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Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 15/02/2018, 17:31
da Luca1983
Bluto Blutarsky ha scritto: 08/02/2018, 10:52
The Post non è un brutto film, la difesa della libertà della stampa e del suo ruolo di watchdog del potere è sincera e accorata (originale no, ma sincera sì).
Però a me quello di Spielberg continua a sembrare un cinema tremendamente vecchio. Un cinema che non c'entra più niente con la strada che i migliori film americani hanno preso da una quindicina d'anni a questa parte (diciamo dall'11 settembre in poi).
Fate il confronto fra Tre Manifesti e The Post e avrete la misura di quello che intendo.
Il primo sfuma i contorni, lavora sui mezzi toni, sui silenzi, confonde le distinzioni tra buoni e cattivi e affonda le mani nel vero marcio dell'America: coloro che la abitano, ancora intrisi di razzismo, omofobia e violenza.
Il secondo ti fa capire dal primo istante dove sta il bene, identifica i cattivi in un potere lontano e oscuro (le inquadrature della finestra con Nixon in penombra che parla come Lex Luthor sono imbarazzanti) ma comunque ci dice che gli Stati Uniti hanno al loro interno gli anticorpi per sopravvivere (l'avvocato del Ponte delle Spie, i giornalisti qui), abbonda con la retorica, per far capire i tormenti dei suo personaggi non trova di meglio che farglieli raccontare in interminabili dialoghi, assolve il popolo americano da qualunque peccato (c'è pure la ragazza che lavora per il governo ma segretamente parteggia per il Post).
Di fatto The Post è l'equivalente americano del discorso di fine anno di Mattarella. Fatto bene, ma non c'entra niente con il paese reale.
Captain Philips, Sully, Il Ponte delle spie, questo film... Tom Hanks ormai è l'istituzione americana. Sta già diventando un'icona prima ancora di sfiorire come attore. Peccato, detto da uno che l'ha adorato. Se la cava meglio Meryl Streep, ma c'è un motivo: in The Post è quasi più interessante il discorso sul ruolo della donna che quello sul giornalismo.
Concordo in pieno.
Le "critiche" o farei meglio a definirle osservazioni non positive sono giuste, sia sul film che su Spielberg, per questo non mi riesco a spingere oltre l'8, che è comunque 1 voto o un 1 voto e mezzo sotto i migliori film tra quelli più "moderni" (ovvero dall'11 Settembre in poi).
E' bello, ben recitato, ben scitto, ben diretto, ma resta li, si fa guardare senza travolgerti in pieno stile Spielberg degli ultimi 20 anni.
Film del genere però saranno sempre presenti nel panorama Hollywoodiano e saranno altrattanto sempre presenti agli Oscar e secondo me ci sta, su una decina di candidature ci possono essere un paio di film di questo tipo.
Concordo anche sul discorso del "ruolo della donna" e lo avevo trovato uno degli aspetti più potenti e allo stesso tempo sommessi del film fino alla scena dell'uscita del tribunale di Meryl Streep tra una fiumana di donne, che ha reso il tutto eccessivamente palese e quindi stucchevole.
P.S. Ho letto molto paragoni con "Il caso Spotlight" ma a mio avviso reggono solo per l'ambientazione, ossia una testata giornalistica, per caratterizzazione dei personaggi, sviluppo narrativo e capacità di coinvolgimento siamo su due piani diversi, il film di McCarthy è nettamente più bello.
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 15/02/2018, 17:42
da Luca1983
Famiglia all'improvviso
Non mi è sembrato di leggere recensioni su questo film Francese del 2016 ma uscito in Italia nel 2017.
Secondo me vale la pena di vederlo, tratta un tema moderno come quello di un genitore single e non solo (ma evito spoiler) in modo del tutto scanzonato, un pò come l'altro film di grande successo con protagonista Omar Sy "Quasi amici", non siamo su quelli sia chiaro e nemmeno ci avviciniamo, però è un film che nella sua leggerezza sa emozionare.
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 15/02/2018, 21:06
da albizup
Visto ieri sera The shape of Water. L'ho trovato stupendo. Temevo un film molto più lento invece, oltre ad essere girato in maniera perfetta, ha un buon ritmo.
Non saprei davvero scegliere tra questo e Three Billboards outside Ebbing, Missouri.
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 16/02/2018, 15:02
da Luca1983
Gerry Donato ha scritto: 26/01/2018, 12:36
Che questa roba sia addirittura favorita per la vittoria a miglior film, per quanto mi riguarda è un problema serio.
Capisco che Del Toro faccia sempre figo perché mette insieme il fantasy e l'onirico alla durezza violenta della vita reale (e sono pure un fan del Labirinto del Fauno), ed allora bisogna commuoversi tutti a prescindere, ma io non posso sprecare due ore del mio tempo per questa accozzaglia ruffiana inaccettabile.
