Gerry Donato ha scritto:
In questo senso il modello "europeo" perfetto è la Premier (ma anche la Bundesliga e persino la nostra Serie A è meglio), per cui la torta viene divisa in egual misura tra tutte le squadre e poi si aggiungono dei premi per i più meritevoli. Il risultato è che lo United campione riceve circa 70 milioni, mentre la neopromossa dalla Championship ne ha 50 circa.
Ben diverso dal rapporto spagnolo, con Barca e Real vicine ai 200 e l'Almeria di turno sotto i 10.

E poi sappiamo che razza di campionato ne viene fuori, se si può chiamare "campionato".
Non è un caso che nelle classifiche assolute (tutto compreso) di fatturazione trovi 6-7 inglesi nelle prime 20 (ed anche in Italia non siamo male, perché Roma, Lazio e Napoli non sono così distanti dalle tre grandi), mentre per trovare la terza spagnola devi scendere oltre, col Valencia o il Malaga o il Deportivo o il Villareal di turno che però salta regolarmente alla distanza con amministrazioni controllate, fallimenti e retrocessioni.
stai confondendo causa ed effetto secondo me: non è che in inghilterra ci sono tante squadre rinomate, ricche e con grande seguito di pubblico perché i diritti vengono spartiti più equamente, i diritti vengono spartiti più equamente perché ci sono tante squadre rinomate, ricche e con grande seguito.
il tottenham non è diventato tottenham grazie alla distribuzione dei diritti tv, è SEMPRE STATO il tottenham. e l'almeria non diventerà MAI il tottenham, nemmeno se adottassi lo stesso sistema distributivo della premier anche per la liga.
poi per carità, non dico che il sistema della liga sia giusto e quello della premier sia sbagliato, dico che è impossibile e poco sensato sedersi a tavolino e decidere quale sia "il miglior sistema di distribuzione dei diritti", perché ogni sistema va parametrato in base alle caratteristiche peculiari del campionato in questione.
non è un problema di liberismo o massimi sistemi, è un problema di varietà: ogni sport professionistico, ogni lega professionistica,ha le sue peculiarità e i suoi pro e contro. a me piacciono sia l'NBA che la premier che la serie A, anche se sono totalmente diversi tra loro... ma nessuno è a priori meglio dell'altro come principio organizzativo, e soprattutto nessuno è "più sportivo" dell'altro.
in primis perché, come detto, il concetto di sport significa giocare sullo stesso campo con le stesse regole e gli stessi giocatori, non con gli stessi mezzi economici, perché altrimenti non esiste vero sport da nessuna parte: in QUALUNQUE luogo del mondo in cui si faccia sport, professionistico e non, c'è chi ha mezzi economici superiori e chi ha mezzi inferiori.
e in secondo luogo perchè si può dire che il sistema NBA sia più sportivo di quello della Liga perché tende a garantire un maggior equilibrio competitivo, ma si può anche dire che il sistema NBA sia meno sportivo di quello della Liga perché lì ci sono numerose squadre che giocano a perdere anziché a vincere.
in quel sistema è inconcepibile la discrepanza economica tra i migliori e i peggiori che c'è in questo. in questo è inconcepibile il concetto di tanking, giocare a perdere e non avere alcun obiettivo per cui giocare.
ripeto: caratteristiche diverse, principi diversi, sistemi diversi: non si può semplicemente trasporre l'uno nell'altro, che è anche il motivo per cui una superlega europea calcistica tipo NBA o NFL non potrà MAI funzionare in europa allo stesso modo, uguale-uguale.
si arriverà a qualcosa di simile, ma più probabilmente IN AGGIUNTA ai campionati nazionali, introducendo un sistema di inviti fissi in champions league per tot squadre, ma un campionato in cui juve e milan giocassero sempre e solo con real, manchester united ecc, e mai contro lecce e chievo, secondo me al tifoso medio non piacerebbe affatto.