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Ciclismo

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Gerry Donato
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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da Gerry Donato » 21/01/2013, 1:12

C'è una caratteristica che però il ciclismo sconta rispetto ad altri sport: la sua storia ed il suo basso livello culturale.

Nel ciclismo c'è sempre stato il doping come elemento integrante, quasi sociale, come mentalità tramandata negli anni anche quando non c'era questa scienza farmaceutica. La simpamina prima, gli anabolizzanti poi e l'EPO adesso.
Basta andare a chiedere al vostro ciclista di fiducia over 65, regolarmente ex amatore bombato che ammette senza timori di tutto e di più, per lui e per gli altri. La Coppa Cobram in cui Fantozzi prendeva la "bomba" è in un film del 1980. :laughing:

Noi parliamo e cancelliamo l'albo d'oro di questi ultimi anni perché effettivamente qualche cosa si è mosso, benissimo. Ma in realtà è sicuro che siano ancora più bugiardi i risultati sportivi degli anni '90 (per chi vuole approfondire: https://sites.google.com/site/dopingita ... onati-1994), quando la distanza tra doping ed antidoping era ancora più abissale a vantaggio del primo.

Quando mi si dice "ci sono esempi di ciclisti puliti", io potrei riportare pari pari le dichiarazioni e la storia di ciascuno dei ciclisti pizzicati prima di venire pizzicati, ed ottenere il risultato di avere dubbi su chiunque.

Vi chiedo infatti: il vostro occhio esperto, l'assenza di prove e la presenza di dichiarazioni contro il doping sono tre elementi sufficienti per giurare sulla pulizia di un corridore? Siete "oggettivamente" sicuri su un ciclista preciso, su una squadra precisa, su un direttore sportivo, potendo mettere a rischio la vita delle persone a voi più care sulla pulizia di quel nome?

Mi dispiace ma io non ci metterò mai la mano sul fuoco, anche perché la percentuale di ciclisti di vertice che hanno in modo comprovato flirtato col doping è ormai troppo vicina al 100% (sìsì, cento per cento!) per farmi davvero credere nelle mosche bianche e nelle verginelle.

Poi io non ho alcun dubbio che il ciclismo sia ormai l'ombrello protettivo per tutti gli altri sport e che ci sia un clamoroso problema "di stato" delle politiche e delle istituzioni sportive nazionali colluse al doping.

Lo scandalo della giustizia spagnola ad orologeria è una delle più clamorose mistificazioni di tutti i tempi, mentre Pescante, Carraro e Pagnozzi che impasticcavano la Di Centa, De Zolt, Albarello, Fondriest, Bugno, Chiappucci, Damilano e compagnia sono ancora a piede libero e formalmente impegnati nella lotta al doping (perché Schwazer non è stato controllato dal CONI ma è stato beccato dalla WADA? :penso: ).

Ma è un'altra storia ed un altro livello.

Il passaporto biologico ed i controlli fuori dalle gare, per quanto importantissimi, finché si concentrano sui singoli corridori e non sull'entourage sono ancora insufficienti quando non proprio un misero palliativo in un mondo che è nei fatti e nella storia un microcosmo di criminalità malavitosa organizzata.

P.S.: poi sia chiaro che poiché martedì parte il World Tour 2013 col Tour Down Under in Australia, io sono già pronto con la mia agendina a prendere nota di tutti i risultati. :gogogo:

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da anto » 21/01/2013, 4:33

Gerry Donato ha scritto:
P.S.: poi sia chiaro che poiché martedì parte il World Tour 2013 col Tour Down Under in Australia, io sono già pronto con la mia agendina a prendere nota di tutti i risultati. :gogogo:

Ecco...Magari non per il Tour Down Under, ma sicuramente ci sarò anch'io, quando potrò, per tutte le corse più importanti, continuando ad illudermi che, fino a prova contraria, Tizio e Caio siano puliti, anche se l'evidenza logica farebbe supporre l'esatto contrario.
Eppure bisognerebbe cominciare ad interrogarsi proprio su questo...
Forse se iniziassero per primi gli appassionati, a dire basta, alla fine i corridori stessi, o i vertici dirigenziali per loro, sarebbero costretti a fare qualcosa di serio per far finire questa commedia.

