Re: Miami Heat Against the World - Revenge
Inviato: 13/01/2012, 22:31
Synergy report: Dwyane Wade's shooting 39.8% in the halfcourt (non-transition). He's in bottom 30% NBA-wide in efficiency there. Sore foot? - Tom Haberstroh
Non per tirare fuori le solite polemiche, però mi sembra un dato interessante da prendere per partire ed evidenziare i problemi della squadra.
Gli Heat stanno correndo e stanno vincendo, però mentre il PER di LeBron sale quello di Wade scende. Ma sopratutto, il basket giocato dalla squadra non migliora dal punto di vista sostanziale quanto lo fa su quello formale (ossia le cifre). La palla gira un po' meglio, si segna di più e la maggior parte delle stats sono in aumento... Però puntuali come al solito arrivano i black out e nel clutch time c'è la stessa difficoltà dello scorso anno. Se non di più, perché mentre la scorsa stagione l'isolamento era una prassi consolidata (e quindi si sapeva cosa accadeva nei finali) e i problemi erano più evidenti, in questa in cui si sta cercando di svoltare la cosa passa in secondo piano, ma puntuale emerge sempre nei momenti di difficoltà e il fatto che i tres amigos si stiano dimostrando più affidabili in queste situazioni non fa che nascondere (molto bene per altro) il tutto. Il calo di Wade ne è un po' l'emblema: sembra che il talento di James lo stia lentamente spingendo un po' in disparte, che come al solito il Prescelto stia plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza a discapito della ragione primaria stessa per cui ha scelto il sud della Florida.
Da queste prime partite Miami mi sembra non abbia fatto grandi passi in avanti rispetto alla scorsa stagione, se non con una crescita statistica elevata e un Bosh in ascesa compensato dal calo di Wade. Le statistiche degli ultimi tempi mi sembrano abbastanza "d'antoniane" (ma non come sistema, sia chiaro), ossia l'incremento è dovuto molto al nuovo modo di giocare scelto, cioè correre il più possibile per massimizzare il potenziale atletico dei propri uomini, big 3 in primis, ma cosi facendo la pallacanestro passa in second'ordine e spesso gli Heat puntano a vincere le partite prima che gli avversari scendano in campo. Ma quando poi si inizia a giocare e l'agonismo misto ad atletismo non paga più i suoi dividendi, emergono le difficoltà. E ancora: siamo sicuri che nel lungo periodo questo nuovo sistema paghi? In RS sembra di si, le vittorie sono li a dimostrarlo, ma a me vengono in mente (con tutti i distinguo del caso) gli Spurs dello scorso anno, con una RS sopra le righe dopo che Pop aveva concesso ai propri uomini di giocare come più preferivano. Poi è arrivata la postseason e li sappiamo tutti com'è finita. Contando anche l'anomalia del calendario io ho più di qualche dubbio.
Riassumendo: io vedo miglioramenti formali non adeguatamente accompagnati da miglioramenti sostanziali. Vedo una squadra fortissima che però sa giocare in una sola maniera e ad una sola velocità. Una squadra dove tutti si sbattono per vincere, ma dove si pensa anche di dover vincere per "diritto divino" [e si sa che "karma is a bitch"...], perché si è più forti, perché si è più talentuosi. Ci si prova a migliorare e quando la partita è sul giusto binario sembra che il meccanismo sia al limite della perfezione, ma quando per qualche motivo si incontrano delle difficoltà impreviste, ecco che tutto regredisce al vincere grazie al talento prima che alla squadra. Dieci partite sono nulla per giudicare e comunque può anche essere che sia sufficiente per arrivare all'anello, tanto più se James continua su questi livelli e in assenza di altre squadre allo stesso livello. Ma per me è una strategia molto, troppo rischiosa.
Forse Spo è inadeguato alla situazione? Forse si. Ma allora chi avrebbe la capacità di tenere sotto controllo il tutto? Ma forse la domanda migliore è: ci sarebbe qualcuno capace di tenere sotto controllo il tutto? Per come la vedo io no e d'altro canto non so neanche se ci sia qualcuno che possa fare questo lavoro meglio del filippino. Quindi la palla che scotta ritorna in mano ai giocatori, primo fra tutti James. Come sempre, del resto.
