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C'era una volta il Cinema

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BruceSmith
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da BruceSmith » 07/01/2020, 11:22

Amy Lou Adams (Vicenza, 20 agosto 1974) è un'attrice statunitense.  :forza:

Papà era di stanza alla Ederle.
 

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esba
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da esba » 07/01/2020, 12:37

Bluto Blutarsky ha scritto: 06/01/2020, 18:21Meraviglioso Gervais. E qui da noi viene considerata irriverente la littizzetto...

P.s: Se tanto mi dà tanto questo 1917 dev'essere un capolavoro.

Gervais...... :metal: :forza: idolo
SOLITO POST AGGRESSIVO...cit

alla riscossa stupidi, che i fiumi sono in piena, potete stare a galla...

https://twitter.com/dannyvietti/status/ ... 48193?s=21

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Teo » 07/01/2020, 14:18

Ah non sapevo della nascita all'interno della Caserma.

Magari l'avrò anche intravista vista la quasi coetanietà, quelle poche volte che mi son introdotto quando aprivano al pubblico.
 ImmagineImmagineImmagine

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bluto Blutarsky » 07/01/2020, 16:06

Qualche visione natalizia, dall'alto del consueto cazzo. Stavolta non do i voti, in diversa misura sono tutti promossi e consigliati.

Father and Son
Quando Kore'eda parla di padri e figli io mi sciolgo. Chi ha visto Un affare di famiglia sa di cosa parlo. Questo film ne anticipa i temi e, anche se è meno elaborato nell'intreccio, non ha niente da invidiargli in quanto a intensità e limpidezza. Per il regista giapponese famiglia è dove c'è amore, e sticazzi dei legami di sangue.

Storia di un matrimonio
In precedenza non mi ero mai strappato i capelli per un film di Baumbach. Qui, devo dire, siamo su livelli più solidi. Il suo merito, mi sembra, è quello di riuscire a parlare di un matrimonio mettendone in scena il negativo, la sua conclusione (si intitola pur sempre Marriage Story, non Divorce Story). Era rischioso, ma con sensibilità e attenzione in fase di scrittura la scommessa è stata vinta, e alla fine lascia nello spettatore una nota di fiducia. E i due personaggi principali sono sfaccettati, contraddittori, hanno aspirazioni e difetti, pregi ed egoismi, slanci di amore e slanci di odio. Certo, non manca qualche faciloneria che personalmente avrei evitato, ma poco male.

Principessa Mononoke
Era l'ultimo grande Miyazaki che mi mancava, e non ha deluso le aspettative. Spiritismo, lotta fra uomo e natura, adolescenti... se da qualche parte ci fosse stato anche un aeroplano, sarebbe stata una vera summa del suo cinema. La splendida trama non ha niente da spartire con il cinema d'animazione tradizionale americano (per fare un solo esempio: chi sono i buoni e chi i cattivi?). Dal punto di vista visivo, poi, è la solita festa per gli occhi.

Tutti giù per terra
Primo: mi sono innamorato perdutamente di Anita Caprioli ventenne e lasciva. Secondo: per me, di tutti i film italiani che parlano del disagio giovanile – fatta eccezione per I pugni in tasca, che chiaramente è un'altra cosa – questo è il migliore. Si appoggia su un ottimo romanzo (e la scelta della voce fuori campo consente di non perdere per strada la forza della scrittura di Giuseppe Culicchia) ma trova uno stile originale e un cast perfetto, compreso il contributo dei CCCP alle musiche. È fortemente calato negli anni Novanta, ma sa dire qualcosa sul disagio di tutti coloro che hanno avuto vent'anni e non sapevano cosa fare della loro vita né avevano ideali per i quali lottare.

