IL Poz ha scritto: 15/05/2023, 15:34 Già ieri ero rimasto shockato della prestazione di Sheva contro Sinner.
Mi sembra che la filastrocca del livellamento per cui due set su tre un 150 del mondo possa battere un numero 1 comincia ad avere fondamento.
Poi Alcaraz è fortissimo, ma è ancora vulnerabile e non è un robot. Già sarei stupito se Zapata strappasse un set a Medvedev, quello si.
Aggiungo un altro punto secondo me importante, Montecarlo, Barcellona, Madrid, Roma praticamente di seguito.
I giocatori arrivano alla fine di questo tour molto affaticati e quindi è più probabile la sorpresa
Più che altro per Alcaraz il fatto è che fino a ieri, qualsiasi torneo avesse giocato quest'anno era arrivato almeno in semifinale, semplicemente mostruoso, visto poi anche il tipo di gioco estremamente dispendioso che ha.
Lui a Montecarlo manco ci è andato, perché già dall'America era tornato piuttosto spremuto.
Pure Sinner è sempre arrivato almeno in semifinale, infatti a Barcellona era cotto e Madrid l'ha saltato.
L'altro che ha giocato tantissimo è stato Medvedev, che però aveva meno aspettative riguardo alla stagione sul rosso, quindi ha giustamente cavalcato l'onda della prima parte di stagione per mettere fieno in cascina e poi da sempre l'idea di sapersi gestire meglio mentalmente, con tutte le sue apparenti paranoie che, però infastidiscono di più chi gli gioca contro rispetto a lui.
Tutto questo per dire che è vero che si gioca troppo, è molto più vero per chi domina ed arriva sempre in fondo, e da quel punti di vista, avere qualche anno in più, tipo appunto il russo, aiuta a capire quando forzare e quando gestirsi, se il regolamento ti impone di giocare tutti i 1000, è impensabile farli tutti al massimo.