Pagina 6 di 13
Re: Message in a bottle..
Inviato: 17/01/2010, 9:53
da Toni Monroe
Poco tempo fa mentre andavo a lavoro son passato vicino a un posto dove c'eran dei cani da guardia; uno dei due era adulto, non più giovanissimo, ed alquanto deciso a fare il suo dovere: proteggere il suo territorio. Mentre passavo vicino al recinto mi abbaiava contro, con una punta di risentimento, si sarebbe detto; l'altro cane era forse il padre di quello che abbaiava, ma non aveva nessuna voglia di abbaiare. O aveva deciso di aver già dato a suo tempo, o era un giorno un po' così.. non saprei dirlo. Io andavo avanti senza curarmi troppo di loro, nonostante il guardiano si fosse messo d'impegno e mi seguiva per continuare ad abbaiare, l'altro invece seguiva lui con aria sconsolata. Ad un certo momento mi fermo e li guardo, incrocio lo sguardo col vecchio cane e lo vedo fare qualcosa che non mi lascia esterrefatto ma che non mi aspettavo: si abbassa e fa assaggiare i suoi denti alle zampe del cane abbaiante; quello si azzittisce perplesso, nemmeno lui se l'aspettava e ha anche l'aria di esserci rimasto male. Io sorrido -con una fitta al cuore- a quello vecchio, che pare darmi il suo benestare per proseguire il mio cammino. Mi rimetto in moto e ricordo dove e quando ho già visto una scena analoga: parecchio tempo fa ero tornato in un luogo in cui non andavo da anni, mi avvicino ad un cancello e dietro ci sono due cani; uno giovane che abbaia furiosamente, e uno vecchio che abbaia pure ma festoso. Il giovane pare deciso a passare a vie di fatto mentre mi avvicino, il vecchio -invece- passa a vie di fatto col più giovane e gli morde le zampe, costringendolo ad indietreggiare, sgomento. Il vecchio cane mi aveva riconosciuto, manco fosse stato Argo il suo nome; io invece potrei tranquillamente esser davvero Nessuno, ma questo importa il giusto. Quel caro vecchio cane, ormai cieco da un occhio, si ricordava ancora di me. Quelle feste non me le ha mai fatte nessun altro essere vivente. Mi voleva bene.
Stamane son andato a lavorare in una casa dove c'eran due cani. Uno dei due mi abbaiava contro ma non era molto convinto, sembrava fosse soltanto voglioso di seguire i dettami dei suoi padroni, chissà.. magari riteneva di doverlo fare. A un certo punto se ne stava sdraiato a terra mi guardava e abbaiava ad intervalli; nei suoi occhi mi è parso di scorgere una richiesta di comprensione. Poco dopo gli intervalli tra un abbaiare e l'altro si son fatti sempre più lunghi, finché non ha lasciato perdere. L'altro cane? Quello mi aveva già adottato, la sua unica preoccupazione era trovare qualcosa con cui potessimo giocare.
Re: Message in a bottle..
Inviato: 25/01/2010, 7:24
da Toni Monroe
Il freddo, una spruzzata di neve che non è dato sapere cosa diventerà e la considerazione che se anche avessi tenuto la barba lunga ancora per qualche settimana non succedeva poi niente mentre ora l'aria mi taglia la faccia. I fari che si spostano nel buio sembrano sapere dove vanno e si portano appresso veicoli abitati da varia umanità, sono poi le realtà tangenziali, che ci volete fare? Il castello in rovina è protetto dall'oscurità e dalle piante che ne hanno coperto le nude pareti, il suo aspetto bello e malinconico sopravvive nel mio vivido ricordo e si aspetta una qualche foto prima o poi. Vedrò di accontentarlo. Le luci del bus sono inutilmente soffuse e gli spifferi di aria gelida, semplicemente, inopportuni. I pensieri mi si condensano dentro la testa, ne escono considerazioni a carattere provvisorio o sperimentale che attendono conferme, ma la burocrazia interiore si mostra, talvolta, peggiore di quella a cui non saremo mai davvero abituati nella vita degli uffici reali. Disegno a mano libera quando forse ci vorrebbe una qualche manetta a incatenarla. Questione di contesti. Ma lascio alla Melua il compito di portarmi, cullandomi, alla prossima fermata. Sarebbe la mia. Un altro giorno in trincea.
