
Il Cine Sondaggione
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Re: Il Cine Sondaggione
Per il noto troll Djerry Unchained solo




"La verità è come l'acqua: una piccola quantità ti disseta e ti tiene pulito, ma se è troppa può farti affogare"
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Re: Il Cine Sondaggione
quando inizierà la mattanza??
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Re: Il Cine Sondaggione
Mo_Pete ha scritto:quando inizierà la mattanza??
Domattina posto le prime 4 sfide del tabellone. E si inizierà a fare tremendamente sul serio
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Re: Il Cine Sondaggione
Chiuso il primo turno dei sedicesimi, aperto il secondo.
(Salutiamo definitivamente Quentin)
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Re: Il Cine Sondaggione
Contento dell'esito del primo turno, sono andate avanti tutte le mie scelte a parte la dolorosissima eliminazione di Jake ed Elwood, ma nessuno scandalo, avevano un avversario bello tosto da affrontare, il passaggio del turno non era affatto scontato.
Spiace anche per Quentin, probabilmente se i suoi 2 massimi capolavori "Le iene" e "Pulp fiction" non avessero beccato il girone infernale dei Gangster Movies avrebbero potuto fare più strada.
In questo turno devo astenermi solo dalla terza sfida, mi manca il caposaldo felliniano maledizione, devo recuperarlo il prima possibile per evitare che quell'overrated di Fantozzi faccia troppa strada
Spiace anche per Quentin, probabilmente se i suoi 2 massimi capolavori "Le iene" e "Pulp fiction" non avessero beccato il girone infernale dei Gangster Movies avrebbero potuto fare più strada.
In questo turno devo astenermi solo dalla terza sfida, mi manca il caposaldo felliniano maledizione, devo recuperarlo il prima possibile per evitare che quell'overrated di Fantozzi faccia troppa strada

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Re: Il Cine Sondaggione
Aho' son tre settimane che leggo in continuazione "Eh ma Otto e mezzo bisogna vederlo..." "Eh di sicuro non l'avete visto se non lo votate..." e ora ho letto "Se fosse stato piu' recente...."
Scusatemi un attimo, i gusti son gusti e su questo ci siamo, ma per quale legge bisogna apprezzare per forza Otto e Mezzo? A me e' piaciuto ma non capisco quest'aura mitologica che provate a dargli.
Oggi se dovessi riguardarmi un film italiano, Otto e mezzo non rientrerebbe nemmeno nei primi 50 selezionati.
Sicuramente incidera' il mio non uno essere studioso della materia. Mi reputo un semplice spettatore - anche terra terra - ma spiegatemi la grandezza di questo film, per cortesia.
Scusatemi un attimo, i gusti son gusti e su questo ci siamo, ma per quale legge bisogna apprezzare per forza Otto e Mezzo? A me e' piaciuto ma non capisco quest'aura mitologica che provate a dargli.
Oggi se dovessi riguardarmi un film italiano, Otto e mezzo non rientrerebbe nemmeno nei primi 50 selezionati.
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Re: Il Cine Sondaggione
A.F.D.U.I. President ha scritto:Aho' son tre settimane che leggo in continuazione "Eh ma Otto e mezzo bisogna vederlo..." "Eh di sicuro non l'avete visto se non lo votate..." e ora ho letto "Se fosse stato piu' recente...."
Scusatemi un attimo, i gusti son gusti e su questo ci siamo, ma per quale legge bisogna apprezzare per forza Otto e Mezzo? A me e' piaciuto ma non capisco quest'aura mitologica che provate a dargli.
Oggi se dovessi riguardarmi un film italiano, Otto e mezzo non rientrerebbe nemmeno nei primi 50 selezionati.
