Guarda che ti sbagli, loro vorrebbero portare la pace nel mondo risolvendo il conflitto israelo-palestinese (e con Stern hanno l'aggancio giusto!) e chiudendo la querelle afghana. Inoltre va da sè che oggi Osam...pardon, Obama ha potuto annunciare il ritiro completo dall'Iraq solo dopo l'intervento decisivo di Paul Allen. Ed è inutile sottolineare come quello che ieri ha giustiziato Gheddafi con un cappello degli Yankees in testa in realtà non era nient'altro che un uomo di fiducia di Sarver, che portava quel cappello e non quello dei Suns solamente per non scoprirsi troppo.Marcomax ha scritto:Gli owner(buona parte quantomeno) però vorrebbero anche modificare lo scenario della nba attuale in cui i big market hanno un edge smisurato ed i giocatori un potere troppo grande.
Lockout: è finiiiiiiiitaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!

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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
c'è anche l'altro lato della medaglia: esteticamente una partita nba dal vivo è ai limiti del guardabile perchè non può durare tre fottute ore e mezza con un'ora di ultimo quarto e mezz'ora di OT. Non ci sarebbero introiti aggiuntivi ma ne guadagnerebbe il prodotto perchè lo renderebbe molto più guardabileDODO29186 ha scritto:GecGreek ha scritto:io continuo ancora a sperare che mettano gli sponsor sulle maglie e DIMEZZINO i tempi dei timeout e pubblicità
Questo non accadrà, per due ragioni: 1) esteticamente sarebbe orribile [ok, non una grande spiegazione, lo ammetto!], 2) perché Stern, già interpellato su questo argomento, lo ha scartato in quanto si configurerebbe un trasferimento di danaro che non genererebbe introiti aggiuntivi.
Kratos stare "dalla parte" dei propietari a me sembra naturale: Se il sistema è in perdita c'è il rischio che chiuda e che quindi io tifoso mi ritrovi senza niente da vedere della pallacanestro professionistica americana.
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
longinus ha scritto:letto l'articolo su Playit.
io,che come molti di voi non gliene frega una ceppa di chi ha ragione e chi no,inizio però a spostare la mia attenzione sui giocatori.
si,perchè certe frasi lette mi sembrano davvero pretestuose e senza senso.
lo sapevano pure i sassi che l'ultima offerta dei proprietari sarebbe stata lo splittare a 50-50,il motivo dell'atteggiamento:"eh,ma noi vogliamo trattare,i cattivoni no"non lo trovo.o meglio lo trovo come strategia mediatica,cercando di farsi passare come ragionevoli davanti a dei dittatori.
i proprietari non si smuoveranno da quella soglia di ripartizione(anche solo simbolicamente ne uscirebbero sconfitti a questo punto,fosse anche 51-49),quindi cosa faranno i giocatori a parte lanciare strali via media a casaccio?che cercassero lo scontro duro a sto punto,assumendosene le responsabilità.
sono sempre stato ottimista,sempre pensato che per l'interesse di tutti un accordo per giocare entro natale si sarebbe trovato,purtoppo sto cambiando idea,(mannaggia a te Fazz)
Se in coda all'articolo scrivo "c'è uno che conosco che paga da bere, venite tutti a commentare" ci troviamo il forum pieno in 2 ore

Concordo su tutto.
GecGreek ha scritto:c'è anche l'altro lato della medaglia: esteticamente una partita nba dal vivo è ai limiti del guardabile perchè non può durare tre fottute ore e mezza con un'ora di ultimo quarto e mezz'ora di OT. Non ci sarebbero introiti aggiuntivi ma ne guadagnerebbe il prodotto perchè lo renderebbe molto più guardabileDODO29186 ha scritto:
Questo non accadrà, per due ragioni: 1) esteticamente sarebbe orribile [ok, non una grande spiegazione, lo ammetto!], 2) perché Stern, già interpellato su questo argomento, lo ha scartato in quanto si configurerebbe un trasferimento di danaro che non genererebbe introiti aggiuntivi.
Kratos stare "dalla parte" dei propietari a me sembra naturale: Se il sistema è in perdita c'è il rischio che chiuda e che quindi io tifoso mi ritrovi senza niente da vedere della pallacanestro professionistica americana.
si venderebbero un'infinità di magliette in meno però, il tifoso americano non concepisce, e non dimentichiamoci quanto durano le partite di football e baseball, a loro frega poco.
E' una crociata inutile Gec, hanno provato a pensarci, ma non si farà.
