Gerry Donato ha scritto: 02/02/2018, 12:43
Per me è un film proprio brutto sotto quasi ogni profilo: sceneggiatura, scenografia, recitazione, fotografia, non si salva niente.
Ma proprio tutto quello che a me non è piaciuto pare essere il motivo di cotanto successo: il clima ovattato ed algido, le dissolvenze ed i giochi col fuoco scentrato, quell'effetto calza di Berlusconi nel formato, la genuinità del giovane attore, lo sviluppo dei personaggi.
Intanto terrificante per noi italiani ascoltare quel mix di pronuncia straniera che affossa completamente la veridicità del contesto e raffredda il tentativo di "realismo" che si vuole dare alle colline italiane ed all'estate borghese italiana dei primi anni '80, per altro in quel classico modo stereotipato con cui un italiano vuole raffigurare i suoi compaesani per tranquillizzare gli stranieri alla visione (c'è spazio pure per Mussolini, eddai su).
Ma è soprattutto la finzione forzata ed unidirezionale del sentimento (l'amore è un'altra cosa, sia chiaro subito) che prevarica l'avvicinamento spontaneo dei due protagonisti. Manca cioè quello sviluppo "rimandapiaceri realista" come lo intendo io, ovvero quel frutto di attese, sussurri, ostacoli, sorprese, scoperte, per capirci un po' sulla falsariga di Prima dell'alba o volendo restare in tema (ma per me è ancora agghiacciante che sia necessario distinguere tra storia eterosessuale e storia omosessuale) I segreti di Brokeback Mountain e Vita di Adele.
E' proprio la chimica tra i due che non funziona ai miei occhi, gay, lesbo o etero che sia la passione. E quindi anche la parte tratteggiata bene da Guadagnino, ovvero l'irrefrenabile purezza del desiderio sessuale del giovane Elio, trova proprio nel suo sviluppo il cliché che il regista voleva evitare, specie con l'agghiacciante ruolo delle comparse femminili.
Alla fine poteva pure essere una storia di passione che a me non è piaciuta e finita lì, ma ciò che rende indifendibile il film riverberandosi su tutto ciò che è stato prima è il finale: didascalico all'ennesima potenza con lezioncina open mind del genitore evoluto, rigorosamente straniero (un italiano non potrebbe essere mai così aperto e sensibile) ed intellettualmente sereno (i libriiii) che insegna a noi e ad Elio la vita, fa addirittura venire la suggestione che il bellimbusto americano piazzato nella camera del figlio fosse stata proprio una sorta di iniziazione programmatica voluta dagli stessi genitori. Ed un finale a sorpresa del genere, paradossalmente, sarebbe stato un colpo di genio.
Forse il mio difetto più grande è non aver letto prima il romanzo.
Eccomi, visto questo weekend. A me è piaciuto moderatamente, è un buon film ma di certo non un capolavoro come lo si vuol dipingere.
Sono d'accordo con alcune delle cose che dici, meno su altre. Tecnicamente l'ho trovato ben fatto ma senza particolari guizzi. Ho apprezzato particolarmente l'atmosfera bucolica che il film ricrea magnificamente.
Recitazione mah, alla fine bravo davvero è solo il ragazzino.
E' vero che ci sono degli scricchiolii nel come nasce il rapporto tra i due, troppo frettoloso e a tratti innaturale, è anche vero che si tratta di un amore estivo, e in quanto tale fugace nel suo nascere e morire.
Ecco, non sono d'accordo sul discorso del padre, anche perchè usa belle parole per veicolare un messaggio semplicissimo, che tra l'altro ha ben poco a che vedere con la sessualità del figlio, e che si può sintetizzare in "sii contento che hai vissuto un sentimento e una passione che potrebbe essere irripetibile e che alcune persone non provano mai nella vita".
Ripeto, buono ma di certo non da strapparsi i capelli e non da Oscar.
Film abbastanza diversi ma il paragone viene spontaneo, la Vie d'Adele è un film di ben altra caratura.