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Malbd'm continua a ritmo di samba con Emerson leao

Poi s aggiusta

Con la scelta numero 421 gli Spatolatori Folli selezionano



Andrés Mazali

F.C. Romagna con la scelta n.422 seleziona:



La Pinza Lido Vieri

Con la scelta #423, l'innominabile team di Ghista seleziona



Aldo Olivieri

Scelta 424, Afrika Sballata completa la rosa con Giuliano Terraneo.

Scelta #425, i Dream Warriors concludono il proprio draft selezionando un pezzo di storia blaugrana, così facciamo contenti sia i romantici dei pacchetti, sia il nucleo ungherese



Ferenc Plattkó Kopiletz

Leggenda del Barcellona, fu ingaggiato dopo aver impressionato in alcune amichevoli giocate contro i catalani per sostituire Zamora, da poco trasferitosi all'Espanyol. Nella stagione 1955/1956 era l'allenatore dei blaugrana che, con Kubala e Luis Suarez in campo, vinsero ben 10 partite consecutive, record fino al 2005.
In suo onore, il poeta Rafael Alberti ha composto la poesia intitolata "Ode a Platko". Domenica 20 maggio 1928: finale di Coppa del Re, stadio Sardinero di Santander, 12.000 spettatori, pioggia e vento. Real Sociedad contro Barcellona. Durante la partita – dura, da entrambe le parti – Platko si infortuna alla testa, perde sangue, si accascia. Rientra qualche minuto più tardi, con la benda intorno al capo e nel tripudio generale. Per la cronaca, quella partita e la successiva ripetizione terminarono in parità, così fu necessaria una terza gara, che vide prevalere il Barcellona.

Né il mare,
che di fronte a te saltava senza poterti difendere
né la pioggia, né il vento, che sopra ogni altra cosa ruggiva.
Né il mare, né il vento, Platko,
biondo Platko sanguigno,
portiere nella polvere,
parafulmine.
No, nessuno, nessuno, nessuno,
maglie azzurre e bianche, nel vento,
maglie del Real,
contrarie, verso di te, volando e travolgendoti.
Platko, Platko lontano,
biondo Platko ferito,
tigre ardente nell’erba di un altro Paese.
Tu, chiave, Platko, chiave rotta,
chiave d’oro caduta davanti alla porta d’oro!
No, nessuno, nessuno, nessuno,
nessuno dimentica, Platko,
il cielo girò la sua schiena.
Magliette azzurre e granata fiammante
lontane, senza vento.
Il mare, volti gli occhi,
si distese e non disse più nulla.
Sanguinando dagli occhielli sul petto,
sanguinando per te, Platko,
per il tuo sangue di Ungheria,
di restare senza il tuo sangue, il tuo slancio, la tua parata, il tuo salto
gli stemmi temettero.
No, nessuno, Platko, nessuno,
nessuno dimentica.
Poi fu il ritorno del mare

furono dieci veloci bandiere
incendiate all’improvviso.
Fu il ritorno del vento
il ritorno della speranza nei cuori
fu il tuo ritorno.
Eroico azzurro e granata
comando dell’aria nelle vene.
Ali, ali celesti e bianche
ali rotte, reduci, senza
piume, imbiancarono l’erba.
E l’aria ebbe gambe,
tronco, braccia, testa.
E tutto per te Platko,
biondo Platko d’Ungheria!
E in tuo onore, per il tuo ritorno,
perché tornò il polso perso nella battaglia,
nell’arco contrario al vento si aprì un varco.
Nessuno, nessuno dimentica.
Il cielo, il mare, la pioggia ricordano.
Gli stemmi.
Gli stemmi dorati, fiori agli occhielli,
chiusi, aperti per te.
No nessuno, nessuno, nessuno,
nessuno dimentica, Platko.
Neanche il finale: la tua uscita,
orso biondo sanguigno,
la debole bandiera sulle spalle per il campo.
Oh Platko, Platko, Platko
tanto lontano dall’Ungheria!
Quale mare sarebbe stato capace di non piangerti?
Nessuno, nessuno dimentica,
no, nessuno, nessuno, nessuno.

Ultima scelta, la 426, per il Degrado: David Seaman.

Con la 427 il Die Mannschaft seleziona Romeo Benetti Julio Cesar

Skippa il campione al 428 e al 429 Portecchia Octopus sceglie Andreas Kopke

Argonegus selezionano ANTONIO CONTE.

La Longobarda sceglie Rio Ferdinand.

Chiudono il draft Timme e Sberl con, rispettivamente: Micheal Konsel e Fabio Cudicini. Ite, draft est.