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
Però la contraction non può essere accettabile da parte dei giocatori. Perchè se adesso la distanza tra le parti è sui 100 milioni perdere 2 squadre vuol dire perdere 120-140 milioni in stipendi oltre a posti di lavoro per quelli che la NBPA dovrebbe difendere.aeroplane_flies_high ha scritto:Qui qualcuno deve farsi male per poi iniziare a riflettere sui propri convincimenti:
i giocatori iniziano da novembre a sentire la mancanza dello stipendio... e se Kobe ha le spalle coperte per generazioni a venire, ci sono poi tanti giocatori spendaccioni o al minimo salariale che inizieranno a boccheggiare
i proprietari da dicembre iniziano a mancare i contratti televisivi di portata nazionale...
Ovvio che i giocatori hanno finestre lavorative più limitate e se perdono una stagione hanno un grosso svantaggio; ma occhio che se salta l'intera stagione è possibile che torni ad aver ragione Lebron James quando affermava che fosse necessaria una contraction: allora salterebbero un paio di proprietari, cui verrebbe riconosciuta una lauta buona uscita, ma che si troverebbero fuori da un bel giro.
Ora serviranno almeno 15 gg e qualche stimolo esterno per far riprendere le trattative e portarle avanti. Ci sarà una corte federale che potrebbe dar man forte ai giocatori che potrebbero anche giocare la carta della decertificazione come unione e successiva citazione in tribunale nei confronti dei proprietari.
Dopo la chiusura da parte degli owners di ieri il gioco si fa duro e mi aspetto che anche i giocatori usino qualche strategia pesante.
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
Ah perchè qualcuno pensa seriamente che ci sia la possibilità che da questo lockout se ne esca con una situazione in cui i proprietari saranno ancora in perdita, o che i giocatori per non perdere qualche milione decideranno di perderli tutti e di andare a raccattare nel migliore dei casi un quinto di quello che guadagnano adesso in giro per il mondo?GecGreek ha scritto:Kratos stare "dalla parte" dei propietari a me sembra naturale: Se il sistema è in perdita c'è il rischio che chiuda e che quindi io tifoso mi ritrovi senza niente da vedere della pallacanestro professionistica americana.

Dal 57 si è già scesi quasi al 52. E di fatto le trattative devono ancora iniziare seriamente, visto come si sono lasciati l'ultima volta, il 50/50 è il punto di incontro a cui molto probabilmente arriveranno dopo qualche settimana senza partite. Con una riduzione di questo tipo (e intendo già quella al 52 per i giocatori) e mettendo un revenue sharing un minimo più decente dell'attuale, gran parte delle perdite (se non tutte) delle squadre in rosso vengono coperte. Chi vuole di più o vuole stravincere, o è talmente incapace da continuare a perdere anche così, e allora chiede il sistema-balia in cui ci possa guadagnare a prescindere. Che mi sembra una cosa comica, se qualcuno degli owners si trova in questa situazione deve essere lui a togliersi dalle palle, per il bene del sistema che adesso fa finta di difendere.
In pratica si criticano i milionari viziati dai miliardari, difendendo i miliardari che li hanno viziati e che chiedono ai milionari di 'pagargli' un sistema che vizi loro a loro volta, in cui basta entrare per guadagnare automaticamente, pure se fai squadre di cacca e spendi i soldi a cazzo...

Un sistema in cui invece di puntare a premiare squadre come Spurs e Thunder, si apre la strada alla nascita di tante versioni in piccolo dei Knicks.
Ovviamente for the love of the game, ci mancherebbe

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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
Ange86 ha scritto:Però la contraction non può essere accettabile da parte dei giocatori. Perchè se adesso la distanza tra le parti è sui 100 milioni perdere 2 squadre vuol dire perdere 120-140 milioni in stipendi oltre a posti di lavoro per quelli che la NBPA dovrebbe difendere.aeroplane_flies_high ha scritto:Qui qualcuno deve farsi male per poi iniziare a riflettere sui propri convincimenti:
i giocatori iniziano da novembre a sentire la mancanza dello stipendio... e se Kobe ha le spalle coperte per generazioni a venire, ci sono poi tanti giocatori spendaccioni o al minimo salariale che inizieranno a boccheggiare
i proprietari da dicembre iniziano a mancare i contratti televisivi di portata nazionale...
Ovvio che i giocatori hanno finestre lavorative più limitate e se perdono una stagione hanno un grosso svantaggio; ma occhio che se salta l'intera stagione è possibile che torni ad aver ragione Lebron James quando affermava che fosse necessaria una contraction: allora salterebbero un paio di proprietari, cui verrebbe riconosciuta una lauta buona uscita, ma che si troverebbero fuori da un bel giro.
