C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Recuperato "Unbreakable " di Shyamalan, non male, davvero non male. Soprattutto pensando alla piattezza che abbiamo raggiunto in questi anni nel parlare di fumetti al cinema. Certo è lento, macchinoso e un filo prolisso in alcune parti, ma il personaggio di Bruce Willis è scritto in maniera eccellente e la morale finale per quanto un po' idiota mi pare regga bene tutto il film precedente
A questo punto aspetto curioso il prossimo film che dovrebbe unire le storie di "Unbreakable " e "Split", anche se con questo regista si parte sempre col 50% di possibilità tra vaccata fastidiosa e gran film.
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Re: C'era una volta il Cinema
PENNY ha scritto: 15/10/2018, 18:05 Recuperato "Unbreakable " di Shyamalan, non male, davvero non male. Soprattutto pensando alla piattezza che abbiamo raggiunto in questi anni nel parlare di fumetti al cinema. Certo è lento, macchinoso e un filo prolisso in alcune parti, ma il personaggio di Bruce Willis è scritto in maniera eccellente e la morale finale per quanto un po' idiota mi pare regga bene tutto il film precedente
A questo punto aspetto curioso il prossimo film che dovrebbe unire le storie di "Unbreakable " e "Split", anche se con questo regista si parte sempre col 50% di possibilità tra vaccata fastidiosa e gran film.
Fu una piacevole scoperta anche per me. Con Split invece rimasi un po' deluso, buonissima partenza, ma poi?
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili![]()
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
Vedo che aspettiamo tutti con ansia Glass 

Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: C'era una volta il Cinema
Bonaz ha scritto: 15/10/2018, 23:26PENNY ha scritto: 15/10/2018, 18:05 Recuperato "Unbreakable " di Shyamalan, non male, davvero non male. Soprattutto pensando alla piattezza che abbiamo raggiunto in questi anni nel parlare di fumetti al cinema. Certo è lento, macchinoso e un filo prolisso in alcune parti, ma il personaggio di Bruce Willis è scritto in maniera eccellente e la morale finale per quanto un po' idiota mi pare regga bene tutto il film precedente
A questo punto aspetto curioso il prossimo film che dovrebbe unire le storie di "Unbreakable " e "Split", anche se con questo regista si parte sempre col 50% di possibilità tra vaccata fastidiosa e gran film.
Fu una piacevole scoperta anche per me. Con Split invece rimasi un po' deluso, buonissima partenza, ma poi?

O abbiamo visto due film diversi, oppure non capisco come si possa rimanere delusi da split
Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: C'era una volta il Cinema
Grandissima prova di McAvoy, ma poi? La sufficienza gliela do, ma viste le aspettative mi aspettavo di piu'
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili![]()
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
split è un filmone, dai.
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Re: C'era una volta il Cinema
Io sto con Bonaz, carino ma niente di eccezionale 

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Re: C'era una volta il Cinema
Prendo spunto da questo per chiedervi un parere su un a cosa che ho sempre pensato: quanto conta il ruolo interpretato nel giudicare la prova di un attore? E andando più nello specifico, possiamo dire che interpretare i cattivi e i matti sia infinitamente più facile rispetto a impersonare un anonimo impiegato delle poste?
McAvoy per carità bravo in Split, ma aveva un foglio bianco su cui poteva disegnare qualsiasi cosa e a noi sarebbe andato bene comunque, appunto perchè matto da legare.
Tutte ste rotture di coglioni del Joker di Batman che tirerebbe fuori chissà che fuoco sacro dagli attori, da Nicholson a Ledger passando per Leto e ora Phoenix a me son sempre sembrate appunto boiate. Far sembrare interessante Batman è immensamente più difficile, mentre col Joker puoi andare a ruota libera senza trattenerti e dato il personaggio in mano ad un attore di talento sarà facile che ne esca un buon lavoro.
In generale si nota anche dai premi ricevuti e dalle reazioni del pubblico, ricordiamo sempre di più i "cattivi", ma son convinto abbiano un compito immensamente più facile rispetto ai "buoni". Aggiungere qualcosa alla propria interpretazione è sempre più semplice di togliere, ma mi pare non venga quasi mai riconosciuto, almeno dal grande pubblico.
Ovviamente ci sono 1000 distinguo e si dovrebbe analizzare caso per caso eh, ma mi pare una costante che se l'attore fa il matto\cattivo\irrazionale si tenderà a considerare la sua una interpretazione migliore dell'antagonista per forza buono\razionale
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Re: C'era una volta il Cinema
THE PREDATOR
Shane Black, il primo a morire nell'unico vero Predator con la P maiuscola, scrive e dirige un reboot interessante, ma sinceramente non così riuscito. La sensazione è di assistere, fuori tempo massimo, ad un action comedy anni 80, che si salva grazie all'autoironia e al voler divertire a tutti i costi il pubblico con scene over the top. A patto di essere disposti ad accettare la sua deriva demenziale.
