Ora che ci penso non ho mai conosciuto fratelli o sorelle dei nonni/e. Forse vista da distante solo una sorella della nonna paterna.BruceSmith ha scritto: 13/01/2025, 22:19 Anche io ho sempre chiamato ‘zio’ il fratello di mio nonno.
La verità è un dito in culo non demonizzato
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Dei nonni paterni so pochissimo, uno non l'ho manco conosciuto, all'altra venne la demenza senile che ero ancora troppo giovane per interessarmi a cosa avesse vissuto. Di sicuro mi raccontava di un fratello disperso in Russia e dei bombardamenti notturni degli alleati
I materni invece sono vissuti più a lungo e quindi gli ho chiesto un po' di tutto, poi mia nonna era un personaggio vulcanico, sempre piena di storie
i numerosi fratelli di mia nonna erano stati spediti un po' dappertutto e i più giovani si erano nascosti nei campi e si facevano chiamare con nomi da donna per non essere portati in guerra. Grazie alla borsa nera e a furbizie varie dice che non se la passò malissimo durante la guerra (standard molto bassi, eh. La madre diventò vedova che aspettava l'ultimo figlio; ne sfornò 9, e gliene morirono 2 che non riuscirono a superare i 10 anni d'età). Alla fine, durante la ritirata dei tedeschi, fu costretta a ospitarli per qualche tempo in casa e assistette all'uccisione di una probabile spia degli alleati
Mio nonno non raccontava di sé spontamente, quindi m'ha raccontato un po' di tutto solo quando sono diventato abbastanza grande da interessarmene. Raccontava soprattutto fatti che già conoscevo dai racconti di mia nonna, ma che lui ti diceva sottovoce: <tua nonna la racconta così, però...>. Della guerra era proprio restio a parlarne e quindi era tutto un po' "a episodi" (non ne parlò mai molto neanche ai figli e alla moglie)
Non so se avesse combattuto, di sicuro era stato preso prigioniero dai tedeschi dopo l'8 settembre ed era stato portato "al nord" in qualche campo di prigionia. Una volta aveva lavorato in cucina e, scoperto che si mangiava di nascosto le bucce delle patate, lo avevano punito corporalmente. Un'altra volte era stato invece messo ai lavori forzati per la costruzione di qualcosa (una ferrovia forse) e non riuscendo a trasportare tanto peso, aveva rischiato di essere ammazzato là
Di sicuro contrasse la TBC in prigionia che restò asintomatica fino al ritorno in Italia dove per poco non ci muore (prima della diagnosi fu incriminato il vino "avvelenato" della suocera).
Fortunatamente almeno gli diedero l'invalidità di guerra perché per un bel po' di tempo non riuscì a lavorare nei campi
I materni invece sono vissuti più a lungo e quindi gli ho chiesto un po' di tutto, poi mia nonna era un personaggio vulcanico, sempre piena di storie
i numerosi fratelli di mia nonna erano stati spediti un po' dappertutto e i più giovani si erano nascosti nei campi e si facevano chiamare con nomi da donna per non essere portati in guerra. Grazie alla borsa nera e a furbizie varie dice che non se la passò malissimo durante la guerra (standard molto bassi, eh. La madre diventò vedova che aspettava l'ultimo figlio; ne sfornò 9, e gliene morirono 2 che non riuscirono a superare i 10 anni d'età). Alla fine, durante la ritirata dei tedeschi, fu costretta a ospitarli per qualche tempo in casa e assistette all'uccisione di una probabile spia degli alleati
Mio nonno non raccontava di sé spontamente, quindi m'ha raccontato un po' di tutto solo quando sono diventato abbastanza grande da interessarmene. Raccontava soprattutto fatti che già conoscevo dai racconti di mia nonna, ma che lui ti diceva sottovoce: <tua nonna la racconta così, però...>. Della guerra era proprio restio a parlarne e quindi era tutto un po' "a episodi" (non ne parlò mai molto neanche ai figli e alla moglie)
Non so se avesse combattuto, di sicuro era stato preso prigioniero dai tedeschi dopo l'8 settembre ed era stato portato "al nord" in qualche campo di prigionia. Una volta aveva lavorato in cucina e, scoperto che si mangiava di nascosto le bucce delle patate, lo avevano punito corporalmente. Un'altra volte era stato invece messo ai lavori forzati per la costruzione di qualcosa (una ferrovia forse) e non riuscendo a trasportare tanto peso, aveva rischiato di essere ammazzato là
Di sicuro contrasse la TBC in prigionia che restò asintomatica fino al ritorno in Italia dove per poco non ci muore (prima della diagnosi fu incriminato il vino "avvelenato" della suocera).
Fortunatamente almeno gli diedero l'invalidità di guerra perché per un bel po' di tempo non riuscì a lavorare nei campi
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Sei invidioso della guerra che ha fatto tuo nonno? Non credo che loro non vedessero l'ora di andarci e che ne venisse un'altra a distanza di vent'anni dalla prima.kachlex ha scritto: 13/01/2025, 21:34 ho sempre il rimpianto di non aver chiesto abbastanza a mio nonno, che per quanto poco per lavoro ha girato tutta l' Italia negli anni 50 e 60. Vite semplici per certi versi ma di sicuro più avvincenti di molte vite al giorno d'oggi (beh della mia almeno).
Voglio dire mi raccontava di quando lavorava di qua o di là, che l'avevano arrestato per sbaglio in puglia o che in un posto aveva l'amante (sempre negato :P)e mia nonna si è fatta assumere come cuoca per tenerlo d occhio.
Io che cazzo potrò raccontare ai miei figli/nipoti ? Postavo su un forum e giocavo ai Fanta... :gazza:
Sei invidioso del suo arresto per sbaglio? Storie avvincenti da fuori proprio perché possono raccontartelo ad oggi (o a quel tempo), ma viverla dal vivo immagino quanto potesse essere avvincente.
