chinasky ha scritto: 16/09/2024, 16:33
Partita guardata in condizioni ignobili come ogni *NF che si rispetti... 20 anni fa, se non guardata direttamente in diretta, sarei forse arrivato a sera senza sapere il risultato; oggi tocca fare tutto la mattina presto. Non ho quindi rivisto niente, spero nei prossimi giorni di avere il tempo per fare qualche analisi in più su determinati aspetti per tenere leggermente più viva la discussione. Ora metto in campo le 10 sfumature di orange-blue emerse a mio giudizio stanotte. Vediamo...
1) La partita. Houston è molto più avanti: ha un QB che si è fatto trovare pronto da rookie ed entra a spron battuto nella seconda stagione, ha un buona difesa con una DL importante, una buona linea offensiva e si sta assestando bene nel gioco aereo (vedremo il supporto reale di Diggs da qua alla fine), ha quello che mi sembra un buonissimo allenatore. Houston è soprattutto una pretendente ai playoff. Chicago ha perso di 6 contro quanto detto sopra. E' un ottimo risultato a prescindere da come la vogliate vedere perché rimanere in partita contro questi Texans, per la Chicago di oggi, non era per nulla scontato. Sappiamo perfettamente che, alle attuali condizioni, a noi servono partite a basso punteggio perché l'attacco è troppo acerbo; stavolta il "problema" è il QB che è un rookie. Questa sinfonia va avanti da un po', però è la verità. L'anno scorso di questi tempi ci chiedevamo se saremmo mai riusciti a vedere una W tanto faceva schifo la squadra. Quest'anno siamo 1-1 grazie ad una difesa top di gamma (vero, verissimo), questo sì un segno da old school chicagoana. Ma veramente siamo già qua a pensare che Caleb Williams non vada bene? Testa bassa e pedalare, la strada dei sogni sarà solcata da partite ben peggiori di quella di ieri.
2) Sette sack. Questo il risultato più lampante dai numeri di una linea che è decisamente peggio dell'anno scorso e che non trova il modo di opporsi all'avversario. Ci sta essere presi a bastonate dai Texans a settembre 2024, ma ho continuato a vedere troppe cose negative, troppi movimenti sbagliati che avrebbero favorito qualunque difesa. A questo si aggiunge che in un paio di situazioni anche Cole Kmet è sembrato una ballerina della Scala e si è lasciato spostare senza troppa fatica dai bisonti avversari (quando addirittura non è stato lui direttamente a scansarsi). Tanta pressione, troppa; così non aiuti il QB ad emergere, non aiuti il gioco di corse, non dai ritmo e rischi di buttare nel cesso un anno. Se vogliamo che il 2024 sia di sviluppo
vero la OL deve reagire subito. Sembra di essere tornati al 2022. Per ora è il problema più grande, imho.
3) Nel semi-disastro offensivo un altro grande problema che salta subito agli occhi è
D'Andre Swift. Ora, nessuno si aspettava grandi cose da un giocatore che ormai da un lustro bazzica queste lande, ma credo che nemmeno nessuno pensasse che la situazione sarebbe stata così drammatica. Ora, può essere che alcuni, come me, avessero pensato che Swift non avrebbe monopolizzato in modo così netto il running game ma che lo avrebbe suddiviso un po' di più con gli altri ma, visto che questo non sta accedendo, mi chiedo che ragionamenti stia facendo lo staff dietro questa cosa. Swift è penoso, mi dispiace me è così. Qua non è né (solo) un problema di OL, né (solo) un problema di chiamate: i guai sono tanti e lui ne è una percentuale finora abbastanza incisiva. 10/30 in gara uno dove ci ricordiamo di lui sono a 5 minuti dalla fine, 14/18 ieri. Ma osservatelo quando gioca: guardate i suoi piedi girare a vuoto scalciando terra come un vecchio purosangue ormai pensionato, guardate la sua goffaggine, i suoi tagli lenti, la sua progressione da football giocato, senza offesa, a livello italiano. A ritmo italiano. Swift non c'è fisicamente e atleticamente. Quindi perché oltre il 70% delle chiamate continua ad andare su di lui? Perché Herbert continua ad avere gli spiccioli (stanotte due palloni portati). Perché anche altri non possono essere inseriti nella rotazione. Swift finora goffo, lento, prevedibile. Nemmeno sui lanci, sugli screen o comunque sul gioco nel breve, riesce ad essere particolarmente d'aiuto. Un disastro.
