Re: Trash Talking
Inviato: 10/05/2014, 16:24
Breve sunto della stagione Sbifidense:
1. Ladislao Mazurkiewicz: numero uno preso con qualche dubbio vista la mia poca conoscenza del soggetto, dopo un inizio balbettante s’impone come titolare inamovibile, purtroppo il resto del reparto è meno affidabile di uno spelling del suo cognome fatto da seiemezzo
2. Mauro Tassotti: usato sicuro, senza infamia e senza lode, gioca praticamente sempre e non fa mancare il suo impegno seipolitico
3. Roger Byrne: arriva dopo l’ennesimo stalking degli Spatolatori, io gli regalo Cervato, lascio il buon Byrne a svernare in panca, dicono sia un ottimo compagno di briscola essevu
4. Miguel Ángel Andriolo Frodella – Andreolo: l’italo uruguagio bicampeon avrebbe dovuto fare da diga davanti alla difesa, prima perde il posto a favore di Simeone, poi viene accantonato per Makelélé, impalpabile cinque
5. Rudolf Jozef "Ruud" Krol cap: in origine avrebbe dovuto formare una formidabile coppia centrale difensiva con Thiago Silva, dopo i primi disastri del reparto, si sposta dietro come battitore libero, ma il suo meglio lo da nel ruolo di terzino sinistro e li gioca tutto il girone di ritorno, spodestando Cervato e dando un minimo di solidità difensiva contro le mirabolanti ale destre del torneo: sette
6. Christian Panucci: un paio di presenze, coronate da altrettante sconfitte, meglio come commentatore di Sky, vero Mario ? cinque
7. Andrés Iniesta Luján: l’uomo su cui ci si è aggrappati nel momento del bisogno, il blocco del Barca da il suo apporto solido, ma lui ci mette qualcosa in più abbinando qualità a quantità ed una continuità che nemmeno Messi riesce a dare, semplicemente insostituibile, anche se, per esigenze tattiche, un paio di incontri li inizia dalla panca: otto
8. Xavier Hernández Creus – Xavi: geometra di centrocampo dal quale far partire l’azione, soffre un po’ l’incertezza tattica del mister e, causa un bisogno di protezione per la difesa ballerina, non ha mai la garanzia di partire titolare, questo lo paga a livello di sicurezza, anche se la sua grande personalità, lo porta a segnare l’ultima rete della stagione, decisiva. seiemezzo
9. Gabriel Omar Batistuta: Re Leone è questo, prendere o lasciare, esplode in prestazioni sublimi, poi ogni tanto si perde, tradito dalla voglia di strafare, mette sempre tutto se stesso e non fa mai mancare l’impegno, il talento non è smisurato, ma la sua determinazione lo porta a superare ogni ostacolo, insomma un vero supereroe, che nel momento del bisogno torna e mette la sua zampata sette
10. Lionel Andrés Messi: partito piano, anche per la collocazione tattica troppo decentrata nel 4 2 3 1 largo a destra, appena ritrovato il ruolo di prima punta, ha collezionato un invidiabile score di gol e assist, arrivando nel gruppetto alle spalle di O’Rey, secondo solo a Iniesta, perché l’iberico ha avuto dalla sua una migliore continuità di rendimento. Sì d'accordo free Di Stefano, free Puskas e tutti gli altri, ma free anche la Pulga: ottomeno
11. Roberto Donadoni:. Arrivato nel mercato di riparazione per cercare di coprire un buco sulla destra, nel vano tentativo di arrivare ad un 4 4 2 puro, ha fatto quel che poteva, ma l’asse Tassotti-Donadoni, non ha ripetuto i fasti del grande Milan di Sacchi. Positivo, ma con moderazione, la solitudine dell’ala destra, con quel suo sguardo sempre intristito che accompagna pure le sue interviste odierne nei post partita da mister, non ha trascinato le folle, merità la sufficienza per la sua disciplina, mai una parola fuori posto, anche quando ha dovuto scaldare la panchina, come nell’ultima sfida: seipolitico
12. Valerio Bacigalupo: preso come omaggio al grande Torino, purtroppo quelli buoni erano già andati, ho ripiegato sull’indolore terzo portiere, una presenza nella cicloturistica contro il Borussia Mailand di fine stagione. seimenomenomeno
13. Pietro Vierchowod: vecchia quercia, seconda stagione tra le fila di una mia compagine, parte sempre da riserva, riesce sempre a trovare una maglia da titolare, ruvido quanto basta, di certo non un fuoriclasse, ma in un sistema solido può dire la sua. seiemezzo
