darioambro ha scritto:Bella la trovata di Trump di far fare il test antidroga alla Clinton prima del dibattito, davvero una scelta intelligente.
Lui ha detto che devono farlo entrambi, forse per inseguire i messicani che scappano dagli USA.
...more Mexican immigrants have returned to Mexico than have migrated to the United States since the end of the 2007-2009 Great Recession, according to a recent report from Pew Research Center...
A lui invece faranno il test Pinocchio.
A parte le follie di Trump, interessante evoluzione nella corsa per il Senato. (Per inciso il Senato USA ha 100 senatori (due per stato) per 320 milioni di abitanti, il nostro Senato ha 315 senatori per 60 milioni di abitanti e negli USA non neppure c'è il bicameralismo perfetto. Un'oligarchia, direbbe D'Alema). Anyway...
Sono in palio 34 seggi su 100. Dei 66 seggi non oggetto di elezione 36 sono democratici e 30 repubblicani. Quindi ai democratici servono 15 seggi per avere la maggioranza (con 14 c'è pareggio ed il VP vota per spezzarlo).
Dei 34 seggi in palio, 17 andranno quasi sicuramente ai R ed 11 quasi sicuramente ai D. Quindi 47-47.
Restano sei seggi in bilico: Indiana, Pennsylvania, Missouri, North Carolina, New Hampshire e Nevada. Fino a qualche settimana fa IN e PA erano azzurri, il NH in bilico, mentre MO, NC e NV erano rosa. Nel NH la sfida si è accesa dopo il video di DonT sul bus. Le due candidate sono Maggie Hassan (D) e Kelly Ayotte (R-in carica). I senatori
incumbent vegono rieletti nell'85-90% dei casi. La Ayotte si è "dissociata" dalle frasi di DonT ma non lo ha fatto in modo abbastanza convincente. O almeno così dicono i sondaggi che la vedono sotto 49,7-47,6. Ora la Hassan ha una possibilità del 53% di essere eletta. Le altre cinque corse stanno diventando azzurre, se non addirittura blu.
C'è da dire che nel Senato spesso si formano alleanze bi-partisan a favore di certe leggi. Certo è che un Senato democratico con eventuale presidente Hillary sarebbe interessante.
Per il Congresso invece c'è meno incertezza. I repubblicani hanno ridisegnato i confini di molte circoscrizioni garantendosi di fatto una quasi certa maggioranza. In molti distretti se si presenta un
incumbent favorito spesso non si candida nessun avversario. O magari si manda allo sbaraglio un giovane. La percentuale di rielezioni dei membri del Congresso già in carica è infatti altissima. Il fatto particolare è che il termine per presentarsi scadeva prima che si sapesse che DonT sarebbe stato il candidato presidenziale repubblicano. A quel punto molti seggi repubblicani sicuri sono diventati meno sicuri. Ma ormai le candidature erano depositate o non erano state presentate. Nessuno grida allo scandalo, ma credo sia importante sapere certe cose.
GianMarco... come va in NC?