Re: Milan l'e' un gran MILAN sul tetto del mondo, grazie PRESIDENTE.
Inviato: 02/04/2024, 18:49
Non sono più così presente su questo topic, il tormentone Pioli out mi ha stancato parecchio.
Provo a condividere con voi una mia analisi, personalissima ovviamente e opinabile, ma che tento di giustificare con ragionamenti, sicuro che tanti non saranno d’accordo.
1) Il pesce puzza dalla testa. Che tipo di stagione stiamo facendo? Chiaro-scuro a mio parere. Prima di entrare in analisi tattiche, di gioco o risultati parziali, vorrei porre l’attenzione sul contesto.
2021-22 vinciamo lo scudetto, siamo ai primi di giugno, tutto sembra portare il Milan di allora verso l’apertura di un ciclo: titolo inaspettato, nucleo giovane, società risanata dai debiti con nuovo acquirente pronto a subentrare con la prospettiva di nuovi investimenti e miglioramento della rosa.
Cosa accade? Maldini e Massara vengono praticamente lasciati in braghe di tela (perdendo un mese di mercato), per poi rinnovare loro il contratto pochi minuti prima della scadenza.
C’è un grosso conflitto in seno al Milan: da un lato la parte manageriale che evidentemente vorrebbe il cambio di passo. Dall’altro la proprietà che rimane invece ancorata a stretti paletti economici, dove la parola fondamentale è stretti.
La stagione seguente è figlia di questo conflitto, con gli acquisti estivi che non ingranano, alcuni palesemente inadeguati (Origi), altri su cui rimangono grossi dubbi di gestione (CDK)… tecnica? Probabilmente si! Forse anche ambientale…
Tutto è apparecchiato per la cacciata in malo modo di Maldini e Massara.
Con chi vengono sostituiti? Con nessuno… si mette il Milan in mano a dei neofiti, Moncada-Furlani-D’Onofrio non hanno mai chiuso una trattativa in vita loro, la squadra rimane senza un riferimento forte tra campo e uffici. Il mercato è sconvolgente, a partire dalla discussa cessione di Tonali. Molti qui dentro dicono che il Milan sapesse già in qualche modo dei suoi problemi e abbia lanciato in bocca al Newcastle la polpetta avvelenata. Nessuno può avere riscontri ufficiali in tal senso, ma dal punto di vista economico la prima estate di Cardinale parte con la cessione di un big (messo a bilancio nella stagione 23-24 nonostante l’attivo di bilancio del 22-23). Vedremo se l’estate in arrivo partirà diversamente…
Vengono poi rigettati tutti gli acquisti dell’anno prima, ma soprattutto vengono spese cifre mai viste per rifare mezza squadra: RLC (già firmato da Maldini&Massara), Pulisic, Chukwueze, Musah, Reijnders, Okafor. Sembra una cavalcata trionfale, poi invece si rimane senza vice Theo, ma soprattutto si fa una figura barbina con Taremi, a cui si mette una toppa prendendo l’unico giocatore rimasto disponibile sul mercato (Jovic), che ci mette un paio di mesi abbondanti per tornare presentabile.
Squadra rivoluzionata, soprattutto in un reparto, quello di centrocampo e con il 38enne Giroud come unica soluzione davanti.
Si passa da Bennacer-Tonali-Messias-Diaz-Leao-Giroud
a Krunic-Reijnders-Pulisic-RLC-Leao-Giroud
2) L’inizio è abbastanza buono, ma complice un calendario redatto da un ex dirigente dell’Inter, ci troviamo poi di fronte ad un tour de force che ci taglia le gambe… letteralmente! Il consueto calo delle squadre di Pioli verso ottobre-novembre, coincide quest’anno con infortuni molto più pesanti del solito, dove invece che il problema muscolare capitano 3-4 infortuni ai tendini che lasciano decimato il reparto difensivo. Qui il Milan si sfalda, perde terreno in campionato, soprattutto esce inopinatamente dai gironi di CL dove ha la colpa di fare un doppio 0-0 nelle prime due partite con Newcatle e B. Dortmund pur meritando di vincere in entrambe; alla fine ci condanna un rigore regalato al PSG al 7’ di recupero…
Il Pioliout arriva a livelli mai visti. Personalmente condivido le grandissime perplessità riguardo gli infortuni, molto gravi, molto simili e tutti ravvicinati. Non sono un preparatore atletico, ma anche sentendo alcuni esperti sembra evidente che ci siano stati degli errori che hanno pesato.
