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A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Solo qui trovate i topic "contenitore" in cui parlare delle specifiche squadre NBA!
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Morau
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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da Morau » 15/11/2019, 14:01

brutto inizio stagione.
io punto il dito contro dejounte murray tra i tanti, qua atteso quasi come un messia e assenza fondamentale anno scorso (invece imho ha permesso di lanciare white), ma che invece mi pare un giocatore normale. un rondo con più upside e più forte e versatile dietro, ma meno passatore.
un pregio è che si bomba una gran fibra e condivide le sue imprese nell'internet.
 

Raptor Longe
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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da Raptor Longe » 19/11/2019, 17:38

Troppi giovani da migliorare, quelli forti sono over 30 che non hanno più voglia.

C'è da fare mezza rivoluzione via trade, impegnando buona parte delle prima scelte che si hanno. 
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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da franzis » 19/11/2019, 18:30

Morau ha scritto: 15/11/2019, 14:01 brutto inizio stagione.
io punto il dito contro dejounte murray tra i tanti, qua atteso quasi come un messia e assenza fondamentale anno scorso (invece imho ha permesso di lanciare white), ma che invece mi pare un giocatore normale. un rondo con più upside e più forte e versatile dietro, ma meno passatore.
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Potete guglare direttamente jilly anais invece di dejounte murray girlfriend :thumbup:

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da LukaV » 22/11/2019, 10:30

Raptor Longe ha scritto: 19/11/2019, 17:38Troppi giovani da migliorare, quelli forti sono over 30 che non hanno più voglia.

C'è da fare mezza rivoluzione via trade, impegnando buona parte delle prima scelte che si hanno. 
Sinceramente non ne vedo proprio il motivo di impegnare i pick...anzi vedo tantissimi motivi per non farlo.

Arriverebbe un giocatore franchigia, uno di quelli che ti cambia il destino per anni? Non credo proprio che una squadra ti dia, se non costretta dallo stesso giocatore tipo George (ma San Antonio NON è Los Angeles o New York), il loro giocatore franchigia per un pick o più. E senza un vero big, ma uno di quelli veramente forti non otterremmo W in più tali da essere competitivi nei PO e non ci sarebbe lo sviluppo di nessun giovane, quindi non ci servirebbe a nulla muoverci in quella direzione.
A noi quello che serve casomai è liberare spazio, non riempirlo, perchè nell'immediato non si può tornare a vincere essendoci troppi squadroni costruiti per farlo e noi neanche impegnando tutti i pick da qui al 2035 potremmo essere uno di questi squadroni.

Quindi al momento dobbiamo solo aspettare che una squadra si innamori o abbia miracolosamente bisogno di uno dei nostri due "gioielli"...e darci loro casomai i loro pick.

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da Eneatattico » 27/11/2019, 10:33

La trade di Derozan sembra sempre più probabile, ma ancora non è chiaro con chi. Ho letto di Miami, in cambio di Nunn e Herro, ma non mi sembra molto realistica. Nemmeno mi vedo Pop che accetta di scambiare per solo pick, che dite?

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da furiottego » 27/11/2019, 11:34

Si parla anche di Murray sul piede di partenza, ma onestamente ci credo poco.

DeRozan non so ad oggi quanto potrebbe venire pagato chi potrebbe interessarsi a lui. Dubito Miami perché ha già Butler che gioca nel ruolo e piuttosto gli servirebbe un play di livello.

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da Steve Nash » 27/11/2019, 17:58

Eneatattico ha scritto: 27/11/2019, 10:33La trade di Derozan sembra sempre più probabile, ma ancora non è chiaro con chi. Ho letto di Miami, in cambio di Nunn e Herro, ma non mi sembra molto realistica. Nemmeno mi vedo Pop che accetta di scambiare per solo pick, che dite?
Penso che il Pop stappi quello buono in caso di questa trade eh..

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da Raptor Longe » 27/11/2019, 20:18

furiottego ha scritto: 27/11/2019, 11:34Si parla anche di Murray sul piede di partenza, ma onestamente ci credo poco.

