Wargames - Giochi di guerra
Titolo originale WarGames
Paese di produzione USA
Anno 1983
Durata 114 min
Regia John Badham
Sceneggiatura Lawrence Lasker, Walter Parkes
Fotografia William A. Fraker
Montaggio Tom Rolf
Musiche Arthur B. Rubinstein
Scenografia Jerry Wunderlich
Interpreti e personaggi
Matthew Broderick: David J. Lightman
Dabney Coleman: Dottor John McKittrick
John Wood: Dottor Stephen Falken
Ally Sheedy: Jennifer Katherine Mack
Barry Corbin: Generale Jack Beringer
Juanin Clay: Pat Healy
Kent Williams: Arthur Cabot
Dennis Lipscomb: Lyle Watson
Joe Dorsey: Col. Joe Conley
Irving Metzman: Paul Richter
Michael Madsen: Steve Phelps
Michael Ensign: Aiutente di Beringer
William Bogert: Sig. Lightman
Susan Davis: Sig.ra Lightman
James Tolkan: Agente FBI Nigan
David Clover: Stockman
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WarGames nasce da un'idea di
Walter Parkes, in seguito capoccia di
Dreamwork Pictures, e di
Lawrence Lasker. Un'idea COMPLETAMENTE diversa. Parkes e Lasker scrivono infatti nel 1979 uno script intitolato "The Genius": la storia di uno scienziato che sta per morire e di un ragazzino prodigio, un giovane ribelle che è anche l'unico essere vivente in grado di comprendere gli studi dello scienziato. Lo spunto nasce nella mente di Lasker guardando un programma per la TV in cui vengono intervistati vari scienziati, tra cui Stephen Hawking. Niente computer e missili, perché, ammetterà anni dopo Lasker, all'epoca lui e Parkes non sapevano "nemmeno che si potessero collegare tra loro due computer". Da The Genius si passa a WarGames quando Parkes e Lasker incontrano Peter Schwartz, allora impiegato allo Stanford Research Institute.
Schwartz indirizza i due verso la sottocultura emergente dei giovani smanettoni, la prima scena hacker, e si pensa allora di buttarci dentro anche i militari e il sistema di difesa statunitense. Il protagonista, David Lightman, è ispirato a un hacker realmente esistente e incontrato dai due autori, David Scott Lewis. Lewis era uno degli smanettoni che praticavano davvero quello che poi sarebbe stato definito "war-dialing" (vedi sotto), ossia la ricerca dei numeri di telefono per trovare un determinato computer, e trascorreva i suoi pomeriggi cercando di entrare nei computer del Dipartimento della Difesa…
Il dottor Stephen Falken nasce invece come un omaggio a
Stephen Hawking, ma dopo il rifiuto dello stesso Hawking (che non era sicuro si sarebbe trattato nel modo giusto nel film il tema della disabilità), si decise di dargli un aspetto alla John Lennon. E di proporre la parte al cantante. Lennon a quanto sembra era interessato, ma poi in quel brutto dicembre del 1980 è successo quello che è successo, e il ruolo è andato all'inglese John Wood. Anche la figura del generale Beringer era ispirata a una persona vera, il comandante in capo del NORAD dell'epoca, James B. Hartinger, incontrato da Parkes e Lasker durante una visita al centro.
19 - Quando David chiede alla centralinista il numero della Protovision, l'azienda produttrice di videogiochi, gli viene dato un numero che inizia per 555, il prefisso farlocco usato nei film. Gli altri prefissi dell'area dettati dalla centralinista sembrerebbero reali… ma non lo sono. Il 311 era un prefisso speciale non usato per i numeri domestici, il 767 era il numero dell'ora esatta e il prefisso 936 quello delle previsioni del tempo.
18 - Che computer usava David? Il microcomputer IMSAI 8080, venduto in America (già assemblato o in kit di montaggio) tra il '75 e il '78 e parente prossimo del MITS Altair 8800. Il monitor è un Electrohome da 17 pollici, la tastiera una IMSAI IKB-1, il modem un modello da 1200 baud della Cermetek ribrandizzato IMSAI Triplo filotto reale ritornato con pallino per il lettore di enormi floppy da 8 pollici (IMSAI FDC-2), praticamente dei 45 giri quadrati.
