2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
Se ne riparla nella preseason.
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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
Scusate il ritardo, ma stavo ancora festeggiando la Coppa vinta grazie al complotto di Bettman contro i team canadesi 
Non so nemmeno da dove cominciare.
Dovrei tifare Canucks. Per uno strano scherzo del destino ho visto in tv quello là (si, dai, Pavel Vladimirovich Bure) ad un All Star Game, mentre giocava a Florida, nel 2000, e poi a Nhl ‘99 lo tradavo io stesso da Vancouver a Florida come era effettivamente avvenuto in quella stagione. Mi piaceva il soprannome, che oggi sarebbe un po’ impopolare, e mi piacevano i Ramones (che non è una marca di magliette) che qualche anno prima avevano fatto uscire un album più o meno con lo stesso nome.
E se tanto mi dà tanto @jovocop dovrebbe essere tifoso di Florida. Ma in quella trade, Jovanovski, scelto al primo giro dai Panthers e rookie nell’anno del miracoloso approdo in finale dei Panthers nel ‘96, venne impacchettato e spedito in British Columbia.
Forse non eravamo ancora abbastanza vecchi da capire da dove venivano quei due. O almeno io non lo ero e quindi scelsi Florida, dove non c’è nemmeno il ghiaccio da mettere sul Cuba Libre (cit. noto forumista).
Inevitabile dunque che durante queste finali di playoff mi sia passata un po’ tutta la vita davanti, come se dovessi morire (e per la vostra felicità ciò sarebbe sicuramente avvenuto in caso di biggest collapse of all time): le partite su AFN e il primo All Star Game in cui vidi giocare Bure, la trade devastante che spedì Luongo ai Canucks, gli insulti a Mike Keenan per la peggior trade nella storia dell’hockey, nottate post universitarie a vedere giocare Bryan Allen e Steve Montador (pace all’anima sua), l’infortunio horror di Zednik, la trade devastante -parte II- che spedì Olli Jokinen, il nostro capitano e tuttora terzo miglior marcatore nella storia della franchigia, presso altri lidi (all’epoca non la presi molto bene, come riportavo in questo pezzo psichedelico su un blog che non esiste più ma che vive ancora nei nostri cuori @chinasky http://east-coast-time.blogspot.com/200 ... round.html), l’era in cui il nostro miglior giocatore era (ebbene sì) Stephen Weiss, la sconfitta al primo turno 2012 contro i Devils in gara 7 all’Overtime in una delle poche volte, all’epoca, in cui avevamo provato l’ebbrezza della postseason, la stagione del riscatto con Gallant in panchina e la sconfitta bruciante al primo turno contro gli Islanders con il tripping di Trocheck che ancora mi rode il culo, la scelta devastante di Tallon nell’expansion draft del 2017 di proteggere Alex Petrovic e di lasciare ai Vegas Golden Knights Reilly Smith e Jonathan Marchessault, l’arrivo di Bill Zito e la vittoria del 2022, dopo una vita (dal 1996), di un turno di playoff soffertissimo contro i Capitals ma festeggiato da me ed @azazel come se avessimo vinto la coppa del Mondo, le sconfitte -plurime- contro i cugini di Tampa Bay quando sembrava fossimo noi la squadra da battere, il doloroso addio di Quenneville che mi era sembrato finalmente l’allenatore giusto, il blockbuster trade Tkachuk-Huberdeau dell’estate di due anni fa e l’arrivo di Maurice accolto tiepidamente dopo una stagione da record, la sconfitta in finale dell’anno scorso con 13 giocatori di numero che riuscivano a deambulare.
Queste a grandi linee erano le immagini – per lo più devastanti – che mi scorrevano per la mente prima dell’epilogo finale.
Fin lì era stato davvero strano: rispetto alla cavalcata tremenda dell’anno precedente stavolta sembrava tutto dovuto, sembrava inevitabile che dovessimo arrivare di nuovo alle Finals. Sembrava inaccettabile perdere ancora con Tampa, essere sconfitti dai Bruins privi di Marchand per le partite decisive della serie (e no, quella faccia da cazzo di Maroon stavolta non ci avrebbe certo fermati) o perdere dai Rangers che avevano abbastanza sculato contro Carolina. Sembrava Cup or bust.
