Pagelle Finals Nba 2023 - Gara 3

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sds971
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Pagelle Finals Nba 2023 - Gara 3

Messaggio da sds971 » 09/06/2023, 18:26

Gara 3

Nuggets at Heat 109-94 (2-1)
Parziali: 24-24 / 29-24 / 29-20 / 27-26

Voti e giudizi

Denver Nuggets

Jamal Murray: 8,5 – Fenomenale tripla doppia e partita di Murray, che è una costante spina nel fianco per Spoelstra che non riesce a limitarlo. 34 punti con 12/22 al tiro, 3/6 da 3, 10 rimbalzi, di cui 3 offensivi, 10 assist e, unico neo, le 7 perse. Inizia la partita aggressivo al ferro, poi altri due in avvicinamento e difesa forte su Vincent che sbaglia da 3. Poi si fa stoppare da Butler e chiude il primo quarto con 8 tiri, quasi tutti creati in uno contro uno, e altrettanti punti. Nel secondo quarto mette due triple consecutive in un buon momento degli Heat, poi ne infila un’altra, poi ancora da 2 per chiudere il primo tempo con 20 punti, uno più bello dell’altro. Inizia il secondo tempo rubando palla a Butler, serve un assist per Gordon per il +11 e con Jokic spacca in due gara 3. Sontuosa partita, devastante assieme a Jokic più di quello che sono stati Stockton&Malone. Se gioca così, non si va oltre gara 5.

Kentavious Caldwell-Pope: 4,5 – Continua la sua sconcertante serie, in cui piazza solo qualche discreta giocata difensiva e in attacco è completamente assente – 1./4 al tiro. Sfonda malamente su Love a inizio partita. Malone non paga dazio con questo KCP, perché il duo delle meraviglie fa pentole e coperchi.

Michael Porter Jr: 3,5 – Viene tenuto in campo solo 20’, perché in attacco è incredibilmente dannoso – 1/7 al tiro. Completamente fuori dalla serie, spaesato. Unico dato positivo sono i 7 rimbalzi.

Aaron Gordon: 7 – La solita buona partita di sostanza, che è esattamente ciò per cui è stato portato a Denver: 11 punti con il 50% al tiro, 10 rimbalzi, di cui 3 in attacco e 5 begli assist. Difende con il fisico contro Butler, rendendogli la vita difficile, come in ogni partita della serie.

Nikola Jokic: 9 (MVP) –Pur con qualche sbavatura – corto da 2, ferro da 3 e gomitata a Zeller – chiude il primo quarto con 10 punti, 7 rimbalzi e 3 assist. Nel secondo quarto riposa e quando è in campo aggiunge solo 2 punti al tabellino, ma 5 rimbalzi e 4 assist e subisce in un paio di occasioni la mobilità di Adebayo. È nel secondo tempo che guida i suoi a un devastante quarto che è il preludio della vittoria: da 2 in svitamento, poi tiro del fenicottero, tripla, assist al bacio per Braun. Sta in campo quasi 44’ ed è nel secondo tempo che fa la differenza. La sua presenza tecnica e il dominio che impone sono impressionanti: da solo ha tirato giù più del 60% dei rimbalzi totali degli Heat (21 il Joker, 33 tutti i giocatori di Miami). Nell’epoca del corri e tira in cui le guardie fanno da padrone, e con la conseguente scomparsa del numero 4 e con i 5 che si piazzano solo fuori dall’arco, Jokic impone la sua presenza da vero centro slavo, come tanti altri in passato – Divac su tutti, precursore del centro facente funzione playmaker.

Bruce Brown: 5,5 – Ancora brutte statistiche – 1/5 al tiro e 2 rimbalzi, si fa notare per le 3 stoppate rifilate agli avversari ma anche per un inutile fallo su Vincent nel primo quarto che regala 3 tiri liberi.

Jeff Green: 5,5 – Un paio di sconcertanti amnesie difensive e i soliti 4 bei punti. Non è così dannoso nell’economia dei Nuggets solo perché Jokic e Murray giocano in modo stratosferico.