Ma a turbare i giovani spettatori e a trascinare un sacco di gente in quei grossi casini con le bollette della SIP di cui sopra sarebbe stato l'accoppiatore acustico. Che poi, gli serviva davvero a David per quello che stava facendo?
La chicca è comunque il vecchio computer che si vede nel filmato in bianco e nero del Professor Falken con il figlio. Si tratta di parti di un vero computer militare, un IBM AN/FSQ-7. Utilizzato negli anni 50 per individuare l'arrivo di bombardieri russi, il bestione pesava 275 tonnellate e occupava più di 2.000 metri quadrati di spazio. Una volta smantellati, alcuni di questi computer vennero venduti a pezzi a varie compagnie hollywoodiane per impiegarli in film e telefilm più o meno fantascienzi. Le parti della macchina che vediamo in WarGames erano state già impiegate nel serial Kronos - Sfida al passato (1966) e nel film L'inferno di cristallo (1974). Subtrivia: Dopo l'uscita di WarGames, le vendite dei modem aumentarono negli USA del 500%.
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Matthew Broderick avrebbe recitato di nuovo al fianco di John Wood (Dottor Falken) in Ladyhawke e di Dabney Coleman (Dottor McKittrick) nel terrificante Inspector Gadget.
Quanto al vizio di entrare nel computer della scuola per cambiare i propri voti, Broderick avrebbe fatto lo stesso anche in Una pazza giornata di vacanza (1986).
16 - Per realizzare le schermate nel centro di controllo del NORAD, venne utilizzato un HP 9845C che girava in BASIC, il primo computer con schermo a colori della HP: costo all'epoca, 11.500 dollari (pari a circa 27.000 dollari di oggi). Ma c'era un problema: quel computer non era in grado di generare scritte e mappe del pianeta a una risoluzione adatta per quegli schermi giganti, perciò si utilizzò un monitor monocromatico ad alta definizione e si filmarono le immagini applicando vari filtri (rosso, verde e blu), un frame alla volta, un colore alla volta. Il processo richiese un minuto di riprese per ciascun frame di pellicola.
15 - Nella scena dello scherzone al professore, quando David risponde alla domanda dell'insegnante di biologia ("Chi ha proposto per primo l'idea della riproduzione asessuata") con un "Sua moglie?", si sentono ridere anche degli adulti. Sono i tizi della troupe, alcuni dei quali non conoscevano la battuta e sono scoppiati a ridere mentre si girava. Il regista, John Badham, decise di lasciare la scena com'era.
14 - Lasciando da parte i videogiochi NON ufficiali ispirati al film (a partire da Computer War per VIC-20 dell'83), quelli su licenza sono un gioco della Coleco per il suo ColecoVision del 1983, poi portato su computer Atari 8-bit e Commodore 64, un titolo per PC e PlayStation del 1998 (Wargames, nella versione PSone noto come Wargames: Defcon 1), e infine uno per iOS e Android dell'anno scorso, WarGames: WOPR.
Non tutti sanno che il film ha avuto un seguito nel 2006, WarGames: The Dead Code (da noi WarGames 2: il codice della paura). Uscito direttamente in DVD (e successivamente portato al cinema per una sola sera nel 2008, in occasione del 25° anniversario della pellicola originale) e diretto da Stuart Gillard, questo sequel parlava di un hacker di nome Will Farmer, alle prese con un supercomputer governativo chiamato RIPLEY. Non l'hai mai visto, e sinceramente non credi di volerlo fare tipo mai nella vita.
13 - John Badham rivela nella commentary track del DVD che la scena in cui la jeep con David, Jennifer e Falken sfonda il cancello del NORAD e si va a schiantare contro un altro veicolo, non era prevista. L'auto avrebbe dovuto continuare la sua corsa, ma lo stuntman alla guida perse il controllo dopo l'impatto con il cancello. Il regista decise allora di aggiungere la scena in cui i protagonisti escono dall'auto e percorrono a piedi il tunnel che porta al complesso.
