Un piccolo preview che proviene dalla parte bella della Florida.
Sources: Phil Steele CFB Preview Magazine, Athlon Magazine e la mia malattia per il college football.
MIAMI HURRICANES
QB
La sfida per il posto di QB1 è iniziata contestualmente al finale della scorsa stagione, quando i limiti di Rosier si sono manifestati tutti e tutti insieme contribuendo in gran misura alle ultime (e uniche) 3 sconfitte. All’alba degli spring trainings, la maggioranza dei giornalisti e dei tifosi che seguono il programma pronosticavano una battaglia abbastanza aperta fra: Malik Rosier, N’kosi Perry (RsFr), Cade Weldon (RsFr) e l’ultimo arrivato Jarren Williams (Fr) ed effettivamente è ciò che è avvenuto. Il risultato di questo “scontro” è stato il medesimo dello scorso anno: Malik Rosier sarà il Qb titolare all’inizio della stagione. Le motivazioni che hanno portato Mark Richt a (ri)affidare le chiavi del proprio attacco al discusso #12 sono quelle che ti aspetteresti da un coach come lui: “esperienza” e “conoscenza dell’attacco”. L’unico modo che ha Rosier per tenersi il posto è quello di riuscire il più possibile a essere consistente, o quantomeno più consistente. Un pochino più di alti e un pochino meno di bassi. La differenza rispetto all’anno scorso è che la concorrenza dietro scalpita: Perry e Weldon hanno un anno di college football alle spalle e Jarren Williams pare essere molto più avanti di quanto non lo fossero i suoi concorrenti alla stessa età. Insomma se Rosier dovesse fare male non credo che Richt faccia finta di non avere alternative in panchina (in questo senso la nuova regola sulle redshirt ci viene decisamente in soccorso: dal prossimo anno infatti i freshman potranno giocare fino a 4 partite senza bruciarsi l’anno di eleggibilità).
RB-FB
A causa dell’infortunio di Walton (ora ai Bengals), Miami riporta la maggior parte della produzione da parte dei suoi RBs: Travis Homer (Jr) ha preso il posto di Walton ed ha quasi chiuso con 1000 yds totali e DeeJay Dallas (So) ha fatto vedere discrete giocate durante il suo anno da freshman (vd il TD “volante” vs Notre Dame). A questi due si aggiungono il 5 star Lorenzo Lingard (Fr), Cam Davis (Fr) ed un finalmente libero da infortuni Robert Burns (RsFr). Accanto ai RBs e su espressa volontà di Richt, Miami avrà l’opportunità di schiererà anche due FB (ruolo comune nella NFL, ma non tanto nel CFB) per un attacco un pò più Pro style: Trayone Gray (ex RB) e Realus George (che non sembra dalle foto ma è un freshmen). Ci sono pochi allenatori che possono vantare di aver plasmato RB da NFL al livello di Mark Richt, quindi questa è una posizione da tenere decisamente sott’occhio nel caso Miami facesse bene.
WR-TE
Probabilmente il reparto più impressionante nell’attacco dei Canes è proprio quello dei WR. Penso che la profondità di questo gruppo abbia pochi rivali in tutta la nazione e grande merito di tutto ciò va dato al recruiting degli ultimi anni e, soprattutto al WR Coach Ron Dugans. Su di lui ci sono state moltissime voci che lo vedevano con le valigie in mano verso FSU (sua alma mater) gli insider raccontano di una corte spietata da parte di Taggart che però non ha avuto effetto. Io penso che uno dei motivi per i quali Dugans non abbia ceduto all’idea di tornare a casa (escluso il fatto che la vita a Miami è un pelino più interessante di quella a Tallahassee. LOL) sia quello della piena consapevolezza sulla qualità del gruppo dei WRs presenti (e di coloro che arriveranno). A Jeff Thomas e Mike Harley (entrambi al secondo anno) spetterà il difficilissimo compito di sostituire Braxton Berrios, ragazzo che lo scorso anno ha rappresentato in più di ogni occasione la “security blanket” per l’attacco di Miami. Lawrence Cager (Jr.) è sano e ha lasciato buone impressioni in questo periodo e Ahmmon Richards (Jr.) è l’assoluta stella dopo un annata in cui è stato troppo limitato da vari infortuni. A dare profondità al gruppo ci sono Darrell Langham (Jr), autore della ricezione decisiva vs FSU, Evidence Njoku (So) fratello del David dei Browns e l’infornata di freshman: Mark Pope e Brian Hightower (due che sicuramente avranno la possibilità di giocare); Daquiris Wiggins e Marquez Ezzard. Per quanto riguarda i TE, è fresca la notizia dell’infortunio a Michael Irvin II che lo terrà fuori per quasi tutta la prossima stagione. E’ una sfortuna perché il ruolo di TE1 lo aveva costretto ad un maggiore impegno e serietà (aspetti in cui latitava prima di questa offseason). Di positivo c’è che nell’ultimo ciclo di recruiting Miami si è portata a casa il miglior TE della nazione, Brevin Jordan, e un altro grande prospetto in Will Mallory. Sebbene in molti avessero pronosticato, Irvin o non Irvin, minuti significativi per entrambi ora, a maggior ragione, i due freshmen saranno gettati nella mischia molto prima del previsto. Come ha avuto modo di dire il TE coach Todd Hartley: “Sink or swim”
OL
La nota dolente per tutto l’attacco (se non per tutta la squadra). Purtroppo in South Florida è più facile trovare un orso polare di un offensive lineman di alta qualità e di conseguenza non risulta poi tanto facile il reclutamento. E dico tutto questo nonostante siano rimasti in squadra 3 titolari della stagione scorsa: Tyler Gauthier C, Tyree St. Louis LT e Navaughn Donaldson RT (Sophomore, l’anno scorso impiegato come G). Per i posti rimanenti la competizione è aperta ma, come ho già detto, non si trattano di alternative di qualità.