Christian Braun: 8 – Faccia tosta, aggressività, paura di niente e di nessuno: 15 punti con 7/8 al tiro e 4 rimbalzi di cui 2 in attacco. Questo rookie impatta più di Porter Jr, e magari Malone potrebbe fare un pensierino a un cambio in quintetto. Favoloso il suo terzo quarto, in cui sfrutta un bell’assist di Jokic, ruba palla a Butler per andare a schiacciare per il +19. A inizio ultimo quarto serve a sua volta un bell’assist al Joker e mette un gioco da 3 punti.

Reggie Jackson: sv – 1’ in campo per un tiro, sbagliato, da 3.

Coach Malone: 7,5 –Registra la difesa, più aggressiva e compatta, lasciando pochissimi tiri aperti da 3 agli Heat, che infatti tirano con il 31% da oltre l’arco. Massacra Miami alla voce rimbalzi – 58 a 33 – e mette una serie ipoteca sul titolo. Sembrava avesse cambiato idea sulla gestione dei titolari, quando a fine secondo quarto Reggie Jackson ha fatto la sua comparsata in campo, ma Murray&Jokic sono stati in campo per 44’ ciascuno. Vince perché ha Jokic, un giocatore che nessuno ha, perché Murray è veramente un attaccante sopraffino, perché questo nucleo è stato creato negli anni, con cura e attenzione. Ed è bravo a portare a casa questa gara 3 in modo così netto nonostante due del suo quintetto facciano letteralmente pietà – è che il duo di cui sopra sta giocando in modo sublime. Bravo, coerente e molto attento ai particolari – vedi i time out chiamati nei momenti perfetti.



Miami Heat

Gabe Vincent: 5 – Che non sia la sua serata lo si vede da subito, con un paio di forzature e poca incisività, ma bravo anche Murray a mettergli un sacco di pressione addosso. A inizio secondo quarto è molto efficace nella pressione a tutto campo ordinata da Spoelstra, ma poi i due falli consecutivi fischiatigli contro – entrambi errati – lo mettono mentalmente fuori partita, e poi ci pensa l’ennesimo errore arbitrale a farlo sedere in panchina a fine secondo quarto - 3° fallo. Chiude con un brutto 2/10 al tiro e 1/6 da 3. Se non torna quello delle prime due partite, non c’è alcuna speranza per gli Heat di rimontare.

Max Strus: 5 – Inizia con 4 favolosi assist che mettono in ritmo non solo Adebayo per ben due volte, ma tutti gli Heat. I 4 rimbalzi, 5 assist totali, una rubata e una stoppata sono bei numeri, solo che a Strus viene richiesto da contratto di metterla da 3, e non solo un canestro su 4 tentativi, a cui aggiunge pure 0/3 da 2. Fa qualche giocata difensiva degna di nota, tra cui una bella rotazione su Jokic a fine secondo quarto impedendogli di segnare.

Jimmy Butler: 7 –Visto che l’attacco in questa gara 3 è lui e Adebayo, forza più del solito, 28 punti e delle discrete percentuali – 11/24, a cui aggiunge 4 assist ma solo due rimbalzi. Il suo lo fa in entrambi i lati del campo, ma se gli Heat non ottengono punti anche dagli altri, allora il meccanismo creato da Spoelstra batte in testa. Solo se tutti giocano bene, nei sistemi difensivi e offensivi creati dal delfino di Riley, gli Heat possono competere con questi Nuggets, altrimenti Butler a Adebayo non possono essere sufficienti. 10 punti nel primo quarto, tiene a contatto i suoi con in Nuggets infilando una difficile tripla a metà terzo quarto per il -10, ma poi si deve arrendere.

Kevin Love: 6,5 – Perché non cavalcarlo di più? 2/5 da 3 in 16 minuti e la nuova e solida capacità difensiva.

