qualcosa di previsto, ma che comunque ci soprende, un'atmosfera che io con miei compagni ho paragonato a quella del carnvevale di Rio.
Gente in ogni dove, di ogni età, in ogni locale, un tailgate interminabile, una marea di rosso invade la città, i Wisconsin Badgers avranno il loro sostegno.
Non sono un grande esperto di college, ma la giornata mi ha entusiasmato. Per me questa è stata la prima partita di football vista dal vivo. Non mi improrta se i gradoni di alluminio sono innevati e se l'ipotermia in poco tempo si prenderà la mia anima, mi godo tutto, dal primo all'ultimo istante, la banda mi rapisce, vederla all'opera fa rimanere a bocca aperta.
La partita è anche gradevole, i Badgers vanno sotto all'inizio ma lentamente fanno valere la loro forza, Melvin Gordon mette altre 150 yds di corsa, Wisconsin la porta a casa, 34-24.
Si sfolla lentamente, ora la festa si risposta nei locali, il freddo ti punge in ogni parte del corpo. Risaliamo in macchina e con prudenza e calma ritorniamo verso Green Bay, ci attende un altro viaggetto non da poco, in mezzo a strade buie. Arriviamo a GB a serata già inoltrata, da lì in poi si entra in clima vigilia, ci siamo quasi.
Dopo la serata in birreria, ci rintaniamo per prendere un po' di caldo.
Io, sarà una costante ( i miei compagni di appartamento potranno confermarvelo), non dormo quasi mai. Non è jet lag scoprirò più in là, alla sera resisto e anche bene, è proprio adrenalina che mi scorre nelle vene per quello che stiamo vivendo, per quello che arriverà, per il sogno di una vita. Qualche oretta ovviamente di riposo arriva per inezia, ma io alle 5 ho già gli occhi sbarrati. Li avevo le altre sere i problemi ad addormentarmi, immaginate cosa possa provare la notte prima, il gameday per me inizia dalla mezzanotte. Ormai ci siamo.
I miei compagni di stanza si devono per forza piegare (lo so, ho rotto parecchio) per iniziare a vivere la partita mooooolto presto, Io dichiaro che li farò dormire, ma non è vero. Alle 7 comincia l'opera di vestizione, sono tante le cose da indossare per cercare di sopravvivere nella Frozen Tundra. Quattro stati superiore, passamontagna, cuffia, calze termiche e calzamaglia. Quando apriamo l'uscio e scendiamo quelle scale di legno mi sembra di essere Rocky nel quarto epidosio della saga, lo scenario è esattamente quello. Colazione e via, pronti per il grande giorno.
La tensione sale, arriviamo al Lambeau, ma ci arriviamo il giorno di una partita. E' qualcosa di inedito.
Il parcheggio scopriamo che non esiste, è riservato al tailgate, ci si deve arrangiare. Questo vuol dire che tutti gli abitanti delle casette confinanti con il Lamebau fanno utilizzare il proprio giardino, il proprio garage, i propri servizi agli spettatori. Ti offrono addirittura l'opportunità di un tailgate privato, 15-20 dollari la cifra. Noi scegliamo ovviamente random la più antipatica "pay first pay first".
Saranno le 10.30-11 ma l'attesa già mi sta uccidendo, il Lambeau comincia ad accogliere tifosi con abbigliamenti bizzarri, alcuni completamente fuori stagione. Si comincia a vedere di tutto, nel parcheggio che prima era vuoto cominica a prendere corpo il tailgate, quello ufficiale. SI vede di tutto e di più , non ci sono parole per descriverlo, è qualcosa che bisogna proprio vivere.
Noi in realtà lo viviamo poco, lo vivranno (e anche qui spero seguiranno racconti più dettagliati) più i "calabresi" e Nic, i racconti loro hanno qualcosa di epico. Qualcuno li ha quasi eletti maestri del tailgate, insomma hanno dato spettacolo. Dovranno raccontarvelo.
Non ci facciamo mancare però un pregame magari meno caratteristico e movimentato, ma gradevolissimo.La gente che si muove freneticamente in attesa della partita, lo shop che si riempie, la stesura dei cartelli (poi uno verrà perso, è ancora un mistero), il pranzo al curly's pub dove c'è talmente coda che ti richiameranno loro sul marchingegno elettronico che ti consegnano quando chiedi il tavolo, passeranno 45 minuti e molti non verranno serviti in tempo. Ma un panino al Curly's Pub non poteva mancare.
Gli sguardi si cominciano a incrociare tra i Packers fan, ci sono anche molti Patriots infilitrati, la tensione sale.
Sono le 2, una notifica sul telfono mi annuncia il gol di Pirlo a due secondi dalla fine e mi fa sobbalzare, manco servisse una scossa adrenalinica ulteriore.
