Cinema: Quotes & Anecdotes
Inviato: 03/07/2013, 10:01
Un topic dove raccontare tutti gli aneddoti sui film, registi, attori.. errori/ problemi di lavorazione; ..tutto quello che ruota intorno al Cinema..
PREDATOR:
Titolo originale Predator
Paese di produzione USA
Anno 1987
Durata 107 min
Colore colore
Regia John McTiernan
Soggetto Jim Thomas, John Thomas
Sceneggiatura Jim Thomas, John Thomas
Casa di produzione Universal Pictures
Fotografia Donald M. McAlpine
Montaggio Mark Helfrich, John F. Link
Effetti speciali Stan Winston (Visivi)
Richard Greenberg (Meccanici)
Musiche Alan Silvestri
Scenografia John Vallone
Interpreti e personaggi:
Arnold Schwarzenegger: Magg. Dutch Schaefer
Carl Weathers: Magg. George Dillon
Elpidia Carrillo: Anna
Sonny Landham: Billy
Bill Duke: Sgt. Mac Eliot
Jesse Ventura: Blain
Richard Chaves: Poncho Ramirez
Shane Black: Hawkins
Kevin Peter Hall: Predator
R.G. Armstrong: Generale Phillips
Q&A:
20 - Quando i due produttori del film, Joel Silver e Lawrence Gordon, proposero il ruolo di Dutch (maggiore Alan "Dutch" Schaefer) a Schwarzenegger, avevano in mente un film molto diverso da quello poi arrivato in sala nel giugno del 1987 (in Italia poche settimane dopo, a fine luglio, perché nessuno gli dava due lire). Lo stesso Schwarzie racconta infatti che l'idea, nata quasi per scherzo quando si vociferava di un film di Rocky in cui l'avversario sarebbe stato un alieno, era quello di una lotta solitaria tra l'eroe e l'alieno. Fu l'attore a proporre l'aggiunta di un commando che l'affiancasse nella missione in Val Verde.
19 - Sapete già tutti che due dei protagonisti di questo film sono diventati governatori. Arnold Alois Schwarzenegger della California tra il 2003 e il 2011 e Jesse Ventura (Blain nel film) del Minnesota tra il 1999 e il 2003.
Ex wrestler con il nome d'arte di Jesse "The Body" Ventura - all'anagrafe faceva James George Janos ed era mezzo polacco e mezzo tedesco. Il nome Ventura l'aveva pescato a caso da una cartina - Jesse si trovava a suo agio nei panni di un soldato come Blain perché era stato in Vietnam per sei anni, fra il '69 e il '75.
Sarebbe apparso di nuovo accanto a Schwarzenegger pochi mesi dopo, in compagnia di un sontuoso parrucchino, ne L'implacabile/The Running Man.
Quella frase che pronuncia in Predator, "Non ho tempo di sanguinare", in originale era "I Ain't Got Time to Bleed", che è anche il titolo di uno dei tanti libri che l'ex governatore del Minnesota ha scritto per parlare dei casini avuti durante il suo mandato e/o delle cose che il governo terrebbe nascoste ai cittadini. Quello che forse non sapete è che si è sfiorato il triplete di governatori, visto che anche Sonny Landham (Billy nel film) si è candidato per la poltrona di capoccia del Kentucky nel 2003. Non ce l'ha fatta, e non ce l'hanno fatta né lui né Jesse Ventura quando nel 2008 si sono candidati al Senato.
E gli altri membri del commando? Carl Weathers, il vecchio Apollo Creed, ha ironizzato un frappo di volte sul fatto che avrebbe dovuto candidarsi anche lui, per diventare "il governatore nero", mentre altri due si sono dati alla regia:
Bill Duke (Mac) ha diretto varie pellicole per il cinema e la tv, tra cui Sister Act 2 - Più svitata che mai con Whoopi Goldberg.
Shane Black (Hawkins) ha diretto Kiss Kiss Bang Bang e, di recente, Iron Man 3.