Quello che non condivido affatto sono le critiche sul non-gioco di Pioli. La squadra a mio parere ha sempre risposto bene alle sollecitazioni dell’allenatore, propone un calcio “europeo”, votato all’attacco, che ha dei limiti che purtroppo sono stati particolarmente esposti in questa stagione. I limiti sono evidentemente difensivi, il centrocampo fatica a trovare le misure e le distanze, si fa spesso imbucare da inserimenti di mezzali e trequartisti avversari. D’altronde il reparto è completamente nuovo, Krunic è stato messo in croce, non rinnovato e ceduto, Bennacer si sta applicando come perno dietro, ma non ha evidentemente la gamba per chiudere soprattutto quando le squadre si allungano nei secondi tempi. Nonostante tutto il Milan ha trovato di nuovo smalto, la media punti è sempre molto buona, il cammino in EL è arrivato perlomeno fino ai quarti.
3) La Marotta league, due aspetti. Il primo riguarda una squadra che ci è davanti 14 punti al momento, ha chiuso il campionato con largo anticipo, grazie ad una formazione che rispetto allo scorso anno ha cambiato molto meno: il solo Thuram al pronti via, poi pian piano Pavard, con i vari Frattesi, C. Augusto, Arnautovic, Sanchez, etc. a fare i cambi di qualità. Età media molto più alta, monte ingaggi molto più alto, automatismi che permettono alla squadra di avere un rendimento sempre alto e stabile.
L’altro aspetto riguarda i favori arbitrali, innumerevoli, anche e soprattutto al VAR. Ricordo che un arbitro di SerieA ha denunciato pubblicamente che ci sono degli “strani” comportamenti da parte della direzione arbitrale. Il resoconto sui cartellini stagionali è impietoso: giocatori rossoneri che vengono ammoniti per “normali” proteste (Leao), per “normali” esultanze (Theo) o per banali perdite di tempo (Tomori), quando in situazioni ben peggiori, giocatori dell’Inter non vengono sanzionati (vedi uno degli ultimi X di Leao). Il caso Acerbi… non aggiungo altro. Il caso Leao, su cui venne aperta un’inchiesta federale per dei cori nel pullman del Milan… insomma due pesi e due misure talmente macroscopici che solo chi non vuole vedere non vede.
E’ questo secondo aspetto che fa la differenza tra Milan e Inter? Ovvero l’Inter vince solo per i favori arbitrali e federali? Non so quantificare in punti, ma è evidente che ci sia qualcosa che non va. Ho già vissuto calciopoli ed il sapore è quello. Aggiungiamo la situazione finanziaria dei nerazzurri? Qualcuno ha visto Zhang?
Detto questo, Pioli in o Pioli out?
Non mi frega granchè, per me la cosa più importante è avere stabilità a livello dirigenziale. Ora è arrivato Ibra… l’altro giorno Furlani ha sottolineato che non ha alcun incarico formale al Milan… dicendo però che vanno d’amore e d’accordo… a me sembra che rimanga poca chiarezza all’interno del decision making rossonero, anche se l’inchiesta finirà probabilmente senza alcun reato accertato, c’è questa spaccatura che permane nel club.
Questo è il male primario, quello che non ci permette di fare il salto di qualità nonostante una buona rosa e un buon outlook.
Stadio e seconda squadra non bastano come investimenti, pur indispensabili. Serve chiudere per San Donato (spero non ci saranno ripensamenti), serve far partire l’U23 (pare sia cosa ormai fatta). Ma questi sono investimenti più a lungo respiro. Nell’immediato serve un salto di qualità.
Tradotto.
Nessuna cessione dei big, Theo e Maignan vanno rinnovati.
Va risolto il problema infortuni.
Va rinforzato il centrocampo, un sacrificio si può fare cedendo Bennacer (ingaggio altino) per un mediano più muscolare (io sono innamorato di Y. Fofana).
Va presa una punta di grande livello per sostituire Giroud.
Tutto il resto è noia per quanto mi riguarda. Se prendono un ottimo allenatore al posto di Pioli tenendo Theo e Mike, aggiungendo una grande punta e rinforzando il centrocampo, a me va bene.