Ora serviranno almeno 15 gg e qualche stimolo esterno per far riprendere le trattative e portarle avanti. Ci sarà una corte federale che potrebbe dar man forte ai giocatori che potrebbero anche giocare la carta della decertificazione come unione e successiva citazione in tribunale nei confronti dei proprietari.
Dopo la chiusura da parte degli owners di ieri il gioco si fa duro e mi aspetto che anche i giocatori usino qualche strategia pesante.
Esatto, 'sta cosa mi ha fatto morir dal ridere.
Cioè, tu associazione giocatori cerchi di utilizzare come spauracchio per la controparte qualcosa che arrecherebbe danni soprattutto a te?
Che causerebbe uno slittamento verso il basso del compenso medio (= danno per il giocatore medio, che dici di voler difendere), la sparizione di una trentina di posti di lavoro (i minimi, gli altri che vorresti difendere) e una diminuzione di top slots (che non dici di voler tutelare pur sapendo benissimo di volerlo e doverlo fare)?
Ridicoli, letteralmente.
Ultima modifica di Fazz il 22/10/2011, 9:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
Kratòs ha scritto:Ah perchè qualcuno pensa seriamente che ci sia la possibilità che da questo lockout se ne esca con una situazione in cui i proprietari saranno ancora in perdita, o che i giocatori per non perdere qualche milione decideranno di perderli tutti e di andare a raccattare nel migliore dei casi un quinto di quello che guadagnano adesso in giro per il mondo?GecGreek ha scritto:Kratos stare "dalla parte" dei propietari a me sembra naturale: Se il sistema è in perdita c'è il rischio che chiuda e che quindi io tifoso mi ritrovi senza niente da vedere della pallacanestro professionistica americana.![]()
Dal 57 si è già scesi quasi al 52. E di fatto le trattative devono ancora iniziare seriamente, visto come si sono lasciati l'ultima volta, il 50/50 è il punto di incontro a cui molto probabilmente arriveranno dopo qualche settimana senza partite. Con una riduzione di questo tipo (e intendo già quella al 52 per i giocatori) e mettendo un revenue sharing un minimo più decente dell'attuale, gran parte delle perdite (se non tutte) delle squadre in rosso vengono coperte. Chi vuole di più o vuole stravincere, o è talmente incapace da continuare a perdere anche così, e allora chiede il sistema-balia in cui ci possa guadagnare a prescindere. Che mi sembra una cosa comica, se qualcuno degli owners si trova in questa situazione deve essere lui a togliersi dalle palle, per il bene del sistema che adesso fa finta di difendere.
In pratica si criticano i milionari viziati dai miliardari, difendendo i miliardari che li hanno viziati e che chiedono ai milionari di 'pagargli' un sistema che vizi loro a loro volta, in cui basta entrare per guadagnare automaticamente, pure se fai squadre di cacca e spendi i soldi a cazzo...![]()
Un sistema in cui invece di puntare a premiare squadre come Spurs e Thunder, si apre la strada alla nascita di tante versioni in piccolo dei Knicks.
Ovviamente for the love of the game, ci mancherebbe
Piccolo appunto sul revenue sharing che essendo appunto ridistribuzione di ciò che già c'è non può coprire le perdite, per il resto concordo...
Anzi, altro piccolo appunto: non è affatto detto che si guadagnerebbe a prescindere. Il problema però è che oggi si perde a prescindere, anche per eccesso di correzione un certo margine i proprietari fanno bene a chiederlo
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
Kratòs ha scritto:Marcomax ha scritto:
La divisone principale dovrebbe sussistere tra chi spera che il sistema nba subisca modifiche tangibili oppure preferisce che il tutto rimanga più o meno come è al momento.
Secondariamente per il livello personale di gradimento della differente gestione della situazione da parte delle 2 fazioni.
L'interesse principale di entrambe le fazioni sono i freddi dollaroni, questo è ovvio.
Gli owner(buona parte quantomeno) però vorrebbero anche modificare lo scenario della nba attuale in cui i big market hanno un edge smisurato ed i giocatori un potere troppo grande.
L'ultimo punto, l'unico che giustifica le prese di posizione, invece a me sembra solo un cavallo di battaglia cavalcato a turno da entrambe le parti per assicurarsi l'appoggio di Opinione Pubblica. Poi invece vai a vedere nel concreto, e finora passi in avanti fatti verso l'accordo pari a zero, più o meno.
Quando ne troveranno uno potremo valutarne l'impatto sulla lega anche da quel punto di vista; fino ad allora, fare il 'tifo' per una delle due fazioni con la speranza che stia lì a sostenere una causa che possa interessare pure ai tifosi... ripeto, non lo capisco.
