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Politica Internazionale

E' il luogo in cui potete parlare di tutto quello che volete, in particolare di tutti gli argomenti non strettamente attinenti allo sport americano...
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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Gio » 29/02/2024, 18:12

frog ha scritto: 29/02/2024, 9:53 ......
Fosse come dici tu, saremmo ancora alla schiavitù, la Germania dopo la sconfitta della seconda guerra mondiale sarebbe stata trasformata in un enorme lagher, con la popolazione ridotta a schiavitù, con la legge del taglione e l'occhio per occhio come punto di riferimento.
Invece una classe dirigente lungimirante, ha capito che era molto meglio cercare di mettere il più possibile in comune per evitare conflitti futuri, fino ad un certo punto si è seguito quella strada ed in Europa abbiamo assistito ad un periodo di pace mai così lungo.

Poi, guarda caso, quando non c'era più il nemico comune da affrontare, si è ben pensato di interrompere quel percorso, pensare ognuno per se, mettere il profitto al primo posto, in nome del dio PIL, e lasciar perdere le politiche di lungo respiro, dove si è arrivati ?
Al populismo attuale, dove Trump è una distorsione del peggio del cavaliere, l'ho scritto anche sopra, non serve che mi quoti per ribadire ciò che ho già scritto io.

I paesi dell'est europa sono stati fatti entrare nell'Unione Europea guardando solo alla parte economica, senza pensare a quanto fossero arretrati dal punto di vista dei diritti civili, senza pensare a riformare il potere decisionale di parlamento e commissione europea e questo ci sta portando all'attuale situazione, dove sono i personaggi alla Orban ad ispirare le politiche europee.

 

Sicuro? Gli americani si son fatti i loro conti, cosi come i russi e hanno agito di conseguenza. Parte della germania e` stata in effetti trasformata in un enorme lager, il settore controllato dai russi, quella parte  che poi e` diventata uno stato controllato dal filo spinato e con una dittatura abbastanza intransigente e una lagge molto simile a quela del taglione. Non c'era tutta sta differenza tra la stasi e la gestapo, erano piu o meno le stesse persone a comando.

Se la classe dirigente che ha deciso il piano marshal lo abbia fatto per motivi umanitari o por tornaconto politico - il controllo del comunismo e della russia , cambia poco, lo hanno sempre fatto per il loro tornaconto personale, alla fine hanno deciso che una germania bastione democratico e economico in europa era piu conveniente per le lro politiche, il dimostare come erano belli e bravi gli americani al contrario dei russi.
 Quello che e` successo dopo la caduta del' unione sovietica e` stato semplicemente un momento di confusione per la mancanza del nemico, ci abbiamo messo un po a trovarlo, ma alla fine grazie a putin siamo tornati al modello originale.



Oh, e tanto per precisare, in europa il periodo di pace piu lungo e prosperoso e` stata la pax romana, che e` durata per 200 anni .... :shades:, quello che abbiamo avuto dopo la fine della seconda guerra mondiale, non e` durato manco la meta`.

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Karamazov » 29/02/2024, 18:54

Le responsabilità verranno fuori, ma é davvero disarmante e assurdo che un intero popolo é costretto a prendere d'assalto i camion con gli aiuti umanitari per recuperare se va bene un kg di farina e poco altro.

Ora tutti a indignarsi, a gridare allo scandalo, le due fazioni saranno ancora piú incazzate e sugli scudi e fra una settimana saremo punto a capo. 

 

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Bluto Blutarsky » 29/02/2024, 19:07

GecGreek ha scritto: 29/02/2024, 17:09 perdonami bluto, ma pure quello è un caso una tantum. E tanti di questi casi poi non sono come sembrano, se vai ad approfondire, a me è successo in passato. E di quando succede l'opposto, il 99.999% delle volte, non succede niente e tu non vieni a sapere di niente. Oggi come sempre c'è qualche stronzo che magari ti licenzia per cose assurde, o per razzismo, o per motivazioni politiche... Ma oggi se succede una cosa del genere lo vieni a sapere e viene fatto megafono da quella parte di stampa\rete social che ci marcia sopra.

Fino a poco tempo fa arrivavamo da un razzismo evidente fin dal cinema (dove il nero muore subito, sempre. O i vecchi western con John Wayne in cui manco si nasconde proprio un razzismo pazzesco). Oggi al costo di una società meno bigotta, hai dei casi di gente che perde il lavoro per sciocchezze. Ma è perchè la società moderna impara, con un goffo metodo di tentativi più o meno sballati, ad andare avanti.

Da questa convivenza sempre maggiore con minoranze di ogni genere (incluse le preferenze sessuali), che è una vittoria dell'universalismo umanitario che sarebbe di sinistra, deriva il tanto bistrattato Politically Correct. Se nei luoghi pubblici oggi ci sono sempre più minoranze è normale e fisiologico che serva una pulizia del linguaggio in quei posti rispetto a una volta.

E queste cose che sono assolutamente "di sinistra".
Lo sai cosa è molto di destra, da sempre? La battaglia contro il politically correct. Una volta in Gran Bretagna potevi fare uno slogan politico Tory che era "If you want a nigger for a neighbour, vote liberal or labour" e ora i figli di quel sentimento sono quelli che fanno da cassa di risonanza alla "dittatura del politicamente corretto". Quando in realtà è una cosa perfettamente naturale. E di cui secondo me fai un'analisi approssimativa, perché ti concentri solo sulla parte peggiore e più scabrosa, che come società stiamo tentando di calibrare. Abboccando alla propaganda della destra becera statunitense e british, che poi ha eco qui.