Re: Message in a bottle..
Inviato: 30/01/2010, 13:18
da Toni Monroe
Riabilitando Ignorantia..
Avvertenza: questo non è un post serio. Fate voi.
Contro la tuttologia in nome della nullologia. Se il tuttologo viene spacciato come uno che sa tutto, o comunque molto, di tante cose (pensate a quei figuri che in tv o sui giornali vengono richiesti di fornire la loro illuminante -seh..- opinione su argomenti di varia natura senza che si sappia indicare cosa conferisca loro un' autorità a disquisirne), il nullologo (figura non ancora riconosciuta) è un tipo di persona che non farà mai mistero di non sapere niente (o comunque poco e male) di moltissimi argomenti. Quali sono i vantaggi? Il tuttologo, col tempo, finisce con l'esser preso dalla frenesia di dare la sua opinione su ogni cosa. Anche su cose di cui non aveva mai sentito parlare; come se l'esser stato sollecitato a parlare di ogni cosa, dall'evento di costume a quello di portata storico-sociale, dalla vaccata alla cosa seria, lo autorizzi a fornire la sua interpretazione su ogni evento; finendo così col diventare, sostanzialmente, un grandissimo cagacazzo. Il nullologo, invece, non sarà mai sollecitato da nessuno a dare una sua interpretazione dei fatti. Accomunato al suo opposto da una salutare coscienza di sé, non verrà mai preso dalla smania di dire la sua sui vari accadimenti. Col tempo, dunque, il suo atteggiamento verrà paragonato a quello del tuttologo, e (ne sono certo) finirà con l'esser preferito. Elogio alla non conoscenza e al salutare fregarsene. Di tutto.
Se anche il mio sapere fosse molto più di quello che è non riuscirebbe ugualmente ad arginare le mire espansionistiche della mia ignoranza..
Re: Message in a bottle..
Inviato: 02/03/2010, 7:26
da Toni Monroe
Appunti di viaggio (cronaca di pensieri slegati da ogni contesto logico) dovrò fare una foto a un treno che parte o comunque in una stazione, una cosa che abbia a che fare con le partenze, insomma, e chiamarla "who wants to leave for ever?" stay tuned. La nebbia di fuori la posso apprezzare solo dal lato destro del bus, quello opposto a dove son seduto. L'unico punto -anche nel lato sinistro- in cui il vetro è tremendamente appannato nello strato interno (quello non raggiungibile da nessuno per pulirlo) l'ho scelto io. Non si vede una mazza. Bene così. La vostra salute è importantissima fino al momento in cui viene -pericolosamente- a mancare alle persone cui tenete. Allora improvvisamente comprenderete la differenza tra "non sentirsi bene" e "stare male". La teoria del vetro rotto. O comunque si chiami. Se in un edificio si rompe un vetro e lo si lascia rotto a lungo, la percezione di chi passa è che ci sia incuria ed abbandono e si comporta di conseguenza. Se invece viene cambiato subito.. Uguale. Cambiate i vetri rotti nelle vostre esistenze.. Non si sa mai. Nebbia e fanali e risaie indolenti.. Musica da camera ascoltata all'aperto. La mia stanza sul mondo. Son arrivato al lavoro? Molto bene..
Re: Message in a bottle..
Inviato: 02/03/2010, 13:18
da shilton
Re: Message in a bottle..
Inviato: 02/03/2010, 20:40
da Toni Monroe
Re: Message in a bottle..