12 - A proposito di quel tunnel: si tratta della stessa galleria usata anche in Ritorno al Futuro Parte II e in Chi ha incastrato Roger Rabbit.
11 - Per far acquisire a Broderick la necessaria dimestichezza con Galaga, per le due scene ambientate nella sala giochi, lo studio gli fece recapitare a casa i coin-op di Galaga e Galaxian. Nella sala giochi si vedono molti altri arcade dell'epoca, come Tron, Ms. Pac-Man e Jungle Hunt. Subtrivia: quando sugli schermi del NORAD appare il messaggio di benvenuto per i turisti in visita, si sente un suono preso proprio da Galaga.
10 - La prima scelta per la regia di WarGames era stato Martin Brest (Prima di mezzanotte, Beverly Hills Cop, Vi presento Joe Black). Dopo 12 giorni di riprese, però, Brest venne licenziato per contrasti con i produttori e rimpiazzato da John Badham. Le scene girate da Brest, in ogni caso, vennero tenute e utilizzate praticamente tutte. Secondo Badham, la visione di Brest era molto più tetra, meno divertente, e ne usciva soprattutto un David che sembrava in pratica una vera spia. Per generare il tono giusto tra gli attori, Badham organizzò perfino una gara di corsa con i due protagonisti: a chi perdeva sarebbe toccato cantare davanti a tutta la troupe. Perse lui.
Ora, avete presente il gruppo di turisti che visita il NORAD? Vengono, come scopriamo dal messaggio di saluto del computer, da Birmingham, Alabama, la città natale di Badham. Martin Brest, dal canto suo, una volta licenziato si portò via il progetto della sala del NORAD costruita per il film, e ne tirò fuori l'anno dopo una versione ridotta per il centro di controllo della polizia in Beverly Hills Cop - Un piedipiatti a Beverly Hills.
9 - I Crosby, Stills & Nash proposero un loro brano per la colonna sonora del film, "Wargames" dell'album Allies. All'ultimo secondo la canzone venne esclusa dal film, ma per il suo videoclip vennero utilizzati comunque degli spezzoni della pellicola. Quanto alla scena del tris giocato dal computer del NORAD, alcuni fotogrammi furono inseriti nel video di "Hard to Explain" degli Strokes.
8 - La tecnica usata da David per trovare la Protovision, di cui parlavamo sopra, venne ribattezzata in seguito dagli hacker che già la utilizzavano "war-dialing", in omaggio al film.
Anche il cortocircuito creato da David con la linguetta di una lattina per chiamare dal telefono pubblico senza pagare era utilizzato, sia negli USA che in Europa, dall'avanguardia degli smanettoni.
Quello che invece era finto, e si vede, è il fatto che il computer, WOPR/Joshua, identifichi le cifre del codice di lancio una alla volta, perché così era chiaramente molto più semplice trovare la sequenza corretta. Ma c'era da creare la suspanza per il finale, e quindi vabbè. WarGames è anche il primo film nella storia in cui venga nominato un firewall, ma chi ha tradotto i dialoghi per l'Italia all'epoca non doveva essere molto ferrato in informatica. David chiede ad esempio a Jennifer di accendere la "stampatrice", mentre il Generale ironizza su un "diodo al silicone". Cioè con le tette finte. I due sceneggiatori, Lasker e Parkes, avrebbero invece messo a frutto le conoscenze sviluppate per questa pellicola e le amicizie strette nel mondo degli hacker anni dopo, scrivendo I signori della truffa (1992).
7 - L'ufficiale che intima al collega di girare la chiave per il lancio all'inizio del film? È il venticinquenne Michael Madsen al suo debutto sullo schermo: primo ruolo e scena girata nel suo primo giorno sul set.
Il collega che guarda la pistola dal lato sbagliato è invece il John Spencer di West Wing, The Rock e Cop Land.
Altra comparsata di rilievo: James Tolkan, il preside di Ritorno al Futuro.
