Mich ha scritto: 12/04/2018, 12:35
Riepilogo annuale su alcuni singoli, quelli che maggiormente potrebbero (o si pensava potessero) comporre la base per il futuro.
Segno +
Markkanen: ottimo impatto fin da subito per il rookie, smentendo anche quei giudizi che lo vedevano come un semplice lungo capace di tirare da 3. Invece ha mostrato un repertorio offensivo abbastanza largo, dal tiro lungo alla capacità di attaccare il canestro con un ball handling che è qualcosa di raro per giocatori alti come lui. Anche contributo in difesa abbastanza sottovalutato. Ovviamente dovrà ora migliorare il gioco in posto imparando ad usare il fisico ma c'è tempo. La nota più lieta dell'anno.
Dunn: non ci voleva tanto a migliorare la stagione scorsa da rookie ai Timberwolves ma, allo stesso tempo, non era nemmeno scontato che mostrasse i miglioramenti che invece sono stati evidenti. Ha certamente dei limiti su cui concentrarsi per migliorare, come il tiro da tre e le percentuali nell'attaccare il canestro, così spesso si affida ad un tiro dalla media che per ora sembra dargli più certezze. Però ha mostrato le potenzialità per diventare tra le PG difensive migliori della lega e capacità nel far girare la squadra e assistere i compagni (al netto del numero di TO ancora da limitare), tutto ciò si è fatto sentire nelle diverse partite saltate. Sicuramente giocatore da cui ripartire il prossimo anno.
Portis: MIP Bulls dell'anno. Migliorato in tutto, altra bella sorpresa dell'anno. Praticamente raddoppiata la media punti, mostrando grande versatilità in attacco e facilità nel portare punti sia tirando dalla distanza (più che discreto 36% da tre prendendo circa 3 tiri a partita) che in post, dove però non ha ancora l'esplosività per competere contro ogni tipo di lungo. Il limite maggiore è la difesa, quella che al momento lo posiziona non più che sesto uomo di lusso. Da capire in futuro se abbia ulteriori margini di miglioramento oppure possa rappresentare un asset sul mercato.
Nwaba: a sorpresa ben presto è diventato pezzo importante della squadra. Ottima difesa anche su avversari più grossi di lui, grinta e buona forza nell'attaccare il canestro, quest'ultima praticamente l'unica soluzione offensiva dell'attuale repertorio ma altrimenti non starebbe qui. Quest'anno ha messo anche qualche tripla in più ma abbastanza sporadica. Se mettesse su un minimo quel jumper, si aprirebbero nuovi orizzonti. Comunque, miglior difensore della squadra di gran lunga. E' in scadenza, da rinnovare assolutamente.
Segno =
Lavine: torna da un infortunio al crociato e quindi ogni giudizio non può che essere influenzato da questo, perciò segno = e non -. Abbastanza convincente al rientro, con il picco raggiunto nella gara interna da ex contro i Timberwolves, poi però chiude in calando. Inizia a spadellare un po' troppo al tiro e monopolizzare i possessi (da questo punto di vista coppia con Dunn ancora non convincente e da valutare) che non sempre portano la squadra a giocar meglio, anzi. In difesa sarebbe proprio da costruire se possibile: nemmeno malaccio come difensore sulla palla ma per letture molto indietro. Ovvio ripeterlo ancora, dopo un anno fermo per un infortunio pesante non ci si può aspettare il top. Però intanto arriva già il momento del contratto e già c'è da capire cosa possa essere in futuro: un giocatore capace di guidare la squadra da protagonista o un sesto uomo? La speranza è quello di chiudere con un contratto buono e, allo stesso tempo, conveniente per entrambi.
Valentine: forse per buoni tratti più da segno + che da =, pure perché i miglioramenti in una stagione da media punti in doppia cifra sono evidenti ma dipende dalle prospettive. Se la prospettiva è quella di un buon role player capace di portare punti dalla panca, allora si tende verso il segno +. Resta prima di tutto un tiratore dalla distanza, mentre a canestro al momento la soluzione a cui fa più affidamento è un floater quest'anno cavalcatissimo (pensare che solo qualche settimana fa è arrivata la sua prima schiacciata). Tra qualche errore plateale e qualche buon giocata, quest'anno in varie situazioni si è visto anche affidare palla mostrando qualche buon sprazzo di playmaking. Atletismo e difesa sono i punti deboli che non permettono quell'ulteriore salto di qualità ma si spera possa ancora aggiungere qualcosa in più.
Payne: obiettivamente meno peggio del previsto al rientro. Ci sono stati dei momenti da guida al tanking ma meno di quelli che lasciava pensare inizialmente. Con Dunn che a fine stagione non ha giocato molto, è diventato lui titolare mostrando di essere più playmaker di Grant. Alla fine chiude con discrete stats e, a meno che non si scelga una PG al draft, dovrebbe essere il backup di Dunn l'anno prossimo.
Segno -
Felicio e
Zipser: entrambi non confermano alcune buone sensazioni dello scorso anno. Il primo rinnovato a cifre importanti l'estate scorsa, iniziano già a sapere di rimpianto. Nel finale di stagione almeno ha trovato maggiore continuità, iniziando almeno in attacco ad essere coinvolto nel migliore dei modi, soprattutto con un pick and roll che quest'anno si è visto di meno. In difesa sempre lo stesso, anche se poi ad un certo punto diventa difficile valutare la difesa quando si spera nel tanking.
Il secondo anche peggio, male nel tanto spazio concesso inizialmente, chiude la stagione uscendo poi anche dalle rotazioni.