ride_the_lightning ha scritto: 19/06/2024, 10:43
Per me la qualità principale dei Tool è proprio il riuscire a mettere in piedi delle strutture sì iper-complesse, ma in grado di sciogliersi e distendersi in modo dannatamente catchy e coinvolgente in un batter di ciglia: che sia per la voce di Mainardo, un riff di chitarra o una melodia complessiva.
Giusto per non andare sulla discografia classica - prendo esempio Descending dall'ultimo disco: son quasi 14 minuti di pezzo (vero): build-up lento atmosferico, percussioni per 5 minuti guidate dal Mainardo, ma poi quando parte con
stir us from our wanton slumber mitigate our ruin call us all to arms and order che apre al riff portante su
sound the dread alarm through our primal body sound the reveille to be or not to be sei in mezzo a lidi estremamente catchy e facili da digerire anche per un orecchio poco allenato. E ti trascina dentro il pezzo per tutta la sua durata. Game, set e match. Ecco sta cosa a questi livelli riesce solo ai Tool.
Perché tutta la roba che poi aumenta il livello sludge tipo Neurosis o Cult of Luna ha gradi di impenetrabilità diversi.
Sono d'accordo Ride.
A mio parere è molto eloquente quello che è successo un paio di mesi fa:
Ad un certo punto mi trovo le chat musicali intasate da questo video (molto divertente) di Portnoy che prova a studiare Pneuma usando come riferimento la drumcam di Carey di quel famoso live in cui suona in divisa Boston Celtics (forse l'avevo postato proprio io quì). Ovviamente il tubo poi mi aizza con una sequela di reaction video di vari maestri alla suddetta masterclass del buon Carey.
E quì arrivo al punto: Reaction video di direttore d'orchestra che, ovviamente, si mette a fare la tara e a contare tutti i poliritmi e se ne esce con un: "Carey suona questo pezzo in 33/8, li ho contati".
A questo gli risponde, nei commenti, un batterista:
1-So per certo (dal suo drumtech) che Carey live non suona a click
2-iI33/8 non esistono (se non nella testa di un musicista classico).
La canzone è composta in studio da lui, Chancellor e Jones. Carey non conta mai sti benedetti trentatrè ottavi, sa solo dove cadono gli accenti perchè il pezzo l'hanno creato assieme in sala prove. Avrà qualche riferimento nella sua testa, il resto lo suona tutto d'istinto. Basta vedere come è rilassato quando suona.
E il Mainardo cosa fa? Arriva dopo (col terzo treno come fa di solito lui) e mette la voce esattamente su tutti quegli accenti e chiude il pezzo.
Alla fine della fiera: si tengono il tempo a vicenda, sono lì belli lisci su quella follia di poliritmo perchè sono dei cazzo di musicisti con una sensibilità e un affiatamento che è letteralmente un miracolo. Roba incomprensibile per chi si mette a contare gli ottavi.