Secondo me state facendo una grossa confusione su piani di lettura differenti.
L'Iran minaccia Israele? Io farei un paragone fra le sparate di Ahmadinejad e i discorsi sui fucili che ogni tanto sparano e sparavano Bossi e co. Non proprio fuffa, ma qualcosa di simile.
Tehran ha missili balistici intercontinentali capaci di colpire Israele già da tempo. Non hai le testate atomiche, ma volendo ci puoi mettere esplosivi, armi batteriologiche, armi "sporche" ( radioattive fino ad una percentuale inferiore al 40%, ad esempio).
Perchè non colpiscono? Aspettano di avere un ordigno atomico? Non penso proprio. Alzano semplicemente la tensione, l'unica cosa che a Tehran interessi, nel costante confronto fra potenze sunnite e sciite. "Popolazioni arabe, musulmani di tutto il mondo, chi difende i Palestinesi dal Grande Satana? Re Abd Allah da Riad? Erdogan? No, ci pensiamo noi iraniani".
In questo momento, come giustamente scritto precedentemente da qualcuno, l'Iran assicura il proprio sostegno a Hezbollah in Libano ( migliaia di razzi pronti a bombardare Israele dal Libano del Sud, de facto enclave governata da Nasrallah e dai suoi), ad Hamas ( che si sta smarcando) e alla Jihad Islamica (organizzazione sunnita) in Palestina e a Gaza. La tensione fra Iran e Israele si mantiene alta in questo modo, non c'è bisogno di forzare la mano, oltretutto devo ancora capire in quale modo un bombardamento atomico del territorio israeliano potrebbe risparmiare la città santa sunnita di Al-Quds (Gerusalemme).
Faccio notare anche che la politica estera iraniana, becerume e provocazioni a parte, si conforma ad un modo di condotta razionale ( ci sono degli spunti interessanti in merito in Treacherous Alliance, di Trita Parsi, 2007). Probabilmente non assisteremmo al tanto temuto attacco ad Israele neanche se Tehran fosse effettivamente in possesso della bomba atomica: vi risparmio tutta la diatriba in letteratura sui problemi della proliferazione nucleare e la reale pericolosità di tale situazione, ma vi consiglio come punto di partenza per approfondire l'articolo di Kenneth Waltz ( uno dei massimi luminari delle RI) uscito sul Foreign Affairs estivo.
Se dovessi temere un paese dotato già ora di ordigni atomici, andrei con il Pakistan ( stato fallito, tanti what if sul ruolo dei Talebani) o la Corea del Nord. Ma in realtà non credo ci sia molto da temere, a maggior ragione analizzando il quadro in una prospettiva storica.
Questione intervento Israele/Usa: no way. O meglio, Tel Aviv può anche pensare di sferrare un attacco preventivo, ma senza il supporto statunitense non ha futuro ( la dinamica tattica è legata anche ad aspetti peculiari relativi alla disposizione dei centri di arricchimento e stoccaggio iraniani). Un bombardamento stile Osirak ( un sito iracheno bombardato con successo da Israele nel 1981) è opinione comune che sarebbe irrealizzabile, almeno in termini di successo.
Non parliamo poi delle remore di Washington a supportare un eventuale attacco, sia dei politici che degli studiosi, con i realisti che, ovviamente, spingono per sanzioni più negoziati ( si è esposto molto Stephen Walt, tramite il suo blog su Foreign Policy).
Prospettive di conflitto: non scherziamo, l'Iran è un paese grande, popoloso, armato e soprattuto fondamentale per la sicurezza energetica di 3/4 dell'Asia, Cina e India comprese, visto il dominio strategico sullo stretto di Hormuz. Nel worst case scenario, assisteremmo ad uno shock economico gigantesco, senza considerare i costi finanziari e politici di una guerra del genere. Non mi addentro nella questione dell'eventuale effetto domino, ancora più aleatoria.
Oh,chiaramente ho sintetizzato moltissimo, cene sarebbero di cose da approfondire
