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Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 26/04/2018, 10:36
da rowiz
A me Sorrentino non piace tanto (vedere avatar)

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 26/04/2018, 12:22
da Whatarush
PENNY ha scritto: 24/04/2018, 17:09 Più che altro io aborro abbastanza l'universo cinematografico di MARVEL et simili, ma per il film su "Venom" hanno messo sul tavolo come protagonisti la coppia Tom Hardy - Michelle Williams e ora hanno sicuramente la mia attenzione :stressato:

Si tratta del primo film del Marvel Universe targato Sony in cui la Marvel non è coinvolta; lo stesso Kevin Feige (il boss dei Marvel Studios) ha dichiarato che Venom non fa parte del Marvel Cinematic Universe

:shades:

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 26/04/2018, 12:29
da Dietto
Whatarush ha scritto:
PENNY ha scritto: 24/04/2018, 17:09 Più che altro io aborro abbastanza l'universo cinematografico di MARVEL et simili, ma per il film su "Venom" hanno messo sul tavolo come protagonisti la coppia Tom Hardy - Michelle Williams e ora hanno sicuramente la mia attenzione :stressato:

Si tratta del primo film del Marvel Universe targato Sony in cui la Marvel non è coinvolta; lo stesso Kevin Feige (il boss dei Marvel Studios) ha dichiarato che Venom non fa parte del Marvel Cinematic Universe

:shades:
Ci sono pure i primi 4 (credo) spiderman.
Direi che non è andata benissimo con i precedenti

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 26/04/2018, 12:34
da Pozz4ever
venom è un personaggio veramente figo, e l'accoppiata con hardy è notevole. però ho il dubbio che sarà un trionfo di cgi e basta.

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 27/04/2018, 14:59
da Bluto Blutarsky
Sospendo il giudizio definitivo fino all'uscita della seconda parte, ma a me Loro 1 è piaciuto.

Mentre La grande bellezza traboccava di fellinismi, qui c'è un po' di Elio Petri e della Wertmuller (nella carica satirica), un po' di Pasolini (nella descrizione del potere) e anche qualcosa dello Scorsese di The Wolf of Wall Street (nel gusto dell'eccesso).

Sorrentino conosce gli strumenti del grottesco e non ha paura a usarli fino in fondo.

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 27/04/2018, 15:54
da The Patient
Dietto ha scritto: 25/04/2018, 19:42 Ho appena visto Loro 1
Ovvero quando la ridicola autoreferenzialità rigurgita in un ridicolo simbolismo, in cui ridicoli sono i simboli e ignoto ciò che dovrebbero simboleggiare.
È la dimostrazione sputata del perché i registi italiani non dovrebbero vincere un Oscar. Perché diventano onnipotenti macchiette.
E dire che di motivi e modi per rendere il tutto iconico, ridicolmente sbeffeggiativo ed eccessivo il tema ne ha insiti parecchi.
Invece sì è preferito scrivere un grottesco porno soft intramezzato da personaggi macchiettistici, in cui alla fine compare uno travestito da Berlusconi che parla come il Dogui. Mancava solo un “We Adriana, fai ballare l’occchio sul Tic”
Sono ansioso di vedere la seconda parte.
Meno male che ha pagato la donna, perché non avrei sopportato di aver sprecato 16 euro oltre alle due ore che mi hanno scippato
Io non capisco veramente tale commento. :biggrin:

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 27/04/2018, 18:31
da Dietto
Bluto Blutarsky ha scritto:Sospendo il giudizio definitivo fino all'uscita della seconda parte, ma a me Loro 1 è piaciuto.

Mentre La grande bellezza traboccava di fellinismi, qui c'è un po' di Elio Petri e della Wertmuller (nella carica satirica), un po' di Pasolini (nella descrizione del potere) e anche qualcosa dello Scorsese di The Wolf of Wall Street (nel gusto dell'eccesso).

Sorrentino conosce gli strumenti del grottesco e non ha paura a usarli fino in fondo.
A parte le supercazzole,
Spiegami la pecora

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 27/04/2018, 20:54
da Bluto Blutarsky
:laughing:
Ma mica te li so spiegare tutti i simbolismi del film, tu mi sopravvaluti.
Così come non ti so spiegare il monolito di 2001 odissea nello spazio, o i dinosauri di The tree of life, o lo skateboard che entra a Montecitorio ne Il Divo, e praticamente niente del nuovo Twin Peaks (almeno, di quello che ho visto).

