il miglior post su RW di sempre
Inviato: 14/02/2023, 9:59
scusate che apro un topic inutile
ma RW ha sempre alimentato critiche (giustamente) e spesso discussioni perchè le critiche sono sfociate in falsità
oggi leggo questo post dalla pagina FB di In Your Face, e semplicemente ritengo questo intervento il miglior commento/articolo/post/quelchevipare su RW di sempre
un commento onesto e veritiero, allo stesso tempo severo e cinico dove serve...
per cui lo copio e incollo qua, per conservarlo
IN YOUR FACE
Voglio spezzare una lancia in favore di Westbrook e parlarvi in modo onesto e pacifico in relazione alle mie idee nei suoi confronti. Russ ha tanti estimatori, come giusto che sia, e a volte il mio giudizio (anche a mo' di troll) ha creato malumori e fastidi generali.
Per chi segue questa pagina, aperta nel 2017, saprà quanto io non sia un suo fan. Se gioca bene ne parlo, se gioca male ne parlo, però di base a me lui non piace e non è mai piaciuto. È un giocatore che ha fatto la storia, le stagioni in tripla doppia sono uniche e forse irripetibili, grazie ad un fisico e un atletismo fuori dal comune, e grazie ad una "rabbia" interna che lo ha forgiato come pochi altri. Russ è riuscito ad entrare nella storia come nessun altro, battuto anche Oscar Roberston in tale aspetto.
"Raw stats" ed agonismo a parte, ho sempre nutrito grossi dubbi sul suo IQ, sul fatto che sappia giocare solo ed esclusivamente ad una velocità (la sua) senza essere in grado di abbassare il ritmo e ragionare, che in tutta la sua carriera non abbia mai fatto un reale miglioramento in termini di tiro, di comprensione del gioco e aggiustamenti personali. Tutte cose che con il passare degli anni, e il normale logorio fisico/atletico, hanno iniziato a pesare e non poco sulle performance globali sue e delle squadre. Il gioco estremamente perimetrale degli ultimi anni lo ha ulteriormente esposto, spesso vediamo come venga lasciato libero di tirare e ai Playoffs certe scelte vanno ad incidere inesorabilmente sugli esiti delle partite e delle serie (famosa la foto dei Lakers che per l'intera serie contro i Rockets hanno deciso di non marcarlo sul perimetro, scelta evidentemente vincente).
Non è colpa sua se si porta appresso quel mega contratto (il secondo più pagato della Lega), ed è vero che tutte le franchigie che hanno "tradato" per lui hanno cercato di far quadrare le cose, quasi sempre invano (ai Wizards c'è stato un ottimo rush da metà RS in poi, ai Playoffs la solfa è stata la medesima). Di contro, però, quei soldi portano via moltissimo spazio di manovra nella costruzione di un roster intelligente e funzionale (cosa avvenuta anche ai Lakers attuali, solo quattro contratti e tutti minimi salariali a seguito). A livello tecnico e tattico è un giocatore che difficilmente si integra bene con le altre superstars denominate "ball dominant" e che spesso ha fatto perdere molte partite con scelte tecniche a dir poco discutibili/imbarazzanti.
Però, e c'è un però, devo anche fargli i complimenti per la sua professionalità. Russ è un autentico professionista, è sempre disponibile per la sua squadra, non salta praticamente mai una partita, si fa trovare sempre pronto, da il 100% ogni singola sera e non parla mai male dei compagni puntando il dito altrove. In questi ultimi due anni ai Lakers la pressione su di lui è stata enorme: vuoi il blasone della maglia, vuoi il fatto di giocare con Lebron, vuoi le alte aspettative che c'erano sul nuovo trio e via discorrendo. Non è colpa sua se la costituzione del roster non era adeguato, non è lui il GM ed è sempre stato scelto per essere sé stesso in campo.
Russ è stato sotto la lente d'ingrandimento per un anno e mezzo, da oltre un anno ha sentito la spada di Damocle sulla testa per questi incessanti rumors di imminenti scambi, i fan lo hanno insultato in ogni modo possibile (purtroppo anche la sua famiglia), ma lui non si è mai scomposto e si è fatto sempre trovare pronto. Voi direte "beh facile con 47 milioni di dollari è il minimo che possa fare", per l'amor del cielo tutto giusto, è il suo lavoro ed è pure pagato profumatamente per farlo (per usare un eufemismo). Eppure sono molteplici le situazioni simili osservate di recente in NBA dove i colleghi illustri hanno deciso di non giocare o di mancare di rispetto ai compagni e/o franchigia quando sentiti minacciati/non rispettati secondo i propri canoni.
Questo lo pone, e lo porrà sempre, tra i giocatori più rispettati e professionali che ci siano in NBA. Tutti i compagni ne hanno sempre parlato bene, uguale i coach o i front office. Ha un ottimo rapporto con (quasi) tutti, è disponibile, leale e probabilmente anche molto divertente fuori dal campo. In questa stagione, per la prima volta in carriera, ha deciso di fare un ulteriore step back a livello tecnico uscendo dalla panchina per il bene della squadra, mossa necessaria ma non del tutto scontata visto l'ego e lo status che Russ si porta appresso (lo stesso fecero i vari Melo e Dwight, mosse che di fatto li hanno aiutato a continuare ad avere una carriera NBA).