Sicuramente incidera' il mio non uno essere studioso della materia. Mi reputo un semplice spettatore - anche terra terra - ma spiegatemi la grandezza di questo film, per cortesia.
sarebbe come dare le perle ai porci

non prenderla a male, ti aggiungi semplicemente a coloro che nel corso degli ultimi cinquant'anni hanno definito otto e mezzo un film noioso, autocompiacente se non addirittura sconclusionato.
cmq sia, l'importante è cercare di motivare le proprie opinioni se non altro per onestà intellettuale e non per sparare nel mucchio.
a parte gli scherzi, per me è il miglior film italiano di sempre, per tutta una serie di motivi.
La regia di Fellini è strepitosa, di un'eleganza (esaltata col senno di poi dal bianco e nero) ed un talento mai visto prima e probabilmente mai visto neanche dopo, qui raggiunge il suo apice tecnico e creativo.
La storia e la sceneggiatura sono geniali. Sono il fattore che elevano Otto e mezzo oltre la misura del capolavoro. Allo status di opera unica.
Fellini riesce a raccontare quella che è la sua immaginazione, la genesi del processo creativo che sostiene un'opera d'arte. Sarebbe come se Leonardo avesse dipinto la pittura, o Michelangelo avesse scolpito la scultura. Qui Fellini in buona sostanza filma il cinema nella sua essenza, attraverso l'esperienza dello stallo creativo. Ci hanno provato in tanti ad ispirarsi a lui, in modo più o meno velato, e ne sono usciti tutti con le ossa rotte, quando sono andati oltre la semplice citazione. E parlo di gente come Woody Allen, David Lynch, calibri di questa portata.
Che poi è una storia semplicissima, accaduta allo stesso Fellini. Otto e mezzo è l'opera biografica in assoluto. Non si ricordava l'idea di un film. Stava per mandare una lettera di disdetta, quando all'improvviso, il colpo di genio di fare una storia in cui un regista non si ricorda il film che deve fare.
Il casting è perfetto. Mastroianni interpreta alla perfezione il ruolo di Guido Anselmi. I suoi stati d'animo si esprimono attraverso le donne che lo circondano, che si susseguono e si alternano lungo il percorso. Dalla moglie (Anouk Aimee), all'amante (Sandra Milo), figure concrete, terrene, esperienze vissute, fino alla figura di donna ideale (Claudia Cardinale

Otto e mezzo è un'opera totale, positiva, Anselmi fallisce, medita il suicidio ma quando tutto sembrava ormai perso (non ti spoilero il finale, perchè è a mio avviso uno dei più belli in assoluto) per caso, ma non per caso, ritrova lo spiraglio che ridà un senso alla sua vita.
Tecnicamente poi siamo alla perfezione quasi in tutto, dalla fotografia, alla splendida colonna sonora di Nino Rota.
Insomma, non serve essere dei criticoni con la puzzetta sotto il naso per apprezzare un capolavoro cosi. Ha una forza travolgente, in ogni suo dettaglio.
Te lo dice un profano, un impuro come me, che ne è rimasto folgorato all'istante la prima volta che l'ha visto, pur essendo abituato ad altri standard cinematografici

Ultima modifica di francilive il 07/05/2013, 1:04, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Cine Sondaggione
L'ho appena visto e concordo integralmente. Immenso.
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Re: Il Cine Sondaggione
francilive ha scritto: sarebbe come dare le perle ai porci![]()
non prenderla a male, ti aggiungi semplicemente a coloro che nel corso degli ultimi cinquant'anni hanno definito otto e mezzo un film noioso, autocompiacente se non addirittura sconclusionato.
cmq sia, l'importante è cercare di motivare le proprie opinioni se non altro per onestà intellettuale e non per sparare nel mucchio.
a parte gli scherzi, per me è il miglior film italiano di sempre, per tutta una serie di motivi.
La regia di Fellini è strepitosa, di un'eleganza (esaltata col senno di poi dal bianco e nero) ed un talento mai visto prima e probabilmente mai visto neanche dopo, qui raggiunge il suo apice tecnico e creativo.