Se arriva un nuovo tecnico ma cedono uno dei due top players NO!
Chiedo venia per la lunghezza del post
Provo a condividere con voi una mia analisi, personalissima ovviamente e opinabile, ma che tento di giustificare con ragionamenti, sicuro che tanti non saranno d’accordo.
1) Il pesce puzza dalla testa. Che tipo di stagione stiamo facendo? Chiaro-scuro a mio parere. Prima di entrare in analisi tattiche, di gioco o risultati parziali, vorrei porre l’attenzione sul contesto.
2021-22 vinciamo lo scudetto, siamo ai primi di giugno, tutto sembra portare il Milan di allora verso l’apertura di un ciclo: titolo inaspettato, nucleo giovane, società risanata dai debiti con nuovo acquirente pronto a subentrare con la prospettiva di nuovi investimenti e miglioramento della rosa.
Cosa accade? Maldini e Massara vengono praticamente lasciati in braghe di tela (perdendo un mese di mercato), per poi rinnovare loro il contratto pochi minuti prima della scadenza.
C’è un grosso conflitto in seno al Milan: da un lato la parte manageriale che evidentemente vorrebbe il cambio di passo. Dall’altro la proprietà che rimane invece ancorata a stretti paletti economici, dove la parola fondamentale è stretti.
La stagione seguente è figlia di questo conflitto, con gli acquisti estivi che non ingranano, alcuni palesemente inadeguati (Origi), altri su cui rimangono grossi dubbi di gestione (CDK)… tecnica? Probabilmente si! Forse anche ambientale…
Tutto è apparecchiato per la cacciata in malo modo di Maldini e Massara.
Con chi vengono sostituiti? Con nessuno… si mette il Milan in mano a dei neofiti, Moncada-Furlani-D’Onofrio non hanno mai chiuso una trattativa in vita loro, la squadra rimane senza un riferimento forte tra campo e uffici. Il mercato è sconvolgente, a partire dalla discussa cessione di Tonali. Molti qui dentro dicono che il Milan sapesse già in qualche modo dei suoi problemi e abbia lanciato in bocca al Newcastle la polpetta avvelenata. Nessuno può avere riscontri ufficiali in tal senso, ma dal punto di vista economico la prima estate di Cardinale parte con la cessione di un big (messo a bilancio nella stagione 23-24 nonostante l’attivo di bilancio del 22-23). Vedremo se l’estate in arrivo partirà diversamente…
Vengono poi rigettati tutti gli acquisti dell’anno prima, ma soprattutto vengono spese cifre mai viste per rifare mezza squadra: RLC (già firmato da Maldini&Massara), Pulisic, Chukwueze, Musah, Reijnders, Okafor. Sembra una cavalcata trionfale, poi invece si rimane senza vice Theo, ma soprattutto si fa una figura barbina con Taremi, a cui si mette una toppa prendendo l’unico giocatore rimasto disponibile sul mercato (Jovic), che ci mette un paio di mesi abbondanti per tornare presentabile.
Squadra rivoluzionata, soprattutto in un reparto, quello di centrocampo e con il 38enne Giroud come unica soluzione davanti.
Si passa da Bennacer-Tonali-Messias-Diaz-Leao-Giroud
a Krunic-Reijnders-Pulisic-RLC-Leao-Giroud
2) L’inizio è abbastanza buono, ma complice un calendario redatto da un ex dirigente dell’Inter, ci troviamo poi di fronte ad un tour de force che ci taglia le gambe… letteralmente! Il consueto calo delle squadre di Pioli verso ottobre-novembre, coincide quest’anno con infortuni molto più pesanti del solito, dove invece che il problema muscolare capitano 3-4 infortuni ai tendini che lasciano decimato il reparto difensivo. Qui il Milan si sfalda, perde terreno in campionato, soprattutto esce inopinatamente dai gironi di CL dove ha la colpa di fare un doppio 0-0 nelle prime due partite con Newcatle e B. Dortmund pur meritando di vincere in entrambe; alla fine ci condanna un rigore regalato al PSG al 7’ di recupero…
Il Pioliout arriva a livelli mai visti. Personalmente condivido le grandissime perplessità riguardo gli infortuni, molto gravi, molto simili e tutti ravvicinati. Non sono un preparatore atletico, ma anche sentendo alcuni esperti sembra evidente che ci siano stati degli errori che hanno pesato.
