C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Ho visto Holy Motors, nominato tra i migliori film del decennio nel topic apposito da qualche utente (credo Penny ma potrei sbagliarmi).
Faccio fatica a essere troppo severo perche' mi sono reso conto di aver difeso e forse anche osannato film come questo (con gli stessi pregi e difetti) in gioventu'. Quindi o ero un brufoloso pretenzioso all'epoca oppure sono un arido cafoncello adesso, o piu' probabilmente entrambe le cose. Ma un film d'autore un po' troppo d'autore per i miei gusti attuali. Un film che puo' avere cosi' tante interpretazioni a seconda di quello che ti passa per il cervello che probabilmente e' perche' in realta' non ne ha nessuna, e' puramente un esercizio di stile riuscitissimo.
Faccio fatica a essere troppo severo perche' mi sono reso conto di aver difeso e forse anche osannato film come questo (con gli stessi pregi e difetti) in gioventu'. Quindi o ero un brufoloso pretenzioso all'epoca oppure sono un arido cafoncello adesso, o piu' probabilmente entrambe le cose. Ma un film d'autore un po' troppo d'autore per i miei gusti attuali. Un film che puo' avere cosi' tante interpretazioni a seconda di quello che ti passa per il cervello che probabilmente e' perche' in realta' non ne ha nessuna, e' puramente un esercizio di stile riuscitissimo.
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Re: C'era una volta il Cinema
ripper23 ha scritto: 20/07/2020, 10:32 Ho visto Holy Motors, nominato tra i migliori film del decennio nel topic apposito da qualche utente (credo Penny ma potrei sbagliarmi).
Faccio fatica a essere troppo severo perche' mi sono reso conto di aver difeso e forse anche osannato film come questo (con gli stessi pregi e difetti) in gioventu'. Quindi o ero un brufoloso pretenzioso all'epoca oppure sono un arido cafoncello adesso, o piu' probabilmente entrambe le cose. Ma un film d'autore un po' troppo d'autore per i miei gusti attuali. Un film che puo' avere cosi' tante interpretazioni a seconda di quello che ti passa per il cervello che probabilmente e' perche' in realta' non ne ha nessuna, e' puramente un esercizio di stile riuscitissimo.
Io lo misi tra i migliori film del decennio anche un po' per provocazione lo ammetto, ma credo comunque sia un film magnifico, per quanto di complessa (impossibile?) interpretazione e che magari in alcuni suoi passaggi ti rimarrà impresso più di tanti altri film "classici" che magari hai apprezzato di più, almeno a me accade così quando ci ripenso. Lo inserii in quella classifica anche sperando che qualcun altro lo vedesse per parlarne, quindi mi può fare solo piacere se l'hai visto.
Rimango convinto che il cinema abbia e avrà sempre bisogno di film così, che attraverso una visione personale dell'autore ti parlino di un argomento attraverso un linguaggio indiretto che volente o nolente ti faccia porre delle domande, anche a costo di irritarti e infastidirti. A differenza per esempio di altri film all'apparenza comparabili e che a me irritano (mi viene in mente "Inland Empire" di Lynch) qui mi pare che l'astrusità sia comunque più ragionata e focalizzata su un preciso tema: il Cinema. In un momento storico nel quale tutti in ogni momento siamo bombardati da video e rappresentazioni sceniche più o meno reali che marginalizzano il ruolo della settima arte, sempre più messa da parte dall'avanzare delle nuove tecnologie video, che pian piano lo spogliano di quell'alone di meraviglia incastrandolo in piccoli schermi, in social network, su yuutube etc.
E il cinema oggi come lo rappresenti? Per forza di cose con un attore depresso, che porta avanti le sue recite con professionalità e disillusione, per un mondo che sempre meno si accorge di lui (ci sono un paio di battute rivelatorie a riguardo se ben ricordo). L'attore il cinema, si trova a confrontarsi suo malgrado con milioni di competitor in ogni momento e anche il suo ruolo viene messo in discussione, o perlomeno ridimensionato.
Raccontando la parabola di questo attore depresso Carax fa puro cinema, inteso come pura azione e rappresentazione, attraversando tutti i generi. E pazienza se non c'è un filo che leghi i vari episodi, gli prendo come vengono, come tante recite a se stanti, guardate per il piacere di vedere uno spettacolo. Io ho trovato molto affascinante il suo girovagare, cambiandosi in macchina per prepararsi al prossimo ruolo da interpretare sempre nella maniera più professionale possibile, perchè prende maledettamente sul serio il suo mestiere. Come se anche il cinema oggi, se vuole ancora sperare di sopravvivere, dovesse tornare a fare arte nella maniera più alta possibile.
Cosa voleva dire il regista? Boh, io ci leggo una lettera d'amore a un cinema che, per lui, non c'è più. Ma tanti altri ci hanno visto cose diverse. Come dici tu non c'è una risposta, ma per me non importa.
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Re: C'era una volta il Cinema
Ciao Tenet 