DL
Le partenze premature verso la NFL dei due DT titolari (McIntosh e Norton) del senior DE Chad Thomas e, soprattutto del DL Coach Craig Kuligowski (Alabama) hanno colpito duramente questo reparto che, ad essere sinceri, non era profondo neanche lo scorso anno. Per quanto “Coach Kool” sia stato fenomenale nello sviluppo dei giocatori (non a caso è stato “rapito” da Saban) con una notevole lista di prospetti mandati in NFL, non lo è stato affatto nel processo di recruiting, dove Miami ha subito più di una beffa anche nell’ultimo ciclo. Questo ha portato ad una situazione poco ottimale, nella quale Mark Richt, il DC Manny Diaz e il nuovo DL Coach Jess Simpson (leggenda in Georgia a livello di HS) si sono dovuti arrangiare anche con qualche grad transfer. Nota positiva: il rientro a pieno regime di Gerald Willis, ex super prospetto dei Florida Gators trasferitosi a Miami un paio di anni fa (famoso per il cazzotto rifilato a Jameis Winston durante un FSU-UF). Accanto a lui probabilmente verranno ruotati John Ford (So.) Pat Bethel (Jr.) e Nesta Silvera (Fr.), mio personalissimo giocatore preferito a roster. Se Willis riesce a mantenere le promesse, a fine anno parleremo in maniera molto differente di questa unit. Per quanto riguarda i DE, la difesa di Miami può vantare un grande prospetto nel Jr. Joe Jackson (occhio al Draft 2019) e nel So. John Garvin. A dare profondità l’esperto Scott Patchan (tornato tra i DE dopo un anno sperimentale come TE) e Gregory Rousseau, un freshemen che ha giocato safety in HS ma che una volta messo piede nel campus ha quadruplicato le proprie dimensioni tanto da sembrare, senza aver giocato il primo snap, già un prodotto da NFL.
LB
La unit più esperta di tutto il roster con i tre amigos Quarterman, Pinckney e McLoud (quando sano) che occupano il posto da titolare da quando erano freshman (ora al terzo anno). Dietro di loro: Derrick Smith (So.), Romeo Finley (Jr.) e Waynmon Steed (RsSo.). La novità sta nel ruolo di “striker” pensato da Manny Diaz, ovvero una sorta di ibrido S/LB da usare in determinati pacchetti difensivi al posto del terzo LB, tutti e tre gli ultimi giocatori citati corrispondono a questo identikit. Questa necessità nasce dal fatto che i tre titolari, per quanto eccellenti in tante fasi del gioco, non brillano per rapidità o per capacità di copertura e troppo spesso (soprattutto nei 3 down) la difesa di Miami ha sofferto gli slot receiver rapidi delle squadre avversarie.
DB
Non al livello di esperienza dei LB, ma nemmeno tanto lontano. Sono tornati per l’ultimo anno al college, rinunciando ad una sicura scelta al Draft, i due senior Michael Jackson (CB) e JaQuan Johnson (S) per prendersi il ruolo di leader della secondaria. Sheldrick Redwine sarà l’altra safety titolare con Amari Carter (So.) e Gurvan Hall (Fr.) leggermente dietro nella depth chart. Carter, viste le caratteristiche fisiche e atletiche, potrebbe anche avere qualche possibilità nel ruolo di “striker” succitato. Invece Gurvan Hall è il prospetto che vorresti come DB, ball hawk, big bitter, velocissimo: potenziale altissimo. L’altro CB titolare dovrebbe essere il sorprendete sophomore Trajan Bandy che pare sia più avanti rispetto al senior Jhavonte Dean (grandi qualità atletiche, ma mai viste in campo). Da tenere sott’occhio i due freshmen: Gilbert Frierson e D.J. Ivey, che potrebbero giocarsi le proprie chance anche per qualcosa di più di un ruolo da riserva.
SCHEDULE:
vs LSU (Arlington, TX)
vs Savannah State
@Toledo
vs FIU
vs North Carolina
vs Florida State
@ Virginia
@ Boston College
vs Duke
@ Georgia Tech
@ Virginia Tech
vs Pittsburgh
Non sono un fan della schedule di Miami: non è abbastanza buona da infilarti nelle conversazioni da national championship ma presenta lo stesso delle insidie. Di sicuro la partenza contro LSU è la più importante degli ultimi anni per i Canes. Una partita in campo neutro e in mondovisione che vedrà scontrarsi due squadre molto simili sia nei punti di forza (difesa e WR) che nei punti deboli (QB e OL), se dovessi fare un pronostico logico direi partita a basso punteggio e tirata fino all’ultimo. Le altre insidie sono rappresentate sicuramente dalle trasferte a Boston College (di venerdì se non erro) e quella a Blacksburg vs Virginia Tech (non un posticino facile dove giocare) subito dopo un’altra trasferta contro una squadra rognosa come Georgia Tech (che gioca la flexbone offense come 50 anni fa). Ovviamente l’altra partita di cartello è lo show-down annuale contro Florida State. Di buono c’è che Miami, vincendo la non proibitiva Coastal Division, avrebbe comunque una possibilità di giocarsi le proprie carte nella finale della ACC (presumibilmente, anzi, molto presumibilmente, vs Clemson) che l’anno scorso ha visto gli Hurricanes uscire con le ossa rotte (in tutti i sensi).
Anyway, ci siamo quasi ragazzi: college football is almost back