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C'era una volta il Cinema

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Bluto Blutarsky
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bluto Blutarsky » 29/11/2014, 14:36

Gerry Donato ha scritto:Il problema è anche un po' più semplice: se uno utilizza termini come "maturazione neuronale" e "ablazione delle categorie", sicuramente trova 2001 ONS un film esistenziale con una base filosofica enorme (che manco Kubrick conosce).
Probabilmente ignorando che Metropolis di Fritz Lang del 1927 mangia in testa ai monoliti, alla sigla di Giochi senza Frontiere ed alle scimmie urlatrici dopate. Ma essendo film muto del 1927 fa meno figo usarlo come riferimento, tanto più se lo cita espressamente Nolan.

E proprio perché bisogna autoconvincersi che 2001 ONS non si possa toccare, si vede qualsiasi cosa di contemporaneo di cui si parla o peggio che ha successo come una minaccia che non c'è, in questo modo non potendosi accontentare mai preventivamente dell'attuale.

Dire "non pretendo di decretare il bello o l'interessante, ma...", purtroppo sottintende una pretesa ancora più ambiziosa ed arrogante, ovvero pretendere di decretare cosa è e cosa non è.

E chi invece di fermarsi al soggettivo ed al campo dell'intrattenimento (come ho sempre fatto io all'epoca dei sondaggi contro 2001 ONS) impone agli altri il suo oggettivo, creando una gerarchia autoreferenziale (wow, uso anch'io i paroloni) di cui lui e le tutine nello spazio sono a capo, fa amare ancora di più a tutti noi del popolino ciò che ci è piaciuto ed abbiamo amato, ovvero Interstellar.

Che, per la fredda cronaca, non è il 2001 ONS del 2014, ma semplicemente un film che intrattiene di più. Oltre che un capolavoro, soggettivamente. :thumbup:

P.S.: nel caso poi si può anche entrare nel merito dei limiti scientifici di Interstellar e confrontarli con quelli di 2001 ONS. Con la premessa che Kubrick, per definizione ed ovvie ragioni, esce volontariamente perdente. Ma stavolta oggettivamente.

Mi sei mancato Gerry :piango:
Vuoi ricordare ai colleghi forumisti le circostanze in cui vedesti l'opera kubrickiana testè citata? :lingua:
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da dipper 2.0 » 29/11/2014, 14:51

vanecka ha scritto:
....è abbastanza palese;
aldilà dei buchi scientifici enormi che pure pesano come macigni è un film che non da luogo ad una singola occasione di riflessione...

Del tipo ?
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bonaz » 30/11/2014, 11:49

La mafia uccide solo d'estate: particolare, interessante e allo stesso tempo leggero e pesante. Consigliato
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio" :truzzo:
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili :notworthy:
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Gerry Donato » 30/11/2014, 12:48

Bluto Blutarsky ha scritto: :piango:
Vuoi ricordare ai colleghi forumisti le circostanze in cui vedesti l'opera kubrickiana testè citata? :lingua:

Dettagli, del tutto trascurabili. :laughing:

Però ricordo sempre che la seconda visione, attenta e concentrata allo sfinimento, mi ha estenuato come solo Quarto Potere, Barry Lyndon e poche altre pellicole in passato.

Tranne questa parte:

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=VU9SDHLEj78[/youtube]

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Knees2Faces » 30/11/2014, 19:54

12 Angry Men di Sidney Lumet (1957)

Coinvolgente il lavoro di convincimento, da parte del Juror 8 (Henry Fonda), della tesi contraria e interessanti le implicazioni personali dietro ai pareri dati in sede di riunione per il verdetto (vedi, in particolare, il Juror 3, interpretato da Lee J. Cobb). Mi è piaciuta anche l'alternanza di primi piani e campi medi nei momenti giusti. Scenografia basic ma in linea, suppongo, con il carattere della pellicola e gli standard del tempo.

Thumbs up

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Porsche 928 » 01/12/2014, 8:59

Ma il nuovo trailer della piu grande saga di fantascienza del cinema e` stato gia postato?

