Play.it Usa Forum

Portare il discorso sullo Smart working alle lotte operaie non ha senso, ma in generale il concetto di Smart Working in se non ha senso ihmo. A meno di professioni molto individualiste, un’azienda è un ambiente dove per sviluppare sinergie bisogna relazionarsi costantemente. Si può fare da casa, sicuramente, ma non se tutti lavorano in orari diversi e casuali. Quindi un generico lavoro da remoto credo sia molto più corretto e coerente.
I vantaggi per il lavoratore sono molti, dalla gestione delle problematiche casalinghe in maniera più agile, fino al risparmio di tempo e soldi per gli spostamenti.
Il vantaggio per le aziende c’è solo in caso di riduzione degli spazi di lavoro, e ihmo non molte aziende hanno questo ritorno.
Detto questo la strumentazione deve essere aziendale, altrimenti il rischio di avere prestazioni ridotte o problematiche di sicurezza e protezione dati diventa impraticabile.
Ma al contempo il dipendente può richiedere ihmo giusto il ticket, e forse forse una contribuzione sulla rete wi-fi e solo e soltanto se non c’è spazio in azienda, altrimenti perché l’azienda dovrebbe concederti Smart working?
Mica è un diritto lo Smart working, anzi..

da me il telelavoro non hanno la minima intenzione di rimetterlo. Giusto una che ha figli piccoli e li deve andare a prendere e portare a orari tutti diversi è realmente in smart working per qualche settimana al mese
Proprio ieri ho chiamato il mio direttore (un pezzo di pane) dicendogli che per varie problematiche, le opzioni che mi rimanevano erano 3:
1-lavorare mezza giornata da casa e arrivare a lavoro dopo pranzo
2-prendere mezza giornata di ferie e arrivare a lavoro dopo pranzo
3-arrivare a lavoro con 2h di ritardo
Ha scelto immediatamente la 3

Riguardo palestra e calcetto, mi arrivano ultim'ore dai campi. I gestori dei campi si stanno attivando per rimanere aperti. Ho sentito di tessere nominative, termometri, autodichiarazioni, ecc.; il tutto sotto la responsabilità del CONI...
Resto MOLTO dubbioso

sto coglione

https://video.repubblica.it/dossier/cor ... P1-S2.4-T1

lele_warriors ha scritto: 13/10/2020, 15:02 sto coglione

https://video.repubblica.it/dossier/cor ... P1-S2.4-T1

Lo si capisce dalla prima riga dell'articolo...

Però @Spree sta facendo un discorso diverso da quello che fate voi, direi. Perchè che in periodo di emergenza per un periodo limitato (il più limitato è, meglio è) mi possa essere imposto di lavorare da casa è un conto, ok, ma che mi possa essere imposto in un momento normale post-emergenza, e magari pure di punto in bianco, è una follia. Sono completamente d'accordo con lui su quello. Ma credo che mediamente sarebbero davvero poche le aziende che lo farebbero, perchè in poche avrebbero veri vantaggi.

Pure io, come lui, ho scelto una casa magari più piccolo ma vicina al lavoro per non perdere tempo in spostamenti, per cui io al lavoro vado volentierissimo in sede. Che poi quello del tempo risparmiato se lavori lontano è l'unico vantaggio dello sw/telelavoro, sennò nel 99% dei casi sei più comodo in ufficio. E difatti la mia compagna - che è caldamente invitata a lavorare da casa dal suo capo un po' in sbattimento - accetta solo perchè ha altre questioni di carriera in ballo, sennò col cazzo.

Andiamo off topic...ma va bene 
Il mutamento (temporaneo/definitivo) passa per una modifica del contratto individuale, quindi (a meno di riorganizzazioni complessive, ma anche li si passa/si dovrebbe passare per accordo sindacale) un cambiamento, finito il momento di emergenza, non credo sia (a legislazione vigente) possibile.

Con una punta di polemica, i diritti acquisiti decantati quì mi ricordano chi difendendo quota 100 dice "ho lavorato per X anni, ora è giusto che vada perchè ho pagato i contributi".
Ma il mondo non aspetta queste cose.