Bam Adebayo: 7 – Forza e sbaglia qualcosa di troppo – 7/21 al tiro – ma è il piano partita che prevede che Bam attacchi Jokic quando c’è la transizione, e con la sua rapidità cerchi di sfruttare la inferiore capacità di scivolamento laterale del serbo, anche a scapito di qualche errore in più. 22 punti con 17 rimbalzi, di cui 6 in attacco, con 3 assist per una partita di sostanza in attacco, e di frustrazione in difesa, perché Jokic non lo può fermare nessuno.

Kyle Lowry: 5,5 – Per incidere deve giocare a modo suo, da trascinatore, altrimenti diventa un onesto mestierante che mette 9 punti con 4/8 al tiro e smazza 5 assist. È fin troppo ligio ad eseguire e così finisce nel turbine dei Nuggets. Probabilmente fisicamente non è in grado di incidere in più partite consecutive, e inoltre i problemi di falli e la mediocre partita di Vincent hanno fatto sì che Spoelstra gli chiedesse di fare qualcosa di diverso.

Duncan Robinson: 5 – 3/6 da 3, due di queste consecutive a inizio ultimo quarto per l’ultimo assalto di Miami, e poco altro. In difesa viene sempre nascosto dalla zona, ma le sue mancanza in questa metà campo sono imbarazzanti per le Finals.

Caleb Martin: 6,5 – Una buona gara di sostanza, con 10 punti, 3 rimbalzi, 3 assist e 2 rubate. Gli Heat avrebbero bisogno del Martin delle finali di conference con i Celtics, ma in questa gara 3 ha mostrato esattamente cosa può dare a questo livello, nulla più.

Cody Zeller: 6 – 6’ e tre ottime difese su Jokic, ma è troppo limitato per poter stare in campo di più.



Coach Spoelstra: 5 –Questa volta Malone lo supera, o meglio, ha due fenomeni che giocano da tali, e se la macchina non gira perfettamente, Miami si incastra. Merito dei Nuggets, e demerito di Spoelstra nel non essere riuscito a trovare valide soluzioni a Murray&Jokic – se giocano così, nessuno li può fermare – e non aver creato fluidità in attacco. Dipende fin troppo dal tiro da 3, se entra allora se la gioca fino all’ultimo tiro, se le percentuali sono al di sotto del 40%, si chiudono baracca e burattini e il titolo va in Colorado.



Arbitri

Tony Brothers (n. 25 – nero bello grosso): 4,5 – Inizia bene vedendo i passi di Murray (terzo tempo ricadendo sullo stesso piede), fischia poco fino a inizio secondo quarto e poi il disastro: fischia il secondo fallo consecutivo a Vincent, che aveva rubato palla a Jokic e stava volando ad appoggiare al canestro, mimando il gesto di aggrapparsi alla gamba di Jokic – abbaglio clamoroso. Poco dopo Martin scivola bene all’indietro su entrata scomposta di Brown, ma Brothers ravvisa un fallo, inesistente. Termina il primo tempo fischiando il terzo fallo a Vincent, facendolo così uscire definitivamente da una gara già di per sé difficile per la guardia di Spoelstra: è Gordon che inciampa su Vincent, che non può smaterializzarsi. Il resto della gara fila liscio, ma non sono accettabili questi errori a livello di Finals.

Josh Tiven (n. 58 – bianco faccia da faina): 7,5 – Il migliore della terna, senza dubbio: fischia bene lo sfondamento di KCP su Love a metà primo quarto, non abbocca alla simulazione di Butler su un suo tiro da 3 e vede bene il fallo di Green su Adebayo a inizio secondo quarto. Bene.

Kevin Scott (n. 24 – bianco faccia da medioman): 7 – Esordio alle Finals con il primo fischio, facile, della partita – Love colpisce Jokic. Poi vede un fallo inutile di Caldwell-Pope su Butler e la sbracciata di Jokic in faccia a Zeller. Poi sbaglia clamorosamente fischiando il primo fallo di Vincent, seguito poi dal fischio assurdo di Brothers: Murray spinge via la guardia di Miami che cadendo gli fa lo sgambetto, era fallo in attacco del canadese. Vede bene la manata di Strus su Murray poco dopo. Forse poca personalità, ma preciso.




 

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