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da cravino » 21/01/2013, 12:23

Gerry Donato ha scritto: Nel ciclismo c'è sempre stato il doping come elemento integrante, quasi sociale, come mentalità tramandata negli anni anche quando non c'era questa scienza farmaceutica. La simpamina prima, gli anabolizzanti poi e l'EPO adesso.

Per esempio, come collegare questi due fatti:
1. La prevalenza dell'asma nella popolazione normale sta intorno al 10% (http://www.aafa.org/display.cfm?id=8&sub=42#prev). Nei ciclisti siamo ben oltre la meta'.
2. Se soffri di asma, puoi prendere i beta agonisti (salbutamolo ecc), che a quel punto non vengono considerati dopanti.

?

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da SafeBet » 21/01/2013, 12:39

Gerry Donato ha scritto: Vi chiedo infatti: il vostro occhio esperto, l'assenza di prove e la presenza di dichiarazioni contro il doping sono tre elementi sufficienti per giurare sulla pulizia di un corridore? Siete "oggettivamente" sicuri su un ciclista preciso, su una squadra precisa, su un direttore sportivo, potendo mettere a rischio la vita delle persone a voi più care sulla pulizia di quel nome?
no, ma le parole di ex addetti ai lavori (magari dopati) che giurano sulla pulizia di altri atleti mi danno una discreta sicurezza. oltre al fatto che determinati risultati sono in linea con una prestazione non dopata, ad esempio l'incapacità di essere competitivi per diverse tappe consecutive in un grande giro.
la seconda domanda non ha senso dai. tu metteresti a rischio la vita di una persona a te cara se ti chiedessero di giurare che il tuo migliore amico non ti mai hai raccontato una balla? io no. e stiamo parlando di un amico, figuriamoci se posso farlo su uno che nemmeno conosco.



il tdu in realtà è già cominciato, con un criterium di esibizione in cui ha trionfato andre greipel.

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da francilive » 21/01/2013, 13:10

cravino ha scritto:
Gerry Donato ha scritto: Nel ciclismo c'è sempre stato il doping come elemento integrante, quasi sociale, come mentalità tramandata negli anni anche quando non c'era questa scienza farmaceutica. La simpamina prima, gli anabolizzanti poi e l'EPO adesso.

Per esempio, come collegare questi due fatti:
1. La prevalenza dell'asma nella popolazione normale sta intorno al 10% (http://www.aafa.org/display.cfm?id=8&sub=42#prev). Nei ciclisti siamo ben oltre la meta'.
2. Se soffri di asma, puoi prendere i beta agonisti (salbutamolo ecc), che a quel punto non vengono considerati dopanti.

?

Ma infatti io sono dell'idea che la WADA dovrebbe riformulare l'elenco sulla base dei singoli sport.
Alcuni sport come il ciclismo sono oggettivamente massacranti, certi farmaci dovrebbero essere consentiti con dei dosaggi superiori a quelli che fanno scattare l'allarme.
Ok, è doping come concetto, ma favorire l'ossigenazione ed il recupero, entro certe dosi, mi pare ragionevole.
Ovviamente le varie forme di doping ematico vanno assolutamente vietate, in primo luogo perchè, su un soggetto sano, sono assolutamente immotivate e pericolose.