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Re: C'era una volta il Cinema
PENNY ha scritto: 20/07/2020, 11:36 Rimango convinto che il cinema abbia e avrà sempre bisogno di film così, che attraverso una visione personale dell'autore ti parlino di un argomento attraverso un linguaggio indiretto che volente o nolente ti faccia porre delle domande, anche a costo di irritarti e infastidirti. A differenza per esempio di altri film all'apparenza comparabili e che a me irritano (mi viene in mente "Inland Empire" di Lynch) qui mi pare che l'astrusità sia comunque più ragionata e focalizzata su un preciso tema: il Cinema. In un momento storico nel quale tutti in ogni momento siamo bombardati da video e rappresentazioni sceniche più o meno reali che marginalizzano il ruolo della settima arte, sempre più messa da parte dall'avanzare delle nuove tecnologie video, che pian piano lo spogliano di quell'alone di meraviglia incastrandolo in piccoli schermi, in social network, su yuutube etc.
Concordo pienamente sulla tua prima frase qui sopra, non e' l'approccio o il "genere" il problema del film, ben vengano film che non ti prendono necessariamente per mano tutto il tempo e anzi ti danno spazio e modi per camminare da solo. Il problema e' del film in se' e per me si riassume in due punti principalmente:
1 - Va benissimo parlarmi di qualcosa in maniera indiretta e anche allegorica, ma io devo avere quantomeno la percezione da spettatore di stare guardando qualcosa che, pur nascosto e pure presente solo nella testa dell'artista, abbia un significato. Da spettatore devo essere disposto a fare uno sforzo per capire cosa vuole dirmi l'artista, ma l'artista deve anche fare uno sforzo per avere qualcosa da dire. Non son sicuro che questo sia il caso in questo film. PER QUANTO RIGUARDA UNICAMENTE I MIEI GUSTI PERSONALI (lo metto in maiuscolo che non si sa mai) fare un'opera senza un'idea reale alla base, volutamente confusionaria con l'idea del "se la sbatte lo spettatore a trovargli un senso, io avevo solo voglia di girare ste due scene" e' una presa per il culo di poco valore. Mi viene in mente come esempio positivo The Lighthouse, che pur avendo molte scene che sicuramente mi son volate sopra la testa e che non ho compreso, non sembra essere fine a se' stesso mai. Holy Motors mi e' sembrato fatto quasi unicamente di scene fini a loro stesse.
E' interessante anche che tu abbia nominato INLAND EMPIRE perche' anche a me e' subito venuto in mente, e ricordo di essere rimasto molto tiepido al riguardo a suo tempo perche' mi sembrava avesse esagerato dal punto di vista "onirico", eppure aveva delle qualita' che lo rendevano comunque piu' meritevole di attenzioni imho, qualita' che si collegano al secondo punto.
2- Un film e' fatto di molti aspetti, e io sono al 100% convinto che si possa apprezzare un film perche' fa una cosa molto bene tralasciando anche tutto quello che fa male. Pero' se da regista mi stai volutamente confondendo e dicendo di perdere ogni approccio di logica sin dall'inizio, devi quantomeno darmi qualcosa da seguire. Devo essere quantomeno coinvolto emotivamente o dal punto di vista narrativo in quello che mi stai mettendo sullo schermo. Invece qui il protagonista viaggia da un ruolo all'altro con tutta la dedizione del mondo, quello che conta e' il ruolo in se', e' l'approccio dell'attore al suo mestiere come tu stesso dici. Questo di rimando