4) Non me la sento di bocciare completamente, invece,
Caleb Williams, nonostante la prova sia stata ancora insufficiente. Ma ne vedremo altre di prove così, soprattutto finché continua ad avere scarso supporto dal resto del reparto, in particolar modo nella fase di protezione, come già ampiamente detto. Williams ha però giocato un discreto primo tempo, facendo il suo contro una difesa impegnativa e senza particolari sbavature non potendo nemmeno puntare sul supporto delle corse. Per quanto si possa puntare sul talento parliamo pur sempre di un rookie inserito in un contesto tutt'altro che semplice come solo l'attacco di Chicago, storicamente, riesce ad essere. Nel secondo tempo mi aspettavo il salto ed invece è arrivato il tracollo. Ha corso tanto per la propria sopravvivenza Caleb, e questo non aiuta; bene nel controllo del gioco e in tante letture dove ha avuto modo di gestirsi l'evoluzione della chiamata, male quando è andato sotto pressione. A differenza di week 1, forse anche per frustrazione, ha osato un po' troppo in alcune circostanze nelle quali, col tempo, imparerà a lasciar perdere. Ha lanciato mentre era sbilanciato, braccato, fuori posizione, risultando spesso impreciso. Sul profondo le difficoltà peggiori ma stanotte ho notato anche una certa difficoltà dei WR nel creare un minimo di separazione; molto lanci erano al limite e, purtroppo, l'ha sempre avuta vinta il difensore e due intercetti (3 con uno annullato) sono arrivati senza batter ciglio. Il segnale peggiore? Il fatto che dopo l'intercetto annullato dalla flag ne abbia comunque infilati due consecutivi, entrambi abbastanza brutti. Segnale mentale da ostinazione alla Jay Cutler, ma per me il talento c'è. Ma vale quello che dicevamo due anni fa per Fields: o siamo in grado di proteggerlo e dargli ritmo o stiamo sprecando tempo (e talento).
5) La difesa mi ha gasato e non credo di essere il solo. Capisco che la linea che aveva davanti nel 2005 Kyle Orton fosse di tutt'altro spessore (mio dio il centro era Olin Kreutz, ma ve lo ricordate Olin Kreutz???) ma il coaching staff dell'epoca riuscì a garantire sicurezza al QB esordiente proprio grazie al fatto che la difesa tenesse in piedi le partite con turnover, big play e TD (e sì, c'era un gioco di corse solidissimo). A volte le vinceva pure, le partite, la difesa. La musica sembra tornata quella e mentre guardavo la partita mi rammaricavo proprio del fatto che, come spesso ci è accaduto nella vita di tifosi Bears, sembra sempre che riusciamo a sprecare qualcosa di grande perché non troviamo il tassello finale del puzzle: a volte manca un QB, a volte un HC, a volte un edge... Poles sta ricostruendo bene, la difesa che ha portato in dote è davvero tosta. Non buttiamo via tutto, di nuovo. I cicli in NFL a volte sono più rapidi di quanto non possa sembrare e questo potrebbe partire semplicemente dando a Williams la chance di sbagliare sapendo di poterlo fare e non sentendo di non avere alternativa.
6) A fronte di un Montez Sweat in difficoltà e spesso raddoppiato, il resto della difesa spacca tutto. Mostruosi Edmunds e Byard, grandissimo Bisker, Gordon e Stevenson spettacolari. Il sack piazzato da Sanborn (partito da casa propria) illustra alla perfezione come sia costruita questa difesa, come gli ingranaggi e gli uomini che li fanno girare siano inseriti nel giusto contesto. C'è ancora qualche passaggio a vuoto, certo, manca ancora una certa continuità a tratti (e, di nuovo, manca il vero Sweat) ma arrivano 3 sack, 4 hits, tanta pressione e ottima difesa aerea. E siamo alla W2. Ok, Eberflus sarà una grande mente difensiva e questo aiuta a creare il sistema, hai visto mai, ma non puoi sprecare tutto questo.
7) Quanto ci metterà Caleb Williams ad integrarsi alla NFL? Al netto dei limiti del reparto, che prima o poi magari caleranno, quanto tempo servirà a Williams per dare l'idea di aver compreso il gioco? E, questo tempo, basterà ad Eberflus per evitare che la panchina raggiunga i 10000 gradi e lo faccia esplodere a prescindere da tutto. I Bears hanno segnato stanotte il primo e finora unico TD offensivo stagionale; lo scorso anno dopo 2 giornate erano a 4 dopo aver affrontato due squadre arrivate ai playoff (GB e TB). Non è solo questione di un QB nuovo e di una linea rimaneggiata che, proprio come nel 2023, magari pian piano verrà fuori. Qua l'impressione è che lo staff non sappia gestire il patrimonio che ha in mano. Elementi chiave come la rotazione nel running game e i tight end appoggiati in garage per non si sa quanto tempo, chiamate rivedibili, blocchi sgangherati nell'esecuzione, vero, ma talvolta anche nel posizionamento del gioco. Mancano letture, manca una guida sulla sideline. Si può cambiare OC ogni stagione? Forse sì, ma spesso si fa prima a cambiare HC. Per me, se questo è l'andazzo, Eberflus si salva solo con una stagione che, al momento, non è raggiungibile nemmeno nei sogni più bagnati di ognuno di noi. E' presto per dirlo, prestissimo per parlarne, ma secondo me lo stanno pensando in tanti e non solo quelli che lo sostengono da due stagioni più o meno a ragione (molti di questi avrebbero panchinato Peyton Manning dopo tre partite); la novità è che lo stanno pensando "gli altri".