Inviato: 04/03/2010, 21:07
da Toni Monroe
Perché poi succede di avere un rifiuto di fronte alla pretesa di considerare caratteristico -in positivo o in negativo- il comportamento o l'insieme di valori in cui si riconosce una generazione. Solitamente si portano esempi a confutazione o a sostegno di una certa tesi, si attinge ai ricordi e magari alcuni sono anche dei ricordi costruiti o riportati, diciamocelo. Tanto lo sappiamo solo noi. I giovani d'oggi sono la sciagura o la speranza fin dai tempi degli antichi romani, presumo. Giusto per dare un'indicazione temporale che sia riconoscibile da tutti come abbastanza in là nel passato. L'adolescenza di oggi o anche l'infanzia, sono caratterizzate dal bullismo, dalla scoperta del sesso ad un'età sempre più bassa (ed io mi chiedo se -dati alla mano- siano più le gravidanze al di sotto dei 18 anni in quest'epoca o in passato) dall'assenza di valori. E non posso non pensare che di diverso ci sia soltanto il nome che si dà alle cose. I primi coltelli a scatto li ho visti quando io avevo 5 anni e quell'età l'ho avuta 31 anni fa.. Crescendo ho visto anche armi da fuoco. Allora si chiamava disagio giovanile e vita difficile nelle periferie. In quegli anni ragazzini e ragazzine crescevano assieme e gli adulti non erano certo in grado di capire quando i piccoli avrebbero smesso di giocare a guardie e ladri o con le bambole e quando invece avrebbero scoperto che esisteva una valida giustificazione per poter passare del tempo insieme senza intromissioni da parte loro. Così le prime esperienze sentimentali-sessuali avvenivano praticamente sotto gli occhi di genitori impegnati ad esser fieri dei loro figli ed a criticare quelli degli altri. Spesso con l'intento di criticarne i genitori, più che altro. Generazione dopo generazione, quando si arriva a non essere più considerati ragazzi(ni) ci si esibisce nella critica a chi è venuto dopo. Alcuni si chiedono sgomenti se anche loro erano così. Ma si riprendono subito ed affermano che no, il degrado sta cominciando adesso.. i giovani d'oggi fanno questo, i giovani d'oggi fanno quello.. Si picchiano, sono maleducati, tirano sassi dai cavalcavia, fanno le bande e intimoriscono, non hanno voglia di studiare, non danno una mano in casa.. Eppure sono il nostro futuro (sti cazzi..) E alcuni poi ritengon di dover riportare le cose nei loro confini. E fanno degli esempi. Come ho fatto io poco fa, parlando dei coltelli o delle armi da fuoco; e avrei potuto parlare dei ragazzini che andavano ad aiutare i genitori al mercato, figli degli ambulanti, che all'età in cui io andavo malvolentieri al mercato coi miei, salivano sul furgone ed erano capaci di far manovra.
-E quando eri piccolo te, cosa succedeva? Cosa facevate? C'erano tutte queste cose? Era meglio o peggio, secondo te?-
-Quando eravamo piccoli, noi, facevamo i versi. Sì, i versi. E a volte anche le smorfie..-
Re: Message in a bottle..
Inviato: 10/03/2010, 7:25
da Toni Monroe
Ed è sempre vero che non si deve dar nulla per scontato ma la neve di marzo nel conto non ce l'avevo messa. È anche bella, eh, da guardare ma del freddo che l'accompagna avrei fatto a meno. Oddio, avrei fatto a meno di così tante cose che proprio questa è davvero il meno.. E il vento ridisegna le linee di neve sugli alberi, decorandone meglio i rami, il ritocco sapiente del più antico degli artisti. Vai così..
Re: Message in a bottle..