Ma se guardi solo ad una faccia della medaglia, ovvero i pochi casi di licenziamenti ebeti, ti perdi che: un tempo nemmeno potevi dirlo di essere gay e vivere la tua vita normalmente. Dipende da dove venivi e il colore della pelle, avevi molte meno occasioni di oggi, perché i buoni posti di lavoro nemmeno ti prendevano in considerazione. O le migliori scuole. Il P.C. è figlio di queste vittorie e per dargli un'analisi completa bisogna considerare tutto il pacchetto. Non solo quella parte di cui urlano penne di destra reazionaria.

Attenzione: io non sono contro il politicamente corretto (concetto che a volte sui giornali viene confuso con la cancel culture, mentre si tratta di due cose molto diverse).

Nella maggior parte dei contesti, il politicamente corretto equivale alla buona educazione: se parlo in pubblico, o se sono alla presenza di un nero che non conosco, non userei la parola "negro". E non la vivo come una limitazione di libertà. Uso questa parola se il contesto lo giustifica, tipo adesso qui, o scherzando con un mio amico nigeriano con cui abbiamo un nostro codice comunicativo per cui so che ci ride sopra lui per primo.

(Certo, già qui ci sarebbero un sacco di obiezioni, tipo:
_ che le parole acquisiscono potenza violenta a furia di vietarle;
_ che le parole cambiano di significato. Quando andavo alle elementari ci dicevano che "di colore" era la formula da usare per essere rispettosi: oggi è considerata offensiva;
_ che spesso non c'è accordo neanche fra le stesse minoranze: tanti gay usano con orgoglio la parola "frocio" (negli anni Novanta era proprio uno slogan che sentivi nei Gay Pride, "Rivoluzione frocia"), altri la rifiutano. Chi ha ragione?
_ che le parole sono solo uno degli elementi per giudicare un discorso. Tutti gli altri (il tono, il contesto, il veicolo...) non vengono mai considerati, ma sono ugualmente importanti. Per capirci: io posso dirti la cosa più violenta del mondo senza usare parolacce, e la cosa più affettuosa usandole;
ma di tutte queste cose parliamo un'altra volta)

Sono contrario al far diventare il politicamente corretto un'imposizione, perché ottieni l'effetto opposto: radicalizzare chi crede che dire "negro" sia un suo diritto inalienabile (oltre al fatto che, se una scelta è imposta, che valore ha? Essere liberi di fare qualcosa e scegliere di non farlo, questa è una scelta che ha valore. La libertà aumenta la responsabilità delle persone, non la diminuisce).

Parlavamo di cosa è o non è "di sinistra". Io penso che voglia dire, tra le altre cose, difendere tanto i diritti civili quanto quelli sociali. Ma se da una parte abbiamo un nero che si è sentito chiamare "negro", e dall'altra un tizio che perde il suo lavoro per averlo chiamato "negro", chi sta subendo le conseguenze mille volte più gravi è il secondo, anche se ha sbagliato. Qui ormai si crede che una parola possa rappresentare davvero una violazione dei diritti umani (lo so, lo so, su questo veniamo da secoli di retorica tipo "La penna è più potente della spada", ma chi dice questa frase dimostra di non essere mai stato passato da parte a parte con una sciabola).

Il problema vero - tralascia pure tutto quello che ho scritto fino a ora, la parte importante viene adesso - è che questi episodi (tu mi assicuri essere pochi; non ne sono persuaso, ma spero converrai con me che, se anche fosse, ognuno di questi è una piccola ingiustizia) non stanno aiutando la causa delle minoranze. Se ogni licenziamento migliorasse anche solo di un millimetro l'universalismo umanitario, sarei quasi d'accordo con te. Ma le cose non stanno andando così. Al contrario, hanno generato un clima per cui gli americani sono spaccati in due opposti estremismi. E la metà di qua sta per rieleggere Presidente Donald Trump. Il fenomeno della cancel culture ha meno di dieci anni: davvero qualcuno pensa che, in quanto a tolleranza negli strati più popolari della società, le cose siano migliorate rispetto - diciamo - agli anni in cui c'era Obama? L'integrazione di gay o immigrati era per fortuna già in atto, è ovvio che le cose vadano meglio rispetto agli anni Sessanta, ma questo non vuol dire che sia tutto rose e fiori, o che le cose non potrebbero regredire.

Ultima cosa, che come al solito sono andato lunghissimo: queste sono anche le posizioni della destra? Purtroppo sì, anche se alla destra non è mai fregato nulla della libertà di espressione, figurarsi: lo fa per cavalcare in maniera becera una certa insofferenza. Ma possono essere anche le posizioni della sinistra. Lo dimostra l'appello di Harper's per la libertà di espressione, che è stato firmato da Noah Chomsky, Margaret Atwood, Salman Rushdie, Martin Amis, Francis Fukuyama e tanti altri. Lo dimostra lo stesso Obama, che quando andò a parlare all'università mi sembra di Chicago strigliò gli studenti (che avevano boicottato l'intervento di un conservatore durante una conferenza) al grido di "Cos'è questa storia che non fate parlare chi non la pensa come voi?". E lo dimostra anche Martin Luther King, che sosteneva che l'emancipazione si basasse sul considerare l'identità razziale irrilevante (l'esatto contrario di quello che accade oggi).
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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Leviathan » 29/02/2024, 19:49

Io voglio fare una domanda, lasciate perdere tutti i miei discorsi sulla Russia e ste cose qua, per un attimo mettetela da parte.

La mia domanda è, ma se prendiamo il cinema italiano degli anni '80, con caratteristi che facevano battute particolari, mi viene in mente su tutti Guido Nicheli e il suo "we animale vieni giù dalla pianta!" col cameriere nero... A rivederli oggi ritenete quelle commedie ancora divertenti (per chi era amante del trash italiano) o le rivalutate come razziste e che oggi un personaggio come il Dogui non potrebbe esistere?