A livello di coerenza non ci sono problemi. Con i Predator ormai han fatto tutto ed il contrario di tutto.
I dialoghi sono quanto di più coltamente trash si sia visto di recente al cinema, anche se il doppiaggio temo abbia fatto i suoi danni in più di un frangente.
Ignorante, genuino e, a modo suo, parecchio ambizioso, The Predator risulta al tempo stesso anacronistico, pagando a mio umile avviso la scarsa personalità di un cast rivedibile. Graziosa Olivia Munn, simpatici un po' tutti quanti, ma bisognerebbe anche saper recitare.
Rimandato.
Shane Black, il primo a morire nell'unico vero Predator con la P maiuscola, scrive e dirige un reboot interessante, ma sinceramente non così riuscito. La sensazione è di assistere, fuori tempo massimo, ad un action comedy anni 80, che si salva grazie all'autoironia e al voler divertire a tutti i costi il pubblico con scene over the top. A patto di essere disposti ad accettare la sua deriva demenziale.
A livello di coerenza non ci sono problemi. Con i Predator ormai han fatto tutto ed il contrario di tutto.
I dialoghi sono quanto di più coltamente trash si sia visto di recente al cinema, anche se il doppiaggio temo abbia fatto i suoi danni in più di un frangente.
Ignorante, genuino e, a modo suo, parecchio ambizioso, The Predator risulta al tempo stesso anacronistico, pagando a mio umile avviso la scarsa personalità di un cast rivedibile. Graziosa Olivia Munn, simpatici un po' tutti quanti, ma bisognerebbe anche saper recitare.
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Re: C'era una volta il Cinema
A me Split ha tirato due palle così.
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Re: C'era una volta il Cinema
Penso che sia tutto dovuto al fascino del male che influenza poi di conseguenza il giudizio delle persone. C'è un attentato e la gente sembra più interessata alla storia del terrorista che al numero o al nome delle vittime (esempio).PENNY ha scritto: 16/10/2018, 13:56
Prendo spunto da questo per chiedervi un parere su un a cosa che ho sempre pensato: quanto conta il ruolo interpretato nel giudicare la prova di un attore? E andando più nello specifico, possiamo dire che interpretare i cattivi e i matti sia infinitamente più facile rispetto a impersonare un anonimo impiegato delle poste?
McAvoy per carità bravo in Split, ma aveva un foglio bianco su cui poteva disegnare qualsiasi cosa e a noi sarebbe andato bene comunque, appunto perchè matto da legare.
Tutte ste rotture di coglioni del Joker di Batman che tirerebbe fuori chissà che fuoco sacro dagli attori, da Nicholson a Ledger passando per Leto e ora Phoenix a me son sempre sembrate appunto boiate. Far sembrare interessante Batman è immensamente più difficile, mentre col Joker puoi andare a ruota libera senza trattenerti e dato il personaggio in mano ad un attore di talento sarà facile che ne esca un buon lavoro.
In generale si nota anche dai premi ricevuti e dalle reazioni del pubblico, ricordiamo sempre di più i "cattivi", ma son convinto abbiano un compito immensamente più facile rispetto ai "buoni". Aggiungere qualcosa alla propria interpretazione è sempre più semplice di togliere, ma mi pare non venga quasi mai riconosciuto, almeno dal grande pubblico.
Ovviamente ci sono 1000 distinguo e si dovrebbe analizzare caso per caso eh, ma mi pare una costante che se l'attore fa il matto\cattivo\irrazionale si tenderà a considerare la sua una interpretazione migliore dell'antagonista per forza buono\razionale
Come hai detto te, bisognerebbe valutare caso per caso, penso che anche a fare il cattivo o il pazzo non sia così facile, ma certamente i ruoli più anonimi e sotto traccia, per me, valgono molto di più, e rappresentare uno sfigato con famiglia o un impiegato delle poste sicuramente è molto tosta, ma appunto per il ruolo, forse passa più in sordina.
E comunque a me Split non era piaciuto tanto, era partito bene ma poi non mi ha detto più nulla, sarà che non è il mio genere di film.
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Re: C'era una volta il Cinema
PENNY ha scritto: 16/10/2018, 13:56
Prendo spunto da questo per chiedervi un parere su un a cosa che ho sempre pensato: quanto conta il ruolo interpretato nel giudicare la prova di un attore? E andando più nello specifico, possiamo dire che interpretare i cattivi e i matti sia infinitamente più facile rispetto a impersonare un anonimo impiegato delle poste?
McAvoy per carità bravo in Split, ma aveva un foglio bianco su cui poteva disegnare qualsiasi cosa e a noi sarebbe andato bene comunque, appunto perchè matto da legare.