DeRozan non so ad oggi quanto potrebbe venire pagato chi potrebbe interessarsi a lui. Dubito Miami perché ha già Butler che gioca nel ruolo e piuttosto gli servirebbe un play di livello.

Per come gioca attualmente Miami, il playmaker puro credo che sia la cosa meno utile che gli possa servire. È un squadra che di base è "small", ma non lo è nei fatti visto che più o meno sono tutti sopra o intorno ai due metri a parte Nunn, ed il cui gioco ha una cooperativa dell'assist, visto che Butler ne mette quasi 7, Dragic oltre 5, Adebayo oltre 4... DeRozan è uno che di base, schierato da guardia, mette i suoi 4-5-6 assist a gara.
Togliendo due ottimi giovani come Nunn ed Herro, avrebbero un giocatore che da solo fa praticamente gli assist che fanno entrambi insieme, il problema semmai sarebbe nel tiro da tre, Butler non è che stia tirando alla grande e DeRozan semplicemente non sta proprio tirando, è completamente regredito con Pop. 

Non credo che questa trade si farà in ogni caso.
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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da LukaV » 27/11/2019, 21:43

Bella come trade, agli Spurs la farebbero al volo e ringraziando pure, ma Nunn e Herro non matcherebbero il contratto di DeRozan neanche tra 6 anni

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da LukaV » 27/01/2020, 21:06

Per 20 anni è stato uno dei più temibili avversari degli Spurs.
In tutto questo tempo, ogni volta che incontravamo i Lakers, mi trasmetteva quella paura della possibile sconfitta, della possibilità di non poterli battere anche se noi eravamo più forti, anche se noi eravamo gli Spurs, anche se noi eravamo la squadra più forte del decennio, quella più vincente che batteva sempre tutti e loro erano i nemici, i Lakers, quelli tifati da tutti perchè è facile tifare quelli ricchi che vincono
Più di Shaq prima e più di Gasol o Odom dopo, mi faceva paura lui. La sua capacità di segnare, di fare una giocata decisiva, di essere pericoloso, mi faceva paura il fatto che questi in un modo o nell'altro li avremmo fermati, questi, ma non lui....mi faceva paura il suo essere così forte.
Non lo sopportavo, non sopportavo quel suo essere sempre sotto ai riflettori, di essere egoista, di cercare di essere una copia di MJ, e per convincermi che fossero molto diversi, che fosse meno forte, cercavo più i difetti che lo separavano da questo confronto più che le cose che lo accomunavano, o che spesso erano identiche.
Speravo nel suo fallimento, nella sua sconfitta, speravo che non raggiungesse mai quegli obiettivi che si era prefisso, che i suoi sogni non si coronassero. Ma invece non andava così, che noia vedere i suoi record, che noia leggere che la sera prima aveva fatto 81 punti, che aveva fatto questo, che aveva fatto quello...
Che noia questo suo essere così forte, perchè questo era forte, questo sapeva giocare, questo sapeva fare tutto quello che serviva per vincere.
Poi ad un certo punto ha cominciato a perdere, si è fatto male, non si sentiva più parlare di lui ogni momento..come era dolce vederlo arrancare, faticare, vedere che non ce l'avrebbe fatta.
Che gioia vedere un nuovo fenomeno come James prendere il suo posto negli occhi e nel cuore dei tifosi, era proprio quello che si meritava.
Ivece proprio li, proprio in quelle difficoltà, attraverso quelle sconfitte, la luce che prima lo rifletteva ora era una luce che lo illuminava.
E li ho cominciato a vedere un Kobe diverso, il Kobe odiato, che prima era in ogni pensiero negativo, cominciava ad essere un Kobe da apprezzare, un giocatore che catturava l'attenzione, un giocatore da ammirare.
Rivedevo le sue giocate e giorno dopo giorno cominciavo a vedere qualcosa di diverso, cominciavo a vedere la maestosità di un gesto, l'eleganza di un movimento, la bravura, la forza.
Poi è arrivato il momento del suo ritiro, del Mamba out, e solo li, sentendo la sua assenza ho apprezzato ancora di più quello che mi ha dato la sua presenza, quanto sono stato fortunato a vederlo giocare, quanto sono stato fortunato a poter amare la pallacanestro anche attraverso lui, anche grazie a lui.
Vederlo a bordocampo, felice, sorridente, in pace con se stesso mi piaceva, mi faceva apprezzare anche quello che era il Kobe non giocatore, ma il Kobe uomo.
Poi all'improvviso un messaggio "E' morto Kobe Bryant"...e subito una reazione, ma figuriamoci, non può essere vero, avranno sbagliato a leggere, sarà un suo omonimo...poi leggi le dinamiche, incidente in elicottero, nessun superstite...seeeh nessun superstite perchè la vogliono mettere giù tragica, non può essere così, non muore mica uno così forte, non muore mica uno come Bryant, neanche se cade con un elicottero...vai avanti e leggi altri articoli, senti le persone ricordarlo, vedi Tim Duncan piangere di dolore, ma nonostante questo per te non è morto, per te, quando alzeranno l'ultimo pezzo di quella carcassa di metallo lo troveranno sotto, che si scrollerà la polvere di dosso e sorriderà, con quel suo sorriso che mi ha cominciato a diventare simpatico...
Per me non ci sarà mai un Mamba out...ora che c'è un Mamba IN
 