18 - In realtà Shane Black, qui al suo debutto cinematografico proprio come Ventura, si trovava davanti alla macchina da presa praticamente per caso. Faceva all'epoca lo sceneggiatore e stava lavorando allo script di Arma Letale. Il produttore Joel Silver lo voleva a portata di coppini per apportare le correzioni del caso, e se lo trascinò sul set in Messico. Tra una pausa e l'altra, Black scrisse la sceneggiatura de L'ultimo boyscout.
Il suo personaggio, Hawkins, avrebbe dovuto indossare un berretto rosso da paracadutista, ma Black si rifiutò di usarlo, perché pensava che sarebbe stato ridicolo con quel coso in testa in mezzo alla giungla. Per punizione, gli appiopparono in faccia un paio di occhialioni da nerd che l'avrebbero schifato pure Caccola e Bill Gates.
17 - La "voce" del Predator è del canadese Peter Cullen, storico doppiatore, fra mille altre personaggi, di Optimus Prime/Commander nel cartone dei Transformers e in molti videogiochi della serie. Cullen non voleva accettare questo lavoro, perché si era quasi danneggiato le corde vocali per tirar fuori l'urlo di King Kong per il film del '76. Ma accettò dopo aver visto il cacciatore alieno senza maschera: quel bel faccino gli diede l'idea di ispirarsi ai granchi a ferro di cavallo, che sarebbero quei mostrilli che sembrano trilobiti del Paleozoico.
16 - Bill Duke, qui nella squadra di Dutch nei panni di Mac, era stato due anni prima uno dei nemici di Schwarzenegger in Commando: Cooke.
15 - L'aspetto del Predator è frutto di una serie di tentativi. Il mostro aveva inizialmente un look molto infelice: una specie di incrocio tra Jar Jar Binks, Pippo e il teschio di un roditore.
Per girare le sequenze in cui l'alieno si muove tra gli alberi e se ne scorge solo quella specie di alone, il regista John McTiernan e la produzione tirarono fuori delle tute rosse, perché contrastavano molto con il verde del fogliame e avrebbero permesso di eliminare facilmente la tuta dal girato in post-produzione. Restava da far spenzolare però qualcuno tra gli alberi: si provò con una scimmia, ma quella continuava a sfilarsi la tuta. Si tirò in ballo uno stuntman, che grazie alla sua agilità avrebbe portato sullo schermo una specie di "Predator ninja", ma quando gli dissero che il suo nome non sarebbe finito nei titoli di coda, quello prese e se ne andò, dopo soli due giorni trascorsi sul set.
Il nome di quello stuntman era Jean-Claude Van Damme. Dice: e poi? Niente, arrivò Stan Winston, cambiò aspetto all'alieno e si presentò l'esigenza di trovare un tizio molto alto per interpretarlo. La scelta ricadde alla fine su Kevin Peter Hall. Lo sfortunato attore, scomparso nel '91 a soli 36 anni dopo aver contratto l'HIV per una trasfusione, era alto 2 metri e 20 e aveva appena interpretato un Bigfoot nel film
Ps: Hall fa un cameo verso la fine del film: è il pilota dell'elicottero che arriva a trarre in salvo Anna (Elpidia Carrillo).
14 - Sì, ok, ma come si chiama la razza dei Predatori? E da dove vengono? Come ogni buon appassionato di cose fantascienze sa, si chiamano Yautja e vengono da un posto convenzionalmente noto come Yautja Prime. In quella gioviale minchiata del film Predators del 2010, abbiamo visto all'opera anche un'altra razza di Yautja, gli incazzosissimi Berserker o Super Predator. Molto, molto più stronzi di quelli tradizionali.
13 - La celebre scena in cui Dutch (Schwarzenegger) impala con il machete uno dei tizi che lui e il suo commando massacrano all'inizio? La battuta "Stick around!" (in italiano "Non muoverti, eh!"), fu improvvisata da Arnold sul set.