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Non so nemmeno da dove cominciare.
Dovrei tifare Canucks. Per uno strano scherzo del destino ho visto in tv quello là (si, dai, Pavel Vladimirovich Bure) ad un All Star Game, mentre giocava a Florida, nel 2000, e poi a Nhl ‘99 lo tradavo io stesso da Vancouver a Florida come era effettivamente avvenuto in quella stagione. Mi piaceva il soprannome, che oggi sarebbe un po’ impopolare, e mi piacevano i Ramones (che non è una marca di magliette) che qualche anno prima avevano fatto uscire un album più o meno con lo stesso nome.
E se tanto mi dà tanto @jovocop dovrebbe essere tifoso di Florida. Ma in quella trade, Jovanovski, scelto al primo giro dai Panthers e rookie nell’anno del miracoloso approdo in finale dei Panthers nel ‘96, venne impacchettato e spedito in British Columbia.
Forse non eravamo ancora abbastanza vecchi da capire da dove venivano quei due. O almeno io non lo ero e quindi scelsi Florida, dove non c’è nemmeno il ghiaccio da mettere sul Cuba Libre (cit. noto forumista).
Inevitabile dunque che durante queste finali di playoff mi sia passata un po’ tutta la vita davanti, come se dovessi morire (e per la vostra felicità ciò sarebbe sicuramente avvenuto in caso di biggest collapse of all time): le partite su AFN e il primo All Star Game in cui vidi giocare Bure, la trade devastante che spedì Luongo ai Canucks, gli insulti a Mike Keenan per la peggior trade nella storia dell’hockey, nottate post universitarie a vedere giocare Bryan Allen e Steve Montador (pace all’anima sua), l’infortunio horror di Zednik, la trade devastante -parte II- che spedì Olli Jokinen, il nostro capitano e tuttora terzo miglior marcatore nella storia della franchigia, presso altri lidi (all’epoca non la presi molto bene, come riportavo in questo pezzo psichedelico su un blog che non esiste più ma che vive ancora nei nostri cuori @chinasky http://east-coast-time.blogspot.com/200 ... round.html), l’era in cui il nostro miglior giocatore era (ebbene sì) Stephen Weiss, la sconfitta al primo turno 2012 contro i Devils in gara 7 all’Overtime in una delle poche volte, all’epoca, in cui avevamo provato l’ebbrezza della postseason, la stagione del riscatto con Gallant in panchina e la sconfitta bruciante al primo turno contro gli Islanders con il tripping di Trocheck che ancora mi rode il culo, la scelta devastante di Tallon nell’expansion draft del 2017 di proteggere Alex Petrovic e di lasciare ai Vegas Golden Knights Reilly Smith e Jonathan Marchessault, l’arrivo di Bill Zito e la vittoria del 2022, dopo una vita (dal 1996), di un turno di playoff soffertissimo contro i Capitals ma festeggiato da me ed @azazel come se avessimo vinto la coppa del Mondo, le sconfitte -plurime- contro i cugini di Tampa Bay quando sembrava fossimo noi la squadra da battere, il doloroso addio di Quenneville che mi era sembrato finalmente l’allenatore giusto, il blockbuster trade Tkachuk-Huberdeau dell’estate di due anni fa e l’arrivo di Maurice accolto tiepidamente dopo una stagione da record, la sconfitta in finale dell’anno scorso con 13 giocatori di numero che riuscivano a deambulare.
Queste a grandi linee erano le immagini – per lo più devastanti – che mi scorrevano per la mente prima dell’epilogo finale.
Fin lì era stato davvero strano: rispetto alla cavalcata tremenda dell’anno precedente stavolta sembrava tutto dovuto, sembrava inevitabile che dovessimo arrivare di nuovo alle Finals. Sembrava inaccettabile perdere ancora con Tampa, essere sconfitti dai Bruins privi di Marchand per le partite decisive della serie (e no, quella faccia da cazzo di Maroon stavolta non ci avrebbe certo fermati) o perdere dai Rangers che avevano abbastanza sculato contro Carolina. Sembrava Cup or bust.