rende le singole scene che comportano il film completamente prive di valore. Non ho alcun interesse o attaccamento emotivo al padre che va prendere la ragazzina o al vecchio morente, perche' sono tutte recite. Sono recite esplicitamente messe in scena come recite, un compito da svolgere con professionalita' fino alla prossima recita. Se non sono coinvolto emotivamente in queste scene cosa le sto guardando a fare? E quindi il film diventa una sequela di scene insignificanti che dovrebbero rappresentare la situazione del cinema attuale, ma forse anche no, ma forse si' perche' forse non e' chiaro neanche al regista di che si parla.
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Re: C'era una volta il Cinema
ripper23 ha scritto: 21/07/2020, 13:23PENNY ha scritto: 20/07/2020, 11:36 Rimango convinto che il cinema abbia e avrà sempre bisogno di film così, che attraverso una visione personale dell'autore ti parlino di un argomento attraverso un linguaggio indiretto che volente o nolente ti faccia porre delle domande, anche a costo di irritarti e infastidirti. A differenza per esempio di altri film all'apparenza comparabili e che a me irritano (mi viene in mente "Inland Empire" di Lynch) qui mi pare che l'astrusità sia comunque più ragionata e focalizzata su un preciso tema: il Cinema. In un momento storico nel quale tutti in ogni momento siamo bombardati da video e rappresentazioni sceniche più o meno reali che marginalizzano il ruolo della settima arte, sempre più messa da parte dall'avanzare delle nuove tecnologie video, che pian piano lo spogliano di quell'alone di meraviglia incastrandolo in piccoli schermi, in social network, su yuutube etc.
Concordo pienamente sulla tua prima frase qui sopra, non e' l'approccio o il "genere" il problema del film, ben vengano film che non ti prendono necessariamente per mano tutto il tempo e anzi ti danno spazio e modi per camminare da solo. Il problema e' del film in se' e per me si riassume in due punti principalmente:
1 - Va benissimo parlarmi di qualcosa in maniera indiretta e anche allegorica, ma io devo avere quantomeno la percezione da spettatore di stare guardando qualcosa che, pur nascosto e pure presente solo nella testa dell'artista, abbia un significato. Da spettatore devo essere disposto a fare uno sforzo per capire cosa vuole dirmi l'artista, ma l'artista deve anche fare uno sforzo per avere qualcosa da dire. Non son sicuro che questo sia il caso in questo film. PER QUANTO RIGUARDA UNICAMENTE I MIEI GUSTI PERSONALI (lo metto in maiuscolo che non si sa mai) fare un'opera senza un'idea reale alla base, volutamente confusionaria con l'idea del "se la sbatte lo spettatore a trovargli un senso, io avevo solo voglia di girare ste due scene" e' una presa per il culo di poco valore. Mi viene in mente come esempio positivo The Lighthouse, che pur avendo molte scene che sicuramente mi son volate sopra la testa e che non ho compreso, non sembra essere fine a se' stesso mai. Holy Motors mi e' sembrato fatto quasi unicamente di scene fini a loro stesse.
E' interessante anche che tu abbia nominato INLAND EMPIRE perche' anche a me e' subito venuto in mente, e ricordo di essere rimasto molto tiepido al riguardo a suo tempo perche' mi sembrava avesse esagerato dal punto di vista "onirico", eppure aveva delle qualita' che lo rendevano comunque piu' meritevole di attenzioni imho, qualita' che si collegano al secondo punto.
