Roma: di sindaci, equini e sospetti
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
Ma, posto che finchè non vedo non credo, io non capisco chi si lamenta del taglio delle torri cosa ne avrebbe profitatto dalla loro costruzione ( non sono polemico eh veramente per capire) ? Per quanto mi riguarda tanto meglio se l'amministrazione non abbia svenduto il pubblico interesse e ha tenuto alcuni paletti non trattabili .
- jay jay okocha
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
TheMachine ha scritto:Ma, posto che finchè non vedo non credo, io non capisco chi si lamenta del taglio delle torri cosa ne avrebbe profitatto dalla loro costruzione ( non sono polemico eh veramente per capire) ? Per quanto mi riguarda tanto meglio se l'amministrazione non abbia svenduto il pubblico interesse e ha tenuto alcuni paletti non trattabili .
In sintesi, il pubblico interesse era obbligare i proponenti del progetto (Roma, Parnasi e co.) a spendere 400 milioni di euro per le infrastrutture di collegamento, a fronte delle cubature in eccesso rispetto al piano regolatore.
Vuoi fare tre grattacieli nel contesto del business park? Perfetto, mi devi assicurare che il 50 per cento dei tifosi arriverà allo stadio con i mezzi pubblici, e quindi devi provvedere alle spese per il prolungamento della metro B (fermata Tor di Valle), potenziamento ferrovia Roma-Lido, svincolo sulla Roma-Fiumicino, nuovi ponti stradali e pedonali, etc.
Questo era l'accordo fra giunta Marino e proponenti.
Non abbiamo ancora i dettagli dell'accordo di ieri, ma a fronte del taglio delle cubature del 60 per cento e delle dichiarazioni della Raggi mi sembra irreale pensare che i proponenti si accollino tutte le opere pubbliche sopracitate.
Per la cittadinanza romana viene meno l'occasione di avere delle infrastrutture aggratis che potevano tornare utili nella vita quotidiana, al di là dei giorni in cui si giocano le partite della Roma.
Resta nel progetto un parco naturale che sicuramente sarà bello e curato, valorizzando l'area oggi in completo abbandono vicino all'ippodromo, ma comunque situato in un punto periferico e marginale della città, raggiungibile prevalentemente con i mezzi privati.
Sulla bilancia andavano messi tre grattacieli, e lì sta alla sensibilità dei singoli: a me l'idea di avere delle strutture del genere a due passi dal raccordo, a circa 13 chilometri dal centro, non avrebbe creato nessun problema, ma non tutti la vedono così. Amen, inutile intavolare qua una discussione sull'urbanistica capitolina.
- Whatarush
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
jay jay okocha ha scritto:Non abbiamo ancora i dettagli dell'accordo di ieri, ma a fronte del taglio delle cubature del 60 per cento e delle dichiarazioni della Raggi mi sembra irreale pensare che i proponenti si accollino tutte le opere pubbliche sopracitate.
Per la cittadinanza romana viene meno l'occasione di avere delle infrastrutture aggratis che potevano tornare utili nella vita quotidiana, al di là dei giorni in cui si giocano le partite della Roma.
Quindi o Parnasi si accolla adesso questi lavori per poi diventare "primo palazzinaro" del Comune per qualsiasi lavoro futuro; o c'è adesso un esborso di denaro pubblico (quale?)?
- Gerry Donato
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
I costruttori in questo caso sono comunque spalle al muro ed avevano troppa convenienza ad accettare le condizioni della giunta. Figuriamoci poi il Consorzio giallorosso che fa la mandrakata, perché ottiene tutto quello che voleva riducendo l'investimento, specie considerando che mai si sarebbero piazzati sul mercato tutti quei metri cubi di uffici con la fuga di Unicredit altrove.
