joesox ha scritto: 22/04/2020, 0:23 In realtà questo messaggio andrebbe nel topic del Covid dove si sta parlando di morti ed economia ma va bene pure qui.
La United Airlines ha cominciato i licenziamenti dopo aver ricevuto un bailout of $5 billion.
Chiudere gli stati affossa l’economia e provoca tanti morti quanti ne provoca il virus, hanno detto in molti.
E allora perché non aiutiamo la gente e non le corporation, che poi licenziano?
Il bailout però non è cash-in-hand, si tratta per lo più di prestiti o altre forme di intervento che si sostanziano in aiuti finanziari ad una società (generalmente considerata strategica) e che rischia il fallimento (sovvenzioni, detassazioni ecc...). Se usato in maniera corretta, in tempi di crisi sistemica dovrebbe proprio servire ad aiutare sia le aziende che i lavoratori. Se aiuti questi ultimi e lasci fallire le aziende, a fine crisi non hai più lavoratori perché i dipendenti hanno tutti perso il loro posto di lavoro. E a quel punto che si fa?
Io non sono affatto un fan del bailout, ma proprio per nulla. Ha senso nel caso di banche realmente sistemiche, il cui fallimento causerebbe molti più danni e perdite di danaro che il loro salvataggio (vedi crisi finanziaria 2008). Però in tempi di forte crisi può essere l’unica opzione per non far fallire anche delle aziende perfettamente sane che si trovano in difficoltà temporanea per cause esogene e danno lavoro a milioni di persone.
L’idea del Tweet di richiedere prestiti usando gli assets come collaterali ci sta, ma non è sufficiente a coprire le necessità odierne di liquidità ed è un processo più complesso di quanto possa sembrare. Qualche azienda potrebbe anche farlo, molte altre no e sicuramente non in tempi brevi. Però sia chiaro che è un’opzione e parte della liquidità potrebbe a tutti gli effetti essere raccolta così.
Il suggerimento che gli stessi soldi del bailout possano essere dati tutti alle persone è invece molto populista. Nel senso che ottiene il facile plauso del popolo, ma nasconde una menzogna, ossia quella che il Governo dia denaro gratis alle aziende quando potrebbe darlo ugualmente alla gente ottenendo lo stesso risultato: non è così!
Vero è che il bailout sia causa di molti effetti distorsivi, soprattutto in un sistema come quello americano. C’è sicuramente il grosso rischio che le aziende prima ricevano i soldi e poi effettuino taglio di personale. Un altro grande problema è quello che buona parte dei soldi vengano utilizzati per riacquistare i propri stessi titoli, portando anche ad un indebito profitto per gli azionisti. Capita anche che se ne avvantaggino aziende che operano in uno Stato, ma pagano le tasse in un altro. E c’è anche il rischio che si vada a rianimare con i soldi pubblici società che senza aiuti non starebbero in piedi per il semplice fatto che sono gestite da cani e si trasformino in delle Alitalia che vanno avanti solo ed esclusivamente bruciando i soldi dei contribuenti.
Il bailout oggi è dunque una triste necessità. Affinché sia efficace per sostenere l’economia reale ed aiutare i lavoratori, dev’essere soggetto a condizionalità - sì, come il MES - che definiscano chiaramente chi può accedere ai soldi, come può utilizzarli e quali ambiti nei siano severamente esclusi. E va da sé che debba essere affiancato da altri strumenti più tradizionali per reperire liquidità. Ma pur con tutti i suoi difetti, è di gran lunga preferibile a qualunque forma di statalizzazione che trasferisca permanentemente perdite private e incapacità gestionali sulle spalle dei contribuenti.