L'ultima cosa che ho scritto è un'esemplificazione della prima non un altro punto.
Non è mai stato il cavallo di battaglia di entrambe le parti, ma solo di una come è anche ovvio che sia.
Solo una delle 2 parti può avere un risvolto positivo nel modificare il sistema in una determinata direzione.
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
Sul primo appunto, ovvio. Però se quelle perdite (già drasticamente ridotte dalle concessioni sul BRI) vengono pure diluite indirettamente ridistribuendo meglio parte dei guadagni di quelle franchigie che si troverebbero a guadagnarci a prescindere pure in quella situazione, alla fine imho in rosso ci restano solo le franchigie che meritano di stare in quella situazione perchè sono gestite male (altrimenti dobbiamo accettare l'idea che tutte e 30 le franchigie siano gestite al meglio... e non mi sembra che sia così).Fazz ha scritto:Kratòs ha scritto: Ah perchè qualcuno pensa seriamente che ci sia la possibilità che da questo lockout se ne esca con una situazione in cui i proprietari saranno ancora in perdita, o che i giocatori per non perdere qualche milione decideranno di perderli tutti e di andare a raccattare nel migliore dei casi un quinto di quello che guadagnano adesso in giro per il mondo?![]()
Dal 57 si è già scesi quasi al 52. E di fatto le trattative devono ancora iniziare seriamente, visto come si sono lasciati l'ultima volta, il 50/50 è il punto di incontro a cui molto probabilmente arriveranno dopo qualche settimana senza partite. Con una riduzione di questo tipo (e intendo già quella al 52 per i giocatori) e mettendo un revenue sharing un minimo più decente dell'attuale, gran parte delle perdite (se non tutte) delle squadre in rosso vengono coperte. Chi vuole di più o vuole stravincere, o è talmente incapace da continuare a perdere anche così, e allora chiede il sistema-balia in cui ci possa guadagnare a prescindere. Che mi sembra una cosa comica, se qualcuno degli owners si trova in questa situazione deve essere lui a togliersi dalle palle, per il bene del sistema che adesso fa finta di difendere.
In pratica si criticano i milionari viziati dai miliardari, difendendo i miliardari che li hanno viziati e che chiedono ai milionari di 'pagargli' un sistema che vizi loro a loro volta, in cui basta entrare per guadagnare automaticamente, pure se fai squadre di cacca e spendi i soldi a cazzo...![]()
Un sistema in cui invece di puntare a premiare squadre come Spurs e Thunder, si apre la strada alla nascita di tante versioni in piccolo dei Knicks.
Ovviamente for the love of the game, ci mancherebbe
Piccolo appunto sul revenue sharing che essendo appunto ridistribuzione di ciò che già c'è non può coprire le perdite, per il resto concordo...
Anzi, altro piccolo appunto: non è affatto detto che si guadagnerebbe a prescindere. Il problema però è che oggi si perde a prescindere, anche per eccesso di correzione un certo margine i proprietari fanno bene a chiederlo
A quel punto devono essere i proprietari di quelle franchigie a fare il passo indietro e vendere a gente più motivata, o più capace, o tutte e due le cose... oppure accettare (in silenzio) di convivere con queste perdite perchè per loro ne vale la pena in altri campi. Perchè ok, questo aspetto non riguarda la NBA, ma se spesso diventa il motivo principale per cui un miliardario decide di investire dei soldi per comprare una squadra, allora non si può fare finta che non esista.
Sul secondo... per dire se è detto o non è detto bisognerebbe sapere quali saranno effettivamente i termini con cui si arriverà all'accordo. Però che l'idea sia quella mi sembra evidente... ed è comprensibile: chi, avendone la possibilità, non lotterebbe per un sistema che ti assicura di guadagnare a prescindere? Infatti io non dico che facciano male o bene, dico solo che scenari positivi per i tifosi in questa storia non ce ne sono, non solo da una parte, almeno. Al massimo si può sperare che nel nuovo CBA ci entri qualche novità interessante anche dal nostro punto di vista, ma per una botta di culo, non perchè stia nel 'manifesto' di una delle due fazioni.
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
Kratòs ha scritto:Fazz ha scritto: Piccolo appunto sul revenue sharing che essendo appunto ridistribuzione di ciò che già c'è non può coprire le perdite, per il resto concordo...