Per me è assurdo pensare fossero razziste, perchè erano semplicemente battute, a volte anche improvvisate (fa parte dello stesso esempio, in recenti interviste l'attore che faceva il cameriere nero non si è mai sentito vittima di razzismo ma anzi sul set c'era un bel clima) e trovo ancora più assurdo pensare ad un Guido Nicheli con l'etichetta di razzista. Sbaglio a dire che oggi forse si prende troppo tutto sul serio? Magari anche dando più peso alla parola rispetto a tutto il contesto in cui viene usata...

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Gio » 29/02/2024, 21:59

Leviathan ha scritto: 29/02/2024, 19:49 Io voglio fare una domanda, lasciate perdere tutti i miei discorsi sulla Russia e ste cose qua, per un attimo mettetela da parte.

La mia domanda è, ma se prendiamo il cinema italiano degli anni '80, con caratteristi che facevano battute particolari, mi viene in mente su tutti Guido Nicheli e il suo "we animale vieni giù dalla pianta!" col cameriere nero... A rivederli oggi ritenete quelle commedie ancora divertenti (per chi era amante del trash italiano) o le rivalutate come razziste e che oggi un personaggio come il Dogui non potrebbe esistere?

Per me è assurdo pensare fossero razziste, perchè erano semplicemente battute, a volte anche improvvisate (fa parte dello stesso esempio, in recenti interviste l'attore che faceva il cameriere nero non si è mai sentito vittima di razzismo ma anzi sul set c'era un bel clima) e trovo ancora più assurdo pensare ad un Guido Nicheli con l'etichetta di razzista. Sbaglio a dire che oggi forse si prende troppo tutto sul serio? Magari anche dando più peso alla parola rispetto a tutto il contesto in cui viene usata...

Keyword "trash (italiano)". Negli anni '80 quello era il trash, negli anni 70 era lando buzzanca, adesso e` qualcosa di differente. La battuta in se non era divertente negli anni '80, come non lo e` adesso, quello che era "divertente" era l'ingegnere/imprenditore milanese o il "ras della fossa".

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da frog » 01/03/2024, 8:36

Gio ha scritto: 29/02/2024, 18:12
frog ha scritto: 29/02/2024, 9:53 ......
Fosse come dici tu, saremmo ancora alla schiavitù, la Germania dopo la sconfitta della seconda guerra mondiale sarebbe stata trasformata in un enorme lagher, con la popolazione ridotta a schiavitù, con la legge del taglione e l'occhio per occhio come punto di riferimento.
Invece una classe dirigente lungimirante, ha capito che era molto meglio cercare di mettere il più possibile in comune per evitare conflitti futuri, fino ad un certo punto si è seguito quella strada ed in Europa abbiamo assistito ad un periodo di pace mai così lungo.

Poi, guarda caso, quando non c'era più il nemico comune da affrontare, si è ben pensato di interrompere quel percorso, pensare ognuno per se, mettere il profitto al primo posto, in nome del dio PIL, e lasciar perdere le politiche di lungo respiro, dove si è arrivati ?
Al populismo attuale, dove Trump è una distorsione del peggio del cavaliere, l'ho scritto anche sopra, non serve che mi quoti per ribadire ciò che ho già scritto io.

I paesi dell'est europa sono stati fatti entrare nell'Unione Europea guardando solo alla parte economica, senza pensare a quanto fossero arretrati dal punto di vista dei diritti civili, senza pensare a riformare il potere decisionale di parlamento e commissione europea e questo ci sta portando all'attuale situazione, dove sono i personaggi alla Orban ad ispirare le politiche europee.

 

Sicuro? Gli americani si son fatti i loro conti, cosi come i russi e hanno agito di conseguenza. Parte della germania e` stata in effetti trasformata in un enorme lager, il settore controllato dai russi, quella parte  che poi e` diventata uno stato controllato dal filo spinato e con una dittatura abbastanza intransigente e una lagge molto simile a quela del taglione. Non c'era tutta sta differenza tra la stasi e la gestapo, erano piu o meno le stesse persone a comando.

Se la classe dirigente che ha deciso il piano marshal lo abbia fatto per motivi umanitari o por tornaconto politico - il controllo del comunismo e della russia , cambia poco, lo hanno sempre fatto per il loro tornaconto personale, alla fine hanno deciso che una germania bastione democratico e economico in europa era piu conveniente per le lro politiche, il dimostare come erano belli e bravi gli americani al contrario dei russi.
 Quello che e` successo dopo la caduta del' unione sovietica e` stato semplicemente un momento di confusione per la mancanza del nemico, ci abbiamo messo un po a trovarlo, ma alla fine grazie a putin siamo tornati al modello originale.




Tu entri sempre nel particolare per distorcere le tesi a tuo piacimento, io parlo di una classe dirigente lungimirante formatasi sui resti dell'europa occidentale, tu mi vieni a tirar fuori Stalin.

Io non ho mai parlato di tutto il mondo, ma solo del nostro mondo, quello che segue la cultura occidentale, basata sul modello capitalistico.

Io non ho mai scritto che prima degli anni '90 il nostro modello fosse privo dell'istinto di sopraffazione, semplicemente negli anni '90 è stato sdoganato, l'era di Reagan e della Thatcher o come il Berlusconismo in Italia abbia sdoganato lo scagliarsi contro magistrati o come sia bello e giusto evadere le tasse, distorcendo ogni senso della misura, che trova il suo campione attuale in Trump.

"Siamo evoluti con il concetto della gratificazione immediata, il pensare alle conseguenze delle nostre scelte nel futuro, e` una cosa che non sappiamo fare e non facciamo"  Queste sono parole tue, quell'Europa invece ha pensato al futuro, rinunciando a sottomettere la Germania, per allearsela e per gli Stati Uniti poco cambiava, l'importante era che stessa dalla loro parte, e tutta l'europa occidentale dopo la seconda guerra è finita col seguire il modello USA, volente o nolente.