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=0fS1BalZODQ[/youtube]

Devo dire che la spada laser non mi ha entusiasmato eh pero sti qui mi han fatto capottare

http://www.dorkly.com/post/70914/the-be ... lightsaber

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Staralfur » 01/12/2014, 22:40

Gerry Donato ha scritto:Nel filone del "poco attendibile scientificamente ma chi se ne frega", segnalo l'australiano Predestination.

C'è la macchina del tempo e ci sono i paradossi temporali, quindi storicamente io non faccio testo perché mi piacciono tutti a prescindere (ovviamente Interstellar per me film dell'anno al momento, too easy).

Ma questo è un trip emozionante come non ne vedevo da tempo, con un climax di sorprese ed incastri narrativi francamente raro.
I più smaliziati potranno magari divertirsi ad intuire in anticipo qualcosa, perché in effetti col senno di poi qualche indizio era disseminato. Ma essendo io un autentico tardone nel cogliere le possibile evoluzioni della trama, sono rimasto regolarmente di sasso ad ogni svolta narrativa.

Può non piacere, per esempio perché la prima parte più verbosa è tutta propedeutica ai fuochi d'artificio della seconda parte, oppure perché si eccede nel pathos dei personaggi o nella spettacolarizzazione delle rivelazioni tralasciando logica, ragione e teoria.

A me non solo è piaciuto moltissimo, ma ho trovato anche almeno due-tre passaggi toccanti oltre che umanamente pieni di significato.

Bravissimo Ethan Hawke, che sto piano piano smettendo di odiare, ma sontuosa l'attrice a me sconosciuta Sarah Snook, che mi permetto immediatamente di segnalare come possibile nuova stella o comunque protagonista ai massimi livelli.
E' Emma Stone che incontra Jodie Foster, segnatevi il suo nome.

****
Visto anche io in questi giorni.
Buon film. Concordo con quanto da te detto, l'intreccio è davvero ben realizzato e tiene incollati allo schermo. Prima parte più verbosa giusto per preparare il finale. Ad essere sincero qualcosa dopo circa metà film avevo capito di quale poteva essere la relazione fra i personaggi, però non nego l'ottima idea.
Grande prova dell'attrice Sarah Snook, da me sconosciuta prima di questo film. Hawke, buono, ma la scena per me se la prende maggiormente la giovane australiana.
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da MP3 » 01/12/2014, 22:48

thor the dark world in una faccina :noia: ... tanto parlato e pochissimo altro
nei simpson c'è una puntata dove sono al cinema a vedere un guerre stellari che si rivela poi essere solo una lunga discussione del consiglio galattico(o una cosa simile) direi che questo thor non ci va molto lontano :polliceverso: :polliceverso: :polliceverso:
se i videogiochi avessero realmente influenzato la nostra esistenza, ora vivremmo in enormi stanzoni bui, mangiando pillole ascoltando musica elettronica ripetiva
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da DrGonz0 » 02/12/2014, 1:23

Visto "Ogni maledetto Natale", ero andato con ottime aspettative visto il cast e il trio di registi, Ciarrapico, Torre e Vendruscolo(gli stessi della serie Boris) . Beh, ok è un film di Natale ma devo dire che sono rimasto decisamente deluso. Trama insulsa, una sequela di scene comiche dove è giusto Corrado Guzzanti a uscirne in modo decente, personaggi troppo stereotipati. Inzomma na bona sola. Dopo il mezzo passo falso del Film di Boris e quest'altra delusione direi che forse è meglio se i suddetti registi si dedicano alle serie tv.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bluto Blutarsky » 02/12/2014, 11:09

Ultime visioni, del tutto casualmente tutte tricolore:

Ogni maledetto Natale: abbandonata la satira, gli autori di Boris si abbandonano alla comicità pura, mettendo nel mirino le ipocrisie natalizie. La storia non c'è; il motore comico si riduce alla galleria dei personaggi che popolano il film. Naturale quindi che il film funzioni quando funzionano i personaggi (sostanzialmente la prima metà), mentre arranca quando si passa a maschere più deboli (la famiglia di ricchi industriali, fase in cui il film non ha il coraggio di pigiare fino in fondo il pedale dell'assurdo e dell'esagerazione).
A spiccare nel folto cast, Giallini - che non sbaglia un'espressione - e Guzzanti, sul cui genio comico non si discute, anche se non basta riprendere le sue esilaranti acrobazie linguistiche per fare un film. Ma sopra tutti si staglia Mastandrea, che nel ruolo del buzzurro Tiziano Colardo raggiunge vette di surrealtà pura.
Voto: 6,5 (sarebbe 6, ma l'intercalare di Guzzanti "Mondo cazzo!" vale da solo mezzo punto in più)