Anzi, altro piccolo appunto: non è affatto detto che si guadagnerebbe a prescindere. Il problema però è che oggi si perde a prescindere, anche per eccesso di correzione un certo margine i proprietari fanno bene a chiederlo
Sul primo appunto, ovvio. Però se quelle perdite (già drasticamente ridotte dalle concessioni sul BRI) vengono pure diluite indirettamente ridistribuendo meglio parte dei guadagni di quelle franchigie che si troverebbero a guadagnarci a prescindere pure in quella situazione, alla fine imho in rosso ci restano solo le franchigie che meritano di stare in quella situazione perchè sono gestite male (altrimenti dobbiamo accettare l'idea che tutte e 30 le franchigie siano gestite al meglio... e non mi sembra che sia così).
A quel punto devono essere i proprietari di quelle franchigie a fare il passo indietro e vendere a gente più motivata, o più capace, o tutte e due le cose... oppure accettare (in silenzio) di convivere con queste perdite perchè per loro ne vale la pena in altri campi. Perchè ok, questo aspetto non riguarda la NBA, ma se spesso diventa il motivo principale per cui un miliardario decide di investire dei soldi per comprare una squadra, allora non si può fare finta che non esista.
Sul secondo... per dire se è detto o non è detto bisognerebbe sapere quali saranno effettivamente i termini con cui si arriverà all'accordo. Però che l'idea sia quella mi sembra evidente... ed è comprensibile: chi, avendone la possibilità, non lotterebbe per un sistema che ti assicura di guadagnare a prescindere? Infatti io non dico che facciano male o bene, dico solo che scenari positivi per i tifosi in questa storia non ce ne sono, non solo da una parte, almeno. Al massimo si può sperare che nel nuovo CBA ci entri qualche novità interessante anche dal nostro punto di vista, ma per una botta di culo, non perchè stia nel 'manifesto' di una delle due fazioni.
Una domanda seria che è anche un buon spunto di discussione: dal tuo punto di vista quali sarebbero le franchigie che attualmente "meriterebbero" di perdere e perchè?
Concordo sul resto, quanto al finale direi che di interessante dal nostro punto di vista come detto da Marco ci sarebbe non poco e non per botta di culo, ma sembra che per mantenere lo status quo (e i contratti ad minchiam, e le sign & trade, e le trade exception, e MLE da 35 milioni, etc.) i giocatori siano pronti a star fermi...
Dal punto di vista del sistema sono indifendibili, come ho detto anche l'altro giorno (http://playitusa.forumfree.it/?t=53662938&st=1125, a metà pagina)
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
Infatti i giocatori tempo fa chiedevano una delle cose fondamentali per modificare il sistema in quella direzione, cioè il revenue sharing, e i proprietari fondamentalmente rispondevano 'fatevi i cazzi vostri, voi intanto mollateci il vostro 57 e in cambio vi diamo il nostro 43'Marcomax ha scritto:L'ultima cosa che ho scritto è un'esemplificazione della prima non un altro punto.
Non è mai stato il cavallo di battaglia di entrambe le parti, ma solo di una come è anche ovvio che sia.
Solo una delle 2 parti può avere un risvolto positivo nel modificare il sistema in una determinata direzione.

Ma dai, di che stiamo parlando? Il sistema attuale non va bene ai proprietari perchè ci perdono, non perchè non ci sia la possibilità per i piccoli mercati di vincere ed essere competitivi (che non è neanche vero...). E infatti le discussioni iniziano e finiscono lì, il resto ci può entrare di traverso nella discussione tra le due parti, non perchè una delle due lotta per quello. Questo lockout non sarebbe neanche stato pensato se fosse dipeso solo dalla voglia di modificare il sistema per quanto riguarda la parte 'sportiva' e non quella economica.
Ma ripeto, il discorso iniziale che facevo è che non capisco il parteggiare per una delle due parti, non che sia sbagliato aspettarsi e sperare in qualcosa di buono dal punto di vista del tifoso.
Partendo dalla premessa che per me il discorso che la lega deve essere in attivo non globalmente (e ci mancherebbe che non debba essere così), ma prendendo squadra per squadra e facendo si che TUTTI ci guadagnino è una cosa fuori dal mondo, perchè non è così che funziona il mercato... dipende da come vogliamo vederla.Fazz ha scritto:Una domanda seria che è anche un buon spunto di discussione: dal tuo punto di vista quali sarebbero le franchigie che attualmente "meriterebbero" di perdere e perchè?
Per esempio Orlando ha reso (tra le altre cose) Rashard Lewis il secondo giocatore più pagato della lega, e questo adesso pesa sul portafoglio e sulle possibilità di muoversi sul mercato. Se adesso sono in rosso, se lo meritano. O meglio, non credo che debba essere il sistema a dover prevenire quelle situazioni, se fai un errore lo paghi, e trovo giusto che vada così.