Entrambe sono esperienze che puoi fare oggi, basta prendere un volo per mete "sospette".
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Hai modo di spiegare sta cosa?
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Mercato ... a_mondiale
Immagino si parli del mercato nero che sorge in ogni contesto di razionamento.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Azz credevo che vista l'eta di alcuni utenti, almeno la seconda guerra mondiale qualcuno l'abbia combattuta veramente.
SOLITO POST AGGRESSIVO...cit
alla riscossa stupidi, che i fiumi sono in piena, potete stare a galla...
https://twitter.com/dannyvietti/status/ ... 48193?s=21
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
esattamente quello di cui linka lelomb!
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
esba ha scritto: 14/01/2025, 13:16 Azz credevo che vista l'eta di alcuni utenti, almeno la seconda guerra mondiale qualcuno l'abbia combattuta veramente.

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Nonno materno a Nikolaevka: cosa abbastanza comune in Veneto. Ricostruisco dai vari parenti che tornó nel '45 sostanzialmente a piedi, 40kg, dopo aver saltato giú da un treno tedesco. Fino alla fine dei suoi giorni sputava e insultava la tv quando trasmettevano vecchi cinegiornali o simili.
Nonno paterno trasportato a forza in Grecia, storia sostanzialmente simile.
le due nonne aspettavano i (futuri?) mariti in collina dando ospitalità a disertori e partigiani
Nonno paterno trasportato a forza in Grecia, storia sostanzialmente simile.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
E` interessante come siano varie e strane le esperienze dei nonni. Come detto prima i mie non hanno partecipato attivamente - sparato o venir sparati durante la guerra, pur essendo entrambi militari di carriera, se le milizie di guardia fasciste possano essere considerate "militari". Entrambi si sono arruali appena possibile, compiuti i 18 anni, ed entrambi convinti della scelta. Il nonno paterno perche orfano figlio unico (scoperto poi che invece aveva famiglia, sorella e fratello) mentre quello materno inizialmente voleva diventare carabbiniere ma per motivi di salute (malaria) e fedina penale non pote` e ripiego sul esercito, e arrivo al grado di maresciallo, per due volte. La cosa differente e` che mio nonno materno parlava volentieri e spesso delle sue "avventure" in divisa, sopratutto dopo il secondo bicchiere di vino ...... dopo il terzo iniziavano ad essere incluse le "signore" e al quarto negava tutto. I dettagli dei fatti cambiavano a secondo di chi era presente e dal vino, ma e` certo che aalla fine si e` divertito un bel po`. Le sue storie erano per lo piu avventure goliadiche e ogni tanto di come circondavano paesi in sicilia per ordine del prefetto mori e andavano ad arrestare i mafiosi ..... Dopo essersi congedato e lavorare come impiegato al ministeo della guerra, si e` ri-arruolato dopo l'inizio della seconda guerra e ha continuato a lavorare al ministero, la storia cambia a secondo del vino o di chi la racconta, ma o era il miglior impiegato statale del periodo o l'amante di almeno due mogli di ufficiali (colonelli in su). Ai posteri l'ardua sentenza, ma a giudicare dalle occhiate di mia nonna la seconda ipotesi non e` del tutto campata in aria.
In mio nonno paterno, e molto e` stato raccolto da mio padre visto che e` morto piuttosto giovane prima che avessi l'opportunita` di parlaci seriamente e con vino, invece era un fascista della prima ora, e appunto, guardia di frontiera in friuli, e` passato poi in libia, con la famigli che era rimasta ad udine e tornato dopo un paio di anni di nuovo in friuli. Da quello che ha raccontato in pratica passava settimane a guardare un pezzo di frontiera in mezzo alle alpi o nel deserto libico, spesso senza vedere un anima viva per giorni, e ogni tanto senza essere sicuro di dove era la frontiera.
In mio nonno paterno, e molto e` stato raccolto da mio padre visto che e` morto piuttosto giovane prima che avessi l'opportunita` di parlaci seriamente e con vino, invece era un fascista della prima ora, e appunto, guardia di frontiera in friuli, e` passato poi in libia, con la famigli che era rimasta ad udine e tornato dopo un paio di anni di nuovo in friuli. Da quello che ha raccontato in pratica passava settimane a guardare un pezzo di frontiera in mezzo alle alpi o nel deserto libico, spesso senza vedere un anima viva per giorni, e ogni tanto senza essere sicuro di dove era la frontiera.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
esba ha scritto: 14/01/2025, 13:16 Azz credevo che vista l'eta di alcuni utenti, almeno la seconda guerra mondiale qualcuno l'abbia combattuta veramente.
Infatti io potrei parlare di mio padre, non di mio nonno.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
19.12.11:26.01.12 - An incredible journey from Saint Jean Pied de Port to Fisterra
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
sembra incredibile ma io ne ho sentiti addirittura 2 casi.
Uno, una mia zia che era molto su di peso, pensava di essere entrata in menopausa e continuava a fumare e bere tranquillamente. A quanto ci hanno detto (a noi hanno riferito il tutto a parto avvenuto) s'è sentita male e l'hanno portata all'ospedale in ambulanza. Solo là le hanno detto che stava per partorire
In Veneto invece mi hanno raccontato di una che a causa dei cicli irregolari, s'è accorta tipo al 7° mese di essere incinta
magari è più comune di quanto si può credere
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
@Mr. Sloan ceni alle 6pm?
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Mettere l'Italia tutta insieme non ha senso, in Trentino mediamente si cena alle 7, io l'ho fatto per una vita, poi ho sposato una siciliana ....