A hard day's night (in italiano, Tutti per uno)
Non è solo il più riuscito incontro fra i Beatles e il cinema. È anche uno dei film inglesi più originali degli anni Sessanta. Con uno spirito anarcoide e beffardo, i Fab Four – ancora in fase pre-Sergent Pepper – scorrazzano per Londra come un gruppo di monelli in libera uscita. Poi imbracciano gli strumenti e succede quello che potete immaginare. In alcue scene ha una comicità surreale che anticipa i Monty Python, in altre l'assoluta libertà formale del Free Cinema. Imperdibile.
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Frizzi » 07/01/2020, 16:11

Anita Caprioli  :notworthy:

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da lebronpepps » 07/01/2020, 16:12

Bluto Blutarsky ha scritto: 07/01/2020, 16:06Storia di un matrimonio
In precedenza non mi ero mai strappato i capelli per un film di Baumbach. Qui, devo dire, siamo su livelli più solidi. Il suo merito, mi sembra, è quello di riuscire a parlare di un matrimonio mettendone in scena il negativo, la sua conclusione (si intitola pur sempre Marriage Story, non Divorce Story). Era rischioso, ma con sensibilità e attenzione in fase di scrittura la scommessa è stata vinta, e alla fine lascia nello spettatore una nota di fiducia. E i due personaggi principali sono sfaccettati, contraddittori, hanno aspirazioni e difetti, pregi ed egoismi, slanci di amore e slanci di odio. Certo, non manca qualche faciloneria che personalmente avrei evitato, ma poco male.


la scena del dialogo tra loro, pluricondivisa sui social vedevo, pare tratta da un film di Muccino :forza:

mi ritrovo in questa recensione, rimane il dubbio sul fatto che il personaggio di Scarlett Johansson lo abbia effettivamente fregato volutamente o meno come gli fanno credere gli avvocati e credo che si sia volutamente rimasti ambigui, ma le diverse sfaccettature che caratterizzano i personaggi e la sceneggiatura a mio modo di vedere sono il punto di forza
 

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bluto Blutarsky » 07/01/2020, 16:54

lebronpepps ha scritto: 07/01/2020, 16:12 la scena del dialogo tra loro, pluricondivisa sui social vedevo, pare tratta da un film di Muccino :forza:

mi ritrovo in questa recensione, rimane il dubbio sul fatto che il personaggio di Scarlett Johansson lo abbia effettivamente fregato volutamente o meno come gli fanno credere gli avvocati e credo che si sia volutamente rimasti ambigui, ma le diverse sfaccettature che caratterizzano i personaggi e la sceneggiatura a mio modo di vedere sono il punto di forza

Anch'io ho pensato a Muccino durante quella scena :laughing: Però tutto sommato ci sta che due divorziandi vadano sopra le righe.

Personalmente mi danno più fastidio alcuni simbolismi non necessari, ad esempio Scarlett che nell'ultima scena gli allaccia la scarpa prima di farlo andare. Se sei un bravo regista queste dinamiche le fai capire senza esplicitarle in maniera così aperta (i giapponesi in questo sono i migliori).
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Brian_di_Nazareth » 07/01/2020, 17:13

PENNY ha scritto: 07/01/2020, 11:11

Immagine

Una prelibatezza. Definizione di "fare sangue."

E complimenti al sarto in questa pellicola.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da francilive » 07/01/2020, 19:59

Apperò la magnagatti

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da The Patient » 07/01/2020, 20:02

Teo ha scritto: 07/01/2020, 14:18Ah non sapevo della nascita all'interno della Caserma.

Grazie per averla fatta nascere, visto che solo tu sai che è nata dentro in caserma.  :lingua:

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da francilive » 07/01/2020, 20:56

Teo ostetrica :notworthy:

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bonaz » 07/01/2020, 20:59

francilive ha scritto: 07/01/2020, 20:56Teo ostetrica :notworthy:

OsTeotrica  :laughing: :dohut0: pap mode on
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio" :truzzo:
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili :notworthy:
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz

:appl: :appl: :appl:

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da francilive » 09/01/2020, 2:33