O Raggi ha mentito, e la cosa non sarebbe sorprendente in effetti ma credo ci sia un limite a tutto anche perché nel caso salterebbe tutto, oppure ieri ha già annunciato che 3 delle 4 opere chiavi di interesse pubblico saranno realizzate nella prima fase (adeguamento Via del Mare, messa in sicurezza di Decima e Vallerano, potenziamento trasporto su ferro con nuova stazione su FC2), mentre viene posticipato ad una seconda fase (bisogna vedere a che condizioni) il ponte sul Tevere per il collegamento con la Roma-Fiumicino.
D'altronde queste erano presupposto stesso alla delibera, non si poteva fare nulla senza di loro, quindi non solo non è irreale, ma è vincolante.
Ovviamente il Comune non può mettere un euro anche volendo per queste opere, a causa della sua situazione debitoria non c'è possibilità che compaia una voce passiva per una cosa del genere.
Quanto poi alla prelazione di un palazzinaro rispetto ad un altro nei confronti di una Pubblica Amministrazione è molto banalmente un reato, quindi è una sciocchezza degna di RomaFaSchifo.
O Raggi ha mentito, e la cosa non sarebbe sorprendente in effetti ma credo ci sia un limite a tutto anche perché nel caso salterebbe tutto, oppure ieri ha già annunciato che 3 delle 4 opere chiavi di interesse pubblico saranno realizzate nella prima fase (adeguamento Via del Mare, messa in sicurezza di Decima e Vallerano, potenziamento trasporto su ferro con nuova stazione su FC2), mentre viene posticipato ad una seconda fase (bisogna vedere a che condizioni) il ponte sul Tevere per il collegamento con la Roma-Fiumicino.
D'altronde queste erano presupposto stesso alla delibera, non si poteva fare nulla senza di loro, quindi non solo non è irreale, ma è vincolante.
Ovviamente il Comune non può mettere un euro anche volendo per queste opere, a causa della sua situazione debitoria non c'è possibilità che compaia una voce passiva per una cosa del genere.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
Gerry in tutto questo, parliamo della gestione della singola "vicenda stadio", mi spieghi dov'è la dis-con-ti-nui-tà nel governo a 5S di Roma con cui ci hai affascinati tutti per settimane? Non erano quelli del "niente accordi", "o bianco o nero"?
Quotando un post di dream, anch'io ci vedo "una restaurazione della dc dei tempi che furono", con un colpo al cerchio e uno alla botte, facendo qualcosa - che è sempre meglio del non far niente - ma senza slanci rivoluzionari, e - si spera, ma stiamo a vedere - senza accordi sottobanco e ricadute future poco chiare.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
Sarò meno informato di voi sulla faccenda, ma a me francamente la logica da dc sembra quella per cui si concede di costruire per 5 volte quanto previsto dal PRG dietro la compensazione (di che??) della costruzione delle opere pubbliche; poi capisco che molti avrebbero goduto a vedere lo stadio non costruito e poter additare l'anti politica del no come male atavico della città, io aspetto di vedere meglio ma mi pare un avanzamento rispetto ai consiglieri comunali la cui campagna è stata finanziata dalle società di Parnasi che poi stranamente si sarebbe ritrovato con la possibilità di fare una piccola Dubai in riva al Tevere.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
Abbiamo buttato al cesso la possibilità di fare a spese dei privati qualcosa che poteva somigliare a la defense a Parigi. Qualcosa che valeva come detto 3 volte l'expo e che avrebbe riqualificato una zona che è depressa in modo imbarazzante. Lo stadio pur da romanista per me era strumentale, tifo più per la città.
Dietro la propaganda delle torri e cubature c'è solo politica e disinformazione.
Una di 38 anni non è sinonimo di innovazione e slancio.
È amica delle corporazioni e incapace di osare e qua manco quello doveva fare. Siamo una capitale ammuffita e mediocre, non evolvono dal secondo dopoguerra.
Però grillo ha la macchina ibrida.
Chiunque parli di speculazioni non ha mai visto parco Leonardo, ponte di nona, le torri dell'eur.
Questo era un progetto. Perso.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
Whatarush ha scritto:Gerry in tutto questo, parliamo della gestione della singola "vicenda stadio", mi spieghi dov'è la dis-con-ti-nui-tà nel governo a 5S di Roma con cui ci hai affascinati tutti per settimane? Non erano quelli del "niente accordi", "o bianco o nero"?