Quello che non condivido affatto sono le critiche sul non-gioco di Pioli. La squadra a mio parere ha sempre risposto bene alle sollecitazioni dell’allenatore, propone un calcio “europeo”, votato all’attacco, che ha dei limiti che purtroppo sono stati particolarmente esposti in questa stagione. I limiti sono evidentemente difensivi, il centrocampo fatica a trovare le misure e le distanze, si fa spesso imbucare da inserimenti di mezzali e trequartisti avversari. D’altronde il reparto è completamente nuovo, Krunic è stato messo in croce, non rinnovato e ceduto, Bennacer si sta applicando come perno dietro, ma non ha evidentemente la gamba per chiudere soprattutto quando le squadre si allungano nei secondi tempi. Nonostante tutto il Milan ha trovato di nuovo smalto, la media punti è sempre molto buona, il cammino in EL è arrivato perlomeno fino ai quarti.
3) La Marotta league, due aspetti. Il primo riguarda una squadra che ci è davanti 14 punti al momento, ha chiuso il campionato con largo anticipo, grazie ad una formazione che rispetto allo scorso anno ha cambiato molto meno: il solo Thuram al pronti via, poi pian piano Pavard, con i vari Frattesi, C. Augusto, Arnautovic, Sanchez, etc. a fare i cambi di qualità. Età media molto più alta, monte ingaggi molto più alto, automatismi che permettono alla squadra di avere un rendimento sempre alto e stabile.
L’altro aspetto riguarda i favori arbitrali, innumerevoli, anche e soprattutto al VAR. Ricordo che un arbitro di SerieA ha denunciato pubblicamente che ci sono degli “strani” comportamenti da parte della direzione arbitrale. Il resoconto sui cartellini stagionali è impietoso: giocatori rossoneri che vengono ammoniti per “normali” proteste (Leao), per “normali” esultanze (Theo) o per banali perdite di tempo (Tomori), quando in situazioni ben peggiori, giocatori dell’Inter non vengono sanzionati (vedi uno degli ultimi X di Leao). Il caso Acerbi… non aggiungo altro. Il caso Leao, su cui venne aperta un’inchiesta federale per dei cori nel pullman del Milan… insomma due pesi e due misure talmente macroscopici che solo chi non vuole vedere non vede.
E’ questo secondo aspetto che fa la differenza tra Milan e Inter? Ovvero l’Inter vince solo per i favori arbitrali e federali? Non so quantificare in punti, ma è evidente che ci sia qualcosa che non va. Ho già vissuto calciopoli ed il sapore è quello. Aggiungiamo la situazione finanziaria dei nerazzurri? Qualcuno ha visto Zhang?
Detto questo, Pioli in o Pioli out?
Non mi frega granchè, per me la cosa più importante è avere stabilità a livello dirigenziale. Ora è arrivato Ibra… l’altro giorno Furlani ha sottolineato che non ha alcun incarico formale al Milan… dicendo però che vanno d’amore e d’accordo… a me sembra che rimanga poca chiarezza all’interno del decision making rossonero, anche se l’inchiesta finirà probabilmente senza alcun reato accertato, c’è questa spaccatura che permane nel club.
Questo è il male primario, quello che non ci permette di fare il salto di qualità nonostante una buona rosa e un buon outlook.
Stadio e seconda squadra non bastano come investimenti, pur indispensabili. Serve chiudere per San Donato (spero non ci saranno ripensamenti), serve far partire l’U23 (pare sia cosa ormai fatta). Ma questi sono investimenti più a lungo respiro. Nell’immediato serve un salto di qualità.
Tradotto.
Nessuna cessione dei big, Theo e Maignan vanno rinnovati.
Va risolto il problema infortuni.
Va rinforzato il centrocampo, un sacrificio si può fare cedendo Bennacer (ingaggio altino) per un mediano più muscolare (io sono innamorato di Y. Fofana).
Va presa una punta di grande livello per sostituire Giroud.
Tutto il resto è noia per quanto mi riguarda. Se prendono un ottimo allenatore al posto di Pioli tenendo Theo e Mike, aggiungendo una grande punta e rinforzando il centrocampo, a me va bene.
Se arriva un nuovo tecnico ma cedono uno dei due top players NO!
Chiedo venia per la lunghezza del post