12 - Il supervisore degli effetti speciali del film era Joel Hynek. A lui si deve il noto effetto di camufflaggio ottico fantascienzo usato dal Predator. A suo padre, invece, J. Allen Hynek, un sacco di gente che aveva scritto o diretto robe sci-fi, a cominciare da Spielberg, doveva dei soldi. Professore di astronomia alla Northwestern University, Hynek fu consigliere scientifico nel progetto Blue Book (con cui l'aeronautica militare USA studiò tra il '47 e il '69 il fenomeno UFO) e ideò la scala degli incontri ravvicinati con gli alieni. Spielberg lo volle perciò per un cameo in Incontri ravvicinati del terzo tipo.
11 - I responsabili degli effetti sonori, invece, chiamavano sul set il cannoncino al plasma montato sulla spalla del Predator "l'arma pappagallo", perché quando si muoveva sembrava il Peter Sellers con il pappagallo finto sulla spalla che si spaccia per marinaio ne La vendetta della Pantera Rosa.
10 - L'arma usata da Blain (Ventura) nel film, e subito dopo la sua morte anche da Mac, è un M134 o Minigun, mitragliatrice a canne rotanti in genere usata a bordo degli elicotteri da guerra. Per realizzarne una versione prêt-à-porter, sono state necessarie numerose modifiche.
Tanto per iniziare, l'arma girava grazie a un motore esterno, e i cavi elettrici passavano dritti dentro i pantaloni di Ventura. Poi si ridusse il rateo di fuoco a un terzo del normale, sia per sparagnare un po' sul numero di salve esplose (quella roba costa), sia per rendere visibile su schermo la rotazione delle canne. Si era diffusa anni addietro sull'internetto la meenchiata metropolitana secondo cui Ventura avrebbe indossato un giubbotto antiproiettile durante le riprese, per proteggersi dai bossoli espulsi con forza dall'arma. Ma la minigun i bossoli li sputa verso il basso, e quindi al massimo gli ci volevano un paio di scarpe Cult del '92, se proprio.
9 - John McTiernan volle a tutti i costi R.G. Armstrong per la parte del generale Phillips, anche se aveva già settant'anni. Per rendere un po' meno anziano l'aspetto dell'arzillo Armstrong, la faccia gli venne impiastricciata con giusto quei sette, otto chili di autoabbronzante.
8 - Il film avrebbe dovuto intitolarsi "Hunter". Nelle scene eliminate presenti sull'edizione speciale del DVD si legge ancora il vecchio titolo sui ciak. Si passò a Predator solo dopo l'inizio delle riprese, quando si decise di cambiare l'aspetto del mostro.
7 - Nei titoli di coda, quando appaiono i vari protagonisti, Shane Black sta leggendo un numero del fumetto di guerra della DC Comics, Sgt. Rock (il #408, del febbraio 1986). Era stato lo stesso Arnold Schwarzenegger a portarsi un po' di fumetti del sergente creato da Robert Kanigher e Joe Kubert sul set, perché tra i tanti progetti in cantiere, Schwarzie aveva anche una trasposizione cinematografica del personaggio. E voleva portarsi avanti col lavoro, per così dire. Quel progetto rimase nel limbo per molti anni, caldeggiato dal produttore Joel Silver. Negli anni Silver non ha mai abbandonato l'idea, ma dopo un'infinità di script accantonati (di David Peoples, John Milius, John Cox…) e registi che l'hanno piantato lì (Guy Ritchie), ha annunciato qualche anno fa di voler spostare l'ambientazione: dalla Seconda Guerra Mondiale al futuro, e vaffancuore.
Tornando a Predator, McTiernan descrive la scena in cui Dutch chiede a Billy (Sonny Landham) cosa "senta" là nella boscaglia, visto che è lui l'indiano della compagnia, come quello che ci si sarebbe dovuto aspettare in un film del Sgt. Rock.
6 - Dal mostrocanePippo al feroce Predatore con la faccia di granchio, dicevamo, si passò quando a risolvere in casino venne chiamato Stan Winston. E voilà, nuovo e iconicissimo mostro coi dreadlock e nuovo titolo per il film. La mandibola da granchio del Predator fu però un'idea di James Cameron, vecchio amico di Stan Winston.