Il momento di confusione non è finito grazie a Putin, ma grazie alle torri gemelle, il nemico comune è diventato il terrorismo internazionale e con le sciagurate mosse dei Bush, le cose sono solo peggiorate.

 
Gio ha scritto: 29/02/2024, 18:12

Oh, e tanto per precisare, in europa il periodo di pace piu lungo e prosperoso e` stata la pax romana, che e` durata per 200 anni .... :shades:, quello che abbiamo avuto dopo la fine della seconda guerra mondiale, non e` durato manco la meta`.

:stressato:

 "Durante questo periodo Roma combatté comunque un numero di guerre contro gli Stati e le tribù vicine, soprattutto le tribù germaniche e la Partia".

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da John Doe » 01/03/2024, 10:07

Leviathan ha scritto: 29/02/2024, 19:49 Io voglio fare una domanda, lasciate perdere tutti i miei discorsi sulla Russia e ste cose qua, per un attimo mettetela da parte.

La mia domanda è, ma se prendiamo il cinema italiano degli anni '80, con caratteristi che facevano battute particolari, mi viene in mente su tutti Guido Nicheli e il suo "we animale vieni giù dalla pianta!" col cameriere nero... A rivederli oggi ritenete quelle commedie ancora divertenti (per chi era amante del trash italiano) o le rivalutate come razziste e che oggi un personaggio come il Dogui non potrebbe esistere?

Per me è assurdo pensare fossero razziste, perchè erano semplicemente battute, a volte anche improvvisate (fa parte dello stesso esempio, in recenti interviste l'attore che faceva il cameriere nero non si è mai sentito vittima di razzismo ma anzi sul set c'era un bel clima) e trovo ancora più assurdo pensare ad un Guido Nicheli con l'etichetta di razzista. Sbaglio a dire che oggi forse si prende troppo tutto sul serio? Magari anche dando più peso alla parola rispetto a tutto il contesto in cui viene usata...
rispondendo seriamente, e citando BojackImmagine

in una situazione del genere siamo sicuri che sia "l'uomo bianco" a dover decidere cosa sia razzista o no, visto che il soggetto dell'(eventuale) insulto non è lui?

ci sono effettivamente tempi, modi e contesti per parlare e non ha senso ragionare per assoluti. se ti esponi in un media pubblico ti esponi anche alle reazioni di tutto il pubblico, non sei in un ambiente "protetto" in cui tutto può essere contestualizzato esattamente, dove gli altri conoscono il tuo reale pensiero e via dicendo.
una battuta buttata lì nel mucchio per qualcuno può essere offensiva, per qualcun altro no, ma non possiamo pretendere di decidere noi cosa offenda o meno un'altra persona, e non basta appiccicarci l'etichetta "trash" sopra per elevarsi al di sopra di ogni giudizio
 

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Bluto Blutarsky » 01/03/2024, 10:15

Leviathan ha scritto: 29/02/2024, 19:49 Io voglio fare una domanda, lasciate perdere tutti i miei discorsi sulla Russia e ste cose qua, per un attimo mettetela da parte.

La mia domanda è, ma se prendiamo il cinema italiano degli anni '80, con caratteristi che facevano battute particolari, mi viene in mente su tutti Guido Nicheli e il suo "we animale vieni giù dalla pianta!" col cameriere nero... A rivederli oggi ritenete quelle commedie ancora divertenti (per chi era amante del trash italiano) o le rivalutate come razziste e che oggi un personaggio come il Dogui non potrebbe esistere?

Per me è assurdo pensare fossero razziste, perchè erano semplicemente battute, a volte anche improvvisate (fa parte dello stesso esempio, in recenti interviste l'attore che faceva il cameriere nero non si è mai sentito vittima di razzismo ma anzi sul set c'era un bel clima) e trovo ancora più assurdo pensare ad un Guido Nicheli con l'etichetta di razzista. Sbaglio a dire che oggi forse si prende troppo tutto sul serio? Magari anche dando più peso alla parola rispetto a tutto il contesto in cui viene usata...

Potrebbe esistere se fosse esplicitamente una parodia del lombardo razzista, ma ho il sospetto che Nicheli fingesse molto poco :forza:

(Poi confesso che a me ha sempre fatto ridere - e credo non solo a me, vedendo quanto è rimasto nell'immaginario - ma la cosa soprendente è pensare a quanto, allora, quelle battute sembrassero innocue. Era anche un tempo in cui non eravamo terrorizzati dalle parole, questo va detto)

Detto questo, è vero che una comicità politicamente corretta è una contraddizione in termini, ma anche il politicamente scorretto è un'arma delicata, bisogna saperla maneggiare. Perché per un Ricky Gervais che la utilizza consapevolmente, ci sono Pio e Amedeo che la usano come scusa per giustificare la loro comicità becera.

Altro discorso è come reagire davanti a quei film. Posto che la risata\non risata è una questione soggettiva, secondo me si può reagire in due modi:

_ da adulti: guardandoli come "testimonianze" di un mondo che non c'è più, consapevoli che rispecchiavano una sensibilità collettiva diversa da quella attuale (anzi, da un certo punto di vista è proprio questo che li rende così preziosi: ci permettono di capire come pensavano le persone di altre epoche)

_ da bambini: mi sento offeso da quella battuta, è una microaggressione, cancellate quel film dal palinsesto!
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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Noodles » 01/03/2024, 10:32

Bluto Blutarsky ha scritto: 01/03/2024, 10:15
Leviathan ha scritto: 29/02/2024, 19:49 Io voglio fare una domanda, lasciate perdere tutti i miei discorsi sulla Russia e ste cose qua, per un attimo mettetela da parte.