2- Un film e' fatto di molti aspetti, e io sono al 100% convinto che si possa apprezzare un film perche' fa una cosa molto bene tralasciando anche tutto quello che fa male. Pero' se da regista mi stai volutamente confondendo e dicendo di perdere ogni approccio di logica sin dall'inizio, devi quantomeno darmi qualcosa da seguire. Devo essere quantomeno coinvolto emotivamente o dal punto di vista narrativo in quello che mi stai mettendo sullo schermo. Invece qui il protagonista viaggia da un ruolo all'altro con tutta la dedizione del mondo, quello che conta e' il ruolo in se', e' l'approccio dell'attore al suo mestiere come tu stesso dici. Questo di rimando rende le singole scene che comportano il film completamente prive di valore. Non ho alcun interesse o attaccamento emotivo al padre che va prendere la ragazzina o al vecchio morente, perche' sono tutte recite. Sono recite esplicitamente messe in scena come recite, un compito da svolgere con professionalita' fino alla prossima recita. Se non sono coinvolto emotivamente in queste scene cosa le sto guardando a fare? E quindi il film diventa una sequela di scene insignificanti che dovrebbero rappresentare la situazione del cinema attuale, ma forse anche no, ma forse si' perche' forse non e' chiaro neanche al regista di che si parla.
Credo stia tutto nel boldato, con questo film io avevo quella percezione, così come in "Strade Perdute" tornando a Lynch, e in "The Lighthouse". Percezione che invece stessimo più dalle parti della presa per i fondelli l'avevo per "Inland Empire" o ancora peggio "Tree of Life".
Altro film divisivo su questo forum da questo punto di vista: "Only God Forgives". C'è chi ci vede un capolavoro e chi come me una enorme sega a due mani di Refn e una sequela di scene inutili.
Ora vado a memoria, perchè non lo vedo da mille anni e non ho nessuna intenzione di recuperarlo a breve, ma in "Inland Empire" mi sentivo completamente perso, senza nessun fil rouge al quale aggrapparmi. In "Holy Motors", forse vuoi anche per la ripetizione e la meccanicità delle azioni del protagonista, mi sembrava invece di ravvisare una una logica del discorso molto più chiara.
Il fatto che fossero tutte recite era proprio quello che mi intrigava, in qualunque film empatizzi con un vecchio morente, anche se sai che è tutto finto, che è solo un attore che svolge il suo lavoro e fine giornata tornerà a casa sua. In questo caso si ribalta il paradigma, come se si alzasse un lenzuolo per svelare il trucco, era il dietro le quinte di tutti gli altri film che avevo visto fino ad adesso, con l'attore che la mattina è un barbone e un paio d'ore dopo un gitano che suona la tromba. Quindi io ero emotivamente coinvolto dalle vicende dall'attore stesso, non dal ruolo che interpretava in quel momento.
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Re: C'era una volta il Cinema
Interessanti gli esempi che hai fatto, che mi dicono che siamo piu' vicini di quanto sembri, dato che i miei giudizi sugli altri film citati sarebbero piu' o meno identici. Semplicemente questo Holy Motors non ha funzionato per me, l'assurdita' della messa in scena mi ha completamente fatto alienare dal punto di vista narrativo, e non sono mai riuscito a trovarci molto nel messaggio di fondo. Ma possibile che sia una mancanza da parte mia.
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Re: C'era una volta il Cinema