E parlando di effetti speciali, vi siete mai chiesti che diavolo fosse il sangue bioluminescente del Predator? Gelatina. Gelatina mischiata al liquido delle trekking light che-illumina-i-pesciolini.
5 - Considerato oggi un caposaldo della fantascienza anni 80, Predator venne accolto alla sua uscita a fischi e pernacchie da buona parte dei critici puzzonasisti dell'epoca. Ora, pur tenendo presente che Metacritic è una roba inutile e perniciosa, giusto per darvi un'idea tenete presente che la media ponderata, in 11 recensioni del 1987, era di 36 su 100. Il New York Times, il Los Angeles Times, Variety e molti altri quotidiani e periodici, si legge su Wikipedia, si misero in fila per definire la pellicola "stupida e grezza"
4 - All'inizio del film si vede Schwarzenegger accendersi un sigaro nell'elicottero. A causa di casini con i regolamenti di sicurezza, non fu possibile accendere davvero il sigaro, e la fiammella fu aggiunta in post-produzione.
Un altro casino burocratico riguardò Sonny Landham. Quando venne ingaggiato per la parte di Billy, nel contratto dell'attore fu posta dalla compagnia assicurativa che copriva la produzione una clausola: che Landham venisse accompagnato tutto il giorno da una guardia del corpo. Ma, attenzione, non per la sua sicurezza, quanto per quella degli altri, visto che Sonny si ficcava continuamente in risse da bar e scazzottate di ogni genere.
Ex pornodivo degli anni 70, Sonny aveva avuto una particina ne I guerrieri della notte nel '79 (era un poliziotto) e in seguito sarebbe apparso in film come 48 ore, Sorvegliato speciale con Stallone e Action Jackson, in cui Carl Weathers lo gettava da una finestra. Ha una faccia da indiano perché, beh, è davvero mezzo cherokee e mezzo seminole.
3 - Sia Schwarzenegger che McTiernan persero circa 12 chili a testa durante le riprese del film, ma per ragioni diverse. Schwarzenegger dimagrì per sembrare un po' più agile nei panni di Dutch, mentre il regista perché non si fidava del cibo del loro albergo in Messico. Il resto della troupe e del cast si beccò la dissenteria perché in quell'hotel l'acqua non era esattamente purissima: McTiernan, probabilmente, accolse la notizia rivolgendo a tutti un sentito gesto dell'ombrello.
Carl Weathers raccontò in seguito in un'intervista che era nata una competizione tra i fisicati del set, e che alcuni di loro (lui incluso) si svegliavano alle 3 per ammazzarsi agli attrezzi senza farsi vedere dagli altri, per arrivare tutti tirati alle riprese della mattina seguente facendo finta di niente.
Schwarzenegger spiegò invece che le riprese erano state un vero inferno. Starsene mezzi nudi in una giungla gelida in quel periodo non era il massimo, e si dovettero usare lampade e stufe per riscaldarli. Mettici pure l'acqua stagnante e piena di sanguisughe, o il terreno scosceso che li portava a restare per tutto il giorno in pendenza, il che distruggeva gambe e schiena. Il cerino più corto era toccato però a Kevin Peter Hall, non solo perché la corazza era pesantissima, ma perché sotto quella maschera non vedeva una cippa e doveva andare a memoria. Hall raccontò che per tutti loro non era stato un film, ma "un corso di sopravvivenza".
2 - Peraltro, la scena del fango? In una puntata di Myth Busters hanno spiegato che era una cazzata: il fango può nasconderti solo per poco tempo a una vista termica, perché poi prende un po' di calore dal corpo sottostante.