14. Giancarlo Antognoni: purtroppo il modulo e Xavi lo hanno relegato nel ruolo di comparsa, entrato qualche volta a partita in corso, le poche chance concessegli non le ha sfruttate a dovere, peccato. cinque
15. John Terry : arrivato in uno scambio con Sergio Ramos, ne ha preso il posto proprio quando lo spagnolo stava iniziando ad ingranare, li in mezzo con Pietrone forma una coppia ben assortita, tutto sommato il suo lo ha fatto quasi sempre. seiemezzo
16. Armando Segato: lieta sorpresa del finale di stagione, preso nel draft di riparazione, sconosciuto ai più, chiuso dal fenomenale Iniesta sull’ala sinistra, ha saputo sfornare prestazioni molto buone quando è stato chiamato in causa in fase di contenimento sette
17. Giuseppe Chiappella: ne ha azzoppati parecchi nel corso della stagione, jolly difensivo con i piedi ruvidi e l’entrataccia facile, a volte provvidenziale, spesso dannoso, da maneggiare con cautela per evitare che le controindicazioni abbiano il sopravvento: cinquesei
18. Claude Makélélé: altra buona pesca del draft di riparazione, ha subito preso possesso della fase difensiva nel centrocampo Sbifidus, le pecche della squadra non sono certo addebitabili alla sua zona di competenza: sette
19. Gordon Strachan: giocata qualche gara nella prima parte della stagione, gli arrivi di draft e mercato lo hanno relegato nel dimenticatoio, anche perché, purtroppo, non è che avesse fatto molto per farsi ricordare: cinque
20. Josef Bican: potenzialmente superiore a Batigol, ma inviso all’ambiente tutto schierato con il Re Leone, ha saputo ricavarsi il suo spazio con pazienza, arrivando comunque a mettere insieme 4 reti e un paio di assist, preziosa alternativa. seiemezzo
21. Cesc Fabregas: falso nueve per antonomasia, non ha trovato spazio, anche perché arrivato durante il mercato più per permettere al bizzoso Dixie Dean di tornare all’ovile che per vere esigenze tattiche. essevu
22. Giuliano Sarti: passa una tranquilla stagione in panca nonpervenuto
23. Angelo Domenghini: memore delle sue leggendarie sgroppate messicane, la curiosità di vedere cosa avrebbe potuto combinare sulla destra, hanno avuto la meglio sulla logica di equilibri nella rosa, dove lui, Donadoni e Strachan si sono indubbiamente pestati i piedi. Sgroppate ne ha fatte, ma di sostanzioso ha portato a casa poco, fuomoso. cinque
ex:
Diego Pablo Simeone: il diabolico AFDUI è riuscito a mettere le mani su un prezioso elemento del mio centrocampo, ceduto nella speranza di avere da Donadoni, quella qualità che Iniesta ha dato sull’altra fascia, molti rimpianti per El Cholo. sette
Sergio Ramos García: alcune prestazioni incolori sulla fascia destra, ha giocato bene da centrale, purtroppo, nel momento in cui era già stato ceduto, beffardo. Seimeno
Dixie Dean: come già detto, partito in quanto non contento del minutaggio, polemico e altezzoso, rissaiolo e sempre pronto alla polemica, ha rilasciato un’intervista al Sun subito dopo lo scambio, accusando ogni singola persona con la quale aveva avuto a che fare nella sua ex squadra, ricambiato dal pubblico. Un amore mai sbocciato. quattropiù
Sergio Cervato: il giocatore che ha sostanzialmente portato il ruolo di terzino fluidificante in Italia ad una nuova dimensione, ha disputato un onesto girone d’andata, ma troppo esposto alle folate difensive avversarie, ha finito con il perdere il posto da titolare quando gli è stato preferito Ruud Krol, più difensore di lui. Ceduto per permettergli di giocarsi qualcosa d’importante. Sei+
Thiago Emiliano da Silva: arrivato con i favori della critica e i titoloni sui giornali, se ne è andato per un Panucci qualsiasi una fredda notte d’inverno scortato dalla polizia, sarà sempre ricordato da queste parti come l’emulo di Comunardo Niccolai: quattro
Adrian Mutu, Walter Zenga, Aldo Maldera III, Herbert Prohaska: tagliati per sostanziale inutilizzo, anche se il Fenomeno, avrebbe potuto essere la mia arma segreta