Anche al netto delle spiegazioni che non sono richieste ed infatti quando arrivano sono surreali, è incredibile come si finisca a mettere dentro ad un film tutte le possibili paraculate necessarie per prendersi 13 candidature all'Oscar: c'è il gay solitario, ci sono i film anni '50 in tv, c'è la guerra fredda, ci sono i russi cattivi, c'è l'abbandono, c'è la violenza cieca, c'è la nera (Octavia Spencer, che te lo dico a fare) che lotta per i diritti delle donne e dei neri contemporaneamente (

), e poi ovviamente c'è la "bella" muta e la "bestia" incompresa. E tante uova, troppe uova.
Non c'è nulla di romantico e sentimentale se sbatti in faccia tutto in quel modo allo spettatore, per altro con una schematicità irritante:
non aspettatevi un solo colpo di scena e nulla che già dopo i primi minuti pensate non succeda; speravo almeno di evitare quel certo punto più basso ed agghiacciante che da metà film aleggiava purtroppo come imminente, ed invece pare proprio che là davanti qualcosa si aprisse...
Poi per carità, i colori ed il suono suggestionano, Del Toro è tecnicamente capace, Sally Hawkins nella parte dell'handicappata è sempre brava (consiglio allora Maudie, che nella sua essenza fiabesca almeno è ancorata ad una storia vera ed è banalmente un film più interessante per mille ragioni), gli altri attori sono all'altezza e la fiaba romantica può sempre tornare utile se volete offrire un bonus alla vostra compagna più sensibile.
Ma 13 candidature, ovvero quante Tre Manifesti a Ebbing Missouri, Lady Bird e The Disaster Artist insieme, affossano la credibilità degli Award prima ancora dell'assegnazione di quei premi.
**
Ero stato messo in guardia dall'ottimo Gerry ma ogni anni i film candidati agli Oscar li vedo a prescindere quindi ieri è toccato a "La forma dell'acqua", devo dire che mi trovo d'accordo con lui e quindi non con Albi.
Il suo 6 se lo prende ma fatico a dargli di più, forse forse un 6,5 stiracchiato.
Condivido la sua recensione per cui mi limito ad aggiungere un paio di cose:
- il film è veramente scontatissimo, sembra una pellicola della Disney che però infastidisce perchè ci sono fin dall'inzio un sacco di richiami sessuali che per la tipologia di film stonano e parecchio. La parte "oscurata" da Gerry poi grottesca.
- i 2 protagonisti non vengono minimamente caratterizzati, e se per l'uomo pesce ci può anche stare perchè sarebbe pressochè impossibile farlo perchè Elli viene descritta cosi superficialmente? E' vero che la storia è raccontata con voce fuori campo dal vicino di casa ma le scelte ed i comportamenti di lei sono troppo forti e poco sensate da non essere giustificate da un passato quantomeno complesso. Viene fatto indendere qualcosina ma senza un minimo approfondimento che in 2 ore di film incentrato quasi solo su lei mi aspetto.
Però è indubbio che si lascia vedere senza mai annoiare, da qui la mia sufficienza.
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 16/02/2018, 15:07
da Luca1983
Riassumento le mie impressioni sui film candidati agli Oscar che ho visto fino ad ora:
- Dunkirk (7)
- Get out (7)
- The post (8)
- La forma dell'acqua (6)
Abbastanza deludenti, ma ho grandi aspettative per "Lady bird" e devo ancora vedere la certezza "Tre Manifesti a Ebbing"
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 17/02/2018, 0:01
da Gerry Donato
Con l'inutile Phantom Thread ho chiuso la visione dei film candidati, palesemente i 9 più modesti degli ultimi anni per quanto mi riguarda.
Non un film orrendo, anche se già digerire un film così lento ed in larga parte in costume, figuriamoci nell'alta nobiltà inglese che sia '700 o oggi, non mi è mai stato facile a partire da Barry Lyndon.
Il vero problema, magari solo mio e contingente, è che i legami e le storie d'amore così tanto apprezzate in questa stagione, e mi riferisco al trittico completato da La forma dell'acqua e Chiamami col tuo nome, forse andando alla ricerca dell'originalità mi sono sembrate paurosamente scolastiche ed aride anche nell'intrigo nascosto o comunque nelle alchimie improbabili e forzate, in tutti i sensi.
L'evoluzione del film e del rapporto tra lo stilista Woodcock (Day-Lewis mummificato, ed anche se uno così mummificato porta comunque a scuola molti colleghi al top, l'Oscar è già in mano ad Oldman a meno di volersi inventare il numero per via del suo ritiro) ed Alma (brava l'attrice ma sinceramente non mi ha affatto colpito, tant'è vero che già ho dimenticato il suo nome e non lo vado a cercare) è pure sfizioso, anche se lo schema è ormai paradossalmente classico
risalendo fino ai tempi di Hitchcock, con una clamorosa impennata di titoli recenti spesso famosi: l'amore doloroso che ha bisogno di avvelenarsi per alimentarsi ed alimentare il possesso, talmente inflazionato nell'ultimo ventennio da farmi rimpiangere a questo punto una bella storia lacrimevole e smielata alla Ghost o Titanic
Ovviamente si capisce che c'è qualche fantasma che anima gli umori del protagonista, ma
che questo appaia realmente nella figura materna in una scena agghiacciante sul finale di un minuto, e poi amici come prima perché tutto è risolto e chiarito, mi è parso indifendibile.
