Wolviesix ha scritto: 26/09/2023, 15:23 Non sono legge, sono indicazioni utili, e sono basati su studi matematici e statistici approfonditi e diffusi da gente che ne sa più di me e di praticamente chiunque altro scriva qui. Per questo ritengo che pensare di saperne di più sia sbagliato.
Poi so anche io che non sono il Sacro Graal, che non sempre sono corretti (ho letto un thread a riguardo in questi giorni di uno che fa questo di mestiere) o hanno dati a sufficienti. Sono modelli che cercano di massimizzare le probabilità di vittoria dando delle indicazioni.
Però bisogna anche essere pronti ad accettare che non siano in linea con le nostre idee o la "tradizione".
....
E, se non lo sai te lo dico, avrei sostenuto che Staley avesse ragione anche se poi avesse perso. Com'è già capitato.
Ma su questo siamo d'accordo, anche io cerco sempre, a volte non riuscendoci per carità, di giudicare una giocata al di là dell'esito della stessa.
Nel caso specifico, ma come in tutti gli altri casi del gioco, lo faccio seguendo le mie conoscenze (risibili rispetto a chi sta in piedi su una sideline NFL) e le mie idee, non solo statistiche nude e crude, modelli etc...
Sono due approcci diversi e, ti dirò, anche per me ha fatto bene a giocarsela Staley, se lo prendeva la partita finiva li.
Allo stesso tempo però l'esperienza, pochissima, mi dice che non posso ritenere che l'unica giocata corretta da fare in quella situazione fosse il quarto down alla mano; può essere corretta per me, per te, e per migliaia di analisti, ma può esserci (estremizzo apposta eh) il Bill Belichick del caso a dire "per me non è corretta, io avrei calciato", e chi siamo noi per dire allo zio Bill "stai sbagliando!"
Quello che sto semplicemente cercando di dire è che la visione del football non è univoca, e va al di là delle statistiche o dei modelli cui queste vengono applicate.
Le statistiche sono una parte fondamentale di questo sport e del coaching.
Ti aiutano a preparare al meglio le partite, a capire dove puoi migliorare la tua squadra o "fare più danni" agli avversari, azioni e giochi da utilizzare per avere più probabilità di avere successo in determinate situazioni, ma poi devi prendere tutti i dati che queste ti han fornito e trasportarle in sala video e sul campo durante la settimana, lavorarci sopra, con i giocatori, cercando di ottenere il risultato migliore possibile dal mix tra "teoria" e "pratica".
Wolviesix ha scritto: 26/09/2023, 15:23 E su queste, essendo tu allenatore, avrai sicuramente un interessante punto di vista (e so già che mi dirai "non puoi generalizzare, dipende dalla giornata, come sta giocando la tua difesa, come sta andando il tuo attacco, se due azioni fa il tuo LT si è rotto"...immagino.Generalizza lo stesso.
).
Premettendo che se mi autodefinisco "vignaiolo dilettante", allora come allenatore (termine di cui mi permetto di abusare in questa singola occasione) potrei quasi abbinarci un "da campo di patate", ti rispondo molto volentieri, ovviamente secondo il mio punto di vista, senza la pretesa che sia quello di ogni pseudo-coach ot similia