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da francilive » 21/01/2013, 13:15

SafeBet ha scritto: no, ma le parole di ex addetti ai lavori (magari dopati) che giurano sulla pulizia di altri atleti mi danno una discreta sicurezza. oltre al fatto che determinati risultati sono in linea con una prestazione non dopata, ad esempio l'incapacità di essere competitivi per diverse tappe consecutive in un grande giro.
Proprio questo è il punto.
Facciamo due facili esempi.
Ivan Basso. Tornato dalla squalifica, si è allenato come un bastardo sotto la guida del buonanima Sassi. Va ad essere generosi la metà di quel che andava prima, non vincerà più niente, eppure è stato ancora in grado di fare piazzamento in un GT.
David Millar. Anche lui ben distante dal rendimento che aveva prima di essere beccato. Però ogni tanto qualche corsa la vince ancora. Certo, il giorno dopo si becca magari un quarto d'ora.
Lo stesso Cadel Evans ha vinto un Tour assolutamente umano, in cui l'unico in grado di fare la differenza, ossia Contador, improvvisò la partecipazione pagandone le conseguenze. Un giorno bene, il giorno dopo in crisi, ecc. Comportandosi da ragioniere e facendo una gran cronometro Evans ha vinto il suo primo Tour. Ma non andava certo più forte rispetto ad altre volte. Semplicemente andavano più piano gli altri.

Da quest'anno è lecito nutrire nuovamente sospetti, perchè questo Team Sky fa delle cose che non sono in linea con il rendimento generale. Passi Wiggo, che è sempre stato forte e comunque in salita ancora adesso ha dei limiti, ma Froome non esiste...

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da cravino » 21/01/2013, 13:43

francilive ha scritto: Ma infatti io sono dell'idea che la WADA dovrebbe riformulare l'elenco sulla base dei singoli sport.
Alcuni sport come il ciclismo sono oggettivamente massacranti, certi farmaci dovrebbero essere consentiti con dei dosaggi superiori a quelli che fanno scattare l'allarme.
Ok, è doping come concetto, ma favorire l'ossigenazione ed il recupero, entro certe dosi, mi pare ragionevole.

Questo e' interessante. Cioe', non sono d'accordo, perche' per me un farmaco si sceglie in base a una patologia, non in base allo sport praticato, pero' sarebbe interessante vedere quali sarebbero le conseguenze di una scelta WADA di questo tipo.

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da francilive » 21/01/2013, 13:49

cravino ha scritto: Questo e' interessante. Cioe', non sono d'accordo, perche' per me un farmaco si sceglie in base a una patologia, non in base allo sport praticato, pero' sarebbe interessante vedere quali sarebbero le conseguenze di una scelta WADA di questo tipo.
E' paradossale che vi siano in circolazione dei prodotti che possono essere coperti e hanno bassa probabilità di essere rilevati, quando poi le positività si riducono sempre a farmaci con effetti decisamente meno rilevanti sul condizionamento della prestazione.
Non va vista nell'ottica del giustificazionismo, ma nell'ottica di dare un peso giusto alle cose. E in certi sport consentire degli aiuti a mio avviso non è una questione eticamente inaccettabile. Vorrebbe dire prendere atto della realtà e cercare di andare nella stessa direzione, assecondando delle esigenze che sono purtroppo imprescindibili.
Prendi un GT, prendi 3500km con ogni condizione meteo, ritmi sulla giornata massacranti. difese immunitarie a zero dopo 4000mt di dislivello. Come si può pensare che certi atleti non abbiano bisogno di aiuti? E' assurdo dai.
Sul recupero qualcosa bisogna consentire.

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da Gerry Donato » 21/01/2013, 14:01

SafeBet ha scritto:
Gerry Donato ha scritto: Vi chiedo infatti: il vostro occhio esperto, l'assenza di prove e la presenza di dichiarazioni contro il doping sono tre elementi sufficienti per giurare sulla pulizia di un corridore? Siete "oggettivamente" sicuri su un ciclista preciso, su una squadra precisa, su un direttore sportivo, potendo mettere a rischio la vita delle persone a voi più care sulla pulizia di quel nome?
la seconda domanda non ha senso dai. tu metteresti a rischio la vita di una persona a te cara se ti chiedessero di giurare che il tuo migliore amico non ti mai hai raccontato una balla? io no. e stiamo parlando di un amico, figuriamoci se posso farlo su uno che nemmeno conosco.