La storia e la sceneggiatura sono geniali. Sono il fattore che elevano Otto e mezzo oltre la misura del capolavoro. Allo status di opera unica.
Fellini riesce a raccontare quella che è la sua immaginazione, la genesi del processo creativo che sostiene un'opera d'arte. Sarebbe come se Leonardo avesse dipinto la pittura, o Michelangelo avesse scolpito la scultura. Qui Fellini in buona sostanza filma il cinema nella sua essenza, attraverso l'esperienza dello stallo creativo. Ci hanno provato in tanti ad ispirarsi a lui, in modo più o meno velato, e ne sono usciti tutti con le ossa rotte, quando sono andati oltre la semplice citazione. E parlo di gente come Woody Allen, David Lynch, calibri di questa portata.
Che poi è una storia semplicissima, accaduta allo stesso Fellini. Otto e mezzo è l'opera biografica in assoluto. Non si ricordava l'idea di un film. Stava per mandare una lettera di disdetta, quando all'improvviso, il colpo di genio di fare una storia in cui un regista non si ricorda il film che deve fare.
Il casting è perfetto. Mastroianni interpreta alla perfezione il ruolo di Guido Anselmi. I suoi stati d'animo si esprimono attraverso le donne che lo circondano, che si susseguono e si alternano lungo il percorso. Dalla moglie (Anouk Aimee), all'amante (Sandra Milo), figure concrete, terrene, esperienze vissute, fino alla figura di donna ideale (Claudia Cardinale). Ci sono tutte le ambizioni di un cinema che Anselmi, in crisi creativa ed esistenziale, non riesce a raggiungere.
Otto e mezzo è un'opera totale, positiva, Anselmi fallisce, medita il suicidio ma quando tutto sembrava ormai perso (non ti spoilero il finale, perchè è a mio avviso uno dei più belli in assoluto) per caso, ma non per caso, ritrova lo spiraglio che ridà un senso alla sua vita.
Tecnicamente poi siamo alla perfezione quasi in tutto, dalla fotografia, alla splendida colonna sonora di Nino Rota.
Insomma, non serve essere dei criticoni con la puzzetta sotto il naso per apprezzare un capolavoro cosi. Ha una forza travolgente, in ogni suo dettaglio.
Te lo dice un profano, un impuro come me, che ne è rimasto folgorato all'istante la prima volta che l'ha visto, pur essendo abituato ad altri standard cinematografici
Apprezzo lo sforzo


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Re: Il Cine Sondaggione
francilive ha scritto: Che poi è una storia semplicissima, accaduta allo stesso Fellini. Otto e mezzo è l'opera biografica in assoluto. Non si ricordava l'idea di un film. Stava per mandare una lettera di disdetta, quando all'improvviso, il colpo di genio di fare una storia in cui un regista non si ricorda il film che deve fare.
Perfetto.
Leggenda narra che Fellini, che in effetti dopo La dolce vita non sapeva letteralmente cosa fare, avesse fatto costruire senza motivo questa struttura per un'astronave (la stessa che si vede nel film), in attesa dell'ispirazione. Pare che la sera prima dell'inizio delle riprese fosse asserragliato nel suo studio, con la lettera di disdetta da inviare a Rizzoli già quasi finita, quando vennero a bussare alla sua porta i macchinisti e gli operai per invitarlo a brindare con loro l'inizio delle riprese di quello che, erano sicuri, sarebbe stato un grande film.
Tornato nel suo studio, Fellini gettò la lettera nel cestino, e il resto lo conosciamo.
Il film è LUI, in tutto e per tutto. Ed è incredibile che uno dei più grandi film di sempre (il primo per me, ma io sono uno) abbia come tema una vicenda personale tutt'altro che straordinaria o travolgente: un regista che non sa che film girare.