Tutte ste rotture di coglioni del Joker di Batman che tirerebbe fuori chissà che fuoco sacro dagli attori, da Nicholson a Ledger passando per Leto e ora Phoenix a me son sempre sembrate appunto boiate. Far sembrare interessante Batman è immensamente più difficile, mentre col Joker puoi andare a ruota libera senza trattenerti e dato il personaggio in mano ad un attore di talento sarà facile che ne esca un buon lavoro.
In generale si nota anche dai premi ricevuti e dalle reazioni del pubblico, ricordiamo sempre di più i "cattivi", ma son convinto abbiano un compito immensamente più facile rispetto ai "buoni". Aggiungere qualcosa alla propria interpretazione è sempre più semplice di togliere, ma mi pare non venga quasi mai riconosciuto, almeno dal grande pubblico.
Ovviamente ci sono 1000 distinguo e si dovrebbe analizzare caso per caso eh, ma mi pare una costante che se l'attore fa il matto\cattivo\irrazionale si tenderà a considerare la sua una interpretazione migliore dell'antagonista per forza buono\razionale
Molto stimolante questo ragionamento di Penny e mi ha fatto venire in mente l'impiegato di Still Life o il principale protagonista in Dogman che mi hanno colpito molto.
C'è qualcuno qui dentro che ha fatto corsi seri da attore teatrale e può fornirci riscontri più approfonditi?
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Re: C'era una volta il Cinema
visto nelle ultime due settimane BlacKKKlansman e A Star is Born
il film di Spike Lee a me è piaciuto tanto, e mi sento di consigliarlo, peraltro ero da solo in sala
il messaggio arriva forte e chiaro ed anche il film scorre bene, Adam Driver ottimo, mettere gli slogan trumpiani in bocca al KKK mi è parsa una bella trovata
A Star is Born, benissimo Lady Gaga e Bradley Cooper (che fa il cosplayer di Eddie Vedder), mi pare anche abbastanza autobiografico rispetto alla vita della cantante per certi versi, il finale mi ha ricordato un pò The Wrestler, però la storia in sè mi è parsa un pochino banale, si sapeva esattamente dove si sarebbe andati a parare fin dal primo incontro, comunque da vedere
il film di Spike Lee a me è piaciuto tanto, e mi sento di consigliarlo, peraltro ero da solo in sala

il messaggio arriva forte e chiaro ed anche il film scorre bene, Adam Driver ottimo, mettere gli slogan trumpiani in bocca al KKK mi è parsa una bella trovata
A Star is Born, benissimo Lady Gaga e Bradley Cooper (che fa il cosplayer di Eddie Vedder), mi pare anche abbastanza autobiografico rispetto alla vita della cantante per certi versi, il finale mi ha ricordato un pò The Wrestler, però la storia in sè mi è parsa un pochino banale, si sapeva esattamente dove si sarebbe andati a parare fin dal primo incontro, comunque da vedere
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Re: C'era una volta il Cinema
Concordo in larga parte su A Star is Born.lebronpepps ha scritto:visto nelle ultime due settimane BlacKKKlansman e A Star is Born
il film di Spike Lee a me è piaciuto tanto, e mi sento di consigliarlo, peraltro ero da solo in sala
il messaggio arriva forte e chiaro ed anche il film scorre bene, Adam Driver ottimo, mettere gli slogan trumpiani in bocca al KKK mi è parsa una bella trovata
A Star is Born, benissimo Lady Gaga e Bradley Cooper (che fa il cosplayer di Eddie Vedder), mi pare anche abbastanza autobiografico rispetto alla vita della cantante per certi versi, il finale mi ha ricordato un pò The Wrestler, però la storia in sè mi è parsa un pochino banale, si sapeva esattamente dove si sarebbe andati a parare fin dal primo incontro, comunque da vedere
La storia avrebbe anche qualche spunto interessante da approfondire (i background familiari di entrambi per esempio), ma vengono buttati lì ogni tanto senza un senso. I dialoghi tra Jack e il fratello sono veramente tagliati con l'accetta. Due ottime prestazioni attoriali, ma stringi stringi sembra quasi un omaggio alle doti di Lady Gaga.
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Re: C'era una volta il Cinema
SOLDADO
Il sequel di Sicario è un film totalmente diverso da Sicario, rispetto ai quali conserva Josh Brolin e Benicio Del Toro, i cui personaggi variano comunque moltissimo rispetto al primo episodio. Del resto è cambiata anche la produzione, passata da Lionsgate a Sony, e si nota davvero parecchio.