La mia domanda è, ma se prendiamo il cinema italiano degli anni '80, con caratteristi che facevano battute particolari, mi viene in mente su tutti Guido Nicheli e il suo "we animale vieni giù dalla pianta!" col cameriere nero... A rivederli oggi ritenete quelle commedie ancora divertenti (per chi era amante del trash italiano) o le rivalutate come razziste e che oggi un personaggio come il Dogui non potrebbe esistere?

Per me è assurdo pensare fossero razziste, perchè erano semplicemente battute, a volte anche improvvisate (fa parte dello stesso esempio, in recenti interviste l'attore che faceva il cameriere nero non si è mai sentito vittima di razzismo ma anzi sul set c'era un bel clima) e trovo ancora più assurdo pensare ad un Guido Nicheli con l'etichetta di razzista. Sbaglio a dire che oggi forse si prende troppo tutto sul serio? Magari anche dando più peso alla parola rispetto a tutto il contesto in cui viene usata...

Potrebbe esistere se fosse esplicitamente una parodia del lombardo razzista, ma ho il sospetto che Nicheli fingesse molto poco :forza:

(Poi confesso che a me ha sempre fatto ridere - e credo non solo a me, vedendo quanto è rimasto nell'immaginario - ma la cosa soprendente è pensare a quanto, allora, quelle battute sembrassero innocue. Era anche un tempo in cui non eravamo terrorizzati dalle parole, questo va detto)

Detto questo, è vero che una comicità politicamente corretta è una contraddizione in termini, ma anche il politicamente scorretto è un'arma delicata, bisogna saperla maneggiare. Perché per un Ricky Gervais che la utilizza consapevolmente, ci sono Pio e Amedeo che la usano come scusa per giustificare la loro comicità becera.

Altro discorso è come reagire davanti a quei film. Posto che la risata\non risata è una questione soggettiva, secondo me si può reagire in due modi:

_ da adulti: guardandoli come "testimonianze" di un mondo che non c'è più, consapevoli che rispecchiavano una sensibilità collettiva diversa da quella attuale (anzi, da un certo punto di vista è proprio questo che li rende così preziosi: ci permettono di capire come pensavano le persone di altre epoche)

_ da bambini: mi sento offeso da quella battuta, è una microaggressione, cancellate quel film dal palinsesto!

a tal proposito, notizia di 2 giorni fa, anche Mary Poppins è da censurare:

https://www.wired.it/article/mary-poppi ... ompagnati/

Proprio in riferimento agli spazzacamini, per indicare il loro viso sempre ricoperto da fuliggine nera, un altro personaggio, il vecchio e rintronato ammiraglio Boom (Reginald Owen), usa per ben due volte il termine “hottentots”. La parola, al giorno d'oggi considerata arcaica e offensiva, era utilizzata fin dal Seicento prima dagli olandesi e poi dagli inglesi che avevano colonizzato il Sudafrica, proprio in riferimento ad alcune popolazioni locali

Se Mary Poppins ha un linguaggio discriminatorio e Rocky passa a >12 di anni (per abusi domestici  :dohut0: )  è naturale poi che il malcapitato di turno (99 volte su 100 è gente ignorante che ha lavori sottopagati e marginali) perda il posto di lavoro.

hai scritto bene, oggi le parole fanno paura.

ed è un problema tutto nostro, nato negli USA che sta contagiando tutta l'europa.

solo che tutto il resto del mondo ha problemi ben più importanti di quello di ricercare le parole discriminatorie nelle opere di Shakespeare.
Come se il buon William nel 1600 fosse a conoscenza di ciò che oggi infastidisce il popolo dei social.
Se potesse secondo me porgerebbe anche le più sentite scuse...to woke or not to woke..
 

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Leviathan » 01/03/2024, 10:58

John Doe ha scritto: 01/03/2024, 10:07
in una situazione del genere siamo sicuri che sia "l'uomo bianco" a dover decidere cosa sia razzista o no, visto che il soggetto dell'(eventuale) insulto non è lui?

una battuta buttata lì nel mucchio per qualcuno può essere offensiva, per qualcun altro no, ma non possiamo pretendere di decidere noi cosa offenda o meno un'altra persona, e non basta appiccicarci l'etichetta "trash" sopra per elevarsi al di sopra di ogni giudizio
 

Su questo John però ci sono stati dei casi che la massa si è innalzata a decidere una cosa fosse discrimante mentre il soggetto dai suoi canali social disse di non essersi sentit* affatto discriminat*. Poi montò il successivo discorso con in pratica l'esatto opposto di queste tue righe, ovvero che sta alla società rendersi conto e condannare determinate parole, sia se la "vittima" le veda come discriminazione o scherzo, perchè certe parole vanno evitate e non è concepibile possano essere usate in altri toni se non discriminitari. Purtroppo non ricordo più chi c'era di mezzo per essere precisi, ma è storia di qualche mese fa.
Altro esempio seppur in tono diverso, non so se ricordi Piccoli del Lecce dopo il gol, dedica e regalo di maglia ad una ragazza disabile gli uscì un po' male una frase al microfono, finì sotto gogna per discriminazione, poi su instagram la madre ringraziò il calciatore rivelando il rapporto privato che c'era fra Piccoli e la loro famiglia. Nel suo piccolo è un altro caso dove la massa si arroga di decidere che una cosa sia discriminante senza sapere assolutamente nulla dei dettagli della vicenda, perchè per loro conta prima di tutto le parole usate.

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Leviathan » 01/03/2024, 11:06

Gio ha scritto: 29/02/2024, 21:59
Leviathan ha scritto: 29/02/2024, 19:49 Io voglio fare una domanda, lasciate perdere tutti i miei discorsi sulla Russia e ste cose qua, per un attimo mettetela da parte.