Wolviesix ha scritto: 26/09/2023, 10:59 Perchè si pensa che dover fare una yard e chiudere la partita a tutti gli effetti sia meno efficace e sicuro di doverne difendere circa 60 (se JK Scott avesse fatto un punt in linea con il resto della partita)?
Perchè si ritiene che lasciare il proprio destino (toh, il pallino del gioco se vi sembra esagerato) nelle mani degli avversari sia meglio che averlo in prima persona?
[...]
Faccio un appunto.. troppo spesso si tende a valutare le DIFESE come una parte passiva del gioco del football, e non mi trovo assolutamente in linea con "Il pallino del gioco nelle mani degli avversari"
Oggi, ancor più che in passato, con le difese ibride moderne, la D è vista come una sorta di "attacco 2.0", è aggressiva e gioca sempre per la palla, ovvero va alla continua ricerca del turnover, questo giusto per riassumere rapidamente i concetti che ruotano attorno a questo tipo di difese, quindi merita una maggiore considerazione nell'economia del gioco a mio parere.
Premesso questo...
Sulla situazione specifica potrei risponderti questo.
Ho una difesa che ha subito 400 e spingi yards dall'attacco avversario, attacco che per la prima volta in stagione sembra aver trovato il modo di far funzionare anche la rushing offense, preferisco averlo ad una distanza tra le 76 (miglior ipotesi) e 61 (peggior ipotesi) yards dalla mia endzone, o averlo a sole 24 yards dalla "mia casa"?
Con 1 minuto e 46 secondi da giocare meglio costringerlo a percorrere 3/4 di campo o 1/4?
La testa ti dice sicuramente di spedire la palla più lontano possibile.
Il cuore, che è quello sempre un po' pazzerello, probabilmente ti dice "fanculo, prenditi il rischio, tutto sommato se ti va bene la porti a casa senza lasciargli diritto di replica"
Non esiste una risposta corretta a mio parere.
Ci sarà sempre il coach che rischia di giocare alla mano e quello che preferisce invece mettere più erba possibile tra la palla e i piloncini dell'endzone.
Wolviesix ha scritto: 26/09/2023, 10:59 Quindi perchè c'è questa paura intrinseca? La mossa di Staley massimizza le probabilità di vittoria della sua squadra. Non è certezza, come non lo è fare punt.
Credo di averti in parte risposto sopra.
Non è paura, non è timore, ti affidi alle tue conoscenze ed esperienze, in parte, e alla sensazione del momento.
Capisco che non è un concetto facile da comprendere quest'ultimo, ma una partita è un turbinio di emozioni che vivi in maniera diversa già solo dal campo alla sideline, figuriamoci quando stai al di fuori di questi.
In alcune situazioni, per quanto puoi essere preparato o aver preparato quello specifico down&distance, vai con l'istinto.
In quel momento sei davvero "un uomo solo" e sai che da quella cazzo di decisione dipende probabilmente il risultato della partita, con tutto l'annesso e connesso che ne deriva; pochi secondi e devi scegliere, vai, come si dice nel gergo, "da manuale" (palla lontano e destino nelle mani della tua difesa) o "la provi"?
Dubbio amletico... che dir si voglia...
Non c'è alcuna logica nelle critiche, il succo del discorso è questo.Wolviesix ha scritto: 26/09/2023, 10:59 Settimana scorsa Staley è stato iper conservativo coi Titans, ha perso, è stato criticato? No.
Sta settimana è stato aggressivo, ha vinto, è stato criticato? Sì.
Dove sta la logica in tutto ciò? Perchè "poteva andargli male"? Sì, poteva andargli male anche calciando. Perchè era più probabile vincere calciando? No, i modelli dicono proprio l'opposto.
Diciamo che "calciare la palla lontano" a livello inconscio restituisce sempre quella sensazione di sicurezza rispetto al rischio, passami il termine, di "avere i barbari alle porte", vuoi per la storia del football (spesso chi ha rischiato ha perso o, se vuoi, ha fatto più notizia), vuoi perchè tendenzialmente tutti siamo più propensi ad essere "conservativi", al di là dello sport "conservare", percorrere strade già battute, ti infonde più sicurezza che mettere un singolo piede su un sentiero che, ai tuoi occhi, ti appare ancora come "inesplorato".
Non so sinceramente risponderti su questo.
Quello che so, è che la maggior parte di addetti ai lavori che senti disquisire sul tema, citano sempre 2 frasi che a volte, per carità, suonano come un disco rotto...
- "inizia a mettere 3 punti sul tabellone, poi vediamo" (vale anche per la disquisizione tra 1pt vs 2pt conversion... altro ginepraio insomma

- "calcia quella palla il più lontano possibile e manda in campo la D, poi vediamo"
A questo aggiungici che uno dei leit motiv più riccorrenti tra i coach è "finchè funziona questo gioco, perchè devo cambiare?"
Scritto tutto ciò,
aggiungo alla discussione due soluzioni che secondo me potevano essere adottate...giusto per ribadire che le visioni della stessa situazione possono essere differenti...

1. Gioco il 4th down.
Nel caso, considerando i buchi che i Vikings hanno lasciato costantemente sul medio-corto per l'intera durata della partita, finto una corsa centrale, mando un TE subito alle spalle degli uomini nel box, "lobbino" e mando a casa tutti con tanti saluti....
2. Calcio la palla lontano.
Nel caso, piazzo una 4-1-6... EDGE larghi in pass rushing, IL in bull rushing, 1 MLB a gestire tutta la middle-zone e 6 uomini in copertura, che una volta partito lo snap si dividono, 3 pronti a coprire la linea del primo down ed eventualmente risalire nel backfield difensivo a contrastare una potenziale corsa, 3 a coprire la deep.