Frizzi ha scritto:Qualcuno ha visto La Teoria del Tutto? Pensavo di andarlo a vedere in settimana..nell'attesa che esca Birdman

A me ha fatto cagare.
Prima di tutto l'appunto già fatto da Bluto, hai per le mani uno degli scienziati più famosi al mondo e non provi a buttarci dentro nulla di un minimo legato al suo genio? Sai per certo che un film del genere lo andranno a vedere tutti e non trovi spazio per qualche minima componente nozionistica? Nulla sulle sue teorie? Nulla sulle sue scoperte? Capisco sia una scelta, ma per me si ricade abbondantemente nel ridicolo.
Ma passiamo al resto, una volta deciso di eliminare completamente la parte scientifica ci si dovrebbe soffermare in maniera capillare sull'uomo e invece nulla. Cioè ce ne parlano per due ore (lunghissime, durante la visione volevo morire), ma al netto dei quadretti/siparietti triti e ritriti cosa ne esce? Zero. Analisi superficiale e scontata della psicologia dei personaggi e dei rapporti fra di loro.
Quasi surreali le reazioni dei due protagonisti ai reciproci "tradimenti". Molti personaggi buttati un pò li, su tutti quello di Elaine Mason che nel giro di dieci minuti passa da infermiera ad amore della sua vita.
Il messaggio finale, estrapolato proprio da un discorso di Stephen Hawking, del finchè c'è vita c'è speranza, chiude la fiera delle banalità.
Scontata e a tratti irritante pure la colonna sonora.
Salvo giusto le prove dei due protagonisti, in particolare quella di Felicity Jones, simil perfetta e che il più delle volte oscura il compare, Eddie Redmayne, di cui avevo letto solo infinite lodi, ma che non mi ha rapito più di tanto, anche perchè in fin dei conti per un'ora abbondante di film ripropone costantemente la stessa espressione, che visto il protagonista ci sta, ma da qui a parlare di prova fenomenale ce ne passa (ma qui facile sia più un limite mio, che fatico ad apprezzare questo tipo di recitazione).
Situazione completamente opposta per
Birdman, qua andiamo veramente nell'alta aristocrazia cinematografica. Qui dal primo all'ultimo minuto è tutto perfetto. Che Iñarritu sia un fenomeno con la macchina da presa non lo scopriamo certo oggi, ma qui si supera. Due ore e praticamente un unico piano sequenza. Le inquadrature e il come muove la camera ti proiettano direttamente nel bel mezzo della scena, facendoti quasi pensare di essere anche tu parte del film. La fotografia, curata da quel genio di Lubezki, soprattutto per quanto riguarda le scene girate all'interno del teatro, è potentissima, con un uso favoloso dei colori, su tutti il rosso, il blu e il giallo, e delle luci, soprattutto per quanto riguarda le scene sul palco. (consiglio lettura a riguardo:
http://www.cinematographydb.com/2014/11 ... bezki-asc/).
Poi il messaggio che si porta dietro è fantastico, un grido di rivolta verso il mondo di Hoolywood, che sempre più spesso, interessandosi quasi esclusivamente della componente economica, finisce per strumentalizzare il talento, tarpando le ali ad attori e uomini fenomenali. L'arte, perchè è questo che sarebbe il cinema che cerca sempre più di allontanarsi dall'arte stessa, riproponendoci sempre le solite minestre riscaldate (The Theory of Everything sopra descritto ne è un chiaro esempio) e bloccando (quasi) tutto il resto. Un messaggio di denuncia sconsolante, che ci viene presentato con enorme grazia, sensibilità ed eleganza e che è impossibile non abbracciare.
Capitolo Michael Keaton. Qui parlare di recitazione sarebbe limitante, Keaton non recita, semplicemente interpreta se stesso e ce lo fa capire fin dai primi fotogrammi. La prova è clamorosa, viscerale e trasuda di sincera emotività. Il resto della crew non è da meno, Norton è un villain molto particolare, che incarna alla perfezione il "finto" menefreghista egocentrico di cui è pieno oggi il mondo. Galifianakis, la Watts e soprattutto la Stone riempono a meraviglia i momenti che gli vengono lasciati, senza limitarsi al compitino, ma regalandoci qualche picco importante.
Il finale poi è la chiosa perfetta, lascia lo spettatore interdetto e soprattutto apre ad un'infinità di interpretazioni, tutte valide e giustificabili.
Citando un critico americano:
è l'arte, che imita la vita, che imita l'arte.
MAESTOSO.
Rimasto ben colpito da due lavori come The Nightcrawler e Wiphlash. Entrambe pellicole molto curate, originali e sicuramente consigliate. Ciò che le lega è un'idea chiara alla base, che viene sviluppata e portata avanti senza grosse complicazioni di trama e poi due attori, Gyllenhaal per il primo e Simmons per il secondo, calati perfettamente nella parte e in grado di trascinare meravigliosamente il tutto.