Forzando un po' la realtà - ma neanche poi tanto - si può dire che Mastroianni è Fellini, Anouk Aimée è la Masina, la Milo è la Milo, e poi ci sono il produttore Rizzoli, l'affascinante Barbara Steele che fa la donna di un produttore (figura in cui si può riconoscere forse Sophia Loren, che era in tutti i sensi di Carlo Ponti ma che Fellini da bravo marpione adorava), e gli autentici ricordi di infanzia di Fellini (come già fece ne La dolce vita Annibale Ninchi torna a impersonare il padre di Fellini, morto durante le riprese de La strada, e proprio la somiglianza tra i due fece propendere Fellini per questo attore).
Poi vabbè, la cosa straordinaria come diceva Franci è davvero il modo in cui si compenetrano realtà e sogno, senza soluzione di continuità. Ma qui è impossibile spiegare con le parole.
C'è un invenzione registica non dico in ogni fotogramma ma quasi.
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Re: Il Cine Sondaggione
Visto che siete così bravi e acculturati, mi date le vostre opinioni tecniche sul perchè C'era una volta in America è considerato uno dei film meglio riusciti?
Oh, a me piace, l'ho anche rivisto un paio di giorni fa, ma tutto 'sto idolatrarlo faccio fatica a capirlo.
Oh, a me piace, l'ho anche rivisto un paio di giorni fa, ma tutto 'sto idolatrarlo faccio fatica a capirlo.

rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili![]()
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: Il Cine Sondaggione
Bluto Blutarsky ha scritto: Poi vabbè, la cosa straordinaria come diceva Franci è davvero il modo in cui si compenetrano realtà e sogno, senza soluzione di continuità. Ma qui è impossibile spiegare con le parole.
C'è un invenzione registica non dico in ogni fotogramma ma quasi.
La regia è sublime anche e soprattutto per quanto concerne il fatto tecnico. Non c'è una presa che non sia perfetta. Come hai giustamente sottolineato, ogni fotogramma potrebbe essere esposto in una mostra fotografica, anche se non avessero mai fatto il film. Io sinceramente faccio fatica ricordare una composizione dell'immagine su questi livelli. Il bianco e nero poi lo rende illegale, nel senso che trattandosi di uno degli ultimi film, mi pare, vado ad minchiam, che Fellini ha fatto prima di passare al colore, ha fatto si che lui stesso non potesse più superarsi secondo quella tipologia di immagine.
Come ho già detto, tanti maestri del cinema hanno provato a fare altrettanto, al costo di risultare anacronistici o citazionisti, ma senza riuscire ad avvicinare Fellini sotto alcun aspetto.
Ci sono opere uniche, per occasione, contesto, opportunità.
Otto e mezzo, oltre al suo valore specifico, si è trovato al punto giusto al momento giusto nella storia del cinema.
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Re: Il Cine Sondaggione
Bonaz ha scritto:Visto che siete così bravi e acculturati, mi date le vostre opinioni tecniche sul perchè C'era una volta in America è considerato uno dei film meglio riusciti?
Oh, a me piace, l'ho anche rivisto un paio di giorni fa, ma tutto 'sto idolatrarlo faccio fatica a capirlo.
Quando si parla di un film cosi ambizioso, le chiavi di lettura sono sempre tante. Puoi parlare di questo film secondo un aspetto, piuttosto che un altro.
Mentre quanto ho espresso per Otto e Mezzo credo sia abbastanza oggettivo, non ho riguardo Leone una cultura tale da potermi permettere certi livelli di approfondimento, per cui sarò molto più sintetico, pur cercando di rispondere alla tua domanda.
C'Era una volta in America è in pratica la storia di una vita. La narrazione è tutta basata sul tempo e il costante rimando tra le speranze di una vita e la sua realizzazione disillusa. Anche qui, come in Otto e Mezzo, c'è un confine labile tra il sogno e la realtà, in cui Leone mette tutto.
Si parte con Noodles giovane e lo si ritrova verso la fine dei suoi giorni.