6 - Il computer a casa di David era programmato per far apparire sullo schermo le parole previste, qualunque tasto si fosse premuto sulla tastiera. Al che uno potrebbe pensare che Broderick fosse una pippa: e invece. Il tizio che portò il computer sul set si era dimenticato le istruzioni, e fu proprio il giovane attore a capire come programmare la macchina per farle fare quello che doveva fare.
5 - Secondo lo script originale, David avrebbe dovuto diventare alla fine un assistente part-time del dottor McKittrick.
All'epoca ventunenne, Matthew Broderick ha oggi 51 anni. Sposato dal 1997 con l'attrice Sarah Jessica Parker, continua girare film (il prossimo è Skum Rocks!) e telefilm. Ha la stessa faccia da ragazzino di allora, ma tende a tenere la bocca un po' più chiusa quando non parla.
La coetanea Ally Sheedy ha continuato anche lei tra cinema e TV (a giugno esce Fugly!, con John Leguizamo… e Tomas Milian). È stata sposata con l'attore David Lansbury.
4 - David viene arrestato dall'FBI davanti a un 7-Eleven. Quel 7-Eleven si trova a Big Bear, California, e trent'anni dopo è ancora lì. Vi chiederete a questo punto come sia messo WarGames in quanto a product placement, per quel discorso che tutti i film degli anni 80 erano imbottiti di marchi anche se la gente non se ne accorgeva. Bene, qui, a differenza di Ritorno al Futuro e I Goonies, la Pepsi non ci sta.
O meglio, c'è questo cartellone, ma sembra più che altro una roba casuale. Dice: come fai a esserne sicuro? Perché i soldi ce li ha messi stavolta la Coca-Cola.
Nella scena della sala giochi, quando, per fugare ogni dubbio, la cassiera cita il nome della bevanda in mezzo a un tripudio di walkie-cup rosse e bianche, e a casa di David, quando lui e Jennifer bevono la Tab, la prima cola dietetica della Coca-Cola.
3 - Il centro di comando del NORAD fu ai tempi uno dei set più costosi della storia: ci vollero un milione di cucuzze per costruirlo. Il che vuol dire circa un decimo del budget complessivo: costato 12 milioni di dollari, WarGames ne portò a casa 79 nei soli Stati Uniti, assieme a tre nomination agli Oscar. Sul DVD John Badham racconta che il vero centro di comando del NORAD all'epoca non era per niente così complesso, visto che utilizzava ancora tecnologia degli anni 50. Secondo il regista, il NORAD del film "era il sogno bagnato del NORAD vero". Fu paradossalmente proprio il film di Badham - e la fila interminabile di visitatori che chiedevano ai responsabili delle PR del NORAD dove fossero i computer moderni - a spingere i militari ad impiegare monitor a colori e workstation Sun. Il NORAD, peraltro, si occupava allora soltanto di individuare le minacce, perché la risposta era affidata allo Strategic Air Command.
2 - Dopo aver parlato con Schwartz e i loro nuovi amichetti hacker, Parkes e Lasker immaginarono tutta una serie di possibili sviluppi nel rapporto tra il giovane protagonista e l'esercito. In una versione dello script, lo WOPR (ci arriviamo subito) si chiamava OLI, Omnipresent Laser Interceptor, ed era un sistema di difesa laser guidato dal computer.
Alla fine il computer intelligente si chiamerà WOPR, acronimo che sta per War Operation Plan Response… e gioco di parole a base di panini. Il nome viene pronunciato "whopper", come i panini del Burger King, perché negli anni 70 il vero computer del NORAD si chiamava BURGR.
1 - Quando WOPR/Joshua, dopo aver capito che il tris è un gioco della meenchia, inizia a studiare tutti i possibili scenari della guerra globale termonucleare, il primo è "gli Stati Uniti attaccano per primi", il secondo è "l'URSS attacca per prima". Poi segue velocissima una serie di altri scenari apocalittici che avrebbero condotto comunque alla fine del mondo e, attenzione, a un certo punto c'è anche questo: "Italian Takeover". Cioè conquista dell'Italia!
da:
L'antro atomico del Dr. Manhattan
http://docmanhattan.blogspot.it/2013/04 ... uerra.html