1. Ladislao Mazurkiewicz: numero uno preso con qualche dubbio vista la mia poca conoscenza del soggetto, dopo un inizio balbettante s’impone come titolare inamovibile, purtroppo il resto del reparto è meno affidabile di uno spelling del suo cognome fatto da seiemezzo
2. Mauro Tassotti: usato sicuro, senza infamia e senza lode, gioca praticamente sempre e non fa mancare il suo impegno seipolitico
3. Roger Byrne: arriva dopo l’ennesimo stalking degli Spatolatori, io gli regalo Cervato, lascio il buon Byrne a svernare in panca, dicono sia un ottimo compagno di briscola essevu
4. Miguel Ángel Andriolo Frodella – Andreolo: l’italo uruguagio bicampeon avrebbe dovuto fare da diga davanti alla difesa, prima perde il posto a favore di Simeone, poi viene accantonato per Makelélé, impalpabile cinque
5. Rudolf Jozef "Ruud" Krol cap: in origine avrebbe dovuto formare una formidabile coppia centrale difensiva con Thiago Silva, dopo i primi disastri del reparto, si sposta dietro come battitore libero, ma il suo meglio lo da nel ruolo di terzino sinistro e li gioca tutto il girone di ritorno, spodestando Cervato e dando un minimo di solidità difensiva contro le mirabolanti ale destre del torneo: sette
6. Christian Panucci: un paio di presenze, coronate da altrettante sconfitte, meglio come commentatore di Sky, vero Mario ? cinque
7. Andrés Iniesta Luján: l’uomo su cui ci si è aggrappati nel momento del bisogno, il blocco del Barca da il suo apporto solido, ma lui ci mette qualcosa in più abbinando qualità a quantità ed una continuità che nemmeno Messi riesce a dare, semplicemente insostituibile, anche se, per esigenze tattiche, un paio di incontri li inizia dalla panca: otto
8. Xavier Hernández Creus – Xavi: geometra di centrocampo dal quale far partire l’azione, soffre un po’ l’incertezza tattica del mister e, causa un bisogno di protezione per la difesa ballerina, non ha mai la garanzia di partire titolare, questo lo paga a livello di sicurezza, anche se la sua grande personalità, lo porta a segnare l’ultima rete della stagione, decisiva. seiemezzo
9. Gabriel Omar Batistuta: Re Leone è questo, prendere o lasciare, esplode in prestazioni sublimi, poi ogni tanto si perde, tradito dalla voglia di strafare, mette sempre tutto se stesso e non fa mai mancare l’impegno, il talento non è smisurato, ma la sua determinazione lo porta a superare ogni ostacolo, insomma un vero supereroe, che nel momento del bisogno torna e mette la sua zampata sette
10. Lionel Andrés Messi: partito piano, anche per la collocazione tattica troppo decentrata nel 4 2 3 1 largo a destra, appena ritrovato il ruolo di prima punta, ha collezionato un invidiabile score di gol e assist, arrivando nel gruppetto alle spalle di O’Rey, secondo solo a Iniesta, perché l’iberico ha avuto dalla sua una migliore continuità di rendimento. Sì d'accordo free Di Stefano, free Puskas e tutti gli altri, ma free anche la Pulga: ottomeno
11. Roberto Donadoni:. Arrivato nel mercato di riparazione per cercare di coprire un buco sulla destra, nel vano tentativo di arrivare ad un 4 4 2 puro, ha fatto quel che poteva, ma l’asse Tassotti-Donadoni, non ha ripetuto i fasti del grande Milan di Sacchi. Positivo, ma con moderazione, la solitudine dell’ala destra, con quel suo sguardo sempre intristito che accompagna pure le sue interviste odierne nei post partita da mister, non ha trascinato le folle, merità la sufficienza per la sua disciplina, mai una parola fuori posto, anche quando ha dovuto scaldare la panchina, come nell’ultima sfida: seipolitico
12. Valerio Bacigalupo: preso come omaggio al grande Torino, purtroppo quelli buoni erano già andati, ho ripiegato sull’indolore terzo portiere, una presenza nella cicloturistica contro il Borussia Mailand di fine stagione. seimenomenomeno
13. Pietro Vierchowod: vecchia quercia, seconda stagione tra le fila di una mia compagine, parte sempre da riserva, riesce sempre a trovare una maglia da titolare, ruvido quanto basta, di certo non un fuoriclasse, ma in un sistema solido può dire la sua. seiemezzo