La mia domanda è, ma se prendiamo il cinema italiano degli anni '80, con caratteristi che facevano battute particolari, mi viene in mente su tutti Guido Nicheli e il suo "we animale vieni giù dalla pianta!" col cameriere nero... A rivederli oggi ritenete quelle commedie ancora divertenti (per chi era amante del trash italiano) o le rivalutate come razziste e che oggi un personaggio come il Dogui non potrebbe esistere?

Per me è assurdo pensare fossero razziste, perchè erano semplicemente battute, a volte anche improvvisate (fa parte dello stesso esempio, in recenti interviste l'attore che faceva il cameriere nero non si è mai sentito vittima di razzismo ma anzi sul set c'era un bel clima) e trovo ancora più assurdo pensare ad un Guido Nicheli con l'etichetta di razzista. Sbaglio a dire che oggi forse si prende troppo tutto sul serio? Magari anche dando più peso alla parola rispetto a tutto il contesto in cui viene usata...

Keyword "trash (italiano)". Negli anni '80 quello era il trash, negli anni 70 era lando buzzanca, adesso e` qualcosa di differente. La battuta in se non era divertente negli anni '80, come non lo e` adesso, quello che era "divertente" era l'ingegnere/imprenditore milanese o il "ras della fossa".

E allora rilancio, prendi Mai dire Gol, mettilo nella società di oggi, quanto verrebbe tagliato perchè non politicamente corretto? Già mi ha sorpreso Paolo Hendel nel suo ritorno a GialappaShow chiudere usando la parola con la R ora vietatissima :biggrin:
Nonostante tutto ancora oggi i gialappas ci provano ad andare oltre i limiti anche se ben lontano dai bei tempi e con comici diversi, però è diventato difficile fare i comici visto come si prende tutto troppo sul serio. Pure la sigla con Gullit che usa la pelata di Lombardo come un tamburo oggi sarebbe vietata perchè qualcuno potrebbe prendersela e vederci del body shaming della calvizia pensa te! :biggrin:

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Hobbit83 » 01/03/2024, 11:42

frog ha scritto: 29/02/2024, 9:53 I paesi dell'est europa sono stati fatti entrare nell'Unione Europea guardando solo alla parte economica, senza pensare a quanto fossero arretrati dal punto di vista dei diritti civili, senza pensare a riformare il potere decisionale di parlamento e commissione europea e questo ci sta portando all'attuale situazione, dove sono i personaggi alla Orban ad ispirare le politiche europee.


Considerazione a latere: la parte sempre molto divertente, a questo proposito, è che sui diritti civili,sociali e giuridici bisogna sempre rispettare tempi e modi di ogni nazione, rispettare la volonta degli abitanti eccetera, mentre ogni sistema economico è immancabilmente una merda da riformare se non è liberista. Lo abbiamo pure scritto nei trattati europei.
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Re: Politica Internazionale

Messaggio da GecGreek » 01/03/2024, 12:33

Leviathan ha scritto: 01/03/2024, 11:06
Gio ha scritto: 29/02/2024, 21:59

Keyword "trash (italiano)". Negli anni '80 quello era il trash, negli anni 70 era lando buzzanca, adesso e` qualcosa di differente. La battuta in se non era divertente negli anni '80, come non lo e` adesso, quello che era "divertente" era l'ingegnere/imprenditore milanese o il "ras della fossa".

E allora rilancio, prendi Mai dire Gol, mettilo nella società di oggi, quanto verrebbe tagliato perchè non politicamente corretto? Già mi ha sorpreso Paolo Hendel nel suo ritorno a GialappaShow chiudere usando la parola con la R ora vietatissima :biggrin:
Nonostante tutto ancora oggi i gialappas ci provano ad andare oltre i limiti anche se ben lontano dai bei tempi e con comici diversi, però è diventato difficile fare i comici visto come si prende tutto troppo sul serio. Pure la sigla con Gullit che usa la pelata di Lombardo come un tamburo oggi sarebbe vietata perchè qualcuno potrebbe prendersela e vederci del body shaming della calvizia pensa te! :biggrin:
e in contemporanea esistono canali twitch e youtube di gente che fa intrattenimento, ma essenzialmente è comicità moderna, in cui bestemmia non stop, da del mongolo e ritardato a metà di quelli con cui interagisce e chi più ne ha, più ne metta.

La verità è che oggi siamo al massimo storico di libertà di parola. Ma se uno si focalizza solo sulle piattaforme più ufficiali, non se ne rende conto.

Quelle piattaforme che un tempo erano le uniche sono il centro della ricalibrazione di cosa si pensa siano termini giusti o sbagliati perchè hanno un prestigio istituzionale (nel caso RAI) e cmq entri in casa di persone sempre più variegate.

Prima era un'illusione che ci fosse più libertà d'espressione, ma siccome ci siamo cresciuti dentro essenziapmente senza alternative, non ce ne rendiamo conto. Ma Ceccherini buttato fuori da un reality per una bestemmia? Berlusca che mette fuori dalla RAI Luttazzi e altri, controllando 6 televisioni su 7, metà giornali, eccetera? Costanzo che guardacaso è p2ista? Ma a quale età dell'oro si sta facendo riferimento di preciso?

Oggi invece di rendersi conto che è una vittoria popolare e dell'inclusività che certe cose trovino opposizione su quei canali, preferiamo piangere come fa appunto gente come Gervais (che se è lui quello che tratta il PC in modo intelligente non voglio sapere chi sono gli scemi), perchè non ci si rende conto del fenomeno nel suo completo e basta gustarsi i centinaia e migliaia di canali alternativi che la democratizzazione dell'informazione e dei mezzi di comunicazione permette oggi.