Hai ragione, iperbole posta male. :thumbup:

Riformulo meglio: mi sapete dire, secondo l'idea che vi siete fatti, 3 nomi di corridori di vertice nel periodo 2000-2010 sicuramente puliti, 3 nomi di corridori di vertice attuali sicuramente puliti, 2 nomi di squadre sicuramente pulite e 2 nomi di direttori sportivi sicuramente puliti?

Per "puliti" intendo che non hanno mai preso doping o che non hanno mai acconsentito a farlo assumere.


francilive ha scritto:
cravino ha scritto: Per esempio, come collegare questi due fatti:
1. La prevalenza dell'asma nella popolazione normale sta intorno al 10% (http://www.aafa.org/display.cfm?id=8&sub=42#prev). Nei ciclisti siamo ben oltre la meta'.
2. Se soffri di asma, puoi prendere i beta agonisti (salbutamolo ecc), che a quel punto non vengono considerati dopanti.

?

Ma infatti io sono dell'idea che la WADA dovrebbe riformulare l'elenco sulla base dei singoli sport.
Alcuni sport come il ciclismo sono oggettivamente massacranti, certi farmaci dovrebbero essere consentiti con dei dosaggi superiori a quelli che fanno scattare l'allarme.
Ok, è doping come concetto, ma favorire l'ossigenazione ed il recupero, entro certe dosi, mi pare ragionevole.
Ovviamente le varie forme di doping ematico vanno assolutamente vietate, in primo luogo perchè, su un soggetto sano, sono assolutamente immotivate e pericolose.

Ma il processo deve essere inverso, altrimenti si accetta semplicemente la stessa logica del doping.

Il massacro non è dato dallo sforzo fisico e dalla prestazione in quanto tale (valore assoluto), ma dalla ricerca personale dell'abbattimento del limite (valore relativo).
Detto in altre parole, il massacro non può essere una giustificazione per il doping, ma il limite oltre il quale uno sportivo pulito non può andare.

Se fare 21 tappe a 50 km/h di media è un massacro, vorrà dire che si andrà a 40 km/h.
Se dopo 4000 mt di dislivello a ritmi massacranti non ti reggi in piedi, il giorno dopo ti ritiri e perdi la competizione.
Se fai la maratona ed intorno al km 38 subisci regolarmente un calo, mica chiedi di spostare il traguardo a 39 invece che a 42! Caso mai vai più piano prima o ti alleni meglio per il futuro. Oppure ti ritiri e fai altro!

francilive ha scritto:
SafeBet ha scritto: no, ma le parole di ex addetti ai lavori (magari dopati) che giurano sulla pulizia di altri atleti mi danno una discreta sicurezza. oltre al fatto che determinati risultati sono in linea con una prestazione non dopata, ad esempio l'incapacità di essere competitivi per diverse tappe consecutive in un grande giro.
Proprio questo è il punto.
Facciamo due facili esempi.
Ivan Basso. Tornato dalla squalifica, si è allenato come un bastardo sotto la guida del buonanima Sassi. Va ad essere generosi la metà di quel che andava prima, non vincerà più niente, eppure è stato ancora in grado di fare piazzamento in un GT.
David Millar. Anche lui ben distante dal rendimento che aveva prima di essere beccato. Però ogni tanto qualche corsa la vince ancora. Certo, il giorno dopo si becca magari un quarto d'ora.
Lo stesso Cadel Evans ha vinto un Tour assolutamente umano, in cui l'unico in grado di fare la differenza, ossia Contador, improvvisò la partecipazione pagandone le conseguenze. Un giorno bene, il giorno dopo in crisi, ecc. Comportandosi da ragioniere e facendo una gran cronometro Evans ha vinto il suo primo Tour. Ma non andava certo più forte rispetto ad altre volte. Semplicemente andavano più piano gli altri.