Se non parliamo di artisti realisti, che si limitano a replicare la realtà nella maniera più decodificabile possibile (e chiaramente Sorrentino non lo è), dobbiamo anche accettare una quota di invenzione artistica che rimane oscura o indecifrabile, ma spesso contribuisce a creare un universo, in questo caso un universo surreale e grottesco.
Quando guardo Mulholland Drive o La doppia vita di Veronica, tre quarti delle cose che succedono non le capisco, ma vengo coinvolto nel clima generale del film, che quelle invenzioni contribuiscono a creare.

Nel caso che hai citato (direi che, essendo la primissima scena, non spoilero niente) c'è una pecora che muore davanti a un quiz di Mike Bongiorno, un'invenzione divertente (almeno, io ho sorriso) e surreale. Cosa vuol dire? Libera interpretazione. Ti posso dire che secondo me è un graffio nei confronti di quella tv che ha rimbambito gli italiani (più avanti nel film c'è questo dialogo illuminante: "Silvio, perché non hai mai fatto programmi culturali sulle tue reti?" "Li ho fatti. I programmi di Mike"), ma è solo un'interpretazione. Quella che aveva in testa Sorrentino può essere un'altra, ma questo non intacca il clima che quella scena ha iniziato a creare.

Spero di aver evitato il rischio supercazzola :forza:

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 27/04/2018, 21:46
da Dietto
Bluto Blutarsky ha scritto::laughing:
Ma mica te li so spiegare tutti i simbolismi del film, tu mi sopravvaluti.
Così come non ti so spiegare il monolito di 2001 odissea nello spazio, o i dinosauri di The tree of life, o lo skateboard che entra a Montecitorio ne Il Divo, e praticamente niente del nuovo Twin Peaks (almeno, di quello che ho visto).

Se non parliamo di artisti realisti, che si limitano a replicare la realtà nella maniera più decodificabile possibile (e chiaramente Sorrentino non lo è), dobbiamo anche accettare una quota di invenzione artistica che rimane oscura o indecifrabile, ma spesso contribuisce a creare un universo, in questo caso un universo surreale e grottesco.
Quando guardo Mulholland Drive o La doppia vita di Veronica, tre quarti delle cose che succedono non le capisco, ma vengo coinvolto nel clima generale del film, che quelle invenzioni contribuiscono a creare.

Nel caso che hai citato (direi che, essendo la primissima scena, non spoilero niente) c'è una pecora che muore davanti a un quiz di Mike Bongiorno, un'invenzione divertente (almeno, io ho sorriso) e surreale. Cosa vuol dire? Libera interpretazione. Ti posso dire che secondo me è un graffio nei confronti di quella tv che ha rimbambito gli italiani (più avanti nel film c'è questo dialogo illuminante: "Silvio, perché non hai mai fatto programmi culturali sulle tue reti?" "Li ho fatti. I programmi di Mike"), ma è solo un'interpretazione. Quella che aveva in testa Sorrentino può essere un'altra, ma questo non intacca il clima che quella scena ha iniziato a creare.

Spero di aver evitato il rischio supercazzola :forza:
Ecco, il problema è proprio quello della prima frase.
Vanno bene i simbolismi, ma qua sono troppi.
La capra, il rinoceronte, il tatuaggio, l'mdma, la ragazzina che balla da sola a fine festa, la donna Vicina di casa di Silvio, i cactus, le camicie del finto Bondi, ecc ecc.
Troppo

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 28/04/2018, 0:48
da The Patient
Pecora=famiglia Agnelli?

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 29/04/2018, 18:22
da Dietto
The Patient ha scritto: 28/04/2018, 0:48 Pecora=famiglia Agnelli?

Capra=Sgarbi?

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 02/05/2018, 10:25
da PENNY
LORO 1