Con Villeneuve, sia Graves che Alejandro erano liberi di colpire a piacimento, passsando sempre per fighi. In Soldado si ritrovano l'onere del protagonismo, e le cose cambiano tantissimo, perchè la storia devono reggerla loro ed è con loro che lo spettatore tende ad immedesimarsi. Il risultato è un action molto più classico rispetto a Sicario, in cui le malefatte della CIA e la mala dell'immigrazione clandestina messicana finiscono per innescare un polpettone di quelli che al botteghino funzionano sempre. Infatti pare che Soldado abbia esordito parecchio bene, grazie anche all'ottimo lavoro di Stefano Sollima, capace di mantenere una precisa impronta stilistica valorizzando al meglio un Del Toro assolutamente pazzesco per intelligenza, carisma ed intensità in ogni singola scena. Brolin evita manie di protagonismo e lo asseconda alla perfezione, soprattutto quando la storia imporrà loro malgrado di ritrovarsi sui fronti opposti della vicenda.
Sollima, grazie alla sua grande esperienza, fa un ottimo esordio a hollywood in un genere molto più americano di quello che di recente ha visto impegnati i vari muccini e guadagnini del caso. Un conto è fare le robette sentimentali coi frocetti e will smith, un contro è dare un'impronta cosi ad un film d'azione: nè più nè meno come voler insegnare ai gatti a miagolare. Va detto che gli va pure parecchio bene. Grazie a quel cognome, in fatto di western nessuno del resto si sentirebbe di contestargli nulla
Soldado è proprio un western moderno, che al posto della rapina in banca o dell'assalto alla diligenza giostra sui crimini e sulle mafie di oggi. Ovviamente, ennesimo film dichiaratamente anti-Trump. Del resto vende bene fare cosi.
Insomma, sto Soldado, vale la pena vederlo, o c'è di meglio? Diciamo le cose come stanno. Sicario era un film migliore, anche perchè godeva di una sceneggiatura decisamente più interessante. Qui Sheridan va più sul classico, osa molto meno, ed è proprio Sollima a cercare di tirare sempre fuori qualcosa in più dallo script. D'altro canto, Soldado è un film volutamente più facile, ben girato che si lascia guardare da una fascia di pubblico ben più ampia rispetto al primo capitolo, fermo restando la spigolosità del tema di fondo.
Consigliato.
Il sequel di Sicario è un film totalmente diverso da Sicario, rispetto ai quali conserva Josh Brolin e Benicio Del Toro, i cui personaggi variano comunque moltissimo rispetto al primo episodio. Del resto è cambiata anche la produzione, passata da Lionsgate a Sony, e si nota davvero parecchio.
Con Villeneuve, sia Graves che Alejandro erano liberi di colpire a piacimento, passsando sempre per fighi. In Soldado si ritrovano l'onere del protagonismo, e le cose cambiano tantissimo, perchè la storia devono reggerla loro ed è con loro che lo spettatore tende ad immedesimarsi. Il risultato è un action molto più classico rispetto a Sicario, in cui le malefatte della CIA e la mala dell'immigrazione clandestina messicana finiscono per innescare un polpettone di quelli che al botteghino funzionano sempre. Infatti pare che Soldado abbia esordito parecchio bene, grazie anche all'ottimo lavoro di Stefano Sollima, capace di mantenere una precisa impronta stilistica valorizzando al meglio un Del Toro assolutamente pazzesco per intelligenza, carisma ed intensità in ogni singola scena. Brolin evita manie di protagonismo e lo asseconda alla perfezione, soprattutto quando la storia imporrà loro malgrado di ritrovarsi sui fronti opposti della vicenda.
Sollima, grazie alla sua grande esperienza, fa un ottimo esordio a hollywood in un genere molto più americano di quello che di recente ha visto impegnati i vari muccini e guadagnini del caso. Un conto è fare le robette sentimentali coi frocetti e will smith, un contro è dare un'impronta cosi ad un film d'azione: nè più nè meno come voler insegnare ai gatti a miagolare. Va detto che gli va pure parecchio bene. Grazie a quel cognome, in fatto di western nessuno del resto si sentirebbe di contestargli nulla

Soldado è proprio un western moderno, che al posto della rapina in banca o dell'assalto alla diligenza giostra sui crimini e sulle mafie di oggi. Ovviamente, ennesimo film dichiaratamente anti-Trump. Del resto vende bene fare cosi.
Insomma, sto Soldado, vale la pena vederlo, o c'è di meglio? Diciamo le cose come stanno. Sicario era un film migliore, anche perchè godeva di una sceneggiatura decisamente più interessante. Qui Sheridan va più sul classico, osa molto meno, ed è proprio Sollima a cercare di tirare sempre fuori qualcosa in più dallo script. D'altro canto, Soldado è un film volutamente più facile, ben girato che si lascia guardare da una fascia di pubblico ben più ampia rispetto al primo capitolo, fermo restando la spigolosità del tema di fondo.
Consigliato.