14. Giancarlo Antognoni: purtroppo il modulo e Xavi lo hanno relegato nel ruolo di comparsa, entrato qualche volta a partita in corso, le poche chance concessegli non le ha sfruttate a dovere, peccato. cinque
15. John Terry : arrivato in uno scambio con Sergio Ramos, ne ha preso il posto proprio quando lo spagnolo stava iniziando ad ingranare, li in mezzo con Pietrone forma una coppia ben assortita, tutto sommato il suo lo ha fatto quasi sempre. seiemezzo
16. Armando Segato: lieta sorpresa del finale di stagione, preso nel draft di riparazione, sconosciuto ai più, chiuso dal fenomenale Iniesta sull’ala sinistra, ha saputo sfornare prestazioni molto buone quando è stato chiamato in causa in fase di contenimento sette
17. Giuseppe Chiappella: ne ha azzoppati parecchi nel corso della stagione, jolly difensivo con i piedi ruvidi e l’entrataccia facile, a volte provvidenziale, spesso dannoso, da maneggiare con cautela per evitare che le controindicazioni abbiano il sopravvento: cinquesei
18. Claude Makélélé: altra buona pesca del draft di riparazione, ha subito preso possesso della fase difensiva nel centrocampo Sbifidus, le pecche della squadra non sono certo addebitabili alla sua zona di competenza: sette
19. Gordon Strachan: giocata qualche gara nella prima parte della stagione, gli arrivi di draft e mercato lo hanno relegato nel dimenticatoio, anche perché, purtroppo, non è che avesse fatto molto per farsi ricordare: cinque
20. Josef Bican: potenzialmente superiore a Batigol, ma inviso all’ambiente tutto schierato con il Re Leone, ha saputo ricavarsi il suo spazio con pazienza, arrivando comunque a mettere insieme 4 reti e un paio di assist, preziosa alternativa. seiemezzo
21. Cesc Fabregas: falso nueve per antonomasia, non ha trovato spazio, anche perché arrivato durante il mercato più per permettere al bizzoso Dixie Dean di tornare all’ovile che per vere esigenze tattiche. essevu
22. Giuliano Sarti: passa una tranquilla stagione in panca nonpervenuto
23. Angelo Domenghini: memore delle sue leggendarie sgroppate messicane, la curiosità di vedere cosa avrebbe potuto combinare sulla destra, hanno avuto la meglio sulla logica di equilibri nella rosa, dove lui, Donadoni e Strachan si sono indubbiamente pestati i piedi. Sgroppate ne ha fatte, ma di sostanzioso ha portato a casa poco, fuomoso. cinque
ex:
Diego Pablo Simeone: il diabolico AFDUI è riuscito a mettere le mani su un prezioso elemento del mio centrocampo, ceduto nella speranza di avere da Donadoni, quella qualità che Iniesta ha dato sull’altra fascia, molti rimpianti per El Cholo. sette
Sergio Ramos García: alcune prestazioni incolori sulla fascia destra, ha giocato bene da centrale, purtroppo, nel momento in cui era già stato ceduto, beffardo. Seimeno
Dixie Dean: come già detto, partito in quanto non contento del minutaggio, polemico e altezzoso, rissaiolo e sempre pronto alla polemica, ha rilasciato un’intervista al Sun subito dopo lo scambio, accusando ogni singola persona con la quale aveva avuto a che fare nella sua ex squadra, ricambiato dal pubblico. Un amore mai sbocciato. quattropiù
Sergio Cervato: il giocatore che ha sostanzialmente portato il ruolo di terzino fluidificante in Italia ad una nuova dimensione, ha disputato un onesto girone d’andata, ma troppo esposto alle folate difensive avversarie, ha finito con il perdere il posto da titolare quando gli è stato preferito Ruud Krol, più difensore di lui. Ceduto per permettergli di giocarsi qualcosa d’importante. Sei+
Thiago Emiliano da Silva: arrivato con i favori della critica e i titoloni sui giornali, se ne è andato per un Panucci qualsiasi una fredda notte d’inverno scortato dalla polizia, sarà sempre ricordato da queste parti come l’emulo di Comunardo Niccolai: quattro
Adrian Mutu, Walter Zenga, Aldo Maldera III, Herbert Prohaska: tagliati per sostanziale inutilizzo, anche se il Fenomeno, avrebbe potuto essere la mia arma segreta