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da cicci piripicchio » 10/02/2020, 13:30

Vista la carenza di post mi attivo per un riassuntino di mercato e stagione.

premessa
Credo che gli Spurs aspetteranno la fine del rodeo trip prima di realizzare che per quest'anno i play offs sono andati e, con essi, il record in solitaria di comparsate alla post season (che ad oggi deteniamo insieme a Phila e Portland, mi pare) e, probabilmente, ogni possibilità x Pop di battere il record di Nelson x vittorie in regular season alla fine della prossima stagione.
Che dire? stagione fallimentare a dir poco...con scelte sia di mercato che di gestione del personale inspiegabili, almeno a mio avviso.
Veniamo prima al mercato, sia pre season che alla deadline.
In entrambi i casi abbiamo peccato sia di ingenuità che di valutazione.

Ingenuità:
Una prima cosa che forse i nuovi gestori delle trade non han capito è che San Antonio si è costruita, a torto o a ragione, la fama di franchigia sempre vincente negli scambi e nelle scelte...dal che è derivato da una parte una sorta di pratica impossibilità di trattare con gli altri GM degli scambi, a meno che questi ultimi non intravedano una chiara possibilità di prenderci per la gola, dall'altra che gli stessi, a meno che non siano parte del cosiddetto albero di Pop, non vedono l'ora di tirarci una fregatura, sia essa anche contro le regole (che Silver fa fatica a far rispettare, specie perchè alcune sono a dir poco nebulose anche riguardo alle possibili sanzioni).
Una seconda cosa non compresa fino in fondo è che la maggior parte dei giocatori nba, specie quelli americani, non vede di buon occhio la mentalità vecchio stampo del nostro front office dove tutto è trattato come un business le cui regole sono a favore della dirigenza e non del player's power attualmente di tendenza.
In questo quadro ha un senso quel che è successo con Morris dove sia il giocatore che i Knicks se ne sono fottuti di rispettare quella che era la consuetudine non scritta, ma in teoria non violabile, delle regole di mercato così come vigenti, ossia il rispetto del pre accordo contrattuale intervenuto nei giorni di trattativa contrattuale lecita poco prima dello scattare del termine per la sottoscrizione del contratto.
Ciò non toglie che un FO che avesse chiare le premesse di cui sopra mai e poi mai si sarebbe liberato di un giocatore funzionale al sistema come Bertans prima di avere la certezza assoluta della firma di Morris.

Valutazione:

1) Con il ritorno di Murray, Bertans diveniva un giocatore valorizzabile, proprio per le caratteristiche di Murray, poco play maker e molto corridore, penetratore e scaricatore...in quest'ottica scaricare il passaggio, specie in contropiede, per un tiratore di 6.10, diventava un'arma più che discreta.
Averlo dato via per l'ipotetico acquisto di Morris risulta un rischio incomprensibile...dato il valore di mercato a dir poco simile dei due giocatori già al tempo dello scambio (tanto che il massimo che Morris aveva ottenuto sino ad allora era stata la nostra ipotetica MLE).