Quotando un post di dream, anch'io ci vedo "una restaurazione della dc dei tempi che furono", con un colpo al cerchio e uno alla botte, facendo qualcosa - che è sempre meglio del non far niente - ma senza slanci rivoluzionari, e - si spera, ma stiamo a vedere - senza accordi sottobanco e ricadute future poco chiare.
Questo è un capolavoro politico da qualsiasi lato si voglia affrontare la situazione, al netto di cose che non possiamo sapere e di come ci sono arrivati. Hanno trovato il compromesso perfetto con netto sbilanciamento a loro favore, se questo vuol dire essere democristiani allora sono stati democristiani al quadrato ed al cubo, visto l'argomento.

Forse hanno giocato fino alla fine, secondo me anche improvvisando molto, sul sottile equilibrio tra conseguenze legali (penali, sopraintendenza, TAR, etc, e potrebbe non essere finita qui comunque) ed interessi dei vari soggetti coinvolti, scommettendo sul fatto che alla fine convenisse a tutti un accordo del genere ma comunque alla fine dimostrando che non è obbligatorio cedere a scatola chiusa ai palazzinari.
E sono riusciti a ridurre l'evidente componente speculativa senza compromettere l'interesse pubblico che era vincolante, esaltando quello non meno importante del popolo giallorosso, ridimensionando la differenza tra i prezzi attuali e quelli futuri previsti grazie all'addio di quei metri cubi di uffici che mai si sarebbe piazzato sul mercato e che di sicuro nulla avevano a spartire con lo "slancio rivoluzionario" o l'innovazione.
Faranno tante altre vaccate sicuramente, ma stando così le cose stavolta hanno politicamente stravinto loro e sono riusciti a non far perdere realmente nessuno.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
Gerry ma come fai a dire che non ha perso nessuno?
Ci siamo giocati la metà dell'investimento complessivo, i posti di lavoro e l'indotto, le entrate fiscali le copri tu?
È solo una vittoria politica, e pure di Pirro.
Presi i meriti di opere pubbliche già previste e poi tagliate.
Ci siamo giocati la metà dell'investimento complessivo, i posti di lavoro e l'indotto, le entrate fiscali le copri tu?
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
TheMachine ha scritto:Sarò meno informato di voi sulla faccenda, ma a me francamente la logica da dc sembra quella per cui si concede di costruire per 5 volte quanto previsto dal PRG dietro la compensazione (di che??) della costruzione delle opere pubbliche; poi capisco che molti avrebbero goduto a vedere lo stadio non costruito e poter additare l'anti politica del no come male atavico della città, io aspetto di vedere meglio ma mi pare un avanzamento rispetto ai consiglieri comunali la cui campagna è stata finanziata dalle società di Parnasi che poi stranamente si sarebbe ritrovato con la possibilità di fare una piccola Dubai in riva al Tevere.
Perdonami, ma parli di una città in cui fino a qualche anno fa si costruiva in maniera pressoché anarchica senza praticamente fornire servizi alle aree edificate, mentre qui con la delibera Marino si era giunti a imporre un 35 per cento di oneri compensatori. Prima il privato costruiva e poi stava al comune provvedere alle infrastrutture e ai servizi, adesso si sarebbero delineate prima strade e collegamento metro e poi si sarebbe proceduto con l'edificazione. Mi pare una bella differenza.
Ah, incidentalmente si tratta della stessa città che cancella i progetti in essere su metropolitane e infrastrutture perchè fondamentalmente non ci sono i soldi.
dreamtim ha scritto:Abbiamo buttato al cesso la possibilità di fare a spese dei privati qualcosa che poteva somigliare a la defense a Parigi. Qualcosa che valeva come detto 3 volte l'expo e che avrebbe riqualificato una zona che è depressa in modo imbarazzante. Lo stadio pur da romanista per me era strumentale, tifo più per la città.