Vuoi vedere che sarà una grande giornata? Oppure vuoi vedere che mi sono giocato il bonus qui, l'unico giorno in cui la Juve proprio mi sembra lontana per via delle emozioni che sto provando?
I due gruppi hanno purtroppo biglietti di settori diversi, vicini ma diversi, noi decidiamo di entrare, è l'ora del warm up, è ora di capire dove siamo.
Il tratto che mi porta dai numerosi venditori di cibo (tutto consigliato dai dietologi tra l'altro) all'entrata vera e propria nello stadio non la dimentichererò facilmente. Il nostro settore è piuttosto lontano da dove ci incamminiamo, in quel momento realizzo di essere veramente al Lambeau field.
Lo nascondo ai miei amici mettendomi in coda, non mi vergogno di confessare ora che una lacrima di profonda emozione mi è scesa. Facendo le dovute proporzioni perchè si tratta pur sempre di sport, ma è un momento della mia vita che non mi scorderò facilmente.
Si entra, il Lambeau vuoto faceva un effetto, questo però è un'altra cosa.
Ci siamo, lo stadio comincia lentamente a riempirsi. Il mega screen spara musica a tutto volume e immagini di ogni tipo.
Facciamo le foto di rito, quella in cui Playit testimonia di esserci, doverosa.
Parlo per me ma penso di estendere anche ai miei compagni di viaggio, mi pare di essere durante il warm-up un bambino che scarta i regali sotto l'albero il giorno di Natale. Non la smetto di guardarmi intorno, di cogliere ogni dettaglio, anche il più inutile, me la godo e vorrei che il tempo si fermasse in quell'istante, perchè l'attesa alle volte la ricordi quasi più dell'evento stesso, di questa giornata però son sicuro che ricorderemo tutto, dalla a alla z.
Entrano i Packers, vengono presentati, e anche qui le coronarie subiscono un duro colpo, vediamo Rodgers e i nostri idoli da vicino, la visuale è ottima.
Piano piano cii si avvicina al kickoff e arriva l'inno, da adesso si fa sul serio.
Ma siamo venuti qui per vedere la partita o no? E allora si parte.
Non vi dico più quanto sarà emozionante, ormai il concetto è chiaro, ma la partita che abbiamo scelto si dimostra essere forse quella più importante della stagione regolare, chissà mai che ricapiti un rematch molto presto (grattatina di rito).
Vediamo il primo completo di Rodgers, Lacy comincia a correre.
I Packers partono forte e monopolizzano il cronometro nel primo quarto, ci vogliono 4 minuti per chiudere il primo viaggio in endzone con FG di Crosby, e dopo il drive infruttuoso dei Patriots di FG ne arriva un altro, e siamo 6-0.
Sembra quasi tutto troppo facile, terribilmente facile, il Rodgers to Rodgers di 32 yards ci porta addirittura sul 13-0, sembra tutto un sogno. Il Lambeau, i Packers che partono forte, i Patriots che in campo in attacco ci sono poco. Sappiamo tutti nello stadio che non sarà così semplice, e infatti presto cambia tutto.
Arrivana il primo td per New England, noi ci facciamo un altro bel drive ma ci areniamo di nuovo sul più bello, 16-7.
Il primo tempo però si chiude con i fuochi d'artificio, Brady riporta i Patriots sotto ma il drive successivo vede la perla di Aaron per Nelson, 45 yards e buonanotte.
Il replay conferma la segnatura, si va all'halftime con un ottimo 23-14. Non è un punteggio rassicurante ma quantomeno siamo avanti, la squadra pare esserci offensivamente e la difesa pur con tutte le difficoltà dell'aver davanti una squadra forte, in striscia vincente da 8 gare, tutto sommato se la cava.
E' ancora lunga, terribilmente lunga.
Halfitime e freddo che cresce, praticamente diventa una notturna. Il pre partita vedeva un cielo minacciare quasi neve, poi velocemente le nuvole hanno lasciato spazio a un bel sole.
Ma come? sole a Green Bay? Immaginavo i commenti delle persone a cui avevo riferito che andavo al freddo e al gelo, nella patria del freddo a dire il vero.
In realtà il sole scalda relativamente, il principio di nevischio annunciato dai meteo locali non ci sarà, non ci si andrà nemmeno vicino, ma il freddo quello c'è, lo si può sentire e non bastano strati su strati per farci stare bene. Lo avevamo preventivato, lo stiamo vivendo.
L'intervallo scivola via veloce, è già ora di ricominciare.
Nel terzo le segnature latitano, i Pats puntano, Crosby purtroppo ritorna quello di due stagioni fa e calcia fuori un non impossibile field goal dalle 40 che avrebbe dato un certo margine di sicurezza, seguono altri due punts.
