The Prince Of Punk #90 ha scritto:Si però, la strada più facile era quella.
Non nel suo caso, e neanche sempre in generale. Perchè se sei draftato puoi arrivare in NBA solo tramite una squadra, lui ha sempre avuto relativamente molte squadre a seguirlo e a formulargli offerte. Certo, sul momento essere draftati è preferibile, ma dopo poco tempo la sua situazione in quanto a offerte era già notevolmente buona, a differenza della maggior parte dei giocatori che vanno undrafted (posto che, ripeto, se arrivi dalla Ivy League già il draft è notevolmente difficile da raggiungere, lui addirittura era in gioco per una scelta).
Che poi, non essere draftati porta a compatire un giocatore? "Ne ha passate tante" ed "è stato sfortunato" perchè non è stato draftato? I posti sono 60, sai quanti ne rimangono fuori ogni anno?
The Prince Of Punk #90 ha scritto:
Questa è la vita, alle volte dalla sfortuna arriva la fortuna, e chiusa una porta si apre un portone.
Ma insomma lui di porte in faccia se ne era viste sbattere parecchie....giusto per rimanere in tema...
Non credo che abbia vissuto benissimo questo, lode a lui che ci ha sempre creduto, ma sportivamente parlando sono d'accordo sul fatto che non abbia avuto un percorso facilissimo..
Bah, ripeto, percorso standard di moltissimi altri giocatori, ma proprio tanti. Lui anzi ha avuto anche la fortuna di giocare, facendo tra l'altro un anno da rookie per intero a Golden State con contratto garantito, cosa che capita a pochissimi rookie undrafted (quest'anno giusto Chris Wright a Golden State, Julyan Stone a Denver e Cory Higgins a Charlotte. Con l'ultimo che è il figlio del President of Basketball Operations dei Bobcats); ed era seguito costantemente da più squadre, infatti non è rimasto praticamente mai senza squadra.
Non vedo dove sia tutta questa sfortuna, nè dove siano tutte queste "porte sbattute in faccia".