2) la firma di Carroll non si spiega...tanto più che il giocatore non risulta rotto, ma fuori solo x scelta tecnica. Era l'acquisto più importante della stagione e non ha toccato il campo. I beneficiari? i due peggiori titolari nba (Forbes e Lyles). Vero è che Lyles ha giochicchiato alcune partite, ma vero pure è che è giocatore utilizzabile solo nel front court mentre Carroll avrebe dovuto garantire una qualche difesa perimetrale...
Ora delle due l'una: o Pop non aveva avallato l'acquisto o Carroll gli ha detto qualcosa di innominabile durante il training camp...perchè, ripeto, il giocatore non risulta rotto e fino a ieri era titolare nba (mentre Forbes può esserlo solo da noi e Lyles era panchinaro firmato da noi quando era di fatto all'ultima spiaggia).
In entrambi i casi la sua gestione (meglio alienazione) risulta inspiegabile, tanto più che ne ha depresso il valore di mercato al punto che alle deadline nessuno lo ha voluto neanche gratis...

3) passata la deadline per quanto riguarda la firma di DDR siamo divenuti da suoi padroni a suoi ostaggi...a mio avviso la regola è che se non rifirmi alle cifre che ritieni un giocatore di valore con PO almeno una settimana prima della deadline, devi venderlo prima della scadenza della deadline...altrimenti al 90 % lo perdi per nulla (specie se non sei una grande città e se la squadra ha avuto una stagione deludente). Non averlo capito, specie dopo l'esperienza Leonard, è imperdonabile...specialmente quando le tue speranze di play offs sono ridotte, come erano anche prima della deadline, al lumicino. In proposito, visto l'andamento della stagione, non si comprende come non sia balenato al FO che ritrovarsi, con ogni probabilità, la prossima stagione con tre veterani in rapido declino (LMA, Gay, Carroll) dopo aver perso x nulla l'unico che sembra ancora buono (De Rozan), non fosse una buona idea...eppure trattasi della prospettiva che già ante dead line risultava essere la maggiormente probabile.
Insomma, DDR, LMA, Gay e Carroll se non riescono a garantirti con quasi certezza una discreta posizione x i playoff già a febbraio, devono essere tradati x qualsiasi cosa...questo, almeno, x me.

E ora la gestione del personale

0) di Carroll abbiamo già detto.

1) Pensare di ripetere la stagione scorsa con lo stesso personale ed un DJM in più si è rivelata un'idiozia bella e buona...specie perchè è risultato evidente sin dall'inizio che Murray non poteva essere il giocatore pre infortunio, almeno per questa stagione...tanto più in un team che difensivamente valeva un quarto di quello in cui lui era divenuto (beneficiando, a mio parere, sia del contesto che di una valutazione un pò ottimistica) un second team nba come difensore.
In quest'ottica, la prima cosa incomprensibile è stata quella di far partire lui titolare invece di White, che il ruolo da titolare se l'era guadagnato la scorsa stagione (al punto da essere portato da Pop ai mondiali) ed era un fit evidentemente buono con LMA; retrocederlo in panca, tra l'altro(a meno che la cosa fosse dovuta ad infortunio), ha certamente demotivato il giocatore.

2) Forbes da titolare è ingiocabile. In attacco si limita al tiro da fuori (ottimo per carità) ma in penetrazione e passaggio è carente (specie x limiti di altezza); in difesa è un telepass che sbilancia tutti gli altri che devono sistematicamente raddoppiare il suo uomo, che o gli scappa via o gli tira sopra la testa. Peggior titolare nba, in questo seguito a breve ruota da Lyles che ha come unica buona qualità concreta la predisposizione a rimbalzo, mentre in astratto avrebbe fisico e tecnica per fare un sacco di cose che, semplicemente, non riesce a dimostrare di saper fare in corso di gara.

