Re: Il Cine Sondaggione
Inviato: 02/05/2013, 19:31
Djerry 

Il Forum degli Appassionati degli Sport Americani
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Mo_Pete ha scritto:quando inizierà la mattanza??
A.F.D.U.I. President ha scritto:Aho' son tre settimane che leggo in continuazione "Eh ma Otto e mezzo bisogna vederlo..." "Eh di sicuro non l'avete visto se non lo votate..." e ora ho letto "Se fosse stato piu' recente...."
Scusatemi un attimo, i gusti son gusti e su questo ci siamo, ma per quale legge bisogna apprezzare per forza Otto e Mezzo? A me e' piaciuto ma non capisco quest'aura mitologica che provate a dargli.
Oggi se dovessi riguardarmi un film italiano, Otto e mezzo non rientrerebbe nemmeno nei primi 50 selezionati.
Sicuramente incidera' il mio non uno essere studioso della materia. Mi reputo un semplice spettatore - anche terra terra - ma spiegatemi la grandezza di questo film, per cortesia.
francilive ha scritto: sarebbe come dare le perle ai porci![]()
non prenderla a male, ti aggiungi semplicemente a coloro che nel corso degli ultimi cinquant'anni hanno definito otto e mezzo un film noioso, autocompiacente se non addirittura sconclusionato.
cmq sia, l'importante è cercare di motivare le proprie opinioni se non altro per onestà intellettuale e non per sparare nel mucchio.
a parte gli scherzi, per me è il miglior film italiano di sempre, per tutta una serie di motivi.
La regia di Fellini è strepitosa, di un'eleganza (esaltata col senno di poi dal bianco e nero) ed un talento mai visto prima e probabilmente mai visto neanche dopo, qui raggiunge il suo apice tecnico e creativo.
La storia e la sceneggiatura sono geniali. Sono il fattore che elevano Otto e mezzo oltre la misura del capolavoro. Allo status di opera unica.
Fellini riesce a raccontare quella che è la sua immaginazione, la genesi del processo creativo che sostiene un'opera d'arte. Sarebbe come se Leonardo avesse dipinto la pittura, o Michelangelo avesse scolpito la scultura. Qui Fellini in buona sostanza filma il cinema nella sua essenza, attraverso l'esperienza dello stallo creativo. Ci hanno provato in tanti ad ispirarsi a lui, in modo più o meno velato, e ne sono usciti tutti con le ossa rotte, quando sono andati oltre la semplice citazione. E parlo di gente come Woody Allen, David Lynch, calibri di questa portata.
Che poi è una storia semplicissima, accaduta allo stesso Fellini. Otto e mezzo è l'opera biografica in assoluto. Non si ricordava l'idea di un film. Stava per mandare una lettera di disdetta, quando all'improvviso, il colpo di genio di fare una storia in cui un regista non si ricorda il film che deve fare.
Il casting è perfetto. Mastroianni interpreta alla perfezione il ruolo di Guido Anselmi. I suoi stati d'animo si esprimono attraverso le donne che lo circondano, che si susseguono e si alternano lungo il percorso. Dalla moglie (Anouk Aimee), all'amante (Sandra Milo), figure concrete, terrene, esperienze vissute, fino alla figura di donna ideale (Claudia Cardinale). Ci sono tutte le ambizioni di un cinema che Anselmi, in crisi creativa ed esistenziale, non riesce a raggiungere.
Otto e mezzo è un'opera totale, positiva, Anselmi fallisce, medita il suicidio ma quando tutto sembrava ormai perso (non ti spoilero il finale, perchè è a mio avviso uno dei più belli in assoluto) per caso, ma non per caso, ritrova lo spiraglio che ridà un senso alla sua vita.
Tecnicamente poi siamo alla perfezione quasi in tutto, dalla fotografia, alla splendida colonna sonora di Nino Rota.
Insomma, non serve essere dei criticoni con la puzzetta sotto il naso per apprezzare un capolavoro cosi. Ha una forza travolgente, in ogni suo dettaglio.
Te lo dice un profano, un impuro come me, che ne è rimasto folgorato all'istante la prima volta che l'ha visto, pur essendo abituato ad altri standard cinematografici
francilive ha scritto: Che poi è una storia semplicissima, accaduta allo stesso Fellini. Otto e mezzo è l'opera biografica in assoluto. Non si ricordava l'idea di un film. Stava per mandare una lettera di disdetta, quando all'improvviso, il colpo di genio di fare una storia in cui un regista non si ricorda il film che deve fare.
Bluto Blutarsky ha scritto: Poi vabbè, la cosa straordinaria come diceva Franci è davvero il modo in cui si compenetrano realtà e sogno, senza soluzione di continuità. Ma qui è impossibile spiegare con le parole.
C'è un invenzione registica non dico in ogni fotogramma ma quasi.
Bonaz ha scritto:Visto che siete così bravi e acculturati, mi date le vostre opinioni tecniche sul perchè C'era una volta in America è considerato uno dei film meglio riusciti?
Oh, a me piace, l'ho anche rivisto un paio di giorni fa, ma tutto 'sto idolatrarlo faccio fatica a capirlo.
francilive ha scritto:Bonaz ha scritto:Visto che siete così bravi e acculturati, mi date le vostre opinioni tecniche sul perchè C'era una volta in America è considerato uno dei film meglio riusciti?
Oh, a me piace, l'ho anche rivisto un paio di giorni fa, ma tutto 'sto idolatrarlo faccio fatica a capirlo.
Quando si parla di un film cosi ambizioso, le chiavi di lettura sono sempre tante. Puoi parlare di questo film secondo un aspetto, piuttosto che un altro.
Mentre quanto ho espresso per Otto e Mezzo credo sia abbastanza oggettivo, non ho riguardo Leone una cultura tale da potermi permettere certi livelli di approfondimento, per cui sarò molto più sintetico, pur cercando di rispondere alla tua domanda.
C'Era una volta in America è in pratica la storia di una vita. La narrazione è tutta basata sul tempo e il costante rimando tra le speranze di una vita e la sua realizzazione disillusa. Anche qui, come in Otto e Mezzo, c'è un confine labile tra il sogno e la realtà, in cui Leone mette tutto.
Si parte con Noodles giovane e lo si ritrova verso la fine dei suoi giorni.
La scena chiave, da quel che ricordo, è nel finale, quando Noodles si incontra con Max, sul sottofondo di Yesterday, una scena in cui emergono pienamente i rancori di Noodles, che non è mai riuscito a finalizzare come avrebbe voluto il suo rapporto con Deborah, sulla base delle conseguenze di quelle che sono state le sue scelte. Quella scena, per quanto un po' forzata, forse la meno legata nella sceneggiatura, mi ha colpito molto, tant'è che è la prima che ricordo.
Poi ci sono i soliti parametri di giudizio che prescindono un po' di più dal messaggio puro e semplice, dunque più oggettivabili, quindi l'elevato livello tecnico di fotografia e montaggio, scenografie bellissime (anch'esse in grado di rendere alla perfezione l'evoluzione temporale della storia), musiche (come sempre Morricone) e sonoro assolutamente all'altezza della situazione.
Tutti questi aspetti fanno di una grande produzione, molto ambiziosa, un vero capolavoro.
Come per Blade Runner, ci sono più versioni. Io ho visto la cinematografica da circa quattro ore, ma so, e lo ricordavi tu stesso su whatsapp, che è uscita una nuova versione da oltre 250 minuti, circa 20 in più della produzione originale. Credo ci siano anche altri tagli.