"Credo che il 40% degli italiani abbia sentito per la prima volta in questi giorni la parola “speleologia” e sono abbastanza convinto che del restante 60%, il 30% non sappia neanche come si scrive.
Però sono convinto che tutti conoscono la parola “funghi”, “caccia”, “sci”,”Mountain-bike”,”scampagnata della domenica”.
Un pò di numeri del report interventi dell’anno 2023 del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico:
- 5257 interventi nell’attività di escursionismo (non tutti e 5257 stavano salendo la via Attraverso il Pesce in Marmolada eh, qualcuno camminava anche in ciabatte sul sentiero, perché d’estate è caldo, gli scarponi mettiteli te)
- 385 interventi nell’attività di ricerca funghi (ma vuoi mettere i porcini raccolti mentre sono da solo nel bosco, senza cellulare, vestito mimetico perché sennò i funghi mi vedono, alle 16:30 di pomeriggio? Quelli si che sono buoni, mica quelli del negozio)
-98 interventi nell’attività di caccia (qui meglio se sto zitto)
-948 interventi nell’attività di mountain bike (vabbè, ma andare in bici è lo sport del momento, e poi si impara da piccoli mica ci si dimentica come si pedala…)
-19 interventi nell’attività di speleologia (questi però vanno a cercarsela eh, in quei buchi che ancora non si sa se sono stretti, se c’è freddo, se il cellulare prende… “ma mettete un filo per ritrovare la strada?”, “ ma si respira?” “ Ah no, io sottoterra solo da morto…”)
Quando sei un VOLONTARIO del CNSAS e ti chiamano per un intervento, spesso lasci tutto e parti. Se tu proprio non puoi, un tuo compagno sarà comunque disponibile.
Non ti chiedi perchè quello in ciabatte non poteva mettersi le scarpe; perchè quello a cercare i funghi non poteva andarci la mattina, col cellulare, in compagnia di un amico e magari vestito di giallo; se quello che è andato a caccia non poteva andare a c…omprare la carne in negozio; se quell’altro in bici invece di scendere dal solco dei cinghiali non poteva andare nella ciclabile del paese; e no, non ti chiedi neanche perchè una ragazza che ha avuto un incidente in grotta un anno fa ci sia tornata di nuovo, perchè la capisci benissimo e sai che avresti fatto come lei.
Non ti fai tante domande, a parte quelle tecniche in merito all’intervento, sai che se puoi essere utile devi andare. Vuoi andare.
Perchè quando spendi il tuo tempo libero (e spesso anche quello non libero) ad addestrarti in certi ambienti, a lavorare per essere all’altezza della situazione e spendi i tuoi soldi in attrezzature e gasolio, lasci la famiglia da sola, lo fai perchè sai che arriverà, purtroppo, un momento in cui qualcuno avrà bisogno di te. Tra l’altro, lo metti in conto, quel qualcuno potresti anche essere tu stesso.
Partire per andare ad aiutare “uno come te”, che sia in montagna, in grotta, in forra è ancor di più una cosa che viene da dentro, perchè sai benissimo che un incidente può accadere, anche quando sei esperto ed hai cercato di fare le cose nel modo più sicuro possibile.
E chi paga? Se ci saranno bisogno di cure ospedaliere, visto che siamo un paese civile, pagheranno gli stessi che, ad esempio, pagano le cure ospedaliere di un fumatore accanito. Pagherà la collettività.
Eh ma chi paga i soccorsi? In alcune regioni sono gratuiti, in altre sono a carico dell’infortunato, resta il fatto che la stragrande maggioranza degli speleo ha una polizza assicurativa personale che copre i costi dell’intervento dei soccorsi.
Non troverete nelle tasse nessuna nuova voce "finanziamento speleologi che se la vanno a cercare", piuttosto chiedetevi se i vostri quattrini fossero per caso finiti in quei famosi 49 milioni di fondi pubblici...
Lasciate lavorare in pace quei 130 volontari del CNSAS, intervenuti da tutta Italia, che si stanno dando il cambio in grotta col solo pensiero di portare fuori una di loro, una di noi.
Leggete qualcosa sulla speleologia piuttosto, leggete Badino, leggete le storie delle esplorazioni in Corchia, in Marguareis, in Canin. Leggete del Timavo e delle Grotte del Supramonte. Poi cercate La Venta, Naica, i Tepui, le spedizioni in Krubera. Poi fatevi di nuovo la domanda: "che ci andranno a fare lì sotto?", ed avrete qualche risposta in più.
Non perdete tempo a dare giudizi su cose che non conoscete, limitatevi a sostenere quei ragazzi che stanno lavorando e sappiate che sono tra i più forti soccorritori speleo nel mondo.
Buon lavoro ragazzi, forza Ottavia!"