Dietro la propaganda delle torri e cubature c'è solo politica e disinformazione.
Una di 38 anni non è sinonimo di innovazione e slancio.
È amica delle corporazioni e incapace di osare e qua manco quello doveva fare. Siamo una capitale ammuffita e mediocre, non evolvono dal secondo dopoguerra.
Però grillo ha la macchina ibrida.
Chiunque parli di speculazioni non ha mai visto parco Leonardo, ponte di nona, le torri dell'eur.
Questo era un progetto. Perso.
D'accordo su quasi tutto, ho solo dei dubbi dovuti all'ignoranza delle dinamiche del mercato immobiliare su quanto effettivamente il centro direzionale in un'area periferica avrebbe avuto impatto sul Pil dell'Urbe.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
dreamtim ha scritto:Gerry ma come fai a dire che non ha perso nessuno?
Ci siamo giocati la metà dell'investimento complessivo, i posti di lavoro e l'indotto, le entrate fiscali le copri tu?
È solo una vittoria politica, e pure di Pirro.
Presi i meriti di opere pubbliche già previste e poi tagliate.
Vi siete giocati la metà malsana dell'investimento, l'indotto aleatorio, quello delle speculazioni e dei metri cubi di uffici che mai nella vita si sarebbero potuti piazzare sul mercato o per lo meno mai al prezzo futuro atteso, specie alla luce della dipartita dalla zona di Unicredit.
E non a caso, come la faccina di Baldissoni già ieri raccontava, i vincitori maggiori sono anche all'interno dell'AS Roma e l'accordo è stato siglato con la soddisfazione di tutti, già questo dovrebbe far riflettere.
Sui posti di lavoro e le entrate fiscali non so a cosa ti riferisci, presumo agli operai edilizi che avrebbero costruito le torri e conseguenti buste paga.

- Whatarush
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
Gerry Donato ha scritto:Questo è un capolavoro politico da qualsiasi lato si voglia affrontare la situazione, al netto di cose che non possiamo sapere e di come ci sono arrivati. Hanno trovato il compromesso perfetto con netto sbilanciamento a loro favore, se questo vuol dire essere democristiani allora sono stati democristiani al quadrato ed al cubo, visto l'argomento.![]()
Forse hanno giocato fino alla fine, secondo me anche improvvisando molto, sul sottile equilibrio tra conseguenze legali (penali, sopraintendenza, TAR, etc, e potrebbe non essere finita qui comunque) ed interessi dei vari soggetti coinvolti, scommettendo sul fatto che alla fine convenisse a tutti un accordo del genere ma comunque alla fine dimostrando che non è obbligatorio cedere a scatola chiusa ai palazzinari.
E sono riusciti a ridurre l'evidente componente speculativa senza compromettere l'interesse pubblico che era vincolante, esaltando quello non meno importante del popolo giallorosso, ridimensionando la differenza tra i prezzi attuali e quelli futuri previsti grazie all'addio di quei metri cubi di uffici che mai si sarebbe piazzato sul mercato e che di sicuro nulla avevano a spartire con lo "slancio rivoluzionario" o l'innovazione.
Faranno tante altre vaccate sicuramente, ma stando così le cose stavolta hanno politicamente stravinto loro e sono riusciti a non far perdere realmente nessuno.
Capolavoro politico

E' una soluzione discreta, frutto di un accordo all'interno della giunta M5S che con più cemento non avrebbe dato il SI, dopo il definitivo allontamento - ricordiamolo - di Berdini e l'imbavagliamento dell'ala che fa capo alla Taverna. Un accordo che tuttavia parla di opere pubbliche fasizzate (cit.), sulla realizzazione delle quali sarebbe carino tenere vivo l'interesse anche quando i riflettori saranno puntati altrove, e che al momento chiarisce poco dei futuri rapporti Comune/Parnasi.
Dal punto di vista del consenso è un successo perchè #famostostadio avrebbe vinto sempre e comunque e cava la Giunta da un impaccio che negl'ultimi giorni era diventato surreale.
