pick #286
Matthew Le Tissier, "LE GOD"
"he had no pace, but made other players look stupid"
Fisico da sollevatore di pinte al pub, cronicamente fuori forma, anarchico tatticamente, pigro in allenamento, totalmente disinteressato alla fase difensiva, ma dotato di talento purissimo, di un piede destro che merita di stare in qualsiasi hall of fame della storia del gioco, con una combinazione di morbidezza, precisione e potenza paragonabile soltanto ai più grandi di sempre.
E' rimasto famoso per la bellezza struggente di molte delle sue reti, ed è generalmente considerato il più grande tiratore di rigori di tutti i tempi: 47 reti su 48 tentativi; rispetto agli altri grandi specialisti della storia, non tentava quasi mai di spiazzare il portiere, si limitava a puntare uno dei quattro angoli della porta e piazzare il pallone, a fil di palo, con tutta la potenza di cui disponeva... senza mai tirarne uno fuori dallo specchio.
In Inghilterra è un idolo per chiunque abbia guardato il calcio negli anni '80 e '90, pur non avendo nessun trofeo e nessun riconoscimento personale a dimostrare la sua grandezza, per il fatto di aver passato la sua intera carriera nel modesto Southampton, per cui ha giocato 443 partite segnando 161 reti.
Pur avendo ricevuto nel corso degli anni numerose richieste dai più grandi club europei, ha sempre rifiutato il trasferimento, dichiarandosi un ragazzo semplice per cui già era stato un trauma il trasferimento nell'"isola principale" dalla sua sperduta isoletta natale di Guernsey, nel canale della Manica, più vicina alla terraferma francese che alla Gran Bretagna.
Costantemente snobbato dalla nazionale (solo 8 presenze) a causa della sua forma fisica, della squadra modesta in cui giocava e della sua difficile collocazione tattica, si accontentò sempre dell'adorazione dei tifosi, non solo del Southampton ma di tutta Inghilterra e di tutta Europa.
Probabilmente nessun giocatore di tale caratura è mai rimasto così a lungo in una squadra così modesta, eppure a lui non è mai importato, e anzi ha sempre dato il meglio di sé nelle partite di fine stagione in cui, invariabilmente, i Saints si trovavano a dover giocare partite senza un domani: ma i Saints, che per tutta la loro storia hanno rimbalzato tra prima e seconda serie (con alcune scivolate in terza) in ognuna delle sedici stagioni in cui sono stati guidati da "LE GOD" sono sempre riusciti a salvarsi dalla retrocessione.
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