Aggiungendo che altri vantaggi sono l'elasticità temporale (non sempre, la legislazione italiana vede lo SW/lavoro agile come modalità di una parte del tempo totale di lavoro) che la presenza fisica/telelavoro non può e non vuole garantire.
Perchè se è vero che con figli a casa è oltremodo difficile lavorare, nulla mi impedisce (impedirebbe) di farlo la sera quando i figli li ho messi a dormire.

La comunità/incontro lavorativo in ufficio viene (può essere garantita) nelle giornate in cui, d'accordo con azienda/mio superiore, svolgo comunque la mia prestazione lavorativa con le regole vecchie.

Leggevo che saranno poche le aziende che faranno 100% SW 
https://www.ilsole24ore.com/art/lavoro- ... za-AD6MqPr

Tipo...

lelomb ha scritto: 13/10/2020, 16:30

Tipo...

come da noi. Mio figlio contatto diretto di un bambino trovato positivo venerdì e ad oggi ATS non ha contattato nessuno dei contatti diretti. Alcuni (non il mio) oggi erano regolarmente a scuola.

io sabato sono andato a fare un tampone rapido a causa di un mio collega risultato positivo nell'unico giorno in cui sono andato in ufficio negli ultimi sei mesi tipo (una settimana fa)

sono andato per scrupolo personale (anche la mia coinquilina è stata a contatto con una persona positiva e quindi diciamo che avevo un paio di situazioni a rischio), non perchè sia stato contattato da qualcuno (anche la mia azienda da questo punto di vista, non pervenuta) ed ho fatto la mia fila di 5 ore al drive in dell'ospedale di San Giovanni a Roma dopo che il medico di famiglia mi ha inviato via mail la ricetta. Aldilà delle tempistiche dell'attesa, determinata dalle tante persone presenti, eravamo in un ampio spazio aperto, ben arieggiato, per cui non c'era rischio di stare vicini con altri potenziali contagiati. Ho fatto il mio tampone alle 19.30 ed un'ora dopo sul portale della regione Lazio è uscito il mio responso, negativo fortunatamente.

Giusto per raccontare la mia esperienza per fare un tampone, senza alcun intento polemico oppure al contrario senza l'intento di voler in qualche modo lodare la gestione dell'epidemia, solo una cronaca asettica

lelomb ha scritto: 13/10/2020, 16:30

Tipo...

è impossibile che in Cina il covid sia sotto controllo o non esista, nascondono tutto (cit.)

ma è impossibile fare quello che fanno in Cina, per tutti

TI a 514. Ricoverati 5076. Numeri abbastanza controllabili, ma cominciano ad essere significativi.
Percentuale positivi su nuove persone testate: 8.39%.
Casi oggi: 5901, di cui in Lombardia 1080.

Speriamo che le misure del DPCM, tra tre settimane, mostrino qualcosa di buono.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Vi invitiamo a evitare party e feste nelle abitazioni private. Dobbiamo assumere comportamenti prudenti. Ma non manderemo le forze di polizia nelle case private"

E ci mancava!! Non ce la fa per davvero però..

Passiamo dai runner ai festaioli, nel mentre teniamo sempre i positivi a far la quarantena a casa loro.

Daje

Si ma con la differenza che mentre per i runners non c'erano dati a supporto, ci sono parecchi dati e conferme che indicano la famiglia/feste in casa come una fonte di contagio significativa (il 20% dei casi in alcuni studi)...... Poi ognuno fa al solito come gli pare, siamo in italia per la miseria, pero ......

Gio ha scritto: 13/10/2020, 18:02 Si ma con la differenza che mentre per i runners non c'erano dati a supporto, ci sono parecchi dati e conferme che indicano la famiglia/feste in casa come una fonte di contagio significativa (il 20% dei casi in alcuni studi)...... Poi ognuno fa al solito come gli pare, siamo in italia per la miseria, pero ......

Che la famiglia sia fonte di contagio è certo da sempre, ma pure a sto giro invece di dire non dovete vedere manco i genitori nel caso, si parla di eventi che hanno quale frequenza?!
Quante volte vi siete trovati con 8/10 persone in casa negli ultimi 7 mesi?
In quante di queste i presenti non erano familiari?

in fvg oggi è finita in intensiva un operatrice sanitaria di 28 anni.
t.i. raddoppiate in un giorno, da 5 a 10