Da quest'anno è lecito nutrire nuovamente sospetti, perchè questo Team Sky fa delle cose che non sono in linea con il rendimento generale. Passi Wiggo, che è sempre stato forte e comunque in salita ancora adesso ha dei limiti, ma Froome non esiste...

Ma vale la regola che chi viene beccato, per il fatto che dopo la squalifica vince di meno, vuol dire che non si dopa più? Chi mi assicura che Basso e Millar semplicemente si dopino meno o in modo diverso?
Per me è un ragionamento pericolosissimo e scivolosissimo, del tutto aleatorio, perché così allora abbiamo anche la prova alla rovescia che Pantani era sicuramente dopato prima di Madonna e non lo era più dopo.

Poi a me continua a sfuggire come un professionista beccato che sbaglia col doping possa rientrare nello stesso gruppo sempre da professionista, quando ci sono così tanti lavori o così tante gare amatoriale in cui dilettarsi. :nonsa:

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da Peccio89 » 21/01/2013, 14:23

Gerry Donato ha scritto:
Hai ragione, iperbole posta male. :thumbup:

Riformulo meglio: mi sapete dire, secondo l'idea che vi siete fatti, 3 nomi di corridori di vertice nel periodo 2000-2010 sicuramente puliti, 3 nomi di corridori di vertice attuali sicuramente puliti, 2 nomi di squadre sicuramente pulite e 2 nomi di direttori sportivi sicuramente puliti?

Per "puliti" intendo che non hanno mai preso doping o che non hanno mai acconsentito a farlo assumere.



Qua ad esempio mi verrebbe da fare il nome di Cunego, che oltre a metterci la faccia direttamente con dichiarazioni contro il doping, è stato anche nominato da diversi compagni come atleta sicuramente pulito e che non ha mai voluto prendere nulla. Vedasi ad esempio la deposizione di Bertagnolli sul caso Ferrari.

Lo stesso Basso post-squalifica già citato da Franci da l'impressione di essere l'emblema dell'atleta pulito, sia per la forte "umanità" delle performance sia per la trasperenza con cui diffonde tutti i suoi parametri.

Io poi credo che la situazione stia migliorando e che l'antidoping i suoi effetti li stia avendo: il modo in cui vengono affrontate le salite nei grandi giri confrontato con quello che accadeva negli anni 90 e ad inizio millenio è li davanti agli occhi di tutti. Poi chiaramente il problema è lontano dall'essere risolto però si è sulla direzione giusta.

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da cravino » 21/01/2013, 14:24

francilive ha scritto: Non va vista nell'ottica del giustificazionismo, ma nell'ottica di dare un peso giusto alle cose. E in certi sport consentire degli aiuti a mio avviso non è una questione eticamente inaccettabile. Vorrebbe dire prendere atto della realtà e cercare di andare nella stessa direzione, assecondando delle esigenze che sono purtroppo imprescindibili.
Prendi un GT, prendi 3500km con ogni condizione meteo, ritmi sulla giornata massacranti. difese immunitarie a zero dopo 4000mt di dislivello. Come si può pensare che certi atleti non abbiano bisogno di aiuti? E' assurdo dai.
Sul recupero qualcosa bisogna consentire.

E invece a me sembra proprio giustificare (per le ragioni espresse da Gerry) :nonsa:

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da francilive » 22/01/2013, 2:49

Peccio89 ha scritto: Qua ad esempio mi verrebbe da fare il nome di Cunego, che oltre a metterci la faccia direttamente con dichiarazioni contro il doping, è stato anche nominato da diversi compagni come atleta sicuramente pulito e che non ha mai voluto prendere nulla. Vedasi ad esempio la deposizione di Bertagnolli sul caso Ferrari.

Lo stesso Basso post-squalifica già citato da Franci da l'impressione di essere l'emblema dell'atleta pulito, sia per la forte "umanità" delle performance sia per la trasperenza con cui diffonde tutti i suoi parametri.