1 - Torniamo un attimo indietro. Quando Jesse Ventura si presentò dai costumisti del film, fu felicissimo di sentirsi dire che la circonferenza del suo braccio era superiore di circa 2 centrimetri a quella di Schwarzenegger. Andò così da Arnoldone e lo sfidò a misurarsi i bicipiti: il vincitore avrebbe dovuto pagare all'altro una bottiglia di champagne. Bene, vinse comunque Schwarzenegger: perché a istruire i costumisti su cosa raccontare a Ventura era stato lui.
da: L'antro atomico del Dr. Manhattan
http://docmanhattan.blogspot.it/2013/04 ... dator.html
PREDATOR:
Titolo originale Predator
Paese di produzione USA
Anno 1987
Durata 107 min
Colore colore
Regia John McTiernan
Soggetto Jim Thomas, John Thomas
Sceneggiatura Jim Thomas, John Thomas
Casa di produzione Universal Pictures
Fotografia Donald M. McAlpine
Montaggio Mark Helfrich, John F. Link
Effetti speciali Stan Winston (Visivi)
Richard Greenberg (Meccanici)
Musiche Alan Silvestri
Scenografia John Vallone
Interpreti e personaggi:
Arnold Schwarzenegger: Magg. Dutch Schaefer
Carl Weathers: Magg. George Dillon
Elpidia Carrillo: Anna
Sonny Landham: Billy
Bill Duke: Sgt. Mac Eliot
Jesse Ventura: Blain
Richard Chaves: Poncho Ramirez
Shane Black: Hawkins
Kevin Peter Hall: Predator
R.G. Armstrong: Generale Phillips
Q&A:
20 - Quando i due produttori del film, Joel Silver e Lawrence Gordon, proposero il ruolo di Dutch (maggiore Alan "Dutch" Schaefer) a Schwarzenegger, avevano in mente un film molto diverso da quello poi arrivato in sala nel giugno del 1987 (in Italia poche settimane dopo, a fine luglio, perché nessuno gli dava due lire). Lo stesso Schwarzie racconta infatti che l'idea, nata quasi per scherzo quando si vociferava di un film di Rocky in cui l'avversario sarebbe stato un alieno, era quello di una lotta solitaria tra l'eroe e l'alieno. Fu l'attore a proporre l'aggiunta di un commando che l'affiancasse nella missione in Val Verde.
19 - Sapete già tutti che due dei protagonisti di questo film sono diventati governatori. Arnold Alois Schwarzenegger della California tra il 2003 e il 2011 e Jesse Ventura (Blain nel film) del Minnesota tra il 1999 e il 2003.
Ex wrestler con il nome d'arte di Jesse "The Body" Ventura - all'anagrafe faceva James George Janos ed era mezzo polacco e mezzo tedesco. Il nome Ventura l'aveva pescato a caso da una cartina - Jesse si trovava a suo agio nei panni di un soldato come Blain perché era stato in Vietnam per sei anni, fra il '69 e il '75.
Sarebbe apparso di nuovo accanto a Schwarzenegger pochi mesi dopo, in compagnia di un sontuoso parrucchino, ne L'implacabile/The Running Man.
Quella frase che pronuncia in Predator, "Non ho tempo di sanguinare", in originale era "I Ain't Got Time to Bleed", che è anche il titolo di uno dei tanti libri che l'ex governatore del Minnesota ha scritto per parlare dei casini avuti durante il suo mandato e/o delle cose che il governo terrebbe nascoste ai cittadini. Quello che forse non sapete è che si è sfiorato il triplete di governatori, visto che anche Sonny Landham (Billy nel film) si è candidato per la poltrona di capoccia del Kentucky nel 2003. Non ce l'ha fatta, e non ce l'hanno fatta né lui né Jesse Ventura quando nel 2008 si sono candidati al Senato.
E gli altri membri del commando? Carl Weathers, il vecchio Apollo Creed, ha ironizzato un frappo di volte sul fatto che avrebbe dovuto candidarsi anche lui, per diventare "il governatore nero", mentre altri due si sono dati alla regia:
Bill Duke (Mac) ha diretto varie pellicole per il cinema e la tv, tra cui Sister Act 2 - Più svitata che mai con Whoopi Goldberg.
Shane Black (Hawkins) ha diretto Kiss Kiss Bang Bang e, di recente, Iron Man 3.