Inviato: 12/03/2010, 6:39
da Toni Monroe
Disorientato dal buio e dal ritorno a vecchie playlist, ci sono momenti in cui devo dare anche più di una seconda occhiata attenta per capire dove sono; incredibile come la percezione risenta delle abitudini sviluppate dai sensi. Il tempo scandito dal susseguirsi della solita concatenazione di brani, una luce diversa (più che altro assente, se ci riferiamo a quella naturale) in luoghi comunque conosciuti.. e non si ha l'immediatezza nel capire come siamo disposti nell'arredamento cosmico. O del nostro micro cosmo. Ci sarebbero altri cantieri da interrogare con muti sguardi, per quel vezzo di partecipare in modo -molto- indiretto all'operosità di questa città. Un treno da prendere lontano dai luoghi di sempre, per cause di forza maggiore e con maggior forza assaporare ogni istante passato, senza aspettare che arrivino quelli a cui "normalmente" affidiamo il compito di darci piacere. Sto soltanto andando a lavoro? Può darsi, sì, ma considerando quanto poco -in relazione al possibile totale- dobbiamo rimanere su questa terra, c'è davvero del tempo da sprecare? Del tempo di cui non saper che fare? E su questo treno affollato di sconosciuti, ipotetici protagonisti di future storie corali, si affaccia anche qualche volto noto. Lo noto subito. L'anticipo sui tempi consueti è spettacolare, vien quasi voglia di esplorare altre strade, procurarsi immagini da confrontare con luci diverse nei diversi momenti della giornata.. un'altra volta, magari. Un'altra volta ancora. C'era un qualche Dio che rideva dei nostri progetti, ricordo che Terzani scrisse una cosa del genere. Noi si fa progetti, ma poi.. Ed è anche vero. Ma poco importa, noi ci proviamo e poi se va va, se no amen.
Re: Message in a bottle..
Inviato: 16/03/2010, 6:41
da Toni Monroe
Avanzo rivolto all'indietro e quel che mi sta alle spalle lo vedo man mano che procedo, pare che ci sia un disegno per tutto ma se il disegno non lo sai interpretare puoi realizzare qualcosa di diverso da quello che ti veniva richiesto ed è vero che potrebbe trattarsi lo stesso di qualcosa di buono ma ci sono momenti di inflessibilità che non contemplano variazioni sul tema. I lavori sul ponte proseguono, un vero e proprio ponte lavorativo. A fine lavori presenterà un manto bordeaux, di quelli usati per le piste ciclabili. Per rischiare di essere investiti i ciclo amatori dovranno aspettare d'aver transitato su tutto il ponte. O prima o dopo, dove non c'è nessuna pista ciclabile, ma non sul ponte. Che poi mi si blocca il traffico e non è bello. Le giornate che s'allungano iniziano a conceder più luce anche al mattino presto e basta una sola settimana di distanza per rendersene conto. Una settimana alla volta. Un tempo vissuto a periodi definiti. Sezionato. Perché l'insieme è difficile da gestire. Dividi -fraziona- e vivi ogni frazione, ogni singolo istante. Il graffito su una saracinesca lo potremo mai chiamare "saracinescales"?
Re: Message in a bottle..
Inviato: 17/03/2010, 6:48
da Toni Monroe
I discorsi dello steccato. Quelli fatti mentre si sta appoggiati o seduti (poco importa) su uno steccato; guardando in avanti. Ci sono motivi diversi legati al non guardarsi negli occhi quando ci si parla, spesso si tratta di un tipo di confidenza agli antipodi: o è tanta e tale che non si ha necessità di guardarsi in faccia -e non ci si sente in difetto nel non farlo, perché è comunque la condivisione di un momento- oppure è così poca che guardarsi in faccia causa imbarazzo. Poi dipende da tante altre variabili. I discorsi dello steccato. Son quelli "comodi", quelli di quando "abbiamo tutto il tempo che vogliamo, per parlare di tutto quello che vogliamo"; può capitare che siano cose profonde come anche futili. Bello sarebbe che ci fosse un po' di natura. Ecco perché lo steccato, che di solito sta in un qualche giardino o comunque in spazi dove c'è del verde. La natura. La natura di un discorso, di un rapporto, di un esistere in un dato momento e contesto.