Dal punto di vista del (buon) governo mi sembra un qualcosa che avrebbe potuto fare una giunta di qualsiasi colore. E quindi, per favore, non venitemi ancora a parlare di discontinuità.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
Gerry Donato ha scritto:Vi siete giocati la metà malsana dell'investimento, l'indotto aleatorio, quello delle speculazioni e dei metri cubi di uffici che mai nella vita si sarebbero potuti piazzare sul mercato o per lo meno mai al prezzo futuro atteso, specie alla luce della dipartita dalla zona di Unicredit.
E non a caso, come la faccina di Baldissoni già ieri raccontava, i vincitori maggiori sono anche all'interno dell'AS Roma e l'accordo è stato siglato con la soddisfazione di tutti, già questo dovrebbe far riflettere.
Non puoi saperlo che quelle torri sarebbero rimaste vuote. Hai il forte sospetto.
Non posso sapere se a Parnasi consentiranno di tirar su un castello da qualche altra parte. Ho il forte sospetto.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
Chiunque parli di parte malsana di investimento non ha acceso l'interruttore del buon senso o semplicemente non ha presente cosa hanno costruito Roma negli ultimi 20 anni.Speculazione degna di un film neorealista di Rosi, mostri di aspetto cubici e torri nonsense, devastazione del laghetto, eur sventrato, una roba assurda. Il paradiso del palazzinaro che alla città mai hanno dato nulla.
Vado a Parigi e le costruzioni moderne ci sono. Bilbao si è riqualificata con un museo che da principio prendevano tutti per il culo, Valencia ha osato. Parigi dalla torre in poi ha sempre progredito. Solo Roma fa speculare nelle sue periferie senza nulla di bello.
Rallegrarsi delle cubature e della metà degli investimenti è come Rallegrarsi di avere lo stipendio dimezzato.
Sono soldi che non vedremo mai più.
Questi ti rifanno una palude e "ah pero' le cubature".
A ponte di nona dove stavate?
Una occasione persa.
Vado a Parigi e le costruzioni moderne ci sono. Bilbao si è riqualificata con un museo che da principio prendevano tutti per il culo, Valencia ha osato. Parigi dalla torre in poi ha sempre progredito. Solo Roma fa speculare nelle sue periferie senza nulla di bello.
Rallegrarsi delle cubature e della metà degli investimenti è come Rallegrarsi di avere lo stipendio dimezzato.
Sono soldi che non vedremo mai più.
Questi ti rifanno una palude e "ah pero' le cubature".
A ponte di nona dove stavate?
Una occasione persa.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti
Qualsiasi soggetto con un minimo di nozioni sulla materia sa perfettamente che la SUL a compensazione è frutto esclusivo di quell'atroce "raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa", la parte peggiore della legge degli stadi 147/2013.
Ed infatti Parnasi, dopo la fuga di Unicredit da quelle torri, ha accettato senza troppe esitazioni il ridimensionamento del Business Park (che rappresentava quella compensazione) mantenendo pressoché intatto il quadro degli oneri di urbanizzazione richiesti dal Comune, perché sapeva che difficilmente sarebbe potuto rientrare e sicuramente non l'avrebbe fatto nel breve periodo.
Che poi non credo ci voglia una grande scienza per sapere che Roma è piena di edifici con uffici inutilizzati.
Poi se arriva il castello di Parnasi ne risponderà la Raggi o il nuovo sindaco presso la procura.
Ed infatti Parnasi, dopo la fuga di Unicredit da quelle torri, ha accettato senza troppe esitazioni il ridimensionamento del Business Park (che rappresentava quella compensazione) mantenendo pressoché intatto il quadro degli oneri di urbanizzazione richiesti dal Comune, perché sapeva che difficilmente sarebbe potuto rientrare e sicuramente non l'avrebbe fatto nel breve periodo.
Che poi non credo ci voglia una grande scienza per sapere che Roma è piena di edifici con uffici inutilizzati.
Poi se arriva il castello di Parnasi ne risponderà la Raggi o il nuovo sindaco presso la procura.