Ed alla fine il vero punto forte della trama è questa figura a tratti inquietante della sorella che è ovunque nella sceneggiatura proprio come nella vita dello stilista, ma di scena in scena non si capisce mai se sia positiva o negativa.
Solo che il tutto è immerso in una patina di dettagli, di inquadrature fighe, di eleganza, di musica (fastidiosa ed invasiva, pur trattandosi di miti classici), appunto di costumi ed abiti, di gente che si veste e si riveste, di pause, di silenzi, di locali e scenografie dell'aristocrazia londinese anni '50, che non nego possano essere racchiusi nel giudizio di "grande cinema" spesso associato a PT Anderson, ma che banalmente non mi intrattengono e non mi fanno affezionare o interessare ad alcunché.
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 17/02/2018, 9:50
da gerrki
Devo dire che mi sento un po fuori luogo tra tutta questa gente che si sta affannando a recuperare i film candidati all'Oscar...cmq, io degli Oscar me ne sbatto (ho visto solo Dunkirk e mi è piaciuto un sacco) e sono andato al cinema a vedere Black Panther
Promosso. Meno action di quanto mi aspettassi, ma non è stato un problema. Tono del film piuttosto serio, un villain ben riuscito, un buonissimo equilibrio tra lo spazio riservato all'eroe e ai personaggi di contorno. Buona la presentazione dell'immaginario stato di Wakanda, anche se alcune scelte stilistiche mi sono parse un po eccessive.
Le 2 scene dopo i titoli di coda mi hanno un po deluso, mi aspettavo qualcosa che introducesse Infinity War (hype a 1000 per sto film) invece nulla di che, o che già non si sapesse.
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 17/02/2018, 13:51
da Teo
Anch'io promuovo. Scorre bene, secondo me ottime scene d'azione ed effetti, bella storia.
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 17/02/2018, 13:52
da Dietto
Anche io, visto ieri sera, molto godibile.
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 17/02/2018, 21:44
da Bonaz
Per vedere la Ruota delle meraviglie ho dovuto attendere un mercoledì sera in serata d'essai. Sala mezza vuota.
Stasera, a mezzora dall'inizio, A casa tutti bene già esaurito.
C'è qualcosa che non va
Ah, e una sala impegnata, e stravuota, per l'ennesima merda di Sfumature

Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 18/02/2018, 23:39
da The Patient
albizup ha scritto: 15/02/2018, 21:06
Non saprei davvero scegliere tra questo e Three Billboards outside Ebbing, Missouri.
Ah, ma ci sono dubbi?

Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 18/02/2018, 23:53
da albizup
The Patient ha scritto: 18/02/2018, 23:39
albizup ha scritto: 15/02/2018, 21:06
Non saprei davvero scegliere tra questo e Three Billboards outside Ebbing, Missouri.
Ah, ma ci sono dubbi?
"de gustibus non disputandum est"
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 22/02/2018, 12:21
da Bluto Blutarsky
A me La forma dell'acqua è piaciuto.
Chiaramente è una favola, con tutti i luoghi comuni della favola (in senso buono. Diciamo i tópoi, come farebbero quelli bravi), e come tale va valutata. Però Del Toro, che pure non mi fa impazzire, sta proseguendo un progetto estetico coerente film dopo film: sta rileggendo alcuni snodi della storia con la lente della favola, che nel suo reinventare la realtà diventa più vera del vero.
L'America degli anni '50, dietro alla facciata perbenista, alle casette a schiera dai colori pastello e ai musical di Shirley Temple, è una terra di minoranze che nel migliore dei casi vengono ghettizzate, quando non sfruttate (ci sono tutti: afroamericani, donne, disabili, omosessuali. Paraculo? Forse, ma coerente).
Quello che gli si può rimproverare è di non essere particolarmente originale (per dire, queste cose una volta Tim Burton le sapeva fare, e pure meglio: ricordate Edward mani di forbice?), ma il film il suo obiettivo lo centra e bene.
Quindi, per aggiornare il mio personalissimo ranking dei candidati all'Oscar:
1) Tre manifesti a Ebbing, Missouri
2) Dunkirk
3) La forma dell'acqua
4) Chiamami col tuo nome
5) L'ora più buia
6) The post
In tutto ciò, due film come Borg-McEnroe e il pur imperfetto Blade Runner 2049 in questo elenco non avrebbero affatto sfigurato, anzi.
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 22/02/2018, 12:50
da AgentZero
Vedo che nessuno caga di striscio l'ultima robaccia di Eastwood. Per fortuna aggiungerei.
Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 22/02/2018, 14:27
da The Patient
AgentZero ha scritto: 22/02/2018, 12:50
Vedo che nessuno caga di striscio l'ultima robaccia di Eastwood. Per fortuna aggiungerei.
Visto sì e...quoto con te