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Ma che cazzo hai combinato Chester porca troia, che tragedia

Che botta. Uno dei gruppi che ha segnato la mia adolescenza senza alcun dubbio.

RIP

Animo ride

Ho pianto per un quarto d'ora
Che merda

Hybrid Theory è uno dei 5-6 album che ho ascoltato di più nella mia vita, avevo 24 anni, ma dopo la chiusura del filone grunge, con i Korn e con loro ero tornato ad ascoltare con assiduità musica.

In The End è stata una canzone che ho amato alla follia, così come tutto quel disco, che per me non aveva una canzone brutta, nessuna.

E' un periodo veramente di merda, ste cazzo di dipendenze ti portano a salutare troppe persone, che per quanto sconosciute, sono stati tremendamente importanti nella tua vita...

che botta cazzo... poi lascia 6 figli...

Era l'estate del 2003, avevo 13 anni. "Somewhere I Belong" passava in radio, mi piaceva troppo. Recuperare il disco, scoprire che mi piaceva tutto.
Sentire Hybrid Theory, e scoprire che in realtà tra MTV e videogiochi ne sapevo già parecchie.
Il Live In Texas, regalo di Natale di quell'anno e sentito fino allo sfinimento. So a memoria anche quello che dicono quando parlano al pubblico, prima e durante le canzoni. Quella versione di P5hng Me A*wy, che è la loro canzone che preferisco e non mi stanco mai di ascoltare.
L'adolescenza, con tutto quello che si porta dietro, e il cambio di stile con Minutes To Midnight. Loro c'erano sempre.
A Thousand Suns, che non mi piacque ma non li rinnegai.
Living Things, quando la fiamma si riaccese.
The Hunting Party, che non mi piacque come ATS, ma rimasi fedele.
Piccole perle in giro, come la cover di "Rolling in The Deep" di Adele nel 2011.
Quel 10 giugno 2014 all'Ippodromo di Milano, la prima volta che li vidi dal vivo. Un'emozione indescrivibile dopo oltre 10 anni che li ascoltavo.
One More Light, album che c'entra poco con loro, ma che mi importa, li potrò rivedere dal vivo vicino a casa.
Il 17 giugno 2017, 5 settimane fa, nel parco di Monza, a un paio di chilometri da casa. Un altro grande concerto, un'altra grande emozione.
E oggi questo.
Oggi ho 27 anni, e li seguo da 14. Sempre nel mio lettore CD, nel mio lettore mp3, nel mio iPod Touch.
Sempre nella mia vita. Sono stati una costante. Mi hanno, mi ha accompagnato in momenti tristi e momenti felici. E non finirà così.
E il rammarico di non poterlo vedere più, non poterlo ascoltare più. Di non poter sentirlo mai cantarmi dal vivo Pushing Me Away. Di non sentire più Mike dire "You guys sing with Chester, come on".
Il giorno in cui il suo amico Chris Cornell avrebbe compiuto gli anni.
Ciao Chester, mi mancherai.

Anche a me piacque tantissimo Hybrid Theory, era il disco numetal perfetto per far avvicinare un ragazzino a quel tipo di musica.

Non sono tra i gruppi che sono rimasti nel mio olimpo personale, anzi, però sono stati un tassello importante nella mia adolescenza e per la mia crescita musicale.

Inquietante il fatto che si sia suicidato il giorno del compleanno di Cornell, nello stesso modo, dopo che aveva cantato al suo funerale.

In the End, francamente, aveva ed ha rotto il cazzo.
In quel disco ci sono dei gran pezzi e lo ascolto tuttora con grande piacere e ricordo benino quasi tutti i testi.

Cure for the Itch

aspettavo pazientemente che arrivassi a fare il bastian contrario...

Il bastian contrario di chi? Del solo Teo che ancora ammira In the End?

a me piace ancora

al netto di questo direi che oggi si stava bene anche senza ste due minchiate che hai scritto, senza offesa

RIP Chester

Ne parlavo giusto oggi con un'amica, ma anche con i colleghi (essendo tutti più o meno della mia età) è clamoroso vedere come tutti coloro che sono stati toccati in qualche modo dalla musica dei Linkin Park e dalle corde vocali di Chester vedano proprio scomparire, come un vaso che si spacca in 1000 cocci, quei ricordi legati alla pre-adolescenza, a quando vuoi giocare un po' a fare il ribelle. Un nome che, insomma, riesci a legare indissolubilmente a quell'età che ti forma, con le prime esperienze da teen e tutto ciò che comporta.

Uno di quei casi in cui non te ne frega proprio un cazzo di spessore artistico e il resto del carrozzone. È proprio come vedere un amico che se ne va per sempre. Con i suoi pregi, i suoi difetti.

Non posso che sorridere ricordandomi imbambolato davanti al televisore con il video di In The End. Tante volte magari mi è capitato scrivere RIP Chris Cornell o altri, ma non è come con Bennington. Credo sia la prima volta che provo quelle sensazioni che i Teo &Co. hanno vissuto in prima persona con Cobain, etc.

Fanculo.

Non avrei saputo dirlo meglio, ride. Con loro ho scoperto il rock, comprato il primo cd, la prima maglietta di un gruppo, con hybrid mi ci sfogavo a bestia, non li ascoltavo praticamente più da meteora ma è una cosa che ti tocca davvero.

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