Quando c'era Berlinguer: premesso che Walterone nostro non è un regista. Ma se fai un film per il cinema, come regista devi essere valutato. E il documentario che mette in piedi per celebrare la figura di Enrico Berlinguer è un prodotto interessante come uno speciale di RaiStoria o una puntata di Minoli, ma non ha nessun guizzo che gli possa dare dignità di film.
C'è applicazione e approfondimento, ma non ci sono idee narrative. Ci sono tanti materiali interessanti, ma non c'è un filo ad unirli (se non una vaga cronaca dell'avventura politica di Berlinguer). C'è interesse, non emozione. In sintesi, sarebbe un ottimo documentario per la tv, non per le sale.
A margine, c'è anche un problema di background culturale. Voglio dire: se a parlare dell'importanza della frattura di Berlinguer con l'Urss è Jovanotti, un problema di credibilità si pone. Ma Veltroni è sempre stato convinto che il processo di maturazione di un Paese passi anche dai prodotti della cultura popolare, compresi musica leggera, intrattenimento televisivo e sport. Probabilmente li sopravvaluta.
Voto: 5,5

Zabriskie Point: colmata anche questa lacuna. Visto a più di quarant'anni dalla sua uscita, e quindi ripulito da tutte le polemiche politiche, questo film appare chiaramente diviso in tre parti: la prima, che si tuffa nella contestazione giovanile degli anni Sessanta, è quella più legata ai suoi anni e quindi vista oggi sembra la più datata; il finale è un po' troppo carico di simbolismi, anche se la potenza iconica delle immagini è fuori discussione (l'esplosione dei simboli del capitalismo sotto le note dei Pink Floyd). Ma durante la fase centrale, quando i due protagonisti escono dal loro tempo e dal loro spazio per immergersi in questo sogno astratto di libertà e di fuga tra le dune dello Zabriskie Point, diventa il film di un Maestro.
Voto: 7, che poi sarebbe la media tra le parti.

Il posto: non credo che Ermanno Olmi sarebbe stato lo stesso regista se non avesse vissuto un'infanzia contadina. Oggi non avrebbe lo stesso stile. Magari sarebbe stato comunque un autore, ma un autore diverso. Non è soltanto il discorso "aver vissuto la povertà", sarebbe riduttivo: crescere tra i contadini significa piuttosto imparare a valorizzare al massimo ogni risorsa che si ha a disposizione, anche la più piccola. Un contadino non pensa mai a quello che non ha, ma a come usare al meglio quel poco che ha.
Mi piace pensare che questo discorso si veda al massimo grado in questo piccolissimo film, tra i suoi primi. I mezzi sono quelli che sono, la messa in scena è minimalista, la trama è talmente esile da sfiorare l'inconsistenza (un giovanotto di provincia partecipa ad una selezione di lavoro per una grande azienda milanese e viene assunto). Ma quanta attenzione ai dettagli, quanta delicatezza nello sguardo, quanti significati espressi nei gesti quotidiani più semplici. E quanto affetto per i suoi protagonisti, da parte di uno che ha gli occhi di chi la realtà la sa osservare, e che già intravede una nuova generazione di persone destinate ad un lavoro impiegatizio che non darà loro nè gioia nè stress nè realizzazione, ma solo mortificazione.
Voto: 8
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Paperone » 02/12/2014, 14:26