Le ulteriori pecche fanno capo a problemi già presenti lo scorso anno...e coincidenti, più che altro, con la scarsa mentalità vincente di alcuni giocatori (LMA su tutti).

Stagione
Credo che l'idea fosse quella di ricostruire (prevedendo una possibile uscita dai play offs) solo a partire dalla stagione 21/22.
Invece tutto è successo con un anno di anticipo.
Ora come ora siamo decimi nella Western.
La squadra non ha intenzione di tankare, non fa parte della sua filosofia...la cosa ridicola è che anche giocando per vincere rischiamo di diventare lo stesso penultimi della western (ossia quattordicesimi; rimanendo ultima solo l'inarrivabile Golden State). Infatti siamo a metà del rodeo trip e le prossime 4 trasferte sono, a dir poco, poco abbordabili. Il resto del calendario appare, comunque, quasi proibitivo al di là del fatto che Portland, Phoenix (entrambe ci hanno appena battuto sonoramente), Pelicans, Kings e persino Wolves sembrino in salute di gran lunga migliore della nostra.
Situazione comunque pessima dato lo scarso valore (a quanto sostenuto da tutti) del prossimo draft (escluse le prime due/tre scelte)...

Che dire...pare la fine dell'era Pop. Speriamo bene, ma credo che per almeno un paio di anni (se non di più) ci toccherà soffrire...spero fortemente di sbagliarmi.

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da mario61 » 11/02/2020, 18:31

grazie, molto interessante e su una cosa sola sono molto in disaccordo, Morris è molto più forte di Bertans, sono proprio due categorie diverse, e quindi dal mio punto di vista ci sta la scelta di Popovich. Chi poteva immaginare che Morris non avrebbe rispettato gli accordi.

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da cicci piripicchio » 11/02/2020, 23:21

Infatti parlavo di valore di mercato, non di valore del giocatore...questa estate nessuno ha fatto offerte a Morris a parte noi e New York, quest'ultima solo in extremis.
Bertans già in estate aveva valore per moltissime squadre per le sue evidenti caratteristiche di tiratore da tre (uno scandalo non fosse stato convocato x il 3 point contest). Ad oggi,poi, Bertans è stato valorizzato ed ha valore di mercato notevole (tanto che Washington non ha preso praticamente in considerazione di cederlo e lo vuole rifirmare...le stime parlano di possibile contratto pluriennale intorno ai 15 milioni, cioè equivalente all'annuale di Morris).
In ogni caso ti dò ragione sul fatto che il valore di Morris (che sta facendo una grande stagione) come secondo lungo (PF) è certamente superiore a quello di Bertans...il fatto è che, al di là del valore come giocatore, ha sempre avuto fama di persona inaffidabile, ben prima della scorsa estate. E il suo comportamento della scorsa estate non ha fatto che confermare tutto questo.
Indi x cui se proprio volevi firmarlo perchè lo ritenevi un fit perfetto (e probabilmente lo era) e sul punto di giocare alla grande (e lo sta facendo) mai e poi mai dovevi farlo prima che fosse possibile la sottoscrizione del contratto.
Gli Spurs si sono fidati e l'hanno presa a bottega. Come abbiano fato a fidarsi di una tale testa calda è un mistero.
Tornando a Bertans, oggi come oggi come giocatore è un fit ideale per il gioco moderno. Washington lo sta utilizzando quasi esclusivamente come esterno ed infatti è in quella posizione che Bertans doveva giocare...tiratore sugli scarichi, uscendo dal blocco, oppure tagliante (dove poteva sfruttare la sua altezza sui pari ruolo). Insomma uno swingman a metà tra la guardia e l'ala piccola. Lui, per quanto non sarà mai un ottimo difensore, anche in difesa ha dalla sua l'altezza, una decente mobilità laterale, la capacità di difendere la zona, di prendere qualche rimbalzo e dare qualche stoppata...Il secondo mistero, almeno per me, e come Pop gli abbia sempre preferito Forbes, che come tiratore lo equivale ma per il resto, a mio avviso, è peggiore in tutto...