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da Leviathan » 01/03/2024, 12:41

GecGreek ha scritto: 01/03/2024, 12:33
Leviathan ha scritto: 01/03/2024, 11:06

E allora rilancio, prendi Mai dire Gol, mettilo nella società di oggi, quanto verrebbe tagliato perchè non politicamente corretto? Già mi ha sorpreso Paolo Hendel nel suo ritorno a GialappaShow chiudere usando la parola con la R ora vietatissima :biggrin:
Nonostante tutto ancora oggi i gialappas ci provano ad andare oltre i limiti anche se ben lontano dai bei tempi e con comici diversi, però è diventato difficile fare i comici visto come si prende tutto troppo sul serio. Pure la sigla con Gullit che usa la pelata di Lombardo come un tamburo oggi sarebbe vietata perchè qualcuno potrebbe prendersela e vederci del body shaming della calvizia pensa te! :biggrin:
e in contemporanea esistono canali twitch e youtube di gente che fa intrattenimento, ma essenzialmente è comicità moderna, in cui bestemmia non stop, da del mongolo e ritardato a metà di quelli con cui interagisce e chi più ne ha, più ne metta.

La verità è che oggi siamo al massimo storico di libertà di parola. Ma se uno si focalizza solo sulle piattaforme più ufficiali, non se ne rende conto.

Quelle piattaforme che un tempo erano le uniche sono il centro della ricalibrazione di cosa si pensa siano termini giusti o sbagliati perchè hanno un prestigio istituzionale (nel caso RAI) e cmq entri in casa di persone sempre più variegate.

Prima era un'illusione che ci fosse più libertà d'espressione, ma siccome ci siamo cresciuti dentro essenziapmente senza alternative, non ce ne rendiamo conto. Ma Ceccherini buttato fuori da un reality per una bestemmia? Berlusca che mette fuori dalla RAI Luttazzi e altri, controllando 6 televisioni su 7, metà giornali, eccetera? Costanzo che guardacaso è p2ista? Ma a quale età dell'oro si sta facendo riferimento di preciso?

Oggi invece di rendersi conto che è una vittoria popolare e dell'inclusività che certe cose trovino opposizione su quei canali, preferiamo piangere come fa appunto gente come Gervais (che se è lui quello che tratta il PC in modo intelligente non voglio sapere chi sono gli scemi), perchè non ci si rende conto del fenomeno nel suo completo e basta gustarsi i centinaia e migliaia di canali alternativi che la democratizzazione dell'informazione e dei mezzi di comunicazione permette oggi.

Su Twitch è consentita la bestemmia ma hanno una lista di parole e argomenti vietati pure loro. Vedi quello streamer che era a filmarsi nel fare la spesa, ha citato la marca di salumi che inizia per N, bannato. Non importa il contesto su quelle piattaforme ma solo le parole vietate. E si torna al discorso che ha più peso la singola parola di tutto il resto e vietandola con tanto di algoritmo pratichi censura. Oltre che vieti pure di farci eventuale comicità perché blocchi la parola indipendentemente da uso e contesto.

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Re: Politica Internazionale

Messaggio da GecGreek » 01/03/2024, 12:46

Bluto Blutarsky ha scritto: 29/02/2024, 19:07
GecGreek ha scritto: 29/02/2024, 17:09 perdonami bluto, ma pure quello è un caso una tantum. E tanti di questi casi poi non sono come sembrano, se vai ad approfondire, a me è successo in passato. E di quando succede l'opposto, il 99.999% delle volte, non succede niente e tu non vieni a sapere di niente. Oggi come sempre c'è qualche stronzo che magari ti licenzia per cose assurde, o per razzismo, o per motivazioni politiche... Ma oggi se succede una cosa del genere lo vieni a sapere e viene fatto megafono da quella parte di stampa\rete social che ci marcia sopra.

Fino a poco tempo fa arrivavamo da un razzismo evidente fin dal cinema (dove il nero muore subito, sempre. O i vecchi western con John Wayne in cui manco si nasconde proprio un razzismo pazzesco). Oggi al costo di una società meno bigotta, hai dei casi di gente che perde il lavoro per sciocchezze. Ma è perchè la società moderna impara, con un goffo metodo di tentativi più o meno sballati, ad andare avanti.

Da questa convivenza sempre maggiore con minoranze di ogni genere (incluse le preferenze sessuali), che è una vittoria dell'universalismo umanitario che sarebbe di sinistra, deriva il tanto bistrattato Politically Correct. Se nei luoghi pubblici oggi ci sono sempre più minoranze è normale e fisiologico che serva una pulizia del linguaggio in quei posti rispetto a una volta.

E queste cose che sono assolutamente "di sinistra".
Lo sai cosa è molto di destra, da sempre? La battaglia contro il politically correct. Una volta in Gran Bretagna potevi fare uno slogan politico Tory che era "If you want a nigger for a neighbour, vote liberal or labour" e ora i figli di quel sentimento sono quelli che fanno da cassa di risonanza alla "dittatura del politicamente corretto". Quando in realtà è una cosa perfettamente naturale. E di cui secondo me fai un'analisi approssimativa, perché ti concentri solo sulla parte peggiore e più scabrosa, che come società stiamo tentando di calibrare. Abboccando alla propaganda della destra becera statunitense e british, che poi ha eco qui.

Ma se guardi solo ad una faccia della medaglia, ovvero i pochi casi di licenziamenti ebeti, ti perdi che: un tempo nemmeno potevi dirlo di essere gay e vivere la tua vita normalmente. Dipende da dove venivi e il colore della pelle, avevi molte meno occasioni di oggi, perché i buoni posti di lavoro nemmeno ti prendevano in considerazione. O le migliori scuole. Il P.C. è figlio di queste vittorie e per dargli un'analisi completa bisogna considerare tutto il pacchetto. Non solo quella parte di cui urlano penne di destra reazionaria.