In conclusione, la mia opinione su di lui non cambia e non cambierà se ne facciamo un discorso puramente tecnico/tattico, ma se parliamo di Russ "human being" beh ho molto rispetto per lui e per l'impegno che ci mette sera dopo sera nonostante le molteplici e costanti difficoltà. Russ è croce e delizia, lo ami o lo odi, io non provo nessuna di queste due emozioni ma ho rispetto per la sua persona. Come giocare, ahimé, decisamente meno.
ma RW ha sempre alimentato critiche (giustamente) e spesso discussioni perchè le critiche sono sfociate in falsità
oggi leggo questo post dalla pagina FB di In Your Face, e semplicemente ritengo questo intervento il miglior commento/articolo/post/quelchevipare su RW di sempre
un commento onesto e veritiero, allo stesso tempo severo e cinico dove serve...
per cui lo copio e incollo qua, per conservarlo
IN YOUR FACE
Voglio spezzare una lancia in favore di Westbrook e parlarvi in modo onesto e pacifico in relazione alle mie idee nei suoi confronti. Russ ha tanti estimatori, come giusto che sia, e a volte il mio giudizio (anche a mo' di troll) ha creato malumori e fastidi generali.
Per chi segue questa pagina, aperta nel 2017, saprà quanto io non sia un suo fan. Se gioca bene ne parlo, se gioca male ne parlo, però di base a me lui non piace e non è mai piaciuto. È un giocatore che ha fatto la storia, le stagioni in tripla doppia sono uniche e forse irripetibili, grazie ad un fisico e un atletismo fuori dal comune, e grazie ad una "rabbia" interna che lo ha forgiato come pochi altri. Russ è riuscito ad entrare nella storia come nessun altro, battuto anche Oscar Roberston in tale aspetto.
"Raw stats" ed agonismo a parte, ho sempre nutrito grossi dubbi sul suo IQ, sul fatto che sappia giocare solo ed esclusivamente ad una velocità (la sua) senza essere in grado di abbassare il ritmo e ragionare, che in tutta la sua carriera non abbia mai fatto un reale miglioramento in termini di tiro, di comprensione del gioco e aggiustamenti personali. Tutte cose che con il passare degli anni, e il normale logorio fisico/atletico, hanno iniziato a pesare e non poco sulle performance globali sue e delle squadre. Il gioco estremamente perimetrale degli ultimi anni lo ha ulteriormente esposto, spesso vediamo come venga lasciato libero di tirare e ai Playoffs certe scelte vanno ad incidere inesorabilmente sugli esiti delle partite e delle serie (famosa la foto dei Lakers che per l'intera serie contro i Rockets hanno deciso di non marcarlo sul perimetro, scelta evidentemente vincente).
Non è colpa sua se si porta appresso quel mega contratto (il secondo più pagato della Lega), ed è vero che tutte le franchigie che hanno "tradato" per lui hanno cercato di far quadrare le cose, quasi sempre invano (ai Wizards c'è stato un ottimo rush da metà RS in poi, ai Playoffs la solfa è stata la medesima). Di contro, però, quei soldi portano via moltissimo spazio di manovra nella costruzione di un roster intelligente e funzionale (cosa avvenuta anche ai Lakers attuali, solo quattro contratti e tutti minimi salariali a seguito). A livello tecnico e tattico è un giocatore che difficilmente si integra bene con le altre superstars denominate "ball dominant" e che spesso ha fatto perdere molte partite con scelte tecniche a dir poco discutibili/imbarazzanti.
Però, e c'è un però, devo anche fargli i complimenti per la sua professionalità. Russ è un autentico professionista, è sempre disponibile per la sua squadra, non salta praticamente mai una partita, si fa trovare sempre pronto, da il 100% ogni singola sera e non parla mai male dei compagni puntando il dito altrove. In questi ultimi due anni ai Lakers la pressione su di lui è stata enorme: vuoi il blasone della maglia, vuoi il fatto di giocare con Lebron, vuoi le alte aspettative che c'erano sul nuovo trio e via discorrendo. Non è colpa sua se la costituzione del roster non era adeguato, non è lui il GM ed è sempre stato scelto per essere sé stesso in campo.
Russ è stato sotto la lente d'ingrandimento per un anno e mezzo, da oltre un anno ha sentito la spada di Damocle sulla testa per questi incessanti rumors di imminenti scambi, i fan lo hanno insultato in ogni modo possibile (purtroppo anche la sua famiglia), ma lui non si è mai scomposto e si è fatto sempre trovare pronto. Voi direte "beh facile con 47 milioni di dollari è il minimo che possa fare", per l'amor del cielo tutto giusto, è il suo lavoro ed è pure pagato profumatamente per farlo (per usare un eufemismo). Eppure sono molteplici le situazioni simili osservate di recente in NBA dove i colleghi illustri hanno deciso di non giocare o di mancare di rispetto ai compagni e/o franchigia quando sentiti minacciati/non rispettati secondo i propri canoni.
Questo lo pone, e lo porrà sempre, tra i giocatori più rispettati e professionali che ci siano in NBA. Tutti i compagni ne hanno sempre parlato bene, uguale i coach o i front office. Ha un ottimo rapporto con (quasi) tutti, è disponibile, leale e probabilmente anche molto divertente fuori dal campo. In questa stagione, per la prima volta in carriera, ha deciso di fare un ulteriore step back a livello tecnico uscendo dalla panchina per il bene della squadra, mossa necessaria ma non del tutto scontata visto l'ego e lo status che Russ si porta appresso (lo stesso fecero i vari Melo e Dwight, mosse che di fatto li hanno aiutato a continuare ad avere una carriera NBA).
In conclusione, la mia opinione su di lui non cambia e non cambierà se ne facciamo un discorso puramente tecnico/tattico, ma se parliamo di Russ "human being" beh ho molto rispetto per lui e per l'impegno che ci mette sera dopo sera nonostante le molteplici e costanti difficoltà. Russ è croce e delizia, lo ami o lo odi, io non provo nessuna di queste due emozioni ma ho rispetto per la sua persona. Come giocare, ahimé, decisamente meno.