TOLO TOLO
Il film del momento, destinato a surclassare ogni record di incassi sul suo italico, che era sicuramente l'obiettivo numero 1, se non l'unico, di questa produzione Medici-Valsecchi. Perfetto il timing dell'uscita a capodanno, nel nulla più totale (star wars è uscito a metà dicembre, fino a gennaio inoltrato non si vede nulla in grado di impensierirlo). Perfetto il modo con cui sono riusciti a parlare e soprattutto a far parlare del film, bene o male, ma in modo che ne parlassero tutti.
Checco a sto giro si prende anche la regia e gioca abilmente con verità, luoghi comuni e malcostumi italici, ricamandoci il giusto e servendo un narrato che di fatto trolla tutti, dai sovranisti ai radical shit, senza nemmeno darti l'impressione di volerlo fare. Ben consapevole delle code di paglia che si troveranno di fronte allo schermo, semplicemente se ne frega, e traccia su tutto una linea satirica molto semplice, che tutti possono capire, soprattutto la gente dotata di buon senso, quella che la mattina si alza per andare a lavorare ed è ben conscia dei problemi reali del paese.
Quanto al cinema, purtroppo il prodotto è incostante. Molto belle le immagini africane, soltanto mediocri gli altri set. Un film con certi incassi potrebbe dedicare più attenzione a certi dettagli. Ma si sa, l'obiettivo è vendere in italia, e il pubblico italiano medio di certi dettagli non capisce un cazzo.
Alti e bassi anche per la sceneggiatura, che nel finale scade per una inspiegabile frettolosità.
Nel complesso un film intelligente, che pur non inventando nulla di nuovo, riesce a fare la cosa più difficile nel modo più semplice: portare tutti al cinema, alla faccia degli snob e soprattutto di chi lo critica a prescindere mai poi sgomita in coda per andarlo a vedere.
Consigliatissimo.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da esba » 09/01/2020, 9:23

francilive ha scritto: 09/01/2020, 2:33TOLO TOLO
Il film del momento, destinato a surclassare ogni record di incassi sul suo italico, che era sicuramente l'obiettivo numero 1, se non l'unico, di questa produzione Medici-Valsecchi. Perfetto il timing dell'uscita a capodanno, nel nulla più totale (star wars è uscito a metà dicembre, fino a gennaio inoltrato non si vede nulla in grado di impensierirlo). Perfetto il modo con cui sono riusciti a parlare e soprattutto a far parlare del film, bene o male, ma in modo che ne parlassero tutti.
Checco a sto giro si prende anche la regia e gioca abilmente con verità, luoghi comuni e malcostumi italici, ricamandoci il giusto e servendo un narrato che di fatto trolla tutti, dai sovranisti ai radical shit, senza nemmeno darti l'impressione di volerlo fare. Ben consapevole delle code di paglia che si troveranno di fronte allo schermo, semplicemente se ne frega, e traccia su tutto una linea satirica molto semplice, che tutti possono capire, soprattutto la gente dotata di buon senso, quella che la mattina si alza per andare a lavorare ed è ben conscia dei problemi reali del paese.
Quanto al cinema, purtroppo il prodotto è incostante. Molto belle le immagini africane, soltanto mediocri gli altri set. Un film con certi incassi potrebbe dedicare più attenzione a certi dettagli. Ma si sa, l'obiettivo è vendere in italia, e il pubblico italiano medio di certi dettagli non capisce un cazzo.
Alti e bassi anche per la sceneggiatura, che nel finale scade per una inspiegabile frettolosità.
Nel complesso un film intelligente, che pur non inventando nulla di nuovo, riesce a fare la cosa più difficile nel modo più semplice: portare tutti al cinema, alla faccia degli snob e soprattutto di chi lo critica a prescindere mai poi sgomita in coda per andarlo a vedere.
Consigliatissimo.
Concordando su tutto quello che hai scritto sottolineo solo che possano capirlo tutti ho forti dubbi, anche quelli dotati di buon senso.... :naughty: .
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da PENNY » 09/01/2020, 9:56