La scena chiave, da quel che ricordo, è nel finale, quando Noodles si incontra con Max, sul sottofondo di Yesterday, una scena in cui emergono pienamente i rancori di Noodles, che non è mai riuscito a finalizzare come avrebbe voluto il suo rapporto con Deborah, sulla base delle conseguenze di quelle che sono state le sue scelte. Quella scena, per quanto un po' forzata, forse la meno legata nella sceneggiatura, mi ha colpito molto, tant'è che è la prima che ricordo.
Poi ci sono i soliti parametri di giudizio che prescindono un po' di più dal messaggio puro e semplice, dunque più oggettivabili, quindi l'elevato livello tecnico di fotografia e montaggio, scenografie bellissime (anch'esse in grado di rendere alla perfezione l'evoluzione temporale della storia), musiche (come sempre Morricone) e sonoro assolutamente all'altezza della situazione.
Tutti questi aspetti fanno di una grande produzione, molto ambiziosa, un vero capolavoro.
Come per Blade Runner, ci sono più versioni. Io ho visto la cinematografica da circa quattro ore, ma so, e lo ricordavi tu stesso su whatsapp, che è uscita una nuova versione da oltre 250 minuti, circa 20 in più della produzione originale. Credo ci siano anche altri tagli.
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Re: Il Cine Sondaggione
francilive ha scritto:Bonaz ha scritto:Visto che siete così bravi e acculturati, mi date le vostre opinioni tecniche sul perchè C'era una volta in America è considerato uno dei film meglio riusciti?
Oh, a me piace, l'ho anche rivisto un paio di giorni fa, ma tutto 'sto idolatrarlo faccio fatica a capirlo.
Quando si parla di un film cosi ambizioso, le chiavi di lettura sono sempre tante. Puoi parlare di questo film secondo un aspetto, piuttosto che un altro.
Mentre quanto ho espresso per Otto e Mezzo credo sia abbastanza oggettivo, non ho riguardo Leone una cultura tale da potermi permettere certi livelli di approfondimento, per cui sarò molto più sintetico, pur cercando di rispondere alla tua domanda.
C'Era una volta in America è in pratica la storia di una vita. La narrazione è tutta basata sul tempo e il costante rimando tra le speranze di una vita e la sua realizzazione disillusa. Anche qui, come in Otto e Mezzo, c'è un confine labile tra il sogno e la realtà, in cui Leone mette tutto.
Si parte con Noodles giovane e lo si ritrova verso la fine dei suoi giorni.
La scena chiave, da quel che ricordo, è nel finale, quando Noodles si incontra con Max, sul sottofondo di Yesterday, una scena in cui emergono pienamente i rancori di Noodles, che non è mai riuscito a finalizzare come avrebbe voluto il suo rapporto con Deborah, sulla base delle conseguenze di quelle che sono state le sue scelte. Quella scena, per quanto un po' forzata, forse la meno legata nella sceneggiatura, mi ha colpito molto, tant'è che è la prima che ricordo.
Poi ci sono i soliti parametri di giudizio che prescindono un po' di più dal messaggio puro e semplice, dunque più oggettivabili, quindi l'elevato livello tecnico di fotografia e montaggio, scenografie bellissime (anch'esse in grado di rendere alla perfezione l'evoluzione temporale della storia), musiche (come sempre Morricone) e sonoro assolutamente all'altezza della situazione.
Tutti questi aspetti fanno di una grande produzione, molto ambiziosa, un vero capolavoro.
Come per Blade Runner, ci sono più versioni. Io ho visto la cinematografica da circa quattro ore, ma so, e lo ricordavi tu stesso su whatsapp, che è uscita una nuova versione da oltre 250 minuti, circa 20 in più della produzione originale. Credo ci siano anche altri tagli.
Ecco, secondo me la parte in grassetto la fa da padrona. Film curato nei minimi particolari, fotografia perfetta, musiche che ti entrano nel cuore. Pero' a livello di storia, di trama, alla fin fine e' discreto, nulla di eccellente. Per me e' considerato capolavoro proprio per la parte in grassetto.
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
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