18 - In realtà Shane Black, qui al suo debutto cinematografico proprio come Ventura, si trovava davanti alla macchina da presa praticamente per caso. Faceva all'epoca lo sceneggiatore e stava lavorando allo script di Arma Letale. Il produttore Joel Silver lo voleva a portata di coppini per apportare le correzioni del caso, e se lo trascinò sul set in Messico. Tra una pausa e l'altra, Black scrisse la sceneggiatura de L'ultimo boyscout.
Il suo personaggio, Hawkins, avrebbe dovuto indossare un berretto rosso da paracadutista, ma Black si rifiutò di usarlo, perché pensava che sarebbe stato ridicolo con quel coso in testa in mezzo alla giungla. Per punizione, gli appiopparono in faccia un paio di occhialioni da nerd che l'avrebbero schifato pure Caccola e Bill Gates.
17 - La "voce" del Predator è del canadese Peter Cullen, storico doppiatore, fra mille altre personaggi, di Optimus Prime/Commander nel cartone dei Transformers e in molti videogiochi della serie. Cullen non voleva accettare questo lavoro, perché si era quasi danneggiato le corde vocali per tirar fuori l'urlo di King Kong per il film del '76. Ma accettò dopo aver visto il cacciatore alieno senza maschera: quel bel faccino gli diede l'idea di ispirarsi ai granchi a ferro di cavallo, che sarebbero quei mostrilli che sembrano trilobiti del Paleozoico.
16 - Bill Duke, qui nella squadra di Dutch nei panni di Mac, era stato due anni prima uno dei nemici di Schwarzenegger in Commando: Cooke.
15 - L'aspetto del Predator è frutto di una serie di tentativi. Il mostro aveva inizialmente un look molto infelice: una specie di incrocio tra Jar Jar Binks, Pippo e il teschio di un roditore.
Per girare le sequenze in cui l'alieno si muove tra gli alberi e se ne scorge solo quella specie di alone, il regista John McTiernan e la produzione tirarono fuori delle tute rosse, perché contrastavano molto con il verde del fogliame e avrebbero permesso di eliminare facilmente la tuta dal girato in post-produzione. Restava da far spenzolare però qualcuno tra gli alberi: si provò con una scimmia, ma quella continuava a sfilarsi la tuta. Si tirò in ballo uno stuntman, che grazie alla sua agilità avrebbe portato sullo schermo una specie di "Predator ninja", ma quando gli dissero che il suo nome non sarebbe finito nei titoli di coda, quello prese e se ne andò, dopo soli due giorni trascorsi sul set.
Il nome di quello stuntman era Jean-Claude Van Damme. Dice: e poi? Niente, arrivò Stan Winston, cambiò aspetto all'alieno e si presentò l'esigenza di trovare un tizio molto alto per interpretarlo. La scelta ricadde alla fine su Kevin Peter Hall. Lo sfortunato attore, scomparso nel '91 a soli 36 anni dopo aver contratto l'HIV per una trasfusione, era alto 2 metri e 20 e aveva appena interpretato un Bigfoot nel film
Ps: Hall fa un cameo verso la fine del film: è il pilota dell'elicottero che arriva a trarre in salvo Anna (Elpidia Carrillo).
14 - Sì, ok, ma come si chiama la razza dei Predatori? E da dove vengono? Come ogni buon appassionato di cose fantascienze sa, si chiamano Yautja e vengono da un posto convenzionalmente noto come Yautja Prime. In quella gioviale minchiata del film Predators del 2010, abbiamo visto all'opera anche un'altra razza di Yautja, gli incazzosissimi Berserker o Super Predator. Molto, molto più stronzi di quelli tradizionali.
13 - La celebre scena in cui Dutch (Schwarzenegger) impala con il machete uno dei tizi che lui e il suo commando massacrano all'inizio? La battuta "Stick around!" (in italiano "Non muoverti, eh!"), fu improvvisata da Arnold sul set.
12 - Il supervisore degli effetti speciali del film era Joel Hynek. A lui si deve il noto effetto di camufflaggio ottico fantascienzo usato dal Predator. A suo padre, invece, J. Allen Hynek, un sacco di gente che aveva scritto o diretto robe sci-fi, a cominciare da Spielberg, doveva dei soldi. Professore di astronomia alla Northwestern University, Hynek fu consigliere scientifico nel progetto Blue Book (con cui l'aeronautica militare USA studiò tra il '47 e il '69 il fenomeno UFO) e ideò la scala degli incontri ravvicinati con gli alieni. Spielberg lo volle perciò per un cameo in Incontri ravvicinati del terzo tipo.