Purtroppo per noi il quarto periodo si apre con un altro TD per New England, two-points game di nuovo.
Quello che segue è ancora ben stampato nella nostra mente: un altro bel drive si arena sul più bello, il FG di Crosby è facile stavolta, ma non aver raccolto frutti maggiori sulle loro 10 potrebbe pesare. La tensione è ormai alle stelle, la si nota sulle facce di ogni spettatore.
I Patriots hanno la palla per andare davanti, Se lo devono fare, penso io, che lo facciano in fretta. Mi facciano almeno gustare un tentativo di winning drive di Rodgers, almeno questo.
Ma i Patriots non andranno in vantaggio, il sack che sulle venti riporta indietro di dieci yards Brady fa letteralmente esplodere lo stadio, 3:25 alla fine e New England prova il FG, fallito. Si rimane a -5, scongiurato un onside kick.
Ci sono ancora timeout e il two-minute warnning ma il primo down che prende Cobb ci regala la vittoria. Io non realizzo subito, mi capacito di quello che sta succedendo alla prima QB kneel di Rodgers.
E' fatta ragazzi, i Packers hanno vinto, sarei stato contento con qualunque punteggio, ma l'aver fatto tutto questo viaggio per una L in casa forse avrebbe lasciato un po' di amaro in bocca. L'esperto tra di noi, Gridiron, fin dall'aereo ci ripeteva che con una partita perfetta la si portava a casa, di tre. Non ci è andato troppo lontano la nostra enciclopedia vivente del football.
Fa freddo, un freddo maledetto ma siamo felici, abbiamo visto i Packers, li abbiamo visti vincere.
I minuti successivi alla fine mi provocano diverse sensazioni, rivedo tutto quello che abbiamo vissuto visto che ormai dopo la bella cena rilassante di domenica ci rimangono gli sgoccioli, ma anche la sensazione al triplo zero del cronometro che tutto sia finito, troppo in fretta. Il football dura tre ore, ripensandoci paiono essere volate.
Sarebbe stato più epico viverlo con la neve di venerdì, o forse con il freddo non lontano da quello del 31 dicembre 1967 che abbiamo provato lunedi mattina, terribile.
Alla fine la partita è stata vista nella giornata (pur sempre rigidissima) forse più "normale" di tutte, ma fateci pensare di essere dei piccoli eroi.
Dei piccoli eroi che sono venuti dall'Italia, a vedere i loro Packers, a vivere il proprio ice bowl, a vederli vincere.
GO PACK GO.
Unica foto di gruppo al completo
Link al mio album fb:
https://www.facebook.com/gianluca.cimet ... 550&type=3
Ringrazio chi mi ha accompagnato in questa splendida e fantastica avventura
SPECIAL THANKS TO
Kromfel (Marco) il fratello che non ho
Hobbit (Francesco) il fratello che non ho (lo so, ne volevo due)
Deinè (Elisa) l'unico tocco di grazia della combricola
Nickpacker (Niccolò) conosciuto grazie a questa organizzazione, ormai amico carissimo
Gridiron (Alessandro) Ale-pedia, il football è lui
gli abusivi ma splendidi
Milko (Patriots) il nemico, spassossimo, peccato fosse astemio
Americo (49ers) il più tranquillo, ma non astemio
DEDICA SPECIALE:
al grandissmo Matteo (Matteo GB).
Non ce l'ha fatta a venire con noi, abbiamo sperato fino all'ultimo.
Essendo l'unico esperto ad aver vissuto le emozioni del Lambeau dal vivo è stato preziossimo, è come se fosse stato con noi sempre, non ha abbandonato il gruppo what's up nemmeno dopo l'ufficialità della sua rinuncia, la vittoria è per te.
Il cartello era un atto dovuto, come lo sarà quello di organizzare di nuovo, stavolta insieme a lui.
E' una promessa
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Green Bay Packers.
Chapeau...ho le lacrime agli occhi...sei un grnade...anzi siete dei grandissimi...e non e' retorica
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Re: Green Bay Packers.
shilton sei pronto per scrivere un libro
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Re: Green Bay Packers.
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Re: Green Bay Packers.
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Re: Green Bay Packers.
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Re: Green Bay Packers.
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rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: Green Bay Packers.
Emozioni.
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Masataka era il suo nome (Ender Wiggin)
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Re: Green Bay Packers.
Fantastico!
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Re: Green Bay Packers.
Veramente stupendo Shilton!!
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Re: Green Bay Packers.
Da brividi!!! Complimenti a tutti!!!
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Re: Green Bay Packers.
Peccato che il tutto sia stato rovinato dall'aneddoto del gol di Pirlo....