Per non parlare della gestione negli ultimi anni dei Bobcats, Kings, Nets, Wizards, l'ineguagliabile Minnesota...

Però non è tanto un discorso da fare relativamente ad oggi, che qualcosa (molto) vada cambiato e che i giocatori debbano rimetterci è assodato e credo che pure i diretti interessati con le loro proposte siano d'accordo. Quando parlo di squadre che meritano di perdere mi riferisco più che altro a quelle che continuerebbero a stare in rosso pure dopo aver rosicchiato il 5% del BRI ai giocatori e aver assorbito parte dei guadagni di NY, LA, Chicago e via dicendo. A spanne parliamo di almeno 200 milioni di dollari "freschi", 7 per squadra, a cui aggiungerne almeno altrettanti ridistribuiti... Viene ridotto (seppur marginalmente) il distacco tra quelli che guadagnano tanto e quelli che perdono; questi ultimi si vedono entrare nelle casse almeno una decina di milioni, a seconda di come configureranno il revenue sharing.
Ora, non ricordo di preciso quale fosse la terza squadra (forse i Pacers o i Nets...), ma quella, Orlando e Charlotte erano le uniche 3 franchigie che perdevano molto di più, ovviamente a grandi linee, e che rimarrebbero in rosso anche con il BRI al 50/50. Eccole qui quelle che meritano di rimetterci soldi...
Poi come ho detto, se alla fine ne viene fuori un sistema in cui i proprietari ottengono proprio quello che vogliono, a me va benissimo, bravi loro. La mia è una posizione neutrale che più neutrale non si può; anzi, tendente al defilato, perchè se alla fine di questa storia ci può essere una prospettiva che mi farebbe un po' godere, sarebbe veder rimetterci bei milioni a entrambe le categorie, con arene ancora più vuote e magari qualche contratto con gli sponsor strappato e da ridiscutere... così vediamo se al prossimo giro succede la stessa cosa che sta succedendo adesso...
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
posso solo dire
è un piacere leggere topic come questi.
dicevo a Fazz su twitter che i giocatori stanno insistendo a farla fuori dal vaso, e a parte Kevin Martin e Battier ho visto solo dichiarazioni di zizzania da parte loro. Per me i proprietari non si muoveranno da qui, e un'altra offerta (magari più avanti nel tempo) da parte degli owners potrebbe essere pure peggiore. Del resto con i palazzetti chiusi gli owners sono a prendere il sole sullo yacht, i giocatori senza il bonificfare un minimo di conti.

è un piacere leggere topic come questi.
dicevo a Fazz su twitter che i giocatori stanno insistendo a farla fuori dal vaso, e a parte Kevin Martin e Battier ho visto solo dichiarazioni di zizzania da parte loro. Per me i proprietari non si muoveranno da qui, e un'altra offerta (magari più avanti nel tempo) da parte degli owners potrebbe essere pure peggiore. Del resto con i palazzetti chiusi gli owners sono a prendere il sole sullo yacht, i giocatori senza il bonificfare un minimo di conti.
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
Complimenti per l'articolo Fazz, sottoscrivo ogni singola parola!
Sugli ultimi post: vero che in un mercato è impensabile che squadre gestite male possano, dopo ripetuti errori, chiudere all'attivo. Però ci sono anche una serie di regole che ti costringono a rischiare, anche quando non vorresti.
Prendiamo il caso dei Magic e Lewis: il giocatore è FA, lo firmi via sign n' trade ad una cifra spropositata di 118 x 6 anni, un po' per paura che lo prendesse un altro, un po' per grossolana sopravvalutazione. Però quello stesso soggetto risulta perfetto per il sistema e ti porta il primo anno (2007-2008) a 52 vittorie e al 2° turno di PO, la stagione successiva (2008-2009) le W sono 59 e si arriva sino alle Finals, con Lewis sempre protagonista. Fino a qui tutti d'accordo che fosse strapagato, ma sembrava il classico all star a cui devi dare più del dovuto se vuoi provare a vincere, in quanto giocatore perfetto per la squadra. Poi nella stagione 2009-2010 inizia a calare (come anche il suo minutaggio), ma è sempre un signor giocatore, tanto che i Magic registrano nuovamente 59 vittorie raggiungendo le ECF dove saranno sconfitti da una squadra semplicemente troppo forte. Infine al 4° anno con la maglia di Disneyworld (2010-2011) arrivano i problemi seri: infortuni e sopratutto la sospensione per doping (e se arriva un tale provvedimento nella NBA significa che ci hai dato dentro pesantemente!) che portano ad un brusco calo di rendimento. Da quel momento l'uomo della provvidenza degli anni passati si trasforma in un peso insostenibile, addirittura peggior contratto della lega, tanto da essere scambiato per un albatross di pari dimensioni. Colpe dei Magic ci sono sicuramente, ma gravi sono anche quelle del sistema. Quali? I sei anni di contratto garantiti ad esempio, il fatto che, nonostante il doping, i soldi gli siano dovuti per tutta la durata del contratto e il fatto stesso che si potesse dare tutti quei danari (e per cosi a lungo) tramite la firma in sign'n trade. Orlando ha sbagliato, ma lo ha fatto in maniera cosi rovinosa perché il sistema lo consentiva e anzi a volte arriva a costringerti a farlo. Del resto cosa si può obiettare dei primi 3 anni di Lewis se non un contratto si eccessivo, ma per un giocatore all star assolutamente funzionale al sistema?
