garylarson ha scritto:ci sarebbe anche un problema archeologico, machi se ne frega.
Il vero problema sarebbe un altro
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... id=AEhijhP
cioè sto qua cià tanti di quei buffi presso unicredit e crede- spera di salvarsi le chiappe con questo progetto, fra l'altro i tre mammozzoni in teoria andrebbero per uffici unicredit che avrebbe nessun interesse a priori in quanto la sede di milano basta e avanza , in più l'unicredit non è che balla in acque tranquille , basta un attimo per andare sotto l'occhio del bail in. Non è che ci tocchera pure a noi non romanisti , manco laziali( nel senso regionale), pagare un crac unicredit che allora sì che banca etruria o montepaschi sarebbe una passeggiata di salute?
ps: a latere, mai mi sarei immaginato che una scrocchiazzeppi con due orecchie che paiono portiere di un taxi potesse scatenare tempeste ormonali simili, ma forse tira succhioni aspiracalzini che levate.
Unicredit a parte (il discorso sarebbe lunghissimo, ci porterebbe fuori tema ed in ogni caso l'unico modo per uscirne sarebbe mettere tutto in mano alla UE tramite ESM, per l'Italia da sola il problema sarebbe irrisolvibile, il tutto esula totalmente dalle competenze del comune di Roma), io però ho sempre gli stessi dubbi.
C'è il problema delle periferie a Roma, non si scopre oggi, e TRV è un disastro.
Ma il comune di Roma ha soldi per valorizzare la zona e riqualificarla?
E se non li ha, quale altra possibilità ci sarebbe se non affidarsi a soldi privati?
Ed un privato che mette soldi perché mai dovrebbe metterli se non per avere un utile?
Ed il fatto che ci siano utili, e tanti, non è il miglior modo per evitare di dover un domani avere a che fare con perdite delle banche?
In soldoni, ovviamente la situazione va gestita, le aree archeologiche tutelate e protette, ma questo è il lavoro di un bravo assessore e di una buona amministrazione. Trovare una quadratura fra un progetto che possa portare tantissimi utili, attuazione di un piano regolatore sensato e tutela del territorio e dei beni artistici è esattamente il lavoro di una buona amministrazione e di un buon assessore.
Detto ciò, non saprei assolutamente dire se il progetto dello stadio della Roma risponda a questi requisiti e permetta la riqualificazione della zona, la tutela del territorio e dei beni artistici (fra cui le aree archeologiche), sia coerente con il piano regolatore, si possa realizzare principalmente, se non esclusivamente, con soldi privati e permetta di avere tanti utili agli investitori privati, ma discuterei più di questo che di principi.
Anche perché dover fra tre o quattro anni finanziare con le mie tasse un nuovo decreto salvaroma per coprire i debiti della capitale, doverlo fare per coprire un aumento di capitale di Unicredit o doverlo fare per un piano casa che riqualifiche la periferia con soldi pubblici dal punto di vista pratico cambierebbe poco