11 - I responsabili degli effetti sonori, invece, chiamavano sul set il cannoncino al plasma montato sulla spalla del Predator "l'arma pappagallo", perché quando si muoveva sembrava il Peter Sellers con il pappagallo finto sulla spalla che si spaccia per marinaio ne La vendetta della Pantera Rosa.
10 - L'arma usata da Blain (Ventura) nel film, e subito dopo la sua morte anche da Mac, è un M134 o Minigun, mitragliatrice a canne rotanti in genere usata a bordo degli elicotteri da guerra. Per realizzarne una versione prêt-à-porter, sono state necessarie numerose modifiche.
Tanto per iniziare, l'arma girava grazie a un motore esterno, e i cavi elettrici passavano dritti dentro i pantaloni di Ventura. Poi si ridusse il rateo di fuoco a un terzo del normale, sia per sparagnare un po' sul numero di salve esplose (quella roba costa), sia per rendere visibile su schermo la rotazione delle canne. Si era diffusa anni addietro sull'internetto la meenchiata metropolitana secondo cui Ventura avrebbe indossato un giubbotto antiproiettile durante le riprese, per proteggersi dai bossoli espulsi con forza dall'arma. Ma la minigun i bossoli li sputa verso il basso, e quindi al massimo gli ci volevano un paio di scarpe Cult del '92, se proprio.
9 - John McTiernan volle a tutti i costi R.G. Armstrong per la parte del generale Phillips, anche se aveva già settant'anni. Per rendere un po' meno anziano l'aspetto dell'arzillo Armstrong, la faccia gli venne impiastricciata con giusto quei sette, otto chili di autoabbronzante.
8 - Il film avrebbe dovuto intitolarsi "Hunter". Nelle scene eliminate presenti sull'edizione speciale del DVD si legge ancora il vecchio titolo sui ciak. Si passò a Predator solo dopo l'inizio delle riprese, quando si decise di cambiare l'aspetto del mostro.
7 - Nei titoli di coda, quando appaiono i vari protagonisti, Shane Black sta leggendo un numero del fumetto di guerra della DC Comics, Sgt. Rock (il #408, del febbraio 1986). Era stato lo stesso Arnold Schwarzenegger a portarsi un po' di fumetti del sergente creato da Robert Kanigher e Joe Kubert sul set, perché tra i tanti progetti in cantiere, Schwarzie aveva anche una trasposizione cinematografica del personaggio. E voleva portarsi avanti col lavoro, per così dire. Quel progetto rimase nel limbo per molti anni, caldeggiato dal produttore Joel Silver. Negli anni Silver non ha mai abbandonato l'idea, ma dopo un'infinità di script accantonati (di David Peoples, John Milius, John Cox…) e registi che l'hanno piantato lì (Guy Ritchie), ha annunciato qualche anno fa di voler spostare l'ambientazione: dalla Seconda Guerra Mondiale al futuro, e vaffancuore.
Tornando a Predator, McTiernan descrive la scena in cui Dutch chiede a Billy (Sonny Landham) cosa "senta" là nella boscaglia, visto che è lui l'indiano della compagnia, come quello che ci si sarebbe dovuto aspettare in un film del Sgt. Rock.
6 - Dal mostrocanePippo al feroce Predatore con la faccia di granchio, dicevamo, si passò quando a risolvere in casino venne chiamato Stan Winston. E voilà, nuovo e iconicissimo mostro coi dreadlock e nuovo titolo per il film. La mandibola da granchio del Predator fu però un'idea di James Cameron, vecchio amico di Stan Winston.
E parlando di effetti speciali, vi siete mai chiesti che diavolo fosse il sangue bioluminescente del Predator? Gelatina. Gelatina mischiata al liquido delle trekking light che-illumina-i-pesciolini.
