Gerry Donato ha scritto:
E comunque, a proposito di rapporto uomo-macchine ed evoluzione dell'essere umano, nel 2026 reale ci sarà molto più Lang con Metropolis di quanto nel 2001 reale c'è stato di Kubrick con la sua Odissea. Con l'aggravante che il primo copriva 100 anni di storia ed il secondo 30 (ma mi rendo conto che non sia solo una gara a chi va più vicino ad indovinare il futuro).
Però Gerry, questa non te la passo, non è che il valore di un film si esaurisca nel suo grado di profeticità (altrimenti con questa logica dovremmo criticare anche
Arancia Meccanica solo perchè il suo décor e il suo linguaggio non si sono ancora avverati, pur sapendo che è un film che tratta di tutt'altro).
Poi il gioco contro l'intellighenzia che ha i suoi totem culturali intoccabili può anche divertirmi e posso anche starci, ma con
2001 è un gioco un po' facile, soprattutto perchè parliamo di film che è prima di tutto esperienza sensoriale (e come tale, non c'è niente di più opinabile). Sui suoi significati poi, sono talmente complessi e stratificati che ognuno di noi poveri forumisti non può che coglierne un 10% nella migliore delle ipotesi. Ma sarebbe come sminuire
La critica del giudizio solo perchè non c'è nessuno in grado di argomentarne a dovere la grandezza.
Detto questo, se per te:
_ l'alba dell'uomo con la nascita del pensiero moderno, legato al semplice atto di rendere "strumento" quello che prima era solo un "oggetto";
_ il recupero delle musiche dell'epoca dell'Illuminismo, a segnare un filo rosso tra le epoche in cui ci si è fidati senza riserve della scienza;
_ la regressione della più avanzata delle intelligenze artificiali perchè incapace di gestire un sentimento umano come la menzogna;
_ il tentativo - mai percorso prima da nessuno al cinema e nemmeno dopo - di andare oltre la conoscenza umana;
_ un viaggio che ricalca l'hubermensch nietszchiano (anche se qui per argomentare a dovere dovrei riprendere in mano la mia tesina di maturità);
_ gli effetti speciali più all'avanguardia dell'avanguardia stessa;
_ ed il restante 90% che non padroneggerò mai
non valgono il riconoscimento di grande film, posso solo prenderne atto.
Che poi sia lento e di difficile fruizione nessun dubbio, come lo sono i film di mille altri registi (Malick
who? Antonioni
who? Sofia Coppola
who? Bresson
who? Ce ne sarà mezzo che ti piace tra questi), ma la lentezza in sè non è un difetto, è solo la scelta di un ritmo.
"La verità è come l'acqua: una piccola quantità ti disseta e ti tiene pulito, ma se è troppa può farti affogare"