esba ha scritto: 09/01/2020, 9:23
francilive ha scritto: 09/01/2020, 2:33TOLO TOLO
Il film del momento, destinato a surclassare ogni record di incassi sul suo italico, che era sicuramente l'obiettivo numero 1, se non l'unico, di questa produzione Medici-Valsecchi. Perfetto il timing dell'uscita a capodanno, nel nulla più totale (star wars è uscito a metà dicembre, fino a gennaio inoltrato non si vede nulla in grado di impensierirlo). Perfetto il modo con cui sono riusciti a parlare e soprattutto a far parlare del film, bene o male, ma in modo che ne parlassero tutti.
Checco a sto giro si prende anche la regia e gioca abilmente con verità, luoghi comuni e malcostumi italici, ricamandoci il giusto e servendo un narrato che di fatto trolla tutti, dai sovranisti ai radical shit, senza nemmeno darti l'impressione di volerlo fare. Ben consapevole delle code di paglia che si troveranno di fronte allo schermo, semplicemente se ne frega, e traccia su tutto una linea satirica molto semplice, che tutti possono capire, soprattutto la gente dotata di buon senso, quella che la mattina si alza per andare a lavorare ed è ben conscia dei problemi reali del paese.
Quanto al cinema, purtroppo il prodotto è incostante. Molto belle le immagini africane, soltanto mediocri gli altri set. Un film con certi incassi potrebbe dedicare più attenzione a certi dettagli. Ma si sa, l'obiettivo è vendere in italia, e il pubblico italiano medio di certi dettagli non capisce un cazzo.
Alti e bassi anche per la sceneggiatura, che nel finale scade per una inspiegabile frettolosità.
Nel complesso un film intelligente, che pur non inventando nulla di nuovo, riesce a fare la cosa più difficile nel modo più semplice: portare tutti al cinema, alla faccia degli snob e soprattutto di chi lo critica a prescindere mai poi sgomita in coda per andarlo a vedere.
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Concordando su tutto quello che hai scritto sottolineo solo che possano capirlo tutti ho forti dubbi, anche quelli dotati di buon senso.... :naughty: .
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Scusate entrambi, io il film non l'ho visto, quindi potete giustamente mandarmi a quel paese perchè parlo di cose che non so.
Ma mi hanno fatto vedere questo spezzone:



Dov'è la satira? Dove sta l'ironia? Il messaggio quale dovrebbe essere?
Nasci in africa perchè sei sfigato e lo prendi nel culo (lo dice lui eh), hai beccato la cicogna strabica che è andata da quella parte perchè le piace il cazzo?
Con tutti i bambini contentissimi tra l'altro!! Esultano perchè "hey che divertimento, ci sta dicendo che siamo degli sfigati e che possiamo solo sperare di ricevere un permesso di soggiorno un domani, inferiori per nascita ai nostri coetanei europei". Avrebbe avuto senso se in questo video i bambini piangessero, si arrabbiassero, fossero mostrati morenti... invece no Checcone nazionale ce li mostra che esultano felici di essere trattati come merde.

Sta attaccando il leghista medio? In quale modo? Lui è un personaggio divertente, genuino, che tutti adorano anche se un po' ignorante. Dove sta la condanna? Arriva dopo nel film? Lo spero... perchè fino a oggi in tutti gli altri film di Zaolone che ho visto il messaggio che pare passi mi sembra sempre essere quello dell'italiano vero, che con la scusa dell'ignoranza dice quello che in fondo tanti pensano ma possono solo borbottare a bassa voce sennò arrivano i radical chic, i sinistroidi a dirgli che non è politicamente corretto. Più che una condanna ogni suo film mi pare una assoluzione, che strizza l'occhio ai peggiori istinti con la scusa di una satira che di fatto non esiste e infatti mi pare ci sia sempre il lieto fine rassicurante, dove tutti vissero felici e contenti con Checco in fondo bravo ragazzo.

 

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