Parto col dire che mi aspettavo un "Salò o le 120 giornate di Sodoma" degli anni 2000 dai commenti in giro per la rete e non, mentre il film è tuttaltro che sole tette e culi per un ora e mezza. Non capisco neanche lo scandalizzarsi per le scene di sesso che in realtà si contano sulle dita di una mano alla fine e non sono niente di traumatico per chiunque abbia visto più 5 minuti di un varietà di canale 5... ci sono molti nudi ok, ma alla fine l'obbiettivo credo fosse rifuggere qualsiasi pensiero erotico o libidinoso con questa saturazione visiva, e credo che il film centri perfettamente il punto in questo caso. L'idea di far entrare in scena LUI solo alla fine l'ho trovata ottima, tutta la prima parte in cui Berlusconi è evocato quasi fosse una entità mistica imho rende benissimo giustizia al personaggio Silvio, portatore di un aurea molto diversa dall' Andreotti de "Il Divo", ma non meno potente e interessante. I riferimenti a Scorsese (credo regista preferito di Sorrentino o giù di lì da quanto letto nelle varie interviste in questi anni) sono palesi, ma vengono declinati in uno stile del tutto peculiare dal regista nostrano, e la lunghissima scena della piscina imho rimane la cosa più bella del film, 10 minuti di pura masturbazione cinematografica di livello sublime, che capisco possa non piacere eh, ma a me ha conquistato.
Ho trovato molto più banali alcuni dialoghi invece, mosci e scontati, dove i personaggi dicono esattamente quanto ci aspetteremmo che dicano, in particolare gli scambi di battute tra LUI e la moglie. Così come ho trovato altalenante la prova di Servillo, capace di immedesimarsi solo a tratti nel caimano, mentre in altri momenti sembrava più una imitazione da cabaret in cui guardavi Servillo travestito da Berlusconi.
Questa prima parte era chiaramente una lunga introduzione, e sono molto curioso di capire dove si andrà a parare. In ogni c'è fiduciezza

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 02/05/2018, 10:51
da Noodles
con Loro mi aspettavo una caduta di stile, un salto nel vuoto a ritmi lentissimi e ripetitivi.

il rischio di uscirne con una caricatura sfocata era piuttosto alto, come la terribile disarmonia, questa volta, tra il suo stile cinematografico (più adatto ad un uomo che viveva di aforismi e misteri come Andreotti) e la presenza di Silvio.
Logorroico, propositore di contenuti vuoti, venditore di parole e concetti finti.

c'erano secondo me tutti i presupposti di fare un buco dell'acqua del cinema di sorrentino.

ed invece così non è stato.

è un film particolare, che alza ancora più l'asticella della Grande Bellezza (anche se non è dello stesso livello), sfidando apertamente il pubblico: costruire un intero film senza trama.

e se nella Grande Bellezza il film è completo e necessita sempre di nuove figure per arrivare ad una conclusione, in Loro questo desiderio, questa espressione linguaggistica del cinema diventa essenza.
Non c'è una trama, non c'è un fine, ci sono solo una serie di personaggi che fanno di tutto per arrivare a Lui.

Ma Lui è il vuoto, è il concentrato di tante cose che non dicono niente, quindi meglio parlare di Loro.
E Loro sono un insieme di persone che provano ad arrivare più in alto possibile, senza averne le qualità ma sicuramente più autentiche, quasi genuine.

E quindi la quasi prima ora del film gira tutto intorno a queste storie, un pò tragicomiche, un pò indolenti.
Non sono momenti di grandi cinema, ma il film fino a questo punto scivola abbastanza bene.

ed è piuttosto inusuale (ma riuscita davvero) il tentativo di accelerare i ritmi del racconto (montaggio) alla Wolf of Wall Street come aveva già sottolineato Bluto.
ma è un tentativo che ho apprezzato molto, perchè un film su Berlusconi non poteva essere il risultato di un lungo segone filosifico a due mani, non c'erano i contenuti e i valori per avviare una lunga riflessione metafisica alla Gep Gambardella.
Non c'era l'acume e la cultura di un Divo per poter accendere i dialoghi con citazioni e aforismi intrinseci.

c'era il nulla, attorniato da tante persone vere e finte che volevano un pezzettino del suo successo.
e per questo erano pronte a tutto.

l'ho trovato un film sensato, anche se avrei evitato qualche forzatura ideologica fin troppo scontata (il camion della monnezza e la pecora), con un ottimo Scamarcio (davvero sorpreso da quest'ultimo).
Servillo comincia secondo me maluccio, l'impatto con quel suo accento milanese, almeno nel mio caso, è piuttosto fastidioso.
Riesce a non sfigurare e non cadere nel ridicolo, ma è molto borderline, hanno preso un grosso rischio nell'affidargli questo ruolo troppo lontano dalle sue caratteristiche principali, sia fisiche che emotive.