Io visto recentemente finalmente Predestination (2014) e mi è piaciuto molto.. un po' di nozionistica non richiesta

Una curiosità del racconto: avete presente quando nel film Jane ha a che fare con la SpaceCorp? nella controparte letteraria (in traduzione italiana, ma immagino sia simile in lingua originale) ci sono alcune differenze, le potenziali reclute si lascia intuire abbiano un ruolo ben specifico che vi lascio far intendere dagli acronimi

Heinlein ha scritto:«Truppe Relax, Ospitalità e Intrattenimento Esercito. Quelle che oggi chiamano ANGELI dello spazio. Ausiliarie per il Nirvana, il Godimento e l’Estasi delle Legioni Interplanetarie.»
Riconobbi entrambi i termini, dopo averli cronosituati. Anche se oggi noi usiamo un terzo nome per quel corpo femminile d’élite: Prodi Unità di Trastullo e Trattamento Amoroso per i Nostri Eroi.

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Re: C'era una volta il Cinema
un grazie a penny per blue ruin (con green room su amazon)
e per avermi spinto a rivedere the heat dopo vent'anni.
sontuoso.
purtroppo suggerisce solo film seri e non filmacci con zozzerie, ma nessuno è perfetto.
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Re: C'era una volta il Cinema
BruceSmith ha scritto: 02/08/2020, 23:34 un grazie a penny per blue ruin (con green room su amazon)
e per avermi spinto a rivedere the heat dopo vent'anni.
sontuoso.
purtroppo suggerisce solo film seri e non filmacci con zozzerie, ma nessuno è perfetto.
2 grandi film e un capolavoro però quei 3

Ultime 3 visioni italiane, tutte disponibili tra Netflix e Prime
È per il tuo bene
Commedia stupidotta e banale con Giallini, Battiston e Salemme. Piena di buoni sentimenti e volemose bene. Non si ride manco per sbaglio, apri la bocca solo per sbadigliare
Gli infedeli
Pensavo fosse una commedia, invece è tuttaltro, un film a episodi sull'infedeltà con Mastandrea e Scamarcio mattatori. Imho un film che ha il pregio di non cercare per forza la via più facile, ma anzi mette in piazza anche personaggi sgradevoli e negativi, cosa che la commedia italiana un tempo sapeva fare benissimo e ora meno. Non un film da ricordare, ma comunque un tentativo apprezzabile con buone prove d'attore.
Favolacce
Un bel film, mentre lo vedevo mi è venuto in mente il post che Bluto fece su "I Miserabili", dove notava come in Italia quando fai un film d'autore spesso automaticamente si inneschi un meccanismo per il quale l'intrattenimento deve lasciar spazio ad una visione più sacrificata dello spettatore medio, che quasi deve soffrire mentre guarda il film. è un po' il difetto di questo, comunque eccellente, ultimo lavoro dei fratelli D'Innocenzo(che comunque sticazzi, han scritto il film a 19 anni e ora al loro secondo lungometraggio segnano solo 32 primavere), che ha un impianto formale superlativo, alcune scene sono davvero da applausi a scena aperta e si vede la mano di 2 che sanno girare. Il problema risiede più nella scrittura a mio avviso, le storie rimangono troppo slegate tra loro, fatichi ad entrarci dentro e ad empatizzare veramente con tutti i personaggi. Sembra quasi di vedere tanti bei quadri, piccoli episodi slegati l'uno dall'altro che presi nel loro insieme non hanno il valore aggiunto che dovrebbero. Inoltre qualche manierismo di troppo appesantisce la visione che già di per sè è abbastanza dura da sostenere.
In ogni caso consigliatissimo, ma non se avete avuto una giornata pesante passata in sala operatoria e avete più voglia di filmacci con zozzerie, così avviso @BruceSmith

The Old Guard
Va bene la dea Theron, va bene il nostro beniamino Marinelli, ma fatico davvero a capire gli elogi per questo film

Il problema è che sarà solo il primo e ci attendono chissà quanti sequel. Peccato perchè al solito l'idea (tratta da una graphic novel che non ho letto) era veramente figa, ma non si son spesi quei 10 minuti in più per scrivere una sceneggiatura che mostrasse un minimo di personalità.
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Re: C'era una volta il Cinema
senza dubbio
(per il terzo ti do fiducia sulla parola, non l'ho ancora visto. ah, il regista ha diretto anche i primi due episodi della terza stagione di true detective ).
lo dicevo solo per spronarti e non farti sedere sugli allori.

