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da BRANDONE » 09/01/2012, 0:15
Parma, progetto o non progetto?
08.01.2012 13.00 di Federico Magnotti per sportsbook24.net articolo letto 53 volte
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
All'indomani dell'ennesima brutta figura stagionale dovuta alla troppa superficialità dei giocatori in campo e a uno staff tecnico-dirigenziale con mentalità non vincente, è lecito farsi una domanda: ma dov'è finito il progetto Parma? Partiamo da lontano dal finale della stagione 2009-2010, una stagione dove i tifosi del Parma hanno potuto sognare grazie ad una squadra che veniva dalla serie cadetta, ricco di giovani di prospettiva (Antonelli, Mariga; Paloschi, Lanzafame e Biabiany per citarne alcuni) e di giocatori solidi (Zaccardo, Amoruso, Bojinov, Galloppa, Dzemaili e Mirante acqistati oltre ai già presenti Paci, Morrone e Lucarelli). Al termine della stagione l'addio del mister Guidolin, per scelta dell'allenatore o della società non lo si è mai capito bene, l'idea è comunque che non si sia fatto il possibile per trattenere un tecnico che in un anno e mezzo ha portato il Parma dalle zone basse della serie B all'ottavo posto in serie A e che avrebbe meritato di essere a capo del progetto Parma. Nella successiva finestra di mercato sono arrivati molti acquisti non sempre necessari, buoni e di prospettiva quelli di Giovinco e Paletta, ma assolutamente fuori da ogni logica quelli di giocatori che non vedevano il campo da tempo per scelta tecnica o per frequenti infortuni come i vari Gobbi, Angelo, Marqués e Pisano. Marino poteva anche essere una scelta condivisibile, almeno inizialmente, ma già dopo poche partite era chiaro a tutti i tifosi che non era un allenatore da Parma, la dirigenza invece copriva il tecnico che ormai non era benvisto neanche dai giocatori nello spogliatoio. Nella fase del mercato di gennaio il Parma decide di cedere al Genoa due giovani talenti quali sono Antonelli e Paloschi per ricavarne parecchi milioni (mai reinvestiti) e due giocatori che nella precedente società erano ai margini della rosa Modesto per scelta tecnica e Palladino per infotuni. La svolta nella passata stagione è arrivata nelle ultime ore di quel mercato di riparazione quando è arrivato in maglia crociata Amauri che a suon di gol e grazie anche al cambio in panchina che ha dato una nuova mentalità hanno portato il Parma a un'insperata salvezza. Lo scorso luglio la sessione di calcio mercato la confema di Giovinco e l'arrivo di Borini, peraltro prontamente ceduto, lasciavano presagire un mercato da sogno e invece si è puntato ancora su giocatori che erano scartati dalle precedenti squadre, vedi i vari Blasi, Santacroce, Brandao, Valdes, Rubin e Pellè (presi perchè in cerca di rivalsa ma che non mettono in campo tutta la cattiveria agonistica che dovrebbero); anche lo stesso Floccari, giocatore di livello ma comunque non il bomber da 15 gol che serve al Parma, era ai margini della rosa della Lazio. La campagna acquisti sbagliata, la cessione di Dzemaili (altri soldi non reinvestiti dopo quelli di Mariga, Antonelli, Paloschi e Bojinov), il non essere stati in grado di rimpiazzare Amauri con un goleador (sul mercato nazionale e internazionale ce ne sono parecchi anche per le casse del Parma), la conferma di un allenatore che non riesce a far fare il salto di qualità mentale alla squadra (e non lo ha mai fatto prima in nessuna squadra da lui allenata) e una dirigenza che fa solo un mercato fatto di prestiti e comproprietà potrebbero far finire un progetto in cui i tifosi credono e sperano. Non si può fare un progetto basato su giocatori che ormai hanno passato i trent'anni e che non riescono più a giocare 40 partite all'anno al meglio delle possibilità. C'è la possibilità di intervenire subito sul mercato dando così un segnale forte che si vuole invertire la rotta e tornare a far sognare i tifosi.
Difficilmente su sti siti si leggono articoli interessanti ma questo merita.Impeccabile
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