8) Arrivano adesso 4 partite giocabili a mio modo di vedere. Tralasciamo per un attimo i pronostici di inizio anno che valgono poco più di un giochino da spiaggia, affrontiamo Indianapolis, LA Rams, Carolina e Jacksonville. Questi sono quei momenti dove senti che se avessi tenuto Fields, che se avessi tenuto la barra dritta, il timone spinto avanti tutta per quella strada, usciresti da questo giro che precede il bye con almeno un 3-1 e ti illudi che qualcuno abbia sbagliato strategia. Ma poi non è realmente così, basti pensare alla fatica fatta per battere i Panthers lo scorso anno in una situazione non molto diversa, soprattutto per loro. Le prime 2-3 week sanno essere abbastanza enigmatiche ma credo che, rispetto a quanto dicevo al punto precedente, queste possano essere quattro sfide che ci manderanno al riposo con qualche risposta in più. Troviamo un bel mix di squadre tra chi è a pezzi, a fine ciclo, alla ricerca della competitività perduta o in ricostruzione, con i loro problemi di passaggio da una fase all'altra, le loro crisi, i loro alti e bassi. Sono squadre che, potenzialmente, assomigliano a Chicago; i Bears hanno una difesa che può permettere al team di rimanere in gioco con chiunque ma devono far sì che CW, oltre a non diventare un alibi, non diventi nemmeno il motivo per cui si deve stare un passo indietro. Il prossimo mese deve dare risposte vere non tanto (o non solo) su Eberflus, quanto anche sulla tenuta atletica e psicologica di chi forma il roster 2024. Come diceva spesso Bebo Nori, non è sempre colpa di chi fa le chiamate: esiste la chiamata, poi esistono le letture e alla fine esiste l'esecuzione. Possiamo cacciare tutti gli Eberflus che volete ma la reazione nelle prossime 4 partite deve essere netta. Attenzione: lo stare in campo più del risultato. Se ti entra il primo, piano piano arriva anche il secondo (lo so, lo ripeto da decenni, ma che ci possa fare?)
9) Guardando ad altri lidi (scusate ma dopo 2 giornate così non so se ho proprio 10 cose da dire, ma si sarà notato) ho osservato il buon Jayden Daniels alle prime due, in particolare ieri. Daniels sembra più pronto del nostro CW, più pulito, calmo e preciso. Però è come se la pressione su di lui non portasse con se la differenza tra una prima ed una seconda scelta, ma tra due scelte molto più distanziate. Magari è solo una mia impressione perché tendo a stare più dentro la bolla chicagoana, ma anche seguendo in parte la telecronaca di ieri sera contro i NY Giants ho avuto la sensazione che i commentatori avessero un approccio diverso nonostante due situazioni tutto sommato simili. Anche questo fa la differenza, credo. Avere un ambiente "pulito". Di fatto, comunque, nemmeno Daniels ha lanciato TD pass finora pur mostrando grandissima precisione ed una certa freddezza nel far girare il radar dopo lo snap. Certo che anche lui, pur con meno sack subiti, ha il suo bel da fare per sopravvivere in questo mondo. Perdonate la battuta ma è anche vero che aver affrontato i Giants un pochino aiuta a migliorare numeri e umore.
10) Uno sguardo alla division. Credo che la vittoria di Minnesota (una delle tantissime sorprese del weekend) ci releghi definitivamente come ultima squadra della Nfc North. Vincere a Frisco è difficilissimo per chiunque e non importa come lo fai ma importa che, nel farlo, Sam Darnold abbia piazzato la partita che serviva. Se il ragazzo da USC ha finalmente trovato casa può essere davvero un regalone per Minnie. Ci tornerò su Darnold, quando lo avremo di fronte, perché ritengo che possa dire la sua e che se ha davvero trovato il contesto giusto Minnesota è meno arretrata di quanto non mi sembrasse all'inizio. Vedremo.
Battuta d'arresto per i Lions contro una squadra che per qualche strana ragione veniva messa tremendamente in basso in molti power ranking pre-stagionali. Ok, non vi fidate di Baker Mayfield, pensate che Liam Coen non abbia la bacchetta magica e che la vittoria ai playoff contro Phila a gennaio sia una di quelle cose tipo il natale, capita tutti gli anni e vai a sapere il perché. Però Tampa difende abbastanza bene, ha messo quasi 60 punti in due partite e io non credo, e non ho mai creduto, che ci fossero 19 o 20 squadre (così) più forti di loro. Capisco lo'obiezione: i Lions dovrebbero essere molto più tosti e non dovremmo star qua a parlare di TB ma di loro. Hanno vinto in OT una partita strana che a un certo punto era persa e sono usciti sconfitti dai Bucs eppure, secondo me, stanno per arrivare. Zoppicano un pochino ma poi arrivano.
I Packers vincono col QB panchinaro e questo è il segnale più forte sulla division. Domenica i Colts giocano coi Bears e vedremo le differenze. GB gioca senza Love ma intercetta tre volte Richardson e, soprattutto, ha un Jacobs che corre 151 yard e una OL che sa il fatto suo. E che permette a Malik Willis di fare il compitino e portare a casa il pane caldo. Quello che servirebbe ai Bears insomma.