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da oiap » 14/02/2020, 11:58

Ciao a tutti, seguo il basket nba a sprazzi da una vita, divenendo "aficionados" dalle finals del 2011 (ovvero da quando ho iniziato a capire il vero potenziale di internet per gli appassionati di basket che si svolge a fusi orari spesso improponibili)... ok non è vero: ho iniziato a seguirla quell'anno sperando nella caduta di Lebron ma ritrovandomi a fottermene della cosa per seguire la saga di "Dirk e la compagine dei veterani senza anello" (si sa mai che gli eredi di Tolkien mi denuncino per plagio). Da simpatizzante per le squadre di Bologna (ma anche della Stefanel: ricordo che da bambino vedevo le partite che passavano su rai tre la domenica in un mondo fagocitato dal calcio) non potevo che finire a tifare gli spurs (ogni riferimento a Manu non è per nulla casuale). Anni di relativa/piacevolissima sofferenza, con un team fortissimo, per quanto dato da tutti con un piede nella fossa (ovvero, ogni anno, visto come ad un passo per entrare sulla via del rebuilding). E invece sono arrivati due anni di finals consecutivi, con "ossessivo compulsivo" Allen -giocatore che comunque ho amato- a fare quello che sapeva fare meglio: metterla dentro con tiri assurdi (in italia in molti li avrebbero definiti ignoranti), ma per fare i quali si è allenato tutta la vita (non si può certo spiegare QUEL TIRO solo come fortunato -che poi, se non fosse arrivato il titolo l'anno successivo, credo sarebbe rimasto nelle memorie texane e non come THE SHOT, parafrasando il THE CATCH del football). Manu a schiacciare contro una difesa schierata ad un'età a cui, solitamente, stai bestemmiando a colazione per le pagelle dei figli, un Boris che, pure se fisicamente sembri tutto tranne un giocatore professionista a quei livelli, mostra a il valore di un play maker secondario che sappia pure tirare da tre, Baynes che mostrava a tutti una struttura più simile ad un muro di cemento armato che ad un corpo umano, Patty che sembrava vivere solo per basket e siti porno (viste le occhiaie), Danny Green (l'apoteosi del "3 and defence"). Parker che, la metà dei tiri, li prendeva con il corpo messo in modi che paiono più da contorsionista che da giocatore di basket, un Duncan che, per quanto non brillasse più per atletismo, era sempre LA sicurezza e quello che sarà (credo) il più grande rimpianto di questi dieci anni (forse, a San Antonio, non siamo nemmeno riusciti ad averlo al suo massimo- o meglio si è scassato quando era veramente esploso in tutte le sue potenzialità) -dai, non serve nemmeno che faccia il nome. Oltre ovviamente a Marco Mamma Mia Beli (che nei play off non è che abbia fatto granchè, ma in un paio di occasioni aveva consolidato il vantaggio sugli heat a più dieci annichilendo, nel momento giusto, quello che sembrava un tentativo di rimonta).... purtroppo, o per fortuna, i primi cinque anni mi hanno, per la prima volta in vita mia, fatto capire cosa voglia dire sentirsi veramente tifoso di una squadra, per quanto ci fosse un oceano a dividerci. Dopo il titolo, per almeno un paio d'anni, siamo stati una squadra che tutti avrebbero preferito evitare: magari con certe squadre (diciamo una squadra), sulle sette partite non saremmo comunque riusciti a passare. Ma comunque eravamo una squadra contro cui, per poter passare, non potevi fare altro che dare tutto, senza fare pretattica per risparmiare energie per i turni successivi. Penso che gli spurs, per almeno cinque o sei anni, siano stati l'esame per poter pensare di poter vincere il torneo. Mi sa che ora, però, sono arrivati gli anni di sofferenza vera: spero di poterla condividere con voi (leggo il forum da molto ma mi sono iscritto solo ora) e, soprattutto, aver trovato un posto dove avere notizie su sta benedetta squadra.
Finita sta lunghissima e noiosissima presentazione, secondo me (ma c'è da dire che la mia opinione non vale una mazza e non è basata su grandissime conoscenze) questa squadra, almeno per la parte di veterani, ha già dato quello che poteva dare (a meno di inserimenti eclatanti che non credo possano però arrivare). A sto punto avrei preferito veder tutti i pezzi più o meno pregiati (chiaro che son giocatori forti... ma non credo che, effettivamente, possano far crescere in modo esponenziale tutta la squadra) tradati e una prospettiva di due o tre anni di ricostruzione del team e sviluppo di un core di giocatori con forte potenzialità (cosa che, a San Antonio, mi pare di aver capito ne sappiano qualcosa) per aggiungerci poi (nel caso non arrivassero nel frattempo) un paio di stelle vere da inserire in un contesto li li per essere veramente e fortemente competitivo (in sostanza alla nets degli ultimi anni -penso che loro saranno veramente competitivi solo dal prossimo anno, sempre che i due nuovi innesti non scazzino pesantemente col resto dello spogliatoio). Comunque direi che coaching staff e front office si siano guadagnati giusto un po' di credibilità in questi anni, vediamo l'impatto che le scelte fatte avranno nel prossimo futuro (ma purtroppo, per ora, non vedo periodi rosei all'orizzonte).

