PENNY ha scritto: 02/02/2018, 10:07
Ma quindi Guadagnino? Il forum di playit non si esprime ancora?
[Prefazione off-topic ON]
Parlando intimamente a mo' di confessione, ogni tanto sono un po' spaventato da quanto il mio gusto e la mia sensibilità si discosta dai canoni e/o dall'opinione generale nel contesto cinematografico, perché il mio senso di inferiorità verso la tecnica e la cultura di questo mondo mi impone di sentirmi io quello sbagliato.
Poi ci si può giocare sopra come all'epoca del mitico successo del cinesondaggione, ma in altri casi sfuggo proprio dall'esprimere le mie idee anche in famiglia o tra amici. Qualche giorno fa la giovane compagna di mio cugino mi ha espresso il suo entusiasmo per il film da vedere assolutamente, ed io del tutto spiazzato non solo non sono riuscito a dire che non mi è piaciuto per niente, ma girandoci intorno ("beh sì, molto particolare, non se ne vedono più di film così"

) l'ho praticamente rassicurata sul fatto che fosse piaciuto anche a me.
[Prefazione off-topic OFF]
Per me è un film proprio brutto sotto quasi ogni profilo: sceneggiatura, scenografia, recitazione, fotografia, non si salva niente.
Ma proprio tutto quello che a me non è piaciuto pare essere il motivo di cotanto successo: il clima ovattato ed algido, le dissolvenze ed i giochi col fuoco scentrato, quell'effetto calza di Berlusconi nel formato, la genuinità del giovane attore, lo sviluppo dei personaggi.
Intanto terrificante per noi italiani ascoltare quel mix di pronuncia straniera che affossa completamente la veridicità del contesto e raffredda il tentativo di "realismo" che si vuole dare alle colline italiane ed all'estate borghese italiana dei primi anni '80, per altro in quel classico modo stereotipato con cui un italiano vuole raffigurare i suoi compaesani per tranquillizzare gli stranieri alla visione (c'è spazio pure per Mussolini, eddai su).
Ma è soprattutto la finzione forzata ed unidirezionale del sentimento (l'amore è un'altra cosa, sia chiaro subito) che prevarica l'avvicinamento spontaneo dei due protagonisti. Manca cioè quello sviluppo "rimandapiaceri realista" come lo intendo io, ovvero quel frutto di attese, sussurri, ostacoli, sorprese, scoperte, per capirci un po' sulla falsariga di Prima dell'alba o volendo restare in tema (ma per me è ancora agghiacciante che sia necessario distinguere tra storia eterosessuale e storia omosessuale) I segreti di Brokeback Mountain e Vita di Adele.
E' proprio la chimica tra i due che non funziona ai miei occhi, gay, lesbo o etero che sia la passione. E quindi anche la parte tratteggiata bene da Guadagnino, ovvero l'irrefrenabile purezza del desiderio sessuale del giovane Elio, trova proprio nel suo sviluppo il cliché che il regista voleva evitare, specie con l'agghiacciante ruolo delle comparse femminili.
Alla fine poteva pure essere una storia di passione che a me non è piaciuta e finita lì, ma ciò che rende indifendibile il film riverberandosi su tutto ciò che è stato prima è il finale:
didascalico all'ennesima potenza con lezioncina open mind del genitore evoluto, rigorosamente straniero (un italiano non potrebbe essere mai così aperto e sensibile) ed intellettualmente sereno (i libriiii) che insegna a noi e ad Elio la vita, fa addirittura venire la suggestione che il bellimbusto americano piazzato nella camera del figlio fosse stata proprio una sorta di iniziazione programmatica voluta dagli stessi genitori. Ed un finale a sorpresa del genere, paradossalmente, sarebbe stato un colpo di genio.
Forse il mio difetto più grande è non aver letto prima il romanzo.