Caso Joe Johnsons - Atlanta. Una squadra può scegliere se perdere la sua star senza nulla in cambio (e senza la possibilità di modificare in modo sensibile il roster migliorandolo) o strapagarla, la scelta per ogni squadra con un minimo di ambizione è ovvia: accontenti il giocatore e cedi alle richieste, semplicemente perché con lui sei decisamente meglio che senza di lui! Il problema qui è ancora una volta l'ammontare di denaro e la durata del contratto, se entrambe fossero limitate, limitato sarebbe anche il danno da una tale firma, cosi come in presenza di un hard cap un ricatto simile semplicemente non potrebbe funzionare. Già si sa che Joe Johnson diventerò l'albatross più grande della lega verso gli ultimi anni, ma cos'avrebbe potuto fare Atlanta? Lo lasci andare per farti i solito giretto ai PO senza ambizioni e poi uscire al primo turno 4-0? E poi chi li sente Horford e J-Smoove quando vengono a chiederti perché hai lasciato andare un giocatore essenziale e iniziano a dubitare seriamente del progetto?
La soluzione migliore è palesemente modificare il sistema! Ma se non lo si vuole fare (e i giocatori sono estremamente conservativi a riguardo) l'unico modo per mantenere la stabilità della lega è quello di garantire più soldi agli owner, di modo che non debbano rischiare il fallimento per ogni errore. Questo si fa sia tramite revenue sharing che BRI, ma mentre il primo è solo una redistribuzione, lo spostamento della percentuale sono nuove entrate. Va da se poi che incrementando il BRI degli owners diminuiscono i soldi che vanno ai giocatori e in conseguenza anche quelli reali dei contratti-albatross, garantendo una maggiore stabilità al sistema. Ciò non consentirebbe certo ad ogni singolo proprietario di gestire malissimo la propria franchigia e trarne profitto, ma neanche obbligherebbe gli owner delle città meno quotate a dover tremare ad ogni contratto da star dato!
La questione "sportiva" dunque rimane inscindibilmente legata a quella finanziaria: condizioni economiche più eque portano ad una lega stessa più equa e quindi più competitiva. Ad oggi la posizione dei giocatori non va in questa direzione, loro puntano a mantenere i loro privilegi sulla base dell'assunto "gli owner per la loro incapacità ci stanno impedendo di giocare" e guardano quindi all'oggi: riprendere a calcare il parquet il prima possibile senza pensare al sistema nel suo insieme. Dall'altra parte Stern e i proprietari guardano alla lega oggi, domani e dopodomani, sapendo benissimo cos'è accaduto nel passato. Ovvio che lo fanno per interesse personale, ma il caso vuole che competitività e buona salute della lega passino attraverso questo loro interesse, a differenza di ciò che accade per quello dei giocatori.



Sugli ultimi post: vero che in un mercato è impensabile che squadre gestite male possano, dopo ripetuti errori, chiudere all'attivo. Però ci sono anche una serie di regole che ti costringono a rischiare, anche quando non vorresti.
