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in questi giorni I Goonies in 4k al cinema, non so se avrò tempo...ma alla fine si è scoperto che era vera la storia che Michael Jackson aveva usato il bagno di Chunk. 

ripensando a MJ con un bimbo, la richiesta di andare in bagno...i goonies come antesignani del black humour! 

Noodles ha scritto: 10/12/2019, 10:28in questi giorni I Goonies in 4k al cinema, non so se avrò tempo...ma alla fine si è scoperto che era vera la storia che Michael Jackson aveva usato il bagno di Chunk. 

A proposito di questa iniziativa, ieri sera mia figlia piu' piccola (12) su mio invito ad andare a vederlo sul grande schermo, mi stende con questa risposta: negativo, i Gonies resteranno solo quelli del 1985 per il grande schermo, per noi giovani e' giusto vederlo solo in TV....

Quoto, Bluto mi hai anticipato. Mai come in questo film ripensavo a come potesse essere Woody da giovane, con le sue stranezze e la sua grandezza che doveva ancora fiorire completamente. E la Manhattan che ti fa vedere? Che ti fa desiderare di vivere? Che ti fa voglia di essere seduto in un piano bar a sorseggiare un drink mentre fuori piove? (Cit)
Però ho apprezzato di più la Ruota delle meraviglie fra i suoi ultimi.

E' evidente che c'e' qualcosa che mi sfugge perche' di quale Manhattan stiamo parlando? Di quella delle feste di gran gala di gente milionaria che ha i figli nell'alta societa'? o quella di Selena Gomez che vive in una reggia col portiere da sola mentre i genitori sono negli Hamptons? Perche' di Manhattan c'e' veramente poco in questo film, a parte una mezza vista di Central Park, e un orologio. Il resto avviene in alberghi a 5 stelle, case da miliardari e un mezzo bar stile anni 20 che potrebbe essere dovunque.

Infatti Rip, dove vorrei sempre essere

Visioni del weekend

AD ASTRA
James Gray è un regista che mi piace molto, il suo precedente "The Lost City of Z" era un film sul rapporto padre figlio, sull'esplorazione di mondi sconosciuti e su ossessioni che occupano tutta una vita. Vi sembrano temi familiari? Forse perchè gli ripropone paro paro in questo "Ad Astra", passiamo quindi dalla giungla sudamericana allo spazio profondo, ma il campo da gioco rimane lo stesso e il buon James trova comunque modi interessanti per raccontare le stesse tematiche.
Trovo sia un film molto pessimista, nello spazio troviamo le stesse tristi dinamiche della terra, siamo solo andati più lontano ma rimangono gli stessi problemi, le multinazionali han preso possesso della luna e il resto se lo contendono bande rivali come fosse un medio oriente del futuro, l'unica speranza è andare ancora più lontano, cercare ancora nuovi mondi, perchè è quello l'istinto primordiale dell'uomo, prima ancora dell'istinto genitoriale. 
Non c'è consolazione finale, l'incontro decisivo viene liquidato in maniera brutale, Pitt è una maschera di tristezza e tormento interiore per tutto il film (Ehi Gosling si può fare anche cambiando espressione vedi!).
Uno dei migliori film di fantascienza degli ultimi anni, indubbiamente promosso.

6 UNDERGROUND
Rubo una definizione letta su Twitter che mi sembra calzante: "Se l'ignoranza avesse un'estetica questa si chiamerebbe Michael Bay".
Ok i primi 15 minuti di inseguimenti girati tra Firenze e Siena probabilmente potrebbe metterli in piedi solo lui gliene do atto, e apprezzo anche la spruzzata di politicamente scorretto con i nostri eroi che per sbaglio investono pure qualche innocente (dio erano anni che pregavo accadesse che pure i buoni mettessero sotto qualche cristiano che non centra nulla durante un inseguimento in città piene di gente). Ok finiti i lati positivi.
Il resto è il peggior Michael Bay, il vostro stereotipo vivente di rozzo americano militarista cazzodurista. Ovviamente la banda di emarginati rigorosamente iuessei bianchi con quota minima afroamericana per salvare le apparenze si incarica di salvare il mondo perchè farlo in maniera canonica è impossibile a causa della troppa burocrazia (usano proprio questo termine). Ovviamente il primo della lista dei cattivoni è il vostro dittatore sanguinario mediorientale tipo e taaaac ti organizzano un colpo di stato in 5 che fa insorgere un intero popolo che non aspettava altro che i suoi prodi liberatori. Ogni 30 secondi di dialogo c'è un battuta brillante, son tutti simpaticissimi e disillusi, sfidano la morte col sorriso sulle labbra sdrammattizando con battutine ad alto tasso testosteronico che ti fanno pensare "mio dio quanto so' fighi". Francamente insopportabili, anche perchè hanno tutti il carisma di una sedia di legno, quella faccia da schiaffi di Ryan Reynolds soprattutto.
Viene anche difficile catalogarlo come film perchè in effetti poi è più uno spot commerciale di un paio d'ore, credo di non aver mai visto un product placement più sfacciato in vita mia, nella prima parte (la più interessante) vi giuro c'è uno stacco con primo piano di un famoso brand ogni due minuti: Lavazza, Alfaromeo, Juventus... un enorme vetrina pubblicitaria che incidentalmente racconta una storia nel frattempo.
Se vi state chiedendo perchè ho resistito fino alla fine è solo perchè Bay per non perdere raffinati amanti della settima arte come il sottoscritto da metà film in poi manda in giro Mélanie Laurent con addosso un vestito che in quella maniera pensavo solo Amy Adams e invece... vabbè guardate il film e poi ne parliamo. Di Mélanie, non del film.