5 - Considerato oggi un caposaldo della fantascienza anni 80, Predator venne accolto alla sua uscita a fischi e pernacchie da buona parte dei critici puzzonasisti dell'epoca. Ora, pur tenendo presente che Metacritic è una roba inutile e perniciosa, giusto per darvi un'idea tenete presente che la media ponderata, in 11 recensioni del 1987, era di 36 su 100. Il New York Times, il Los Angeles Times, Variety e molti altri quotidiani e periodici, si legge su Wikipedia, si misero in fila per definire la pellicola "stupida e grezza"
4 - All'inizio del film si vede Schwarzenegger accendersi un sigaro nell'elicottero. A causa di casini con i regolamenti di sicurezza, non fu possibile accendere davvero il sigaro, e la fiammella fu aggiunta in post-produzione.
Un altro casino burocratico riguardò Sonny Landham. Quando venne ingaggiato per la parte di Billy, nel contratto dell'attore fu posta dalla compagnia assicurativa che copriva la produzione una clausola: che Landham venisse accompagnato tutto il giorno da una guardia del corpo. Ma, attenzione, non per la sua sicurezza, quanto per quella degli altri, visto che Sonny si ficcava continuamente in risse da bar e scazzottate di ogni genere.
Ex pornodivo degli anni 70, Sonny aveva avuto una particina ne I guerrieri della notte nel '79 (era un poliziotto) e in seguito sarebbe apparso in film come 48 ore, Sorvegliato speciale con Stallone e Action Jackson, in cui Carl Weathers lo gettava da una finestra. Ha una faccia da indiano perché, beh, è davvero mezzo cherokee e mezzo seminole.
3 - Sia Schwarzenegger che McTiernan persero circa 12 chili a testa durante le riprese del film, ma per ragioni diverse. Schwarzenegger dimagrì per sembrare un po' più agile nei panni di Dutch, mentre il regista perché non si fidava del cibo del loro albergo in Messico. Il resto della troupe e del cast si beccò la dissenteria perché in quell'hotel l'acqua non era esattamente purissima: McTiernan, probabilmente, accolse la notizia rivolgendo a tutti un sentito gesto dell'ombrello.
Carl Weathers raccontò in seguito in un'intervista che era nata una competizione tra i fisicati del set, e che alcuni di loro (lui incluso) si svegliavano alle 3 per ammazzarsi agli attrezzi senza farsi vedere dagli altri, per arrivare tutti tirati alle riprese della mattina seguente facendo finta di niente.
Schwarzenegger spiegò invece che le riprese erano state un vero inferno. Starsene mezzi nudi in una giungla gelida in quel periodo non era il massimo, e si dovettero usare lampade e stufe per riscaldarli. Mettici pure l'acqua stagnante e piena di sanguisughe, o il terreno scosceso che li portava a restare per tutto il giorno in pendenza, il che distruggeva gambe e schiena. Il cerino più corto era toccato però a Kevin Peter Hall, non solo perché la corazza era pesantissima, ma perché sotto quella maschera non vedeva una cippa e doveva andare a memoria. Hall raccontò che per tutti loro non era stato un film, ma "un corso di sopravvivenza".
2 - Peraltro, la scena del fango? In una puntata di Myth Busters hanno spiegato che era una cazzata: il fango può nasconderti solo per poco tempo a una vista termica, perché poi prende un po' di calore dal corpo sottostante.
1 - Torniamo un attimo indietro. Quando Jesse Ventura si presentò dai costumisti del film, fu felicissimo di sentirsi dire che la circonferenza del suo braccio era superiore di circa 2 centrimetri a quella di Schwarzenegger. Andò così da Arnoldone e lo sfidò a misurarsi i bicipiti: il vincitore avrebbe dovuto pagare all'altro una bottiglia di champagne. Bene, vinse comunque Schwarzenegger: perché a istruire i costumisti su cosa raccontare a Ventura era stato lui.
da: L'antro atomico del Dr. Manhattan
http://docmanhattan.blogspot.it/2013/04 ... dator.html