Prendiamo il caso dei Magic e Lewis: il giocatore è FA, lo firmi via sign n' trade ad una cifra spropositata di 118 x 6 anni, un po' per paura che lo prendesse un altro, un po' per grossolana sopravvalutazione. Però quello stesso soggetto risulta perfetto per il sistema e ti porta il primo anno (2007-2008) a 52 vittorie e al 2° turno di PO, la stagione successiva (2008-2009) le W sono 59 e si arriva sino alle Finals, con Lewis sempre protagonista. Fino a qui tutti d'accordo che fosse strapagato, ma sembrava il classico all star a cui devi dare più del dovuto se vuoi provare a vincere, in quanto giocatore perfetto per la squadra. Poi nella stagione 2009-2010 inizia a calare (come anche il suo minutaggio), ma è sempre un signor giocatore, tanto che i Magic registrano nuovamente 59 vittorie raggiungendo le ECF dove saranno sconfitti da una squadra semplicemente troppo forte. Infine al 4° anno con la maglia di Disneyworld (2010-2011) arrivano i problemi seri: infortuni e sopratutto la sospensione per doping (e se arriva un tale provvedimento nella NBA significa che ci hai dato dentro pesantemente!) che portano ad un brusco calo di rendimento. Da quel momento l'uomo della provvidenza degli anni passati si trasforma in un peso insostenibile, addirittura peggior contratto della lega, tanto da essere scambiato per un albatross di pari dimensioni. Colpe dei Magic ci sono sicuramente, ma gravi sono anche quelle del sistema. Quali? I sei anni di contratto garantiti ad esempio, il fatto che, nonostante il doping, i soldi gli siano dovuti per tutta la durata del contratto e il fatto stesso che si potesse dare tutti quei danari (e per cosi a lungo) tramite la firma in sign'n trade. Orlando ha sbagliato, ma lo ha fatto in maniera cosi rovinosa perché il sistema lo consentiva e anzi a volte arriva a costringerti a farlo. Del resto cosa si può obiettare dei primi 3 anni di Lewis se non un contratto si eccessivo, ma per un giocatore all star assolutamente funzionale al sistema?
Caso Joe Johnsons - Atlanta. Una squadra può scegliere se perdere la sua star senza nulla in cambio (e senza la possibilità di modificare in modo sensibile il roster migliorandolo) o strapagarla, la scelta per ogni squadra con un minimo di ambizione è ovvia: accontenti il giocatore e cedi alle richieste, semplicemente perché con lui sei decisamente meglio che senza di lui! Il problema qui è ancora una volta l'ammontare di denaro e la durata del contratto, se entrambe fossero limitate, limitato sarebbe anche il danno da una tale firma, cosi come in presenza di un hard cap un ricatto simile semplicemente non potrebbe funzionare. Già si sa che Joe Johnson diventerò l'albatross più grande della lega verso gli ultimi anni, ma cos'avrebbe potuto fare Atlanta? Lo lasci andare per farti i solito giretto ai PO senza ambizioni e poi uscire al primo turno 4-0? E poi chi li sente Horford e J-Smoove quando vengono a chiederti perché hai lasciato andare un giocatore essenziale e iniziano a dubitare seriamente del progetto?
La soluzione migliore è palesemente modificare il sistema! Ma se non lo si vuole fare (e i giocatori sono estremamente conservativi a riguardo) l'unico modo per mantenere la stabilità della lega è quello di garantire più soldi agli owner, di modo che non debbano rischiare il fallimento per ogni errore. Questo si fa sia tramite revenue sharing che BRI, ma mentre il primo è solo una redistribuzione, lo spostamento della percentuale sono nuove entrate. Va da se poi che incrementando il BRI degli owners diminuiscono i soldi che vanno ai giocatori e in conseguenza anche quelli reali dei contratti-albatross, garantendo una maggiore stabilità al sistema. Ciò non consentirebbe certo ad ogni singolo proprietario di gestire malissimo la propria franchigia e trarne profitto, ma neanche obbligherebbe gli owner delle città meno quotate a dover tremare ad ogni contratto da star dato!
La questione "sportiva" dunque rimane inscindibilmente legata a quella finanziaria: condizioni economiche più eque portano ad una lega stessa più equa e quindi più competitiva. Ad oggi la posizione dei giocatori non va in questa direzione, loro puntano a mantenere i loro privilegi sulla base dell'assunto "gli owner per la loro incapacità ci stanno impedendo di giocare" e guardano quindi all'oggi: riprendere a calcare il parquet il prima possibile senza pensare al sistema nel suo insieme. Dall'altra parte Stern e i proprietari guardano alla lega oggi, domani e dopodomani, sapendo benissimo cos'è accaduto nel passato. Ovvio che lo fanno per interesse personale, ma il caso vuole che competitività e buona salute della lega passino attraverso questo loro interesse, a differenza di ciò che accade per quello dei giocatori.
- nolian
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Re: Lockout: loro sono ancora "chiusi fuori", noi non più!!!
l'ennesimo grazie a Fazz per tutti gli aggiornamenti sulla situazione
per il resto straquoto ogni parola dell'ultimo post di DODO
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