Io poi credo che la situazione stia migliorando e che l'antidoping i suoi effetti li stia avendo: il modo in cui vengono affrontate le salite nei grandi giri confrontato con quello che accadeva negli anni 90 e ad inizio millenio è li davanti agli occhi di tutti. Poi chiaramente il problema è lontano dall'essere risolto però si è sulla direzione giusta.

Il problema è che Gerry, per sua naturale inclinazione di scienziato di qualunque disciplina :forza: sta ponendo dei ragionamenti per assurdo, logici finchè si vuole, ma a mio avviso distanti dalla realtà delle cose. Almeno nel caso specifico, ossia il ciclismo, professionistico e non.
Per vari motivi, provo a sintetizzarne alcuni.

SE NON CE LA FAI CAMBIA SPORT
Teniamo presente che chi arriva ad essere professionista ha doti fisiche certamente fuori dal comune. Ho conosciuto più atleti che fatto il salto è tornata nei Dilettanti perchè non riusciva a stare in gruppo. Eppure certa roba gira a tutti i livelli. Il problema non è quindi li. Il motore o ce l'hai o rimani a piedi. Arrivi al punto in cui non ce la fai più a tenere certi ritmi.
Quello che va rifiutato è spingere la macchina oltre i limiti. Non hanno senso allenamenti con 5 ore di medio, come ti scrive il Ferrari di turno nel contesto di un programma 7/7 in preparazione. O carichi di ripetute fuori da ogni logica. Perchè cosa succede? Non ce le fai, perchè non ce la puoi fare, allora inizi a caricare di roba, facendo ovviamente il gioco del Ferrari di turno.
All'atto pratico nessuno obbliga nessuno a prendere roba. Ho letto moltissima documentazione in merito, anche direttamente. Non funziona che ti dicono devi prendere questo. No, ti mettono nella condizione di chiedere la roba. Umiliandoti. E' quanto avveniva sistematicamente negli anni di Lance. Tu venivi ingaggiato da una squadra. Senza roba non riuscivi a fare risultati, dovevi prendere per forza in modo da ottenere almeno il minimo di risultati per avere i punti e guadagnare un contratto l'anno successivo. Questo è il sistema da combattere. Il doping sistematico che non è la fine del professionismo, anzi, più professionismo di cosi... è però la fine dello sport. che ogni appassionato non può e non deve eticamente mai accettare.

GARE TROPPO DURE
Il problema a mio avviso non è nella mancanza di preparazione. L'atleta ha limiti strutturali. Se in un GT devi fare 3500km in 19 giorni gara con due recuperi attivi in mezzo, con delle giornate che sono un massacro anche dal punto di vista della logistica, che se di sfiga dormi male una notte sei fottuto, ecc.
La cosa si risolve solo in tre modi.
1- rendendo più semplici le gare. Dunque una riprogrammazione sportiva. Distanze più brevi, livelli più tollerabili. Non è un caso che i Dilettanti abbiano distanze gara minori, gli Amatori ancora minori, le donne minori, le giovanili minori, ecc.
2- agevolando il recupero degli atleti, anche con i farmaci, con la chimica, in dosi e misure consentite dalla WADA consentendo solo quei farmaci che logicamente vanno ad alterare i valori ematici (entro una misura stabilità) ma lo fanno indirettamente, non manipolando direttamente il sangue. Ogni sport non è uguale all'altro. Il ciclismo ha esigenze differenti dal tiro con l'arco. Uno è uno sport di forza-resistenza, l'altro di destrezza e concentrazione. Perchè i protocolli e le liste dei farmaci sono uguali per tutte le discipline? Non è questione di accettare la logica del doping, ma di guardare in faccia la realtà, riscrivendo le regole di conseguenza. In ogni caso si deve giocare entro le regole.
3 = 1+2