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Re: A Dynasty in San Antonio - Thank you, Tim

Messaggio da frog » 18/02/2020, 9:51

oiap ha scritto: 14/02/2020, 11:58 Ciao a tutti, seguo il basket nba a sprazzi da una vita, divenendo "aficionados" dalle finals del 2011 (ovvero da quando ho iniziato a capire il vero potenziale di internet per gli appassionati di basket che si svolge a fusi orari spesso improponibili)... ok non è vero: ho iniziato a seguirla quell'anno sperando nella caduta di Lebron ma ritrovandomi a fottermene della cosa per seguire la saga di "Dirk e la compagine dei veterani senza anello" (si sa mai che gli eredi di Tolkien mi denuncino per plagio). Da simpatizzante per le squadre di Bologna (ma anche della Stefanel: ricordo che da bambino vedevo le partite che passavano su rai tre la domenica in un mondo fagocitato dal calcio) non potevo che finire a tifare gli spurs (ogni riferimento a Manu non è per nulla casuale). Anni di relativa/piacevolissima sofferenza, con un team fortissimo, per quanto dato da tutti con un piede nella fossa (ovvero, ogni anno, visto come ad un passo per entrare sulla via del rebuilding). E invece sono arrivati due anni di finals consecutivi, con "ossessivo compulsivo" Allen -giocatore che comunque ho amato- a fare quello che sapeva fare meglio: metterla dentro con tiri assurdi (in italia in molti li avrebbero definiti ignoranti), ma per fare i quali si è allenato tutta la vita (non si può certo spiegare QUEL TIRO solo come fortunato -che poi, se non fosse arrivato il titolo l'anno successivo, credo sarebbe rimasto nelle memorie texane e non come THE SHOT, parafrasando il THE CATCH del football). Manu a schiacciare contro una difesa schierata ad un'età a cui, solitamente, stai bestemmiando a colazione per le pagelle dei figli, un Boris che, pure se fisicamente sembri tutto tranne un giocatore professionista a quei livelli, mostra a il valore di un play maker secondario che sappia pure tirare da tre, Baynes che mostrava a tutti una struttura più simile ad un muro di cemento armato che ad un corpo umano, Patty che sembrava vivere solo per basket e siti porno (viste le occhiaie), Danny Green (l'apoteosi del "3 and defence"). Parker che, la metà dei tiri, li prendeva con il corpo messo in modi che paiono più da contorsionista che da giocatore di basket, un Duncan che, per quanto non brillasse più per atletismo, era sempre LA sicurezza e quello che sarà (credo) il più grande rimpianto di questi dieci anni (forse, a San Antonio, non siamo nemmeno riusciti ad averlo al suo massimo- o meglio si è scassato quando era veramente esploso in tutte le sue potenzialità) -dai, non serve nemmeno che faccia il nome. Oltre ovviamente a Marco Mamma Mia Beli (che nei play off non è che abbia fatto granchè, ma in un paio di occasioni aveva consolidato il vantaggio sugli heat a più dieci annichilendo, nel momento giusto, quello che sembrava un tentativo di rimonta).... purtroppo, o per fortuna, i primi cinque anni mi hanno, per la prima volta in vita mia, fatto capire cosa voglia dire sentirsi veramente tifoso di una squadra, per quanto ci fosse un oceano a dividerci. Dopo il titolo, per almeno un paio d'anni, siamo stati una squadra che tutti avrebbero preferito evitare: magari con certe squadre (diciamo una squadra), sulle sette partite non saremmo comunque riusciti a passare. Ma comunque eravamo una squadra contro cui, per poter passare, non potevi fare altro che dare tutto, senza fare pretattica per risparmiare energie per i turni successivi. Penso che gli spurs, per almeno cinque o sei anni, siano stati l'esame per poter pensare di poter vincere il torneo. Mi sa che ora, però, sono arrivati gli anni di sofferenza vera: spero di poterla condividere con voi (leggo il forum da molto ma mi sono iscritto solo ora) e, soprattutto, aver trovato un posto dove avere notizie su sta benedetta squadra.
Finita sta lunghissima e noiosissima presentazione, secondo me (ma c'è da dire che la mia opinione non vale una mazza e non è basata su grandissime conoscenze) questa squadra, almeno per la parte di veterani, ha già dato quello che poteva dare (a meno di inserimenti eclatanti che non credo possano però arrivare). A sto punto avrei preferito veder tutti i pezzi più o meno pregiati (chiaro che son giocatori forti... ma non credo che, effettivamente, possano far crescere in modo esponenziale tutta la squadra) tradati e una prospettiva di due o tre anni di ricostruzione del team e sviluppo di un core di giocatori con forte potenzialità (cosa che, a San Antonio, mi pare di aver capito ne sappiano qualcosa) per aggiungerci poi (nel caso non arrivassero nel frattempo) un paio di stelle vere da inserire in un contesto li li per essere veramente e fortemente competitivo (in sostanza alla nets degli ultimi anni -penso che loro saranno veramente competitivi solo dal prossimo anno, sempre che i due nuovi innesti non scazzino pesantemente col resto dello spogliatoio). Comunque direi che coaching staff e front office si siano guadagnati giusto un po' di credibilità in questi anni, vediamo l'impatto che le scelte fatte avranno nel prossimo futuro (ma purtroppo, per ora, non vedo periodi rosei all'orizzonte).

