Per chi abbia voglia di approfondire, qui un paper dell'economista Keynesiano europeo più noto ed influente, Oliver Blanchard, colui che, sempre fra i keynesiani, meglio conosce le dinamiche del vecchio continente.
http://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2013/wp1301.pdf
Questo è parte degli studi con cui gli economisti keynesiani hanno criticato la cosiddetta austerità negli anni della crisi.
Per brevità e per restare all'argomento che interessa, è vero che dice che in Europa ci sono stati, in alcune aree, momenti di trappola di liquidità (
https://it.wikipedia.org/wiki/Trappola_ ... idit%C3%A0) in cui il moltiplicatore degli investimenti pubblici è stato superiore ad 1, vale a dire che per ogni euro investito dallo Stato in spesa pubblica, ovviamente se investito con criterio, il PIL aumenta di più di un euro, ma questo va valutato caso per caso, non può essere dato per scontato, ed in ogni caso una volta usciti dalla trappola della liquidità ed una volta che torna la crescita economica, seppur su bassi livelli, il moltiplicatore torna a quello precedente, vale a dire, a seconda delle aree, attorno allo 0,5, vale a dire che per ogni euro investito il PIL aumenta di circa 50 centesimi (ovviamente semplifico, non dice che 0,5 vale per tutta Europa, ma che il moltiplicatore delle varie aree europee non si discosta molto da quel dato).
Quindi, semplifico io, vogliamo un welfare, una sanità, una istruzione, dei trasporti, forze dell'ordine ed altri servizi forniti dallo Stato?
Ovviamente vanno pagati ed ovviamente lo Stato deve raccogliere i soldi.
Bisogna solo decidere quali servizi vogliamo e fino a che punto gratuiti per tutti, e direi che non è la sede.
Vogliamo invece crescita economica? Ci sono aree in cui lo Stato può tanto, vedi supporto alle PMI, ricerca di base, aiuto all'internazionalizzazione.
In alcuni casi anche investimenti pubblici (ma attenzione, gli investimenti significa mettere soldi in qualche attività economica, costruire infrastrutture, effettuare ricerca di base, non effettuare spesa pubblica e basta).
Dimentichiamoci però che una maggiore spesa pubblica si ripaghi da sola, se aumentiamo la spesa allora dovremo aumentare anche le tasse o il debito, che sono tasse future.