NO DOPING NO PARTY
Ovviamente la certezza che qualcuno sia pulito non possiamo averla. Quindi trovo inutile la domanda: dimmi due nomi puliti. Perchè per rispondere seriamente dovremmo essere i medici che seguono gli atleti. Ma non abbiamo nemmeno le competenze per fare i medici, nè tantomeno seguiamo i ciclisti.
Possiamo però basarci su quelli che sono dei dati di fatto.
Il citato Cunego è un esempio eclatante. La sua squadra Lampre è coinvolta in un'inchiesta della procura, ma su di lui non ci sono sospetti nè pare intercettazioni (a differenza di tanti suoi celebri compagni, a cominciare da Scarponi). Cunego ha mezzi straordinari, eppure vince poco. Ma non gli interessa nemmeno più vincere. Semplicemente punta alla classifica UCI e di punti ne fa una marea, perchè sapendo di non poter vincere punta sulla quantità, non sulla qualità. perchè è sempre tra quelli che arriva a fine anno con più km di gara. Per quest'anno ha detto che proverà a ridurre, puntando di più sulla qualità dei piazzamenti. Vedremo.

La pubblicità e la trasparenza di atleti come Basso e Millar sono una prova importante. Se barano anche adesso sono davvero bravi a farlo. Giocando nelle regole sono molto meno competitivi di prima. E lo hanno dimostrato in tante occasioni, prendendo oltretutto la paga anche sul loro terreno. La differenza è nella qualità che possono mettere nei giorni gara. Perchè senza il doping ematico il recupero è infinitamente minore.

In generale il rendimento è calato. I segnali sono tantissimi.
Il più eloquente è l'orologio. Le stesse salite si fanno più piano, e parecchio.

Nessuno riesce a fare Giro e Tour allo stesso livello. Vedremo se ce la farà quel marziano di Contador. Ma è un'impresa che nemmeno Armstrong considerava, in quanto massacrante arrivare in forma per il Giro e cercare di recuperare la forma per il Tour dopo lo scarico. Praticamente impossibile.
Inoltre se uno fa il fenomeno un giorno, il giorno dopo è sistematicamente a rischio imbarcata. Una volta non succedeva quasi mai, a causa di clamorosi errori, tipo crisi di fame. Adesso lo stesso Contador deve fare attenzione, gestirsi. Vediamo un Giro con un percorso durissimo, in cui Hesjedal vince contro gente più forte solo perchè ha avuto un po' di coraggio in più, mentre gli altri aspettavano sempre e solo gli ultimi km dell'ultima salita, magari in una tappa con quattro colli di prima.
Ma anche nelle corse in linea. Sono finiti i tempi del Bettini che partiva tre volte di fila, in barba a qualsiasi tattica. Lo stesso Vinokourov per vincere la Liegi ha dovuto mettere mano al portafogli :forza: Cosi come aiuti di altro genere sono sempre meno possibili, perchè i controlli sono aumentati, penso anche all'incredibile motorino di Cancellara :notworthy:

La battaglia contro il doping ha portato a sensibili miglioramenti dal punto di vista della credibilità di questo ciclismo. Anche se lo spettatore comune potrà credere il contrario, nel senso che beccano sempre qualcuno, quindi tende a credere che sia uno sport di drogati.
Bene, vada pure a guardare il calcio e il tennis, li sono sicuramente tutti puliti :forza:

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da Gerry Donato » 22/01/2013, 11:49

Pur partendo da un approccio differente alla fine sono sostanzialmente d'accordo su quasi tutto con l'ottima disamina di Franci.

Solo una piccola precisazione sul più volte citato Cunego: non può far testo come esempio di pulizia. E' certamente pulito perché è naturalmente dopato.

Damiano rientra infatti in quell'1% di popolazione mondiale che è scientificamente e geneticamente predisposta a valori "naturali" di doping, essendo in quell'1% che ha ematocrito naturalmente oltre il 50%. Ha il motore perfetto per questo sport, per farla breve.
Non è un caso che viaggi fin da teenager con una sorta di autorizzazione legale rilasciata dalle istituzioni ciclistiche.