Non per tirare fuori le solite polemiche, però mi sembra un dato interessante da prendere per partire ed evidenziare i problemi della squadra.
Gli Heat stanno correndo e stanno vincendo, però mentre il PER di LeBron sale quello di Wade scende. Ma sopratutto, il basket giocato dalla squadra non migliora dal punto di vista sostanziale quanto lo fa su quello formale (ossia le cifre). La palla gira un po' meglio, si segna di più e la maggior parte delle stats sono in aumento... Però puntuali come al solito arrivano i black out e nel clutch time c'è la stessa difficoltà dello scorso anno. Se non di più, perché mentre la scorsa stagione l'isolamento era una prassi consolidata (e quindi si sapeva cosa accadeva nei finali) e i problemi erano più evidenti, in questa in cui si sta cercando di svoltare la cosa passa in secondo piano, ma puntuale emerge sempre nei momenti di difficoltà e il fatto che i tres amigos si stiano dimostrando più affidabili in queste situazioni non fa che nascondere (molto bene per altro) il tutto. Il calo di Wade ne è un po' l'emblema: sembra che il talento di James lo stia lentamente spingendo un po' in disparte, che come al solito il Prescelto stia plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza a discapito della ragione primaria stessa per cui ha scelto il sud della Florida.
Da queste prime partite Miami mi sembra non abbia fatto grandi passi in avanti rispetto alla scorsa stagione, se non con una crescita statistica elevata e un Bosh in ascesa compensato dal calo di Wade. Le statistiche degli ultimi tempi mi sembrano abbastanza "d'antoniane" (ma non come sistema, sia chiaro), ossia l'incremento è dovuto molto al nuovo modo di giocare scelto, cioè correre il più possibile per massimizzare il potenziale atletico dei propri uomini, big 3 in primis, ma cosi facendo la pallacanestro passa in second'ordine e spesso gli Heat puntano a vincere le partite prima che gli avversari scendano in campo. Ma quando poi si inizia a giocare e l'agonismo misto ad atletismo non paga più i suoi dividendi, emergono le difficoltà. E ancora: siamo sicuri che nel lungo periodo questo nuovo sistema paghi? In RS sembra di si, le vittorie sono li a dimostrarlo, ma a me vengono in mente (con tutti i distinguo del caso) gli Spurs dello scorso anno, con una RS sopra le righe dopo che Pop aveva concesso ai propri uomini di giocare come più preferivano. Poi è arrivata la postseason e li sappiamo tutti com'è finita. Contando anche l'anomalia del calendario io ho più di qualche dubbio.
Riassumendo: io vedo miglioramenti formali non adeguatamente accompagnati da miglioramenti sostanziali. Vedo una squadra fortissima che però sa giocare in una sola maniera e ad una sola velocità. Una squadra dove tutti si sbattono per vincere, ma dove si pensa anche di dover vincere per "diritto divino" [e si sa che "karma is a bitch"...], perché si è più forti, perché si è più talentuosi. Ci si prova a migliorare e quando la partita è sul giusto binario sembra che il meccanismo sia al limite della perfezione, ma quando per qualche motivo si incontrano delle difficoltà impreviste, ecco che tutto regredisce al vincere grazie al talento prima che alla squadra. Dieci partite sono nulla per giudicare e comunque può anche essere che sia sufficiente per arrivare all'anello, tanto più se James continua su questi livelli e in assenza di altre squadre allo stesso livello. Ma per me è una strategia molto, troppo rischiosa.
Forse Spo è inadeguato alla situazione? Forse si. Ma allora chi avrebbe la capacità di tenere sotto controllo il tutto? Ma forse la domanda migliore è: ci sarebbe qualcuno capace di tenere sotto controllo il tutto? Per come la vedo io no e d'altro canto non so neanche se ci sia qualcuno che possa fare questo lavoro meglio del filippino. Quindi la palla che scotta ritorna in mano ai giocatori, primo fra tutti James. Come sempre, del resto.