Bluto Blutarsky ha scritto:Ultime visioni, del tutto casualmente tutte tricolore:
Quando c'era Berlinguer: premesso che Walterone nostro non è un regista. Ma se fai un film per il cinema, come regista devi essere valutato. E il documentario che mette in piedi per celebrare la figura di Enrico Berlinguer è un prodotto interessante come uno speciale di RaiStoria o una puntata di Minoli, ma non ha nessun guizzo che gli possa dare dignità di film.
C'è applicazione e approfondimento, ma non ci sono idee narrative. Ci sono tanti materiali interessanti, ma non c'è un filo ad unirli (se non una vaga cronaca dell'avventura politica di Berlinguer). C'è interesse, non emozione. In sintesi, sarebbe un ottimo documentario per la tv, non per le sale.
A margine, c'è anche un problema di background culturale. Voglio dire: se a parlare dell'importanza della frattura di Berlinguer con l'Urss è Jovanotti, un problema di credibilità si pone. Ma Veltroni è sempre stato convinto che il processo di maturazione di un Paese passi anche dai prodotti della cultura popolare, compresi musica leggera, intrattenimento televisivo e sport. Probabilmente li sopravvaluta.
Voto: 5,5

Qua a Bologna metà sala è uscita piangendo, ma noi siamo di parte. Anzi, di partito
Però il tuo giudizio lo condivido, è molto più un documentario che un film
Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da lebronpepps » 03/12/2014, 2:37

Vabbé ma é una cazzo di figata Interstellar, visto in inglese peraltro, sottotitolato in inglese, mi ha preso dal primo all'ultimo momento

Anche la colonna sonora mi è parsa azzeccata

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da A-Rod » 03/12/2014, 17:38

Bonaz ha scritto:La mafia uccide solo d'estate: particolare, interessante e allo stesso tempo leggero e pesante. Consigliato

Passa su Sky in questi giorni. Non posso che concordare, un film drammatico travestito da commedia. Notevole.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Sberl » 03/12/2014, 17:42

Visti in questi giorni i due seguiti di Hunger Games...e stasera Interstellar...nei prossimi giorni tutte le impressioni
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da lebronpepps » 03/12/2014, 17:50

mi sono letto un pò tutta la discussione sul film nei giorni precedenti, mi sento di uniformare il mio pensiero a quello di Safe, butto lì qualche altro elemento:

- a chi si stupiva del basso livello di progresso pur essendo in uno scenario del futuro, va detto che è uno scenario nel quale il progresso si è arrestato, ed anzi la società sta regredendo, dunque è perfettamente normale un mondo del genere, all'interno del quale la fiducia nella scienza è ai minimi termini (esemplare il discorso con i professori con i libri di testo sostituiti) e nel quale uomini come Cooper sono sostanzialmente fuori posto, come in una sorta di nuovo Medioevo. Non so se avete notato anche le divise della squadra di baseball quando vanno a vedere la partita, quelli sono gli Yankees, e dunque quella roba là sarebbe una specie di Yankee Stadium :forza:

-si Safe era Cooper a dare le coordinate della stazione NASA sfruttando la gravità, mentre lo fa dice anche ''No, it's not for you'' o qualcosa di simile, nel senso che il messaggio era indirizzato a Murph (in grado di risolvere la famosa equazione) e non a sè stesso, a questo punto se lui è intervenuto sul passato provocando in sostanza la sua partenza (perchè chiaramente se Cooper non avesse trovato la stazione NASA non sarebbe partito), che minchia ci fa nel tesseratto? (questo è il mio dubbio, anche se credo di essermi espresso male)

-sul dubbio di Dietto e sui momenti dietro la libreria, concordo con quanto detto da Safe, butto lì un'altra teoria (anche se ho molti dubbi anche io), magari il famoso wormhole e il tesseratto sono stati creati dalla generazione che è andata a vivere sul pianeta di Edmunds grazie agli ovuli portati là dalla dottoressa Brand dopo diverse generazioni, sarebbero i cosiddetti ''loro'' (o ''ellos'' nella mia versione sottotitolata in spagnolo :forza: ), i pentadimensionali

-in realtà avevo sempre immaginato che la chiave di tutto potesse essere il famoso fantasma della libreria, però che Nolan potesse essersi fatto un trip del genere non lo avrei mai detto :forza:

- quando Cooper si è risvegliato nel letto di ospedale nella stazione vicino Saturno, ho pensato ''eccallà la cagata, è tutto un sogno in realtà'' :forza:

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