Per Ilya, che cortesemente aveva chiesto... :figo:

Heidi Androl, intervistatrice dei Kings

Willy O'Ree, primo giocatore afroamericano nella NHL

Rob Scuderi

Jarret Stoll

Dustin Brown

Teddy Purcell

Brad Richardson

Oscar Moller

Erik Ersberg

Raitis Ivanans

Drew Doughty

Matt Greene

Wayne Simmonds
Da ieri sono in Messico per lavoro (moglie e pupo sono rimasti a Manhattan Beach), e vi assicuro che passare da LA a questo CESSO chiamato Monterrey non è stato traumatico, di più...anche se oggi ho visitato un cliente a 250 km da qui e ci siamo sparati per arrivarci 200km di deserto, ed è sempre stupendo (Io adoro ogni tipo di deserto, tranne quelli del tipo che si trovano nella testa del russo, di Tex, etc)
Fortunatamente domani sera torno a LA, dove mi fermerò sino a venerdì.
Torniamo però a settimana scorsa ed alle 4 partite a cui ho assistito, ovviamente una figata pazzesca.
Nonostante una sia andata male (ad Anaheim, sconfitta 4-2) ed una malino (2-3 ai rigori contro quegli asini di Edmonton), mi sono sempre stradivertito. L'Honda Center non è bello quanto lo Staples, ma è pur sempre una signora arena, con seggiolini imbottiti tipo teatro e ottima visuale anche nel secondo anello. I fans dei Ducks sono pittoreschi, in quanto un buon numero non sa un cazzo di regole, ma poverini, cosa pretendere. Contro Edmonton siamo andati sotto 2-0 e abbiamo fatto pena per due periodi, ma abbiamo rimontato nel terzo chiudendo 43 tiri a 23 e cercando di vincerla sino alla fine: 10 round di rigori emozionantissimi, ma è andata male...anche se il punto ha mitigato il giramento.
Passando alle 2 vittorie, con Detroit spettacolo (sotto 3-0 alla fine del primo abbiamo segnato il 4-3 a 2 minuti dalla fine), in pista e sugli spalti viste le continue risse sfiorate (non io) tra il nutrito contingente dei tifosi dei Dead Things e alcuni dei nostri (in un intervallo è dovuta intervenire la sicurezza nella zona fumatori...).
Con Colorado, abbiamo giocato bene per 60 minuti e quando è stato necessario Quick ci ha messo del suo, tirando fuori due dischi con parate incredibili. A fine partita tutti in piedi ad applaudire i giocatori delle due squadre in partenza per Vancouver, cerimonia superseria con standing ovation per tutti, compresi i 3 di Colorado (Budaj, Salei e Stastny)...ovviamente cosa impossibile da vedere in Italia dato l'elevato fairplay  :fischia:
In quanto ai miei raid quotidiani al Toyota Training Center, a parte i pomp...volevo dire, le chiaccherate giornaliere con Carolina (che è davvero ma davvero CRUCCA, anche se non quanto Robin...), ho avuto modo di conoscere diversi giocatori. Sono quasi tutti disponibilissimi a scambiare due chiacchere e tra i più simpatici ci metto Simmonds, Doughty, Greene, Scuderi, Parse, Richardsom, Purcell e Ivanans, che non credeva fossi italiano. Al che gli ho detto "Vuoi che ti spacchi il culo? O ci credi senza che lo faccia...?" Ha accennato due lacrime, ma l'ho risparmiato...

Seriamente, non ci credeva davvero...ma quando gli ho fatto lo spelling per farmi la dedica sul book dei Kings allora ha esclamato "Fuck, you really italian", con ottimo accento ruski. In quanto a Parse, l'ho accompagnato in macchina a Manhattan Beach (casa "mia" è a 5 minuti dal campo di allenamento e quasi tutti i giocatori dei Kings abitano nel mio quartiere) ed è davvero un tipo tranquillo.
Insomma, anche qui, le solite cose che all'allenamento di una qualsiasi squadra di calcio nostrana non accadrebbero MAI.
Appena prima di partire mi sono comprato su Ebay una maglietta di Kopitar (terza maglia da gara, quella nera, con il logo LA) ed è arrivata a LA quando ero lì (l'ho fatta recapitare a casa di una mio amico). Tuttavia, dopo averlo conosciuto e soprattutto dopo aver visto giocare Simmonds, ho deciso che dovevo assolutamente avere la sua maglia (tra l'altro usa anche il mio numero, il 17). Non che Kopitar mi stia sul cazzo, ma devo coprire i 99 dollari investiti per quella di Simmonds (o mia moglie mi taglia gli approviggionamenti) e quindi al mio rientro sono intenzionato a vendere la maglia di Anze. L'ho pagata 70 euro, a chi interessasse, basta che mi scriva un PM (in fretta perchè settimana prossima rientro e a qualche mio compagno la piazzo sicuro a quel prezzo).
Tornando a Simmonds, non mi aspettavo fosse così forte, e poi gioca davvero con le palle, non molla un disco. E' destinato a diventare un ottimo giocatore ed il russo ha senza dubbio fatto un affare a firmarlo per quella miseria che lo paga. Dal vivo Kopitar fa impressione, fa davvero la differenza, così come Doughty, che pattina come un Dio. In generale, nessuno dei Kings mi ha deluso, a parte Frolov che non è affato sembrato in gran forma, anzi... Â
Se qualcuno avesse qualche domanda, oggi ho un paio d'orette libere.