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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
Gran post, dico solo che Luongo nel tweet assomiglia molto a RIck, ma quello vicino non è Carl @polpaol @chinasky

Era da farne uno in tema Stanley Cup, siamo tutti testimoni, la rimonta da 0-3, ecc ecc...ma non sono ispirato in questo momento, poi magari leggo il post del russo e mi ispiro.

Era da farne uno in tema Stanley Cup, siamo tutti testimoni, la rimonta da 0-3, ecc ecc...ma non sono ispirato in questo momento, poi magari leggo il post del russo e mi ispiro.
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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
Ah, ma è un post a puntate... : banana :
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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
Pazzesco. Chissà di quante pagine sarà...
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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
aspetto con ansia la puntata in cui si parla del contratto di Dave Bolland 

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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
Sei ancora in ferie?
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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
E poi, però, la finale.
3-0. Non ci credevo nemmeno io. Non poteva essere così facile.
Un Boobtitsky da Conn Smyth Trophy, 82 tiri su 86 parati con acrobazie in serie. Che poi tra l’altro Boob e Tit nello stesso nome è un capolavoro assoluto, ditemi che il genio che l’ha inventato lavora ancora lì.

Un Barkov che ha annullato McDavid, Draisaitl e Hyman 5 vs. 5. L’assist e il game winning gol di gara 3 due capolavori da raccontare ai nipoti.
Un Forsling da antologia con le sue abilità di gestione del disco e rush defense.
Un Evan Rodrigues che pareva un incrocio tra Brett Hull e Marcel Dionne.
Un PK sublime.
Da lì, il baratro. Quando il keeper of the Cup (l’amico di @Vicram ) si è palesato in gara 4 ci siamo cacati sotto. Nelle tre partite successive non siamo andati nemmeno vicino a chiudere la serie. Un massacro dietro l’altro, con McDavid ai suoi massimi in gara 4 e 5. Nessuno aveva mai messo a referto 8 punti in due partite consecutive di finale. Record di assist ai playoff di Gretzky polverizzato. Avevano capito come aggirare il nostro forecheck. La narrativa della rimonta epica era già partita, del resto non succedeva dal 1942 e alla fine di gara 6, nel complesso, Edmonton era parsa superiore e con l’inerzia giusta per completare una delle più grandi imprese sportive di sempre.
Dall’altra parte stavamo invece per fare la fine del golfista Van De Velde.
In gara 7 mi sono ripromesso di starmene tranquillo, e come andava andava. La tentazione di abbandonarsi alle peggiori scaramanzie italiche ed entrare in modalità Duca Conte Semenzara era piuttosto forte, ma ormai prevaleva un senso di ineluttabilità misto a rassegnazione. Fosse andata male mi sarei preso una pausa, perché son quelle sconfitte che poi è meglio chiudere la franchigia.
Dritto fino alle 2 di notte. Tanto ero ancora bello carico dagli insulti alla peggior Nazionale di sempre, salvata da uno che fa i baby shower e scrive alla Veronica @chinasky.
Pronti via: Rodrigues to Verhaeghe, Mr. Clutch. 1-0. Non poteva essere vero, e infatti non lo era. Tempo due minuti e fanno pari in un breakaway che è la fotocopia di quelli già visti nelle ultime partite. Ekblad un metro dietro al suo uomo. Vabbè, same old story.
È una partita tiratissima. La sequenza del gol di Reinhart ha dell’incredibile: gli Oilers vanno vicinissimi al vantaggio con Foegele, ma in qualche modo la palla non entra grazie anche al salvataggio in coabitazione di Bobrovsky e Kulikov, questione di centimetri. Capovolgimento di fronte, Reinhart solissimo sul lato destro del ghiaccio, la difesa non chiude sui di lui che la spara tra il guanto e il gambale di Skinner. BOOM! 2-1!
Esultanza pacata alla Tardelli.
