Whatarush ha scritto: 06/11/2017, 12:12
Bluto Blutarsky ha scritto: 06/11/2017, 12:07
Dal punto di vista comunicativo quello di di maio è un passo falso enorme, altroché.
Proponi una sfida televisiva e poi, quando è tutto pronto, ti tiri indietro. Non scherziamo.
Vista da quest'altra parte della barricata, certo.
Ma strategicamente non fa una piega - sei in chiaro vantaggio e non dai al tuo avversario nessuna facile occasione di ridurre il gap - ed è una trollata che piacerà tantissimo ai suoi pasdaran.
La strategia di evitare rigorosamente il confronto con Renzi è banalissima, Renzi è in difficoltà, mezza Italia non lo sopporta, a torto o a ragione che sia, lui è attaccato al ruolo perché sa che se scende dalla giostra non risale più, in compenso Renzi è pur sempre un animale da palcoscenico non indifferente, in un confronto diretto è molto facile che stravinca.
Più o meno la politica di quasi tutti i leaders di sinistra con Berlusconi nel 2006, evitavano rigorosamente il confronto, tutti, finché era possibile, giusto Bertinotti e la Bonino ci provavano perché avevano bisogno di visibilità anche loro.
Anche nel 2013 Bersani mica si confrontava con Berlusconi. Avrebbe fatto la misera fine di Travaglio, perché dare un vantaggio all'avversario?
Questo però non fa che ribadire l'inadeguatezza di Di Maio. Evitare rigorosamente il confronto con Renzi, come d'altra parte stanno facendo Salvini e Berlusconi, è una cosa, e strategicamente è pure sensata, andare a sfidarlo pubblicamente, vedersi accettare la sfida, pretendere di scegliere tutto, giorno, rete televisiva, conduttore, argomenti, vedersi accettare tutto e ritirarsi il giorno prima è una roba da assemblea di classe. Una serie di errori da principiante, tutta Italia, tranne quelli del club Luigi Di Maio, sta pensando che Di Maio se la sta facendo sotto, cosa che nessuno sta pensando di Berlusconi e Salvini. Contento lui.
Detto ciò, disfatta annunciata del PD in SIcilia, dove si sono sommate le difficoltà del PD a livello nazionale con i pessimi risultati della pessima gestione Crocetta, ma starei attento a due fattoti. In primo luogo in Sicilia hanno spesso vinto esponenti del cdx moderato, prima di Crocetta c'erano stati Cuffaro e Lombardo, è la regione dell'enplein berlusconiano. Non esattamente un campo favorevole al PD.
In secondo luogo il PD alle scorse elezioni ha preso il 13%, Crocetta prese il 30% anche grazie all'11% dei partiti centristi, che lo appoggiarono.
In realtà il PD non ha un posizionamento tanto diverso dal 2012/13, anche se è in calo.
Detto ciò, concordo con chi parlava dell'opzione Gentiloni. Se davvero Renzi vuole tenere botta, allora deve fare anche lui un passo di lato, accordarsi con Gentiloni, Franceschini, Calenda e Minniti, presentarsi come segretario del PD, azionista di maggioranza di una coalizione che presenta come candidato premier Gentiloni ed in cui Calenda e Minniti hanno forte spazio. Forse ha ancora tempo, anche se non molto. In strategia ha tanto da imparare da Berlusconi, che è rimasto in disparte, sparendo dal centro della scena per oltre un anno, finalmente a fine estate è tornato con messaggi moderati, di unione, e solo ora sta tornando ai soliti temi.
Per quanto riguarda il cdx, tutto dipende da quanto recupererà ad un M5S in difficoltà alle politiche. Se il recupero non sarà così elevato ed non ci saranno margini per formare un governo, c'è il forte rischio che Salvini molli baracca e burattini e vada a formare un governo con M5S, se teniamo conto che, generalmente, il Sicilia il cdx ha un vantaggio rispetto ai voti italiani, un risultato ben sotto il 40% con il M5S al 30% farebbe diventare questa possibilità come la più probabile. Berlusconi, se ne ha, deve darsi davvero tanto da fare. Certo, rivoluzione liberale, flat tax, ponte sullo stretto, un milione di posti di lavoro, innalzamento di pensioni minime, siamo al giorno della marmotta. A questo punto io pretendo almeno un Milan in lotta per la champions. Però sfottiamo pure, è indubbiamente in crescita. Lo è per la pochezza degli avversari che l'hanno resuscitato, il suo ruolo oggi non è quello del Berlusconi del 1994, ma quello del Cossiga del 1994, però un ruolo ce l'ha. Con questi avversari anche Renzi rischia di tornare in gioco a breve