6 Underground mi tocca vederlo perche' a quanto pare il finto paese mediorientale e' in realta Taranto Vecchia, e le scene con lo yacht girate nel canale navigabile sotto il ponte girevole

Esatto.
Anch'io lo vedrò solo per quei 20-30' girati a Taranto 

Basta non facciate la punta al cazzo alle eventuali incongruenze geografiche come quei geni che gridano allo scandalo se durante l'inseguimento toscano si passa con nonchalance nel giro di una curva dal duomo di Firenze a Piazza del Campo a Siena 

KNIVES OUT (CENA CON DELITTO) v.o. sott.ita
Cast di grande impatto per una commedia gialla davvero divertente. Due ore che vanno via vedendo e rivedendo le ipotesi sulla scena di un delitto di per sè abbastanza tragicomico di suo.
Narrativa molto classica, che sarebbe andata d'accordissimo con la peraltro citata signora in giallo. personaggi ben caratterizzati e punte di occasionale surrealismo a condire il tutto per il grande pubblico.
Consigliatissimo.

THE REPORT v.o. sott.ita
L'onnipresente Adam Driver è protagonista di questa esclusiva Amazon Prime, passata un paio di giorni al cinema in anteprima, come da termini di legge.
A differenza del ben più citato e discusso Irishman, The Report nasce con il classico taglio da uscita in sala. Due ore dure e pure di giornalismo d'inchiesta su uno dei casi piu' controversi, ossia le torture della CIA sui prigionieri musulmani post 11 settembre (Guantanamo e non solo).
Un bel film, che viaggia con una tensione calibrata in maniera esemplare. Molto interessante vedere come la retorica americana incontra ed analizza i fatti in un film che definirei assolutamente "europeo". Nel mirino non finiscono tanto i fini ma sostanzialmente i mezzi, con una versione generale che ritengo sia la più convincente e credibile sull'operato della CIA (e del governo americano) post 11 settembre, al netto di tante dietrologie.
Adam Driver rende molto bene il senso del dovere ed il conflitto interiore di Dan Jones, sospeso tra il senso del dovere e il voler evitare di diventare il nuovo Snowden (che nella sostanza aveva ragione, ma è di fatto passato come un traditore).
Consigliatissimo.

PENNY ha scritto: 16/12/2019, 16:19 Basta non facciate la punta al cazzo alle eventuali incongruenze geografiche come quei geni che gridano allo scandalo se durante l'inseguimento toscano si passa con nonchalance nel giro di una curva dal duomo di Firenze a Piazza del Campo a Siena 

Noi del Turgistan siamo meno cagacazzi, ci accontentiamo di vedere due cozze e una Raffo sullo schermo

6 UNDERGROUND
Pietosa markettata di Michael Bay. Non so che ruolo abbia avuto nella produzione, ma su un progetto del genere mi sarei aspettato molto di più, qualcosa di realmente suo, come il primo Bad Boys o Pain and Gain, quei film che c'è la coda di attori a volerli fare.
L'unico motivo per guardare sta porcheria sono un paio di inseguimenti "made in italy" che in un altro film avrebbero fatto la loro porchissima figura, oltre ovviamente ad una favolosa Melanie Laurent. Per il resto, pura monnezza, a cominciare dal lavoro di Ryan Reynolds, irriconoscibile.
Una merda.

Ieri sera ho rivisto su primevideo "Agente Lemmy Caution - Missione Alphaville" (1965) che non vedevo da 15-20 anni e oggi leggo che è morta Anna Karina



Attrice pupilla di Godard stesso, icona della nouvelle vague, io la ricordo anche nel quieto "'L'invenzione di Morel" (1975), uno dei miei film italiani preferiti di sempre.