Passo tutto il secondo intervallo ad arrovellarmi su questioni tennico-tattiche. Avremmo giocato per mantenere quel gol di vantaggio? Avremmo cercato di ripetere i terzi periodi già proposti l’anno prima contro Carolina e saltuariamente anche in questi playoff per chiudere le partite? Che poi in sostanza di tratta di mettere il pullman davanti alla porta e fare dump&chase. L’inevitabile risposta era SI e chiappe strettissime.
Di quello che è successo nel terzo ho un ricordo sfumato, son giusto stato male quelle cinque sei volte.
Ricordo i miracoli di Bobrovsky. Ricordo McDavid solo nello slot e Loustarinen che si immola. Ricordo che non riusciamo a segnare l’empty netter. Ricordo che mancano 10 secondi, il disco è in balaustra, ma da lì non esce mai nella vita.
E' FINITA. STANLEY CUP CHAMPIONS.
Second intermission
3-0. Non ci credevo nemmeno io. Non poteva essere così facile.
Un Boobtitsky da Conn Smyth Trophy, 82 tiri su 86 parati con acrobazie in serie. Che poi tra l’altro Boob e Tit nello stesso nome è un capolavoro assoluto, ditemi che il genio che l’ha inventato lavora ancora lì.

Un Barkov che ha annullato McDavid, Draisaitl e Hyman 5 vs. 5. L’assist e il game winning gol di gara 3 due capolavori da raccontare ai nipoti.
Un Forsling da antologia con le sue abilità di gestione del disco e rush defense.
Un Evan Rodrigues che pareva un incrocio tra Brett Hull e Marcel Dionne.
Un PK sublime.
Da lì, il baratro. Quando il keeper of the Cup (l’amico di @Vicram ) si è palesato in gara 4 ci siamo cacati sotto. Nelle tre partite successive non siamo andati nemmeno vicino a chiudere la serie. Un massacro dietro l’altro, con McDavid ai suoi massimi in gara 4 e 5. Nessuno aveva mai messo a referto 8 punti in due partite consecutive di finale. Record di assist ai playoff di Gretzky polverizzato. Avevano capito come aggirare il nostro forecheck. La narrativa della rimonta epica era già partita, del resto non succedeva dal 1942 e alla fine di gara 6, nel complesso, Edmonton era parsa superiore e con l’inerzia giusta per completare una delle più grandi imprese sportive di sempre.
Dall’altra parte stavamo invece per fare la fine del golfista Van De Velde.
In gara 7 mi sono ripromesso di starmene tranquillo, e come andava andava. La tentazione di abbandonarsi alle peggiori scaramanzie italiche ed entrare in modalità Duca Conte Semenzara era piuttosto forte, ma ormai prevaleva un senso di ineluttabilità misto a rassegnazione. Fosse andata male mi sarei preso una pausa, perché son quelle sconfitte che poi è meglio chiudere la franchigia.
Dritto fino alle 2 di notte. Tanto ero ancora bello carico dagli insulti alla peggior Nazionale di sempre, salvata da uno che fa i baby shower e scrive alla Veronica @chinasky.
Pronti via: Rodrigues to Verhaeghe, Mr. Clutch. 1-0. Non poteva essere vero, e infatti non lo era. Tempo due minuti e fanno pari in un breakaway che è la fotocopia di quelli già visti nelle ultime partite. Ekblad un metro dietro al suo uomo. Vabbè, same old story.
È una partita tiratissima. La sequenza del gol di Reinhart ha dell’incredibile: gli Oilers vanno vicinissimi al vantaggio con Foegele, ma in qualche modo la palla non entra grazie anche al salvataggio in coabitazione di Bobrovsky e Kulikov, questione di centimetri. Capovolgimento di fronte, Reinhart solissimo sul lato destro del ghiaccio, la difesa non chiude sui di lui che la spara tra il guanto e il gambale di Skinner. BOOM! 2-1!
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Passo tutto il secondo intervallo ad arrovellarmi su questioni tennico-tattiche. Avremmo giocato per mantenere quel gol di vantaggio? Avremmo cercato di ripetere i terzi periodi già proposti l’anno prima contro Carolina e saltuariamente anche in questi playoff per chiudere le partite? Che poi in sostanza di tratta di mettere il pullman davanti alla porta e fare dump&chase. L’inevitabile risposta era SI e chiappe strettissime.