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Re: C'era una volta il Cinema
e indove la mettiamo questa, cretinetti.
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Re: C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Ho comprato gli accrediti per il Cinema Ritrovato, organizzato dalla Cineteca di Bologna (€ 30 per i residenti)
https://festival.ilcinemaritrovato.it/p ... =0&qtime=0
Se avete qualche consiglio, sono ben accetti
Considerate che lavoro, quindi solo il tardo pomeriggio / sera
https://festival.ilcinemaritrovato.it/p ... =0&qtime=0
Se avete qualche consiglio, sono ben accetti

Considerate che lavoro, quindi solo il tardo pomeriggio / sera

Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: C'era una volta il Cinema
Tenet
Non riesco ancora a giudicarlo, men che meno a capirlo, ma è stata una esperienza bellissima
Andate, non lo capirete, forse non vi piacerà o uscirete insoddisfatti, ma non potete perderlo



Non riesco ancora a giudicarlo, men che meno a capirlo, ma è stata una esperienza bellissima
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Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: C'era una volta il Cinema
Visto ieri sera: mi è piaciuto ma non mi ha esaltato. Grandissimo ritmo per tutto il film, forse fin troppo visto che non rallenta mai in 2 ore e mezza. Film da vedere al cinema, anche solo per la concentrazione che richiede. Sarei curioso di capire come hanno girato le scene, più che altro come le hanno montate perché deve esserci dietro un super lavoro di mixing. Cade molto sui personaggi secondo me, poco caratterizzati e sulla sceneggiatura, sia per quanto riguarda i dialoghi che per le scelte. Esempio: Il rapporto tra il Protagonista e Kat è abbastanza nonsense, non si capisce perchè lui tenga cosi a lei quando non c'è mai stato nulla tra di loro e lui la usa per arrivare a Sator. A una certa mette in discussione la missione, per salvarla. Cosi dal nulla. Mah. Oltretutto lei è abbastanza odiosa, si preoccupa solo del figlio ogni 3'. " Stiamo per scomparire tutti" - "Si, ma mio figlio"Paperone ha scritto: 27/08/2020, 14:39 Tenet![]()
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Non riesco ancora a giudicarlo, men che meno a capirlo, ma è stata una esperienza bellissima
Andate, non lo capirete, forse non vi piacerà o uscirete insoddisfatti, ma non potete perderlo

L'idea è comunque molto interessante, la realizzazione un po' (volutamente) confusionaria. Ci sono dei passaggi (quando il protagonista passa parte dell'algoritmo a Sator, nel momento in cui torna indietro nell'inseguimento) in cui non si capisce assolutamente nulla di quel sta succedendo non tanto per una complessità degli eventi ma quanto per come è girata la scena, e sinceramente non mi viene nemmeno voglia di rivedere per capirci qualcosa di più. Altri punti invece sono intriganti ad esempio il perchè Sator si inverta fino a tornare sulla barca in Vietnam. Infatti lo vediamo andare via con l'elicottero e poi tornare. Vuol dire che quello che torna è il Sator del nostro tempo che si è invertito ( non potevano trovare un altro termine?) fino a tornare li per decidere di morire invertendo tutto proprio su quella barca con la moglie (la puttana vendicativa: in quella scena son morto per il doppiaggio) e il figlio.
Ci sarebbe da approfondire tutto il tema del quadrato del Sator con i vari nomi, e il loro significato, che vengono ripresi qua e la durante il film.
Sulla sceneggiatura chiarisco: l'ho trovata allo stesso tempo geniale, per la complessità che risulta coerente e non svacca, e debole per dialoghi, personaggi e le motivazioni delle scelte.
"TI CONFERMO PALLA. PRIMA PALLA E POI PIEDE"
D. Massa
"fischia S. Cielo"
"Porca troia"
"si è alzato, mi ha guardato e poi si è rimesso giù" NdR non si alza
"Sono Gigi: gol regolare vai" NdR guarda una gomitata
L. Nasca & M. Fabbri
D. Massa
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