Tuttavia, col passare del tempo, comincia anche lui ad avere un senso, a livello espressivo inizia ad essere padrone del personaggio e nel rapporto con la moglie sfodera le scene migliori.
molto curioso della seconda parte del film, perchè a questo punto il bluff è stato visto da tutti.
la lunga ora di presentazione ed introduzione di LUI ha creato molte aspettative sul personaggio e ora la seconda parte lo vedrà inevitabilmente al centro di tutto, questa volta in senso fisico.

e la credibilità di Servillo verrà messa a dura prova.

per il momento questo film ha il mio consenso, ci siamo come ritmi e tempi di (non) sceneggiatura, qualche giro di troppo nell'autoerotismo spinto del regista (ma siamo abituati), ma rimane un buonissimo film che ha saputo schivare molti pericolosi inconvenienti.

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 02/05/2018, 11:06
da PENNY
Noodles ha scritto: 02/05/2018, 10:51
è un film particolare, che alza ancora più l'asticella della Grande Bellezza (anche se non è dello stesso livello), sfidando apertamente il pubblico: costruire un intero film senza trama.


Sorrentino in passato ha dichiarato di voler perseguire nel corso della sua carriera un idea di cinema che sempre più si allontani da una trama logica, vista come successione di eventi narrativi, cercando invece un insieme di suggestioni e immagini, anche fini a se stesse se vogliamo, ma che suscitino nello spettatore le emozioni più diverse. Quindi dice bene quando parli della sua sfida al pubblico.
Ma a questo proposito mi pare ci sia una trama molto più lineare e riconoscibile in "Loro" rispetto a "La grande bellezza"
Qui come dici bene tu seguiamo le vicende di diversi personaggi, che però vediamo andare avanti ed evolvere nel corso del film (mi riferisco a Scamarcio e Bentivoglio ovviamente, non i secondari), mentre nel film con Gambardella mi pare ci fossero molte più deviazioni fuori script, come tanti piccoli vicoli ciechi che Sorrentino imboccava per mostrarci qualcosa per poi tornare alla storia principale.

Re: C'era una volta il Cinema

Inviato: 02/05/2018, 11:23
da Noodles
PENNY ha scritto: 02/05/2018, 11:06
Noodles ha scritto: 02/05/2018, 10:51
è un film particolare, che alza ancora più l'asticella della Grande Bellezza (anche se non è dello stesso livello), sfidando apertamente il pubblico: costruire un intero film senza trama.


Sorrentino in passato ha dichiarato di voler perseguire nel corso della sua carriera un idea di cinema che sempre più si allontani da una trama logica, vista come successione di eventi narrativi, cercando invece un insieme di suggestioni e immagini, anche fini a se stesse se vogliamo, ma che suscitino nello spettatore le emozioni più diverse. Quindi dice bene quando parli della sua sfida al pubblico.
Ma a questo proposito mi pare ci sia una trama molto più lineare e riconoscibile in "Loro" rispetto a "La grande bellezza"
Qui come dici bene tu seguiamo le vicende di diversi personaggi, che però vediamo andare avanti ed evolvere nel corso del film (mi riferisco a Scamarcio e Bentivoglio ovviamente, non i secondari), mentre nel film con Gambardella mi pare ci fossero molte più deviazioni fuori script, come tanti piccoli vicoli ciechi che Sorrentino imboccava per mostrarci qualcosa per poi tornare alla storia principale.

la grande bellezza è lo sviluppo della storia attraverso l'introduzione progessiva di svariati personaggi, utilizzati proprio per arrivare alla conclusione che si erano prefissati.

il film non si muove attraverso l'azione dei personaggi, Gep è sempre immobile.
Non fa alcun movimento, la sua storia e la sua vita sono le stesse ad inizio e fine film.
Non c'è uno sviluppo, non c'è nulla.

però è presente, e colma questo vuoto, costruendo una montagna di ragionamenti e di suoi pensieri personali, alcuni dei quali molto originali che intrattengono il pubblico.

in LORO la storia continua a latitare (anche se è vero quello che scrivi che c'è qualcosina in più di concreto), l'intreccio è labile, inconsistente (la somma di tutte le azioni è quella organizzare una festa in Sardegna che non porta a nulla) e, in questo alzando il tiro, il vero protagonista è assente.
Non c'è.
Si parla di lui ma non c'è la sua presenza fisica, per almeno un'ora di film.

Quindi alla mancanza di storia c'è anche l'aggiunta dell'assenza del protagonista.

la prossima sfida sarà quella di fare un film, senza storia, sceneggiatura, protagonisti e ragionamenti.

una puntata di quark.