Di quello che è successo nel terzo ho un ricordo sfumato, son giusto stato male quelle cinque sei volte.
Ricordo i miracoli di Bobrovsky. Ricordo McDavid solo nello slot e Loustarinen che si immola. Ricordo che non riusciamo a segnare l’empty netter. Ricordo che mancano 10 secondi, il disco è in balaustra, ma da lì non esce mai nella vita.
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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
Ovviamente si festeggia con la consueta sobrietà e massimo rispetto per gli avversari. Alzala McDavid, alzala. La Coppa torna in Canada.
La coppetta del miglior giocatore, si intende. Che quell’altra la alziamo noi.
THE STANLEY CUP.
Lacrimoni per il capitano. Lui se la merita più di tutti. Ti voglio bene Barky.
Mentre il cameraman di ESPN si merita di girare “Gli occhi nel cuore”, sto stronzo nemmeno il momento in cui viene alzata la coppa per la prima volta riesce ad immortalare.
Ma quanto grande è la coppa?
Ecco che viene passata a Bobrovsky. Ora per lui si parla di Hall of Fame (vabbè, se ci hanno messo Shea Weber). Mi sovviene quando @jovocop in una delle sue scorribande sul Lago di Garda, in un torrido pomeriggio con birra in mano e panze all’aria, mi disse più o meno: “Ma dove volete annà con Bobbrovsky?”. Correva l’anno 2019 e gli avevamo appena dato 10 milioni x 7 anni di contratto.
E dopo di lui ad Okposo, che ha una storia sportiva e non davvero eccezionale. E soprattutto ha 4 figli, tutti bianchi (cit.).
E c’è Tkachuck che festeggia con la claque.
E così via, fino a Paul Maurice, in una delle più belle interviste che mi sia capitato di vedere. Questo allena in Nhl da quando ha 28 anni e la aspettava da 30. Si vede lontano un miglio, c’ha il cazzo che è un trionfo di colori. FUCK YEAH!
È una goduria.
Abbiamo vinto un titolo e finalmente con i soldi dei premi possiamo pagare il contratto di Bolland.
END OF THE GAME
La coppetta del miglior giocatore, si intende. Che quell’altra la alziamo noi.
THE STANLEY CUP.
Lacrimoni per il capitano. Lui se la merita più di tutti. Ti voglio bene Barky.
Mentre il cameraman di ESPN si merita di girare “Gli occhi nel cuore”, sto stronzo nemmeno il momento in cui viene alzata la coppa per la prima volta riesce ad immortalare.
Ma quanto grande è la coppa?
Ecco che viene passata a Bobrovsky. Ora per lui si parla di Hall of Fame (vabbè, se ci hanno messo Shea Weber). Mi sovviene quando @jovocop in una delle sue scorribande sul Lago di Garda, in un torrido pomeriggio con birra in mano e panze all’aria, mi disse più o meno: “Ma dove volete annà con Bobbrovsky?”. Correva l’anno 2019 e gli avevamo appena dato 10 milioni x 7 anni di contratto.
E dopo di lui ad Okposo, che ha una storia sportiva e non davvero eccezionale. E soprattutto ha 4 figli, tutti bianchi (cit.).
E c’è Tkachuck che festeggia con la claque.
E così via, fino a Paul Maurice, in una delle più belle interviste che mi sia capitato di vedere. Questo allena in Nhl da quando ha 28 anni e la aspettava da 30. Si vede lontano un miglio, c’ha il cazzo che è un trionfo di colori. FUCK YEAH!
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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
Non sono mai stato menzionato così tanto nel canale NHL come nelle ultime due settimane... nemmeno quando ero uno degli utenti più attivi del forum e il Russo prendeva il latte da me 

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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
Bravo russo! Pensa se l'avessimo vinta 20 anni fa, non avresti scritto più di 3 righe. E' tutto un percorso...
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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)



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Re: 2024 STANLEY CUP FINAL: Florida Panthers (1A) vs. Edmonton Oilers (2P)
Complimenti a therussianrocket per il post
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