Innanzitutto benvenuto, io come puoi leggere sotto il mio nickname, ho vissuto tutta la saga dei texani dall'altra sponda.
Sicuramente molte cose relative ai vecchi Spurs che hai scritto sono condivisibili, purtroppo per voi invece, le mosse che vorresti per la tua franchigia non lo sono altrettanto.
Voi avete lo stesso problema che i Lakers hanno avuto con Kobe, pace all'anima sua e sempre sia lodato.
La figura di Greg Popovic che non può essere rimossa per tutto quello che ha rappresentato e rappresenta, non solo per voi, ma per tutto il mondo del basket e arriverei a dire per il mondo dello spot intero.
Fino a quando ci sarà lui in panchina, non ci sarà rebuilding e quindi sarà impossibile voltare pagina e ripartire da zero.
Passerà la mano a fine anno ? Non è dato a sapersi, perché lui ha carta bianca e lui deciderà il suo futuro.
Altra cosa che difficilmente sarà realizzabile, e sono ottimista, riguarda l'acquisizione di free agent di un certo peso, che ormai si vada verso una polarizzazione delle forze in quelle poche mete ambite, credo tu lo abbia notato nell'ultima infuocata estate di mercato, per voi ci vorrà tanta pazienza e il tocco divino al draft come quello che vi portò il trio delle meraviglie e l'occhio clinico della vostra grande dirigenza che sappia imbastire scambi come quelli con cui arrivaste all'innominabile, in bocca al lupo, sarà una lunga e tortuosa strada.

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