Attenzione: io non sono contro il politicamente corretto (concetto che a volte sui giornali viene confuso con la cancel culture, mentre si tratta di due cose molto diverse).

Nella maggior parte dei contesti, il politicamente corretto equivale alla buona educazione: se parlo in pubblico, o se sono alla presenza di un nero che non conosco, non userei la parola "negro". E non la vivo come una limitazione di libertà. Uso questa parola se il contesto lo giustifica, tipo adesso qui, o scherzando con un mio amico nigeriano con cui abbiamo un nostro codice comunicativo per cui so che ci ride sopra lui per primo.

(Certo, già qui ci sarebbero un sacco di obiezioni, tipo:
_ che le parole acquisiscono potenza violenta a furia di vietarle;
_ che le parole cambiano di significato. Quando andavo alle elementari ci dicevano che "di colore" era la formula da usare per essere rispettosi: oggi è considerata offensiva;
_ che spesso non c'è accordo neanche fra le stesse minoranze: tanti gay usano con orgoglio la parola "frocio" (negli anni Novanta era proprio uno slogan che sentivi nei Gay Pride, "Rivoluzione frocia"), altri la rifiutano. Chi ha ragione?
_ che le parole sono solo uno degli elementi per giudicare un discorso. Tutti gli altri (il tono, il contesto, il veicolo...) non vengono mai considerati, ma sono ugualmente importanti. Per capirci: io posso dirti la cosa più violenta del mondo senza usare parolacce, e la cosa più affettuosa usandole;
ma di tutte queste cose parliamo un'altra volta)

Sono contrario al far diventare il politicamente corretto un'imposizione, perché ottieni l'effetto opposto: radicalizzare chi crede che dire "negro" sia un suo diritto inalienabile (oltre al fatto che, se una scelta è imposta, che valore ha? Essere liberi di fare qualcosa e scegliere di non farlo, questa è una scelta che ha valore. La libertà aumenta la responsabilità delle persone, non la diminuisce).

Parlavamo di cosa è o non è "di sinistra". Io penso che voglia dire, tra le altre cose, difendere tanto i diritti civili quanto quelli sociali. Ma se da una parte abbiamo un nero che si è sentito chiamare "negro", e dall'altra un tizio che perde il suo lavoro per averlo chiamato "negro", chi sta subendo le conseguenze mille volte più gravi è il secondo, anche se ha sbagliato. Qui ormai si crede che una parola possa rappresentare davvero una violazione dei diritti umani (lo so, lo so, su questo veniamo da secoli di retorica tipo "La penna è più potente della spada", ma chi dice questa frase dimostra di non essere mai stato passato da parte a parte con una sciabola).

Il problema vero - tralascia pure tutto quello che ho scritto fino a ora, la parte importante viene adesso - è che questi episodi (tu mi assicuri essere pochi; non ne sono persuaso, ma spero converrai con me che, se anche fosse, ognuno di questi è una piccola ingiustizia) non stanno aiutando la causa delle minoranze. Se ogni licenziamento migliorasse anche solo di un millimetro l'universalismo umanitario, sarei quasi d'accordo con te. Ma le cose non stanno andando così. Al contrario, hanno generato un clima per cui gli americani sono spaccati in due opposti estremismi. E la metà di qua sta per rieleggere Presidente Donald Trump. Il fenomeno della cancel culture ha meno di dieci anni: davvero qualcuno pensa che, in quanto a tolleranza negli strati più popolari della società, le cose siano migliorate rispetto - diciamo - agli anni in cui c'era Obama? L'integrazione di gay o immigrati era per fortuna già in atto, è ovvio che le cose vadano meglio rispetto agli anni Sessanta, ma questo non vuol dire che sia tutto rose e fiori, o che le cose non potrebbero regredire.

Ultima cosa, che come al solito sono andato lunghissimo: queste sono anche le posizioni della destra? Purtroppo sì, anche se alla destra non è mai fregato nulla della libertà di espressione, figurarsi: lo fa per cavalcare in maniera becera una certa insofferenza. Ma possono essere anche le posizioni della sinistra. Lo dimostra l'appello di Harper's per la libertà di espressione, che è stato firmato da Noah Chomsky, Margaret Atwood, Salman Rushdie, Martin Amis, Francis Fukuyama e tanti altri. Lo dimostra lo stesso Obama, che quando andò a parlare all'università mi sembra di Chicago strigliò gli studenti (che avevano boicottato l'intervento di un conservatore durante una conferenza) al grido di "Cos'è questa storia che non fate parlare chi non la pensa come voi?". E lo dimostra anche Martin Luther King, che sosteneva che l'emancipazione si basasse sul considerare l'identità razziale irrilevante (l'esatto contrario di quello che accade oggi).
va bene bluto. Quello che dico è: quei casi di gente a caso sono rari, in diminuzione, mal riportati, non tutti senza merito e per noi a distanza di un oceano.
Sono così presenti nel nostro immaginario perchè quelli di cui parlavo prima ne fanno cavallo di battaglia. Il risalto che hanno è esacerbato dalla polarizzazione stessa, non il contrario.

Ma chi lo dice che senza il PC o una parte della cancel culture oggi sarebbero meno polarizzati in USA??
Ad Obama hanno risposto con Trump 8 anni fa eh, all'epoca la cancel culture non aveva praticamente peso e Trump ha resistito ad accuse su accuse di sessismo.

I problemi razziali latenti, con una pop bianca "autoctona" (col cazzo, ma che si crede autoctona) in diminuzione sarebbero lì comunque.

praticamente le cose migliorano di botto, la società ha bisogno di tempo per riassestarsi e ricalibrarsi facebdo qualche passo indietro e ci stiamo a focalizzare solo su quelli invece che su tutto il quadro. Guardacaso perchè quei passi sono megafonati ad hoc dalla destra anglosassone.

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