Re: Message in a bottle..
Inviato: 17/03/2010, 22:08
da Toni Monroe
Seguo, confusa-mente, una fila di parole dall'aria spaesata; forse sono alla ricerca di qualcuno che le sappia dire. Vorrei poterle aiutare. Vorrei poter garantire loro che io sarei in grado di compitarle. Invece mi limito a seguirle. Dev'essere un peccato. Da qualche parte, dentro me, sento che c'è qualcosa di sbagliato. Eppure non so far altro che accodarmi a quelle parole non dette. Alcune hanno un aspetto trasandato; direi quasi.. vissuto. Un tempo devono aver conosciuto un uso assai frequente. Oggi vivono ai margini della comunicazione (globale). Il linguaggio si evolve. Lo slang si complica. I contesti si ampliano. E le parole si trasformano. E forse spariscono. Anche se già si ipotizza di prelevare il dna di parole antiche ed incrociarlo con quelle moderne. Io non so se sia una buona idea. Chissà che roba vien fuori. Non capirò mai quelli che rifiutano di usare certe parole perchè "Prima vogliono pensare a divertirsi; poi la vita oggi costa troppo e la memoria è un bene prezioso, che non si può sprecare intasandolo di tante e tante parole.." Poi un giorno si scoprono una gran voglia di dire certe cose, ma non sanno come fare. E la memoria non li può aiutare, e allora ricorrono all'inseminazione artificiale (o affittano una bocca che le dica per loro, che tristezza). Seguo, confusa-mente, una fila di parole. Mi piacerebbe dirne qualcuna anche solo una volta. Per sapere cosa si prova. Mi contento invece di ammirarle da lontano. E se qualcuna mi guarda, la saluto con la mano.
Re: Message in a bottle..
Inviato: 18/03/2010, 7:21
da Toni Monroe
Un bus coi vetri resi opachi dalla sporcizia, sedili anche comodi ma che incuterebbero timore ad un igienista ipocondriaco. I ragazzi di oggi, come quelli di ieri, lasciano un segno del proprio passaggio; usando dei pennarelli per farlo e il retro dei sedili di fronte come superficie cui affidare all'eternità ciò che hanno dentro. Può trattarsi di una manifestazione d'affetto o di uno slogan politico. Disegni senza troppe pretese o manifestazioni di goliardia. Esercizi di sintesi e reinvenzione della lingua. La scritta "uscita di emergenza" su un vetro ampio somiglia ad un invito a fuggire dal bus. In caso di necessità rompere il vetro per uscire. A testate, immagino, perché non c'è nessuno strumento per poterlo rompere. Non mettono i martelli idonei allo scopo perché c'è sempre qualche illuminato a giorno che se li porta via. Lo smog è più respirabile ultimamente, si capisce che andiamo verso la bella stagione. Molto bene.
Re: Message in a bottle..
Inviato: 19/03/2010, 6:39
da Toni Monroe
Finestrone triangolare. La geometria applicata al guardar fuori. La ricerca della comodità, storia di un pendolare che istruisce il figlioletto sulla sopravvivenza nella giungla del trasporto pubblico; quali sono i migliori posti a sedere, quali i migliori posti in piedi.. Dipende dalla fascia oraria in cui viaggi. La scelta della carrozza del metrò, del lato della stessa su cui sedere (se si riempie e sei dal lato giusto hai meno persone da spingere..), dalla possibilità di appoggiare un braccio o una gamba. Figliolo, non permettere mai a nessuno -mai- di farti stare in una posizione disagevole. Ne risentirai durante il viaggio e potresti perdere la coincidenza..
Re: Message in a bottle..
Inviato: 19/03/2010, 8:49
da vervotte
ma sei solo tu che posti qui?

Comunque complimenti per i post!