P.S.: intanto ecco che LeMonde indica già nel 1999 un primo caso di copertura per Armstrong dell'UCI, "dando inizio a legami pericolosi". Addirittura tirano fuori documenti e certificati: http://www.lemonde.fr/sport/article/201 ... _3242.html

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da francilive » 22/01/2013, 13:11

Gerry Donato ha scritto: P.S.: intanto ecco che LeMonde indica già nel 1999 un primo caso di copertura per Armstrong dell'UCI, "dando inizio a legami pericolosi". Addirittura tirano fuori documenti e certificati: http://www.lemonde.fr/sport/article/201 ... _3242.html
Il verbale rileva in effetti delle tracce di un corticosteroide. Senza che sia stato denunciato nulla di specifico all'atto del prelievo.
Però non riesco a capire se quel "tracce" si riferisce ad una quantità proibita o meno.

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Re: IL CICLISMO 2013

Messaggio da anto » 22/01/2013, 15:28

Gerry Donato ha scritto:
Ma il processo deve essere inverso, altrimenti si accetta semplicemente la stessa logica del doping.

Il massacro non è dato dallo sforzo fisico e dalla prestazione in quanto tale (valore assoluto), ma dalla ricerca personale dell'abbattimento del limite (valore relativo).
Detto in altre parole, il massacro non può essere una giustificazione per il doping, ma il limite oltre il quale uno sportivo pulito non può andare.

Se fare 21 tappe a 50 km/h di media è un massacro, vorrà dire che si andrà a 40 km/h.
Se dopo 4000 mt di dislivello a ritmi massacranti non ti reggi in piedi, il giorno dopo ti ritiri e perdi la competizione.
Se fai la maratona ed intorno al km 38 subisci regolarmente un calo, mica chiedi di spostare il traguardo a 39 invece che a 42! Caso mai vai più piano prima o ti alleni meglio per il futuro. Oppure ti ritiri e fai altro!

Ma vale la regola che chi viene beccato, per il fatto che dopo la squalifica vince di meno, vuol dire che non si dopa più? Chi mi assicura che Basso e Millar semplicemente si dopino meno o in modo diverso?
Per me è un ragionamento pericolosissimo e scivolosissimo, del tutto aleatorio, perché così allora abbiamo anche la prova alla rovescia che Pantani era sicuramente dopato prima di Madonna e non lo era più dopo.

Poi a me continua a sfuggire come un professionista beccato che sbaglia col doping possa rientrare nello stesso gruppo sempre da professionista, quando ci sono così tanti lavori o così tante gare amatoriale in cui dilettarsi. :nonsa:

Assolutamente d'accordo con questo modo di vedere le cose.
La filosofia del doping non è "aiutarsi" per sopravvivere, ma sopravvivere all'interno del gruppo grazie ai risultati, e di conseguenza guadagnare.
Se le tappe durassero 120 km e i dislivelli fossero minori, molti si doperebbero ugualmente per ottenere meno resistenza ma più brillantezza, perchè lo scopo è vincere o essere utili, con il guadagno che ne deriva.
Io non mi stancherò mai di ripeterlo. Bisogna trovare il modo di mettere le mani sui guadagni di chi viene scoperto, altrimenti non se ne esce.
I discorsi su Basso, Evans o Cunego possono trovarmi più o meno d'accordo, ma, specialmente nel caso di Basso, non possono essere altro che aleatori.
Purtroppo non ci si può più fidare di nessuno, e la mancanza di risultati non è certo la prova provata della rinuncia a certe pratiche.
Poi vorrei capire, ma qui il mio atteggiamento è sinceramente umile perchè non mi sono mai messo a fare un'analisi seria della cosa, in base a cosa si dica che si va più piano.
Le medie delle tappe, che d'altro canto costituiscono un parametro solo in parte significativo, non mi sembrano così drasticamente calate, così come, quando capita di sentire il commentatore di turno che riporta i tempi di scalata di una salita, esistono sì leggere differenze, ma si tratta di margini che non ti permettono di affermare con certezza che la